Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 22 - 30 novembre 1906

604 RIVISTA POPOLARE soffocare la rivoluzione: essi le danno un carattere molto lungo, molto pericoloso per le condizioni economiche del paese, ma non potrano mai fermare il lento ma sicuro movimento della popolazione in tera verso la libertà l Ancora una volta, la statistica ministeriale non può essere completa; eppure anche da queste mezze cifre che troviamo leggiamo il continuo trionfo delle masse popolari. F. GURVIZ Latini ed ~nglo-sassoni di N. eeL1\J1\NNI (1) I giudizi In mezzo ai sociologi che hanno più contribuito in questi ultimi tempi a battere in breccia la teoria antiquata delle razze, bisogna citare in prima linea il dotto autore di questa opera. Il titolo non risponde esattamente al suo contenuto. Allargando l'argomento Colajanni discute i principi generali dell'evoluzione dei popoli e esamina con una lucidità e una profondità di spirito rimarchevoli le cause Jella loro s:.1periorità e della loro decadenza. Per lui non esistono delle ra,ne. una delle na1ioni. Questa affermazione non si appoggia solamente sulla sociologia, ma anche sull'antropologia. Al giorno d'oggi non esistono nazioni che siano il prodotto di una sola razza, esse sono il prodotto se non della fusione vera, almeno del1' unione, della sovrapposizione di razze diverse. Ma che cosa caratterizza i popoli? Come la ra11a è classificata e distinta dai caratteri anatomici, che gli sono comuni, la na1ione la è dai caratteri psichici e dalle manifestazioni sociali. Ma la superiorità appartiene tanto poco a tale o tal altro popolo che secondo le circostanze economiche o altre cause, essa si eleva o dipende; se essa possedesse la superiorità, come s'immagina, sarebbe continuamente all' apogeo della potenza ; e la storia non ha constatato mai una serie non interrotta di vittorie, di successi, ai trionfi, nella vita politica o economica di un paese. Al momento in cui Demolins si umiliava e si umiliava innanzi alla superiorità degli Anglo-Sassoni, si potevano già scoprire-e J. Finot li ha segnalati un poco prima che essi non divenissero evidenti per tutti-dei segni di decadenza nella nazione inglese. Ci sono, dunque, unicamente dei momenti, durante i quali l'evoluzione generale della ~ivil~à è favorevole ad un popolo perchè esso ha le facoltà, che vi si adattano: Noi vediamo così dalle elevazioni e delle cadute, delle grandezze e delle decadenze. Uno dei capitoli più viziosi del libro di Colajanni è quello in cui egli descrive I' evoluzione parallela della Germania e dell'Italia, che hanno raggiunto contemporaneamente la loro unità. Secondo lui si esagera molto attribuendo alla prima una grandezza economica superiore a quella Jell' Italia ; la Germania coi suoi 57 milioni di abitanti possiede una ricchezza privata di quasi 150 miliardi; quella dell'Italia è di 65 miliardi per più di 32 milioni di abitanti. La fortuna media di ogni abitante è in Germania di 262 2 lire e in Italia di 2003 lire. Quanto ali' importanza intellettuale, chiunque guarda senza partito preso il lavoro e le produzioni scientifiche e letterarie dell' Italia attuale può dire che per essa si leva un alba di grandezza. (Dalla Revue di Jean Finot, 15 ·Novembre r906). ( 1) Presso la Rivista Popolare. Prezzo L. 6; legato in tela e oro L. 8. Per gli abbonati L. 2,75. Per l'estero L. 1 in più. ============-=-=-=-- - _--_-_-_-_-_-_-_-_-_-__-__-_- _-_ _- _- _- _- A ntagonismi igienicoeconomici (continua1ione, v. n.0 prec.) Un altro importantissimo fattore igienico-economico è il : Lavoro. - Diamone qualche cenno per meglio comprendere la complessività e le difficoltà dei problemi d' Igiene pratica. Quando nel muscolo si mantiene equilibrio tra assimilazione ed -eliminazione si ha il lavoro normale : sorpassati questi limiti si ha la fatica. La fatica agisce per ver; e propri veleni e manifesta la sua influenza non solo sul muscolo in azione, ma suB'apparato respiratorio, circolatorio e sul sistema ner - voso. Il lavoro faticoso può condurre fino alla neurastenia. E si badi che questa può seguire ad eccessi di lavoro anche muscolare , oltrechè intellettuale. [I sistema nervoso risente la fatica più tardi del sistema muscolare , ciò che facilita la strada alla neurastenia. In alcuni casi le influenze ddeterie sul sistema muscolare si sommano con quelle sul sistema nervoso ed allora si hanno i d::.nni più gravi. In molti operai infatti si ha questa neurastenia muscolare e nervosa ed è questa una delle piaghe della civiltà contemporanea. La fatica può anche predisporre a malattie da infezione. La tifoide, p. es., attecchisce più facilmente dopo strapazzi faticosi. E così pure sperimentalmente i veleni della fatica predispongono a malattie anche se l'animale vi sia refrattario. V'è poi il lavoro insalubre, quando per condizioni di am - bit!nte in cui si svolge o per condizioni del lavoro stesso è cagione delle cosidette malattie professionali. Finalmente il lavoro può essere anche pericoloso e dare gli infortuni sul lavoro. Si comprende quindi il danno che può derivare all'individuo per ragione del lavoro e come questo possa infiuire non solo sulla morbilità, ma altresì sulla durata media della vita. Tali tristi conseguenze si possono già rilevare dalle tavole di sopravvivenza, che noi già riportammo, in cima alle quali il posto migliore era occupato da sacerdoti e monaci , e poi da capitalisti ecc., in fondo venivano i tipografi e litografi, guardie, commessi, muratori, facchini ecc. Anche le statistiche inglesi sulla (( vita probabile » evidentemente dimostrano . che alcune professioni , come quella di agricoltore , sono le più favorite, vengono infine le industrie tessili , il che prova ancora una volta che vi sono alcune industrie insalubri ed altre addirittura pericolose come quelle in cui può aversi avvelenamento per piombo, mercurio ecc. Ce ne dà ragione la tabella seguente : Vita probabile Operai Anni Agricoltori industrie tessi li altre industrie 20 45.6 42.0 43·9 30 37.3 33.8 35·4 40 20.4 2 5·7 2 5·4 50 21.6 18.6 20.0 60 q.6 I I . 13.0 70 9.8 t:i.9 8.o Anche la morbosità può dipendere dal lavoro. Dalle statistiche italiane delle società di mutuo soccorso si rilevano seguenti dati : 1l1orbosità professionale Uomini Professionisti . Librai e Droghieri Agricoltori . Facchini Minatori Donne Maestre. Merciaie • Filatrici. Contadine Cenciaiuole e sigaraie N. 0 mediodi giornate Malati in 1 anno di malattia per 100 soci 16.2 17·7 28.2 29·9 32. 21.7 22.8 32, I per ogni socio 2 5· 5 24-5 2 4·4 31.1 29.8 33.6 32 ·4 26.8 29.6 4 2 ·9

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