Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 21 - 15 novembre 1906

588 RIVISTA POPOLARE 4) Le comunicazioni ideali degli uomini; nazionalità, lingua, religione , grado di coltura , diri tti e doveri politici , ecc. ecc. Data la vastità dei confini di quest'opera, non si creda che da noi si voglia ripercorrerla rapidamente tutta nel giro di una breve recensione. Essa è tutta piena di dati e di consi - derazioni oggettive ed il riassunto vorrebbe dire parafrasarla in un altro volume di proporzioni eguali se non maggiori , tanto è succosa e succinta. Opere come queste non si riassumono : sono quadri in cui è ritratta nelle sue linee gene - rali e ne' suoi particolari quasi tutta la vita delle nazioni moderne. Naturalmente tra queste ha la prevalenza l'Italia che campeggia nel fondo del quadro , ma di tutte si imparano a conoscere i principali dati intorno al numero degli abitanti, ai caratteri antropologici ed etnici , alle condizioni sociali, alla religione, ali' istruzione, alle professioni, matrimoni, nascite, mortalità, migrazioni, ecc. ecc. Di tali opere del resto basta l' annuncio per infondere nel1' animo dei lettori il desiderio di scorrerle e di meditarle. A. Groppali (Dalla Vita lnterna 1 ionale. 20 settembre). ALDOBRANDINMOALVEZZ-I Misticismo Cristiano-· BolognaZanichelli. 1906. Alcuni anni or sono un volume di 350 pagine sul (< Misticismo cristiano » non avrebbe trovato lettori. Sarebbe stato confuso con un libro di preghiere, o con un trattato di teologia. Lo studio delle questioni religiose era negletto, ovvero veniva confuso con quello delle attinenze tra Chiesa e Stato , e quindi dibattuto con partigianeria, troppe volte con ignoranza dell'argomento. In Francia nel secolo di Luigi XIV, Bossuet, Fenelon, Pascal, Rancé, il monastero di Port Royal avevano potuto appassionare il bel mondo ; ciò appunto si spiega in•·un piacevole capitolo del libro di Aldobrandino Malvezzi, troppo breve forse rispetto agli altri, in cui campeggia la singolare figura di M.me Guyon; una bella è pura mistica , che aborriva dalle tentazioni , pur non dispiacendole di farle sentire altrui. In complesso, nel secolo di Voltaire, le questioni religiose furono dibattute con .livore e con scherno , e dopo la grande rivoluzione ci volle . il genio di Giuseppe de Maistre per far gustare al mondo laico e colto le discussioni dogmatiche. Indi la penna elegnnte di Renan potè divulgare la storia dei primi secoli della Chiesa e delle controversie religiose tra gente che non se ne curava ; e poi altri scrittori son venuti con diversi indentimenti, come monsignor Duchène. Da qualche tempo ritornano a manifestarsi le velleità e le .tendenze spiritualiste ; abbiamo la curiosità per la letteratura francescana, il proselitismo dei tl!osofi nel monJo elegante; la voga dei romanzi di Fogazzaro. Perciò il libro di Aldobrandino Malvezzi che è uo attraente studio storico scritto con forma chiara e corretta su storia poco nota, viene alla sua ora. Chi ha qualche pratica dei cataloghi delle biblioteche sa che non vi è Italia un altro libro sul misticismo cristiano ; giacchè quello di Troilo non ci sembra esauriente. Non è che si possa affermare ehe l'autore nostro, uscito da poco tempo dalla Università di Bologna, abb·a a sua volta esaurito I' argomento ; ci vorrebbe altro! Egli stesso chiamò (< Saggio 11 il suo lavoro, e fece bene •.. La difficoltà maggiore da superare, dopo aver raccolto il materiale da tanti volumi, stava nel darle ordine e nell'esporla con chiarezza. Ci sembra che il giovane autore abbia vinto la prova. Qualche inesperienza nello scrivere apparisce qua e là , e sparirà nei successivi lavori che ci auguriamo di leggere. G. Di B. FILIPPO MAsc1- La solidarietà nel dolore e la solidarietà nel progresso a proposito della Ginestra del Leopardi - Teramo, 1906. È una bella conferenza dell' illustre professore dell' ateneo di Napoli letta a Teramo per compiert un'opera buona; per consacrare ciò che se ne ricavava alle vittime dell'eruzione del Vesuvio. Ma è più che un lavoro di semplice occasione. Egli muove dall' analisi del pensiero ultimo di Leopaldi che riassume in queste due proposizioni : 1 ° La felicità essendo il solo fine pen-sabile e proseguibile, e questa per necessità di natura essendo impossibile, l'esistenza è perciò una contraJdizione , la vita un male , il progresso umano una chimera, un'ironia; 2° La natura essendo rea di ogni male e non l'uomo , deve stringersi fra tutti gli uomini un' alleanza fraterna contro la comune nemica. Il Masci intende dimostrare, contro il Leopardi stesso che nella società umana la solidarietà nel dolore e la solidarietà nel progresso sono strette da un vincolo comune , da una causa comune , che è l'intelligenza. Egli . trova modo di toccare con mano maestra molti tasti , e tra gli altri quello dell'arte sociale. Riproduciamo queste osserva. zioni : (< Se la viltà non si chiamasse anche pruden 1 a, ci sa - rebbero meno vili; se l'adulterio non fosse attenuato dalla frase colpa d' amore, la moralità della famiglia sarebbe più salda. Quante compiacenze , quante complicità negli amabili eufemismi I L'uomo dalla buona fortuna non è un libertino o un seduttore, e. una donna leggera non è una donna per - duta; il maldicente scompare nel!' uomo di spirito e viceversa un brav' uomo deve vergognarsi di se stesso se è qualificato come ,ingenuo. I proverbi dànno corso ad una morale facile. La slealtà prende ardire al riparo del motto u a ingannatore ingannatore e mezzo n, e l' egoismo si cela molto compiacen. temente dietro l'aforisma, che la prima carità è quella verso sè stesso >). CARLOGIORNI- La vita dei Romani descritta dagli antichi. Letture latine di prosa e poesia raccolte ed annotate per le scuole classiche, con 160 illustrazioni, 8 tavole e una carta a colori - Firenze G. Sansoni, 1906. L. 3,50. Se l'idea di descrivere Roma e la vita dei Roniani colla stessa parola degli scrittori latini non è nuova , come lo stesso autore avverte nella Prefazion·e , certamente il Giorni l'ha tradotta in fatto con molta cura e con gr»ndt intelli genza. Le note e sopratutto le Introdu 1 ioni ad ogni singola parte del libro fanno intendere anche a coloro che poco conoscono la storia di Roma, la sua letteratura, il significato di certe allusioni, che altrimenti riuscirebbero oscure. Nè , crediamo che ci possano essere critici che di quelle note e di quelle illustrazioni possano muovergli rimprovero, come di un tentativo insano di aver voluto affogare in un mare di annotazioni, di divagazioni storiche, mitologiche ecc. i testi, come egli teme e di cui si difende nella Prefa 1 ione. L' indole del libro e le persone alle quali esso è destinato, ai giovani , più che opportune rendevano necessarie le annotazioni e le introduzioni sempre sobrie, ma chiare ed accompagnate da riflessioni che sono da moralista e da filosofo della storia. L'ordine in cui sono disposte le materie da se stesso, quasi automaticamente , ci conduce a riflettere sulla evoluzione di Roma : comincia colla descrizione di Roma nella storia dei suJi monumenti e termina colle Rela 1 ioni sociali e colle scene della vita giornaliera; comincia colla grandezza e termina colla decadenza e colla cornzione. Il terzultimo brano riportato è di Marziale e dimostra che Roma non è luogo dove possa vivere un galantuomo; e su per giù ndl' ultimo Giovenale fa dire la stessa cosa al suo amico U mbricio, che disgustato si apparecchiava a lasciare Roma per portarsi a Cuma. ANTONIORusso AmLLo - Il duello secondo i principii, la dottrina e la legisla 1 ione, con prefa 1 ione di Iacopo Gelli - Città di Castello. Lapi 1906. L. 3. È un buon lavoro : e tale lo giudichiamo non ostante le mende e la non ben ordinata disposizione delle parti. Nella parte prima si tratta del duello nella storia dalle origini al secolo ventesimo, ed è int~ressante tener dietro a tutte le forme svariate che il duello assunse nella storia. Nella parte seconda l' A. parla della duellomania italiana ; fa la statistica dei duelli in Italia, ricorda i più clamorosi duelli del secolo XIX, i duelli degli uomini politici, dei giornalisti, dei maestri di scherma, e perfino delle donne. Questa rassegna è incompleta; ed è spia· cevole che manchi il ricordo di quei magnifici duelli siciliani del 1862 63 che seguirono ali' altro tra Tebaldi e il generale Govone e che ebbt:ro come causa l'ignoranza e la burbanza militaresca. Nella terza parte si considera il duello nella legislazione comparata , e da ultimo nella dottrina e nella giurisprudenza. L' A. è avversario del duello e il suo lavoro porta un buon contributo contro l'atavico pregiudizio. Dott. N. COLAJANNI: Manuale di Statistica teoretica (pag. 310). L. 3,50 Manuale di Demografia ( pag. 350) ( con tavole di statistica economica e di statistica morale) . >> 4,50 Elegantemente legati in tela e oro :)ott. Napoleoni, Colajanni, proprietario , direttore .. responsabile Napoli - R. Tip. Pansini , Chiostro S. Lorenzo. I

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