Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 21 - 15 novembre 1906

562 R !VISTA POPOLARE « con la scienza (1) ... borghese, che l'evoluzione ie nevitabile e naturale delle forme di governo (µoi.chè « neppure esse possono essere eterne ed immuta- < bi.li) va dalla monarchia assoluta alla monarchia « costituzionale ed alla repubblica". « La dottrina sociali.sta, in linea generale, non pone « cli1,nquenessnna p1·egiudiziale sMlla fo·rma di go- « ve1·no, p1·0 o contro la monm·chia; poichè vede i « lavoratori sfruttati ed oppressi in repubblica come « in monarchia )). L' articolo continua ammonendo la monarchia a 110n essere militarista e clericale, perchè se ciò avvenisse nel partito socialista si accentnerebbe anche (2) un sentimento antimonarchico. Enrico Ferri. ·si prende soverchia libertà affermando che la dottrina socialista sia per cosi dire indifferente in quanto a forma di governo e non e' è bisogno di r!cordare p~r la centesima. volta le insolenze che Engels scagliò contro Giovanni Bovio solo perchè dubitava del suo repnbblicanismo. Al giudizio di Engels si può aggiungere q nello dei. socialisti fran· cesi e tedeschi. 0' è stato Bebel che ha oscillato e si è contraddetto spesso, ma i nostri lettori non avranno dimenticato le polemiche con Jaurés e le lezioni che gli dette il direttore del Vorwt'trts. Ma tutta questa è acqua passata da molto tempo. Speriamo, però, che non vorrà considerarsi come cosa preistorica l' articolo de11' Avanti del 29 Settembre : Contro la monarchia, di cui ci occupammo nella Ri·vista del 15 ottobre ed a cui alludemmo in principio. Ivi esplicitamente dichiaravasi: Il socialismo italiano vuole proclamarsi, in questo momento della vita nazionale, repubblicano ; e intende combattere specificamente una lotta antimonm·chica .... Come si può conciliare questa esplicita dichiarazione repn bblicana. di ieri con quella di amorfismo di oggi ? Forse la scienza . ... del socialismo italiano può dimostrare che dal 29 settembre 1906 al 6 novembre dello stesso anno il momento è diverso? Per bacco ! non è cambiato neppure il ministero e di mezzo non c' è stato che il discorso Fortis che lasciò il tempo che aveva trovato; non aveva parlato ancora nemmeno Maiorana ! Noi non sappiamo se questo funambolismo politico sia onesto e se contribuisca poco o molto alla educazione politica delle masse e alla formazione del loro carattere ; certamente sappiamo che esso è contrario alla più elementare serietà. ♦ Il ministero del lavoro in Francia. - Noi 8entiamo grandissimo il rammarico di non avere spazio sufficiente per intrattenere i nostri lettori sulle elevate discussioni della Camesa francese. Ivi il Briand, difendendo la legge di 8eparazione, ottenne un successo colossale, non negato nemmeno dai clericali ; il sno successo, però, fu SUJJarato da quello di Viviani in difesa del Ministero (]el lavoro, creato te.3tè e di cui egli è il titolare. · Non avendolo visto esattamente riportato dai giorJ nali italiani non ::iappiam0 resistere al desiderio di ri• produrlo integralmente dal Corrie1·edella Sera. Il ministro socialista così parlò nella seduta del 7 novemb1·e, « Sono socialista e salgo al potere con tutte le idee da me sostenute durante sedici anni. Il Ministero del lavoro non venne istituito per risolvere la questione sociale ; è sopratutto un Ministero d' inchiesta e di studio: bisogna difendere questo Ministero contro le accuse che gli vengono mosse, facendolo apparire nocivo ai lavoratori. Due cose sono necessarie: la libertà (1) I puntini sono di Ferri. (2 ll corsivo è di Ferri. econnm;ca, che i sindacati professionisti aspettano, e la libertà. sindacale; ma la libertà economica lieve venire dalla volontà degli uomini e non eia una catastrofe. I lavoratori non devono credere al sopran11aturale eco· nomico, ma nemmeno devono scoraggiarsi. La libera zione è lo sforzo dei la boriosi,. L'oratore continuò, esponendo le sue idee intorno alle riforme che vuole compiere, relative alla giornata di dieci ore, al contratto di lavoro od altro, e soggiunse: « Io non voglio enu1nerare t11tte le riforme che ho ideato. La rivolnzione francese con la sua irradiazione ha impedito di· vedere un'altra rivoluzione che Hi è elaborata oscuramente: la ri vnluzione economica; in quest'aula i conflitti politici svaniranno f,.rse, ma si parlerà sempre più di confitto tra la mi8eria e la ricchezza>. e Louis Blanc, sotto il cui patrocinio questo Ministero è stato creato, diceva che la libertà non è soltanto un diritto, ma è anche nn dovere. La sicnrezza sociale risiede nel possesso . .M:iìioni di uomini hanno le mani tese verso le gioie di cui domanda.no la loro parte per godere di tutti i beni della terra. Gli uomini saranno costretti a conquistarli' sotto la forma sociale: occo il confitto. La quistione è di sapere se un disaccordo finale debba impedire agli uomini un accordo politico. La rivoluzione francese ha scatenato nell'u >mo delle audacie inaudite. La ri v0luzione del 1848 ha accentuato la marcia in avanti La no:3tl'a rivoluzione ha liberato l'uomo dal terrore clerical:3: noi abbiamo spento nel gelo la sn perstizione. « Come possiamo noi calmare la collera degli uomini ai q11ali abbiamo mostrato il cielo vuoto cii giustizia? Lo potremo, predicando l' idea. di solidarietà , as:;ic,1rando loro in qualche parte q nt>i beni materiali di cni sono stati finora privati e mettendo a loro portata il patrimonio della patria e dell' umanità •. Il discorso eh' era stato interrotto spesso da "P· plausi entusiastici procurò in ultimo al Viviani una vera ovazione e con 368 voti favorevoli e 129 contrarì se ne decise l' affissione. ♦ I socialisti francesi contro l'Herveismo e gl' imbarazzi di Enrico Ferri. - Nel Uon. gresso socialista di Limog-es lo sciocco - l'aggettivo è di Ferri - lo sciocco Herveismo è stato clamoroHamen te sconfitto : ebbe appena 31 voti h vorevoli e 253 contrari. L' Hervé presentò attenuate le µroprie vedute e parti dal presupposto contraddetto dai fatt.i che i soldati e i lavoratori di tutti i paesi avrebbero dovuto dichiarare lo sciopero in caso di guerra La sua proposta venne efficacemente combattnta da Vaillant., da J aurès e da Guesde. L'opposizione dell' ultimo, che si ritiene assai più avanzato dei primi, ha uno speciale valore ; e Guesde fu più incisivo respingendo l' He1·veismo come una vuota fraseologia degli anarchici. Mentre i giornali italiani pubblicavano il resoconto del Congresso dì Limoges, Enrico Ferri, in un lungo articolo dell'Avanti spiegava il suo antimilitarismo. Il suo antimilita·rismo è anche il nostro , cui era- ' vamo pervenuti - o meglio era pervenuto chi scrive questo stelloncino e quando la Rivista non era ancora nata - più di venticinque anni or 80no (1) senza bisogno di contorno rivoluzionario e collettivista. La rettitudine e il bi1on senso conducono il Ferri a riconoscere : che la patria è una realtà storica, un prodotto naturale della evoluzione umana; che la sua difesa è una necessità; che la predicazione della diserzione o della rivolta di fronte al nemico è cosa (1) In due articoli: Gue1•1"a alla guerra pubblicati nel Secolo di Milano nel 1879. Le ragioni di questo antimilitarismo furono esposte ampiamente nel Socialismo di Colaianni (1a Ed. 1884, 2a Ed. 1898).

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