RIVISTA POPOLARE 565 che ìà dove la propaganda socialista non è ancora arrivata a far sensibile breccia, lo spostamento dei voti, repubblicani o democratici che fossero, è stato quasi nullo. Noi assisteremo dunque ben presto, ad un esperimento di introdnzione dello elemento socialista nella politica degli Stati Uniti. E sarà interessante vedere quale atteggiamento prenderanno, politicamente, i socialisti americani, sotto quali forme,. e con quali mezzi ei,plicheranno la lotta, in favore del trionfo delle loro idee , e della applicazione pratica dei loro princi pii, in questo paese, che non è inceppato dalle tradizioni dei vecchi paesi Europei; in questa nuova repubblica la cui politica corre, dritta come freccia, al suo scopo senza tener conto di certi ostacoli che frenano forzatamente, la politica dei paesi Europei, e che sovente, e più d'una volta, s' è avvicinata a socializzazioni - praticate là dai partiti al governo , che avrebbero fatto fremere e messo a soqquadro i nostri paesi Europei, molto lontani ancora, dal comprendere la differenza che corre fra il socialismo pratico e quello teorico. Forse il partito socialista americano stà preparandosi a darcene la dimostrazione pratica; sarà interessante. ora che la sconfitta di Hearst ce n'ha rivelato il lavorio, seguirne la evoluzione e l'opera. ♦ Lo sciopero degli studenti della Posnania ed il patriottism.o Polacco. - La politica repressi va del governo tedesco , comincia or.a a portare i suoi mali frutti, maturati dal vento nvoluzionario che dalla Polonia Russa, spira verso Leopoli e Posen. A chi osservi superficialmente, la qnestione si presenta ora, con l' unico carattere d' un' agitazione religiosa, e per '}uestioni d;_ catechismo; in realtà è la difesa della lingua, e della nazionalità polacca che gli studenti pot1nani fanno , scioperando , nella loro protesta contro il secolare tentativo di completa germanizzazione della Polonia tedesca. Il successo parziale, ottenuto dagli ·studenti della Polonia Russa, li ha incoraggiati· Il curioso si è che questi cattolici mettono nell' imbarazzo la politica di Papa Pio X, ligia, più di ciò che ad un pastore d' anime converrebbe, alla politica dell'imperatore Guglielmo, cui - mal~rado le denegazioni vaticane - egli deve in gran parte la propria elezione. Non bisogna dimenticare, e Briand e Dumont alla tribuna della Camera Francese ribadirono il chiodoche ;E>ioX fu eletto in seguito al veto posto alla elezione del cardinale Rampolla da una potenza tedesca. Ma l'imbarazzo della politica Vaticana sta in questo: i concili della Chiesa - ed i concili ne sono la costi~ tuzione fondamentale-prescrivono tassativamente che l' insegnamento religioso deve essere impartito nella lingua de] paese : in Polonia , in lingua Polacca, dunque. Difatti contro i tentativi di germanizzare questo ramo dell' insegnamento il clero protestò sempre, e a tempo del cardinale Ledochowski nel 1867 i polacchi più illuminati condannarono l' atteggiamento dal cardinale che associava il movimento cattolico polacco allo stesso movimento tedesco e nel 73, pigliando parte alla lotta contro Bismarck e il Kulturkampf, trascinava la Polonia in una battaglia nella quale, dal lato degli interessi nazionali, aveva tutto da perdere. E il cardinale Kopp che tiene oggi il posto del Ledochowski continua la medesima politica, politica che, del resto, piace al Vaticano e si mette in guerra con l' arcivescovo di Stablewski e con l' arcivescovo di Leopoli, Teodorowczi, i quali parteggiano franca• mente per il mantenimento della lingua polacca nelle scuole, e incoraggiano la resistenza degli studenti alla germanizzazione. La storia del processo continuo di snazionalizzazione praticata dal governo Germanico su la Polonia' sarebbe troppo lungo a farsi : cominciò nel 1804 con la proibizione dell' insegnamento ai maestri polacchi che ignoravano il tedesco, continuò nel 1811 con l'interdizione dello studio del polacco ai ragazzi tedeschi; con l' obbligo della traduzione in tedesco di tutti gli atti ufficiali polacchi imposta nel 1830 dal governatorn Flottwell, con l' obbligo del tedesco nelle scuole imposto dal decreto reale nel 1835; e via di seguito ·11 imposizione dell' uso del tedesco andò sempre più aggravandosi attraverso .ai secreti governativi del 34, del 63, del 7-::l-73che tendevano tutti a ridurre di più in più l'iusegnarnento e l'uso della lingua polacca, fino ai decreti del 1901 che soppt'imevano l' insegna• mento del Polacco nei Licei su peri ori ed ai processi del 1902; fino a questa ultima agitazione provocata dal decreto che sopprime l'insegnamento del catechismo in iingua polacca. · Venuto fino agli estremi limiti, il sentimento n,~- zionale polacco si ribella ora; e gli studenti scioperano e i ragazzi sono tenuti a casa dai genitori i quali non vogliono che ogni vestigio della lingua polacca - l' ultima reliquia, la sopravvivenza della patria oppressa - scompaia. Intanto l'atteggiamento del Vaticano, che pur senza dichiararlo apertamente partaggia per la Germania contro i Polacchi, avrà indubbiamente per re ➔ ultato di allargare la questione dal campo religioso al campo politico, e di creare nella Polonia tedesca q negli stessi scismatici, i Maria.viti, che la politica Vaticana, ligia allo Tsar, ha suscitato nella Polonia Russa, ♦ Gli studenti Austro-Italiani e il governo Austriaco. - e La volpe. dice il proverbio, perde il pelo, ma il vizio mai ». La condotta tenuta in q uest' ultimo tempo dal governo Austriaco ce lo dimostra partecipante della proverbiale qualità della volpe E il vizio del governo Austriaco è l'ipocrisia. Pur di non cedere s' adatta a tutti i travestimenti, a tutte le finzioni. I nostri lettori sanno in che consista la quis tione universitaria Italiana in Austria. Noi ce ne siamo occupati altre volte, e crediamo inutile tornarvi su ora. Ci piace , piuttosto, trarre qualche conseguenza dagli ultimi atti del governo A ·1striaco. Avvicinandosi la. riapertura delle scuole e delle Università gli studenti Italiani hanno di bel nuovo ricominciata l' ,agitazione per ottenere dell' i. r. governo nna università Italiana a Trieste. Ognuno ricorderà gli spiacevoli fatti di Innsbruch dell' anno scorso; è quindi facile il dedurre che il governo avrebbe fatte di tutto per evitare l'agitazione, o almeno_ frustrarne gli effetti. Già qualche riunione era stata tenuta dagli studenti Italiani a Vienna, ed in una di esse èrct.stato v?tato il seguente , e molto significativo ordine del giorno: e Da oltre un mese gli studenti italiani chieJono per mezzo dei deputati italiani, l'adempimento delle promesse loro fatte nel luglio scorso dal ministro del1' istruzione, riguardo alla facilitazione per gli s lindi seguiti in italiano. e Il ministro dell'istruzione e il ministro presidente, evitarono ogni volta risposta definitiva. e Gli studenti, persuasi che questo sia un indegno giuoco, decidono di riprendere l'agitazione nelle università austriache, e invitano tutti i connazionali a sostenerli nella giusta lotta. « Inviamo intanto una deputazione dal rettore del1' università , affinchè richieda uguali diritti accade-
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