RIVISTA POPOLARE 607 LamarimnaereandtielleNorAdmeriea New York, Settembre 1906 Gli Stati Uniti oggigiorno si possono considerare come una delle più opulenti nazioni del mondo civile. Il loro progresso industriale, commerci aie ed economico ha raggiunto in breve periodo di tempo una specie di supremazia sui paesi di Europa, e gli Ame• ricani orgogliosi di questo loro inaspettato avan• zamento nella missione storica della civiltà umana si adoperano a più non posso per potere e sapere mantenere questo stato più o meno reale di supremazia· Questo immenso progresso industriale e commerciale, naturalmente in massima parte è dovuto al carbone questo bruno e fuligginoso metronomo moderno della marcia umana verso le conquiste della scienza e dell'industria - al carbone che rappresenta. il massimo coefficiente nella concorrenza e libera gara del commercio marittimo, sorgente di ogni attività, fattore primo d'ogni grande industria, che negli Stati Uuiti per Ja formazione geologica del terreno si formò abbondante in numerose miniere di 1 itantrace gia• centi nelle viscere della terra. Infatti men tre che nella Grande Brettagna che fu un tempo ed ò tuttavia la dominatrice del mondo coloniale per la :ma grande produzione di carbone, esiste un'area di 12,000 miglia quadrate, mentre la Francia ne possiede circa 2000, il Belgio 500, la Germania 3600, l'Austria Ungheria 1800, la Spagna 2800, e la Russia forse 20,000 circa, gli Stati Uniti sono ricchi di più di 2~5,000 miglia quadrate di giacimenti carboniferi, Ja di cui massima parte è di ottima qualità e situata molto vicino all'epidermide della terra, Vi sono molte provincie del Nord America dove il carbone si può comprare all'ingrosso per un dollaro la tonnellata. Nell'West Virginia, nell~ Pensilvania vi sono qualità di carbone bituminoso che si possono avere an~he a minor prezzo di un dollaro la tonnellata. Oltre al carbone il Nord America possiede un'altra sorgente d'energia prodotta. al minor costo possibile, che è i 1 petrolio. L'esportazione dagli Stati Uviti è oggigiorno di circa 1500 milioni di prodotti indigeni, il doppio di quel lo che era 20 anni or sono. Nel 1905 esportarono 540 milioni di dollari m manifatture indigene, tre volte tanto l'ammontare di 20 anni fa. Il totale commercio d'esportazione e d'importazione del Nord America nel 1905 venne rappresentato dalla somma piramidale di 2600 milioni di dollari - più di 30 dollari per abitante. Eppure con un traffico cosi potente , con delle sorgenti finanziarie così illimitate da poter produrre le più gigantesche e moderne intraprese, con una fonte inesauribile di materie prime e di prodotti indigeni, con un numero così stragrande di stabilimenti industriali che producono tutte le più concepibili comodità del mondo, eppure gli Stati Uniti hanno dovuto inviare i delegati al Congresso Pan-Americano . Rio de J aneirio sopra di un vapore inglese che batteva naturalmente il vessillo britannico, Perciò i veri yankees nord ameri cani, d ife_nsori accaniti della dottrina di Monroe , i veri gingoisti della; grande Repubblica delle stelle, hann') fatto delle serie rimostranze al governo dell'Unione Federale perchè è stato obbligato a mandare i suoi rappreilentanti al Brasile su di nna nave straniera. La cosa poi più strana e maravigliosa nella storia commerciale marittirn:et del mondo, si è come gli Stati Uniti pur non possedendo che una scarsa e misera marina mercantile abbiano potuto conquistare la su·· premazia - venendo secondi dopo l'Inghilterra - nel traffico mondiale, fenomeno che potrehbe sembrare a prima vista pararodosRale, ma che pur è reale. Meno del 2 °/0 del totale commercio degli Stati Uniti si fa. da vapori e bastimenti a vela nord ame· ricani che veleggiano avanti e indietro per le coste delle Indie occidentali, nel mar Caribbeo e tutt'al più per il Sud America, ed il 98 °/ 0 vien fatto da navi straniere. A vero dire '-'li Stati Uniti eccetlt1ati i numerosi ' ~ ' pile buats a vela , in fatto di vapori non pos8eggono altro che dne o tre veterani dell'Atlantir.o appartenenti ali' « AmericanLine » costruiti in America nel cantiere di Cramp quabhe generazione fa. Il govern0 del!' Unione ha sempre rifintato ostina tamentP, ai dare dei sns::,idi alle compagnie di navigazione; perchè S'-\ avesse operato altrimenti, ·come fanno gli altri governi di Europa, gli Hmatori nord americani avrebbero fatto progredire la loro marina merc&ntile alla pari delle altre nazioni estere ed og gigiorno sarebbno in posse8SOdi nna magnifica flotta quasi eguale se non !:rnperiore al le flotte ::,traniere. I nord americani hanno aperto gli occhi e guardano con un sen:30 più d' invi:lia che di staporee giganti mastodonti della Cnnard Line, della White Star Line, del· North German . Lloyd, dell' Hamburg American Line e i veloci levia.than della Transatlantica F1ancese che ha varato nltimamente la bellissima e Pro vence » , nonchè i nnovi modernissimi piroscafi del Lloyd Italiano che nel Nord America hanno · avuto uno speciale encomio dal governo di Washington per le splendide innovazioni e comodità portate nell' architettura. navale tutte ispirate all'esclusivo, immediato beneficio degli emigranti. Sono gelosi adesso del crescente potere della marina inglese e di q·1ella tedesca e sono rimasti fort.emente impressionati dalle ultime manovre britanniche. A quelle manovre han preso parte circa 300 vapori della marina mercantile inglese e questo numero strabiliante ha fatto impressione ai nord americani che si stimerebbero ben fortunati se possedessero trenta vapori di linea transatlantica mentre invece l'Oceano è solcato da errabondi derelitti quasi tutti nord americani, di pericolo permanente alla navigazione. Dopo le grandi manovre inglesi si nota negli Stati Uniti, particolarmente nel ceto marittimo e nella stampa una specie di risveglio per la costituzione di una ma-
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