Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 20 - 30 ottobre 1906

540 RIVISTA POPOLARE stato un errore. Ma la sua difesa è formulata in guisa da far credere che in Francia le sue teorie ve1:1gano combattute soltanto dai reazionari e dai nazionalisti ; e in Italia dove poco si legge di ciò che si scrive in casa propria e molto meno di ciò che si scrive in Francia, la difesa può servire abilmente per ingannare le masse. La verità, che l'Hervé non ha alcuna fretta di far conoscere è ben altra : quasi tutto il partito socialista francese, dagli indipendenti agli unificati, da Millerand a Jaurès, alla · Petite republique, all' Humanité,. alla vecehia Revue socialiste sono contrari esplicitamente al suo antimilitarismo, al suo antipatriottismo. Se alcuni hanno parteggiato con lui, lo hanno fatto in omaggio alla libertà delle opinioni sinceramente professate e per protestare contro il processo e la condanna che tale libertà violarono. Questo crediamo sia stato il caso di Amilcare Cipriani. Nè può essere stato diverso; perchè noi abbiamo conosciuto Cipriani valoroso e disciplinato soldato nel Tirolo nel r866 in difesa della patria italiana, come altri lo hanno conosciuto altrettanto valoroso soldato in difesa della patria francese e nella più tarda età in difesa della patria greca. Il signor Hervé, spiega meglio quali sono i proprii principii in questi termini : « Noi non diciamo ai soldati: << Sparate vigliaccamente e senza ragione, sui vostri ufficiali » ma : « Quando vi si comanda di compiere un delitto, e di fucilare i vostri compagni scioperanti, i vostri fratelli di lavoro e di miseria, ricordate qual' è il vostro dovere >>. •· « Noi non diciamo loro: « Il giorno, in cui scoppierà una guerra, salvatevi sotto terra come dei conigli », ma: « Il giorno in cui i nostri governanti, e quelli dei vostri fratelli lavoratori stranieri, vi ordineranno di sgozzarvi a vicenda per interessi capitalistici che non sono i vostri , il giorno in cui avranno c_osì ipotecato la vostra preziosa esistenza, in quel giorno, se occorrerà rischiare la pelle per qualche cosa, rischiatela per fare la Rivoluzione Sociale, per mettere le mani, al di qua e al di là della frontiera, sugli strumenti di lavoro, violentemente detenuti dai vostri pad,·oni, e per organizzare la società socialista, in cui godrete tanto più benessere, tanta più libertà, in cui le nostre preziose esistenze - preziose per noi, per le nostre spose, per i nostri figlioli, - non saranno più alla mercè d'un ordine di mobilitazione dato dai nostri padroni e dai nostri sfruttatori >>. Il sofisma e l'errore di Hervé sta tutto in questi consigli. Egli non arriva nemmeno a distinguere tra la guerra di offesa, che potrebbe essere veramente ingiusta ed iniqua e quella di difesa, che sarebbe sempre legittima e santa. · Si loderà tale silenzio come una mancanza di ipocrisia? No. Si tratta di una pericolosa sfacciataggine. Lo spirito d'indisciplina come egli lo propaga essendo unilaterale, essendo esclusivamente francese ed in piccole proporzioni anche italiano riesce a questa logica e inesorabile conseguenza: gli assalitori iniqui, agli ordini ed agli stipendi del capitalismo e del dispotismo potranno consumare le maggiori scelleratezze internazionali perchè lo spirito nuovo antimilitarista ha distrutto ogni organizzazione di difesa. Sarebbe concepibile la propaganda dell' Herveismo collo scopo di sostituire la nuova società socialista all'attuale con una semplice sommossa antimilitare qualora essa parallellamente venisse fatta altrove. Ma proprio i socialisti della Germania di tale propaganda non vogliono saperne. N è l'Hervé lo può ignorare, perchè un socialista tedesco dei più rivoluzionari, Roberto Michels, lo ha dmproverato aspramente ai propri compagni nel Movement socialiste, eh' è l' organo ufficiale del sindacalismo rivoluzionario francese. Il risultato dell' Herveismo, se avesse successo, adunque sarebbe questo: lasciare la Francia in preda della Germania. 11 risultato sarebbe tanto chiaro e sicuro che qualcuno susurra che l'Herveismo sia un invenzione del Conte Bolow. Certamente gli fa comodo. ♦ Le conseguenze dell' Herveismo se la sua propaganda attecchisse in alcune regioni d'Italia sarebbero immediate e disastrose come ha dimostrato in un articolo del Giornale di Sicilia il nostro direttore. Si guardi precisamente a ciò che avverrebbe in Sicilia tenendo conto di due circostanze. r. 0 Nelrisola non vi fu sino al 1860 la coscrizione e quando ve la i"ntrodusse il governo italiano vi suscitò una enorme opposizione. I renitenti a migliaia presero la campagna ed occorse la mobilitazione di un corpo di esercito e d'inaudite violenze e illegalità per fare cessare la specie di brigantaggio che neces,ariamente n'era conseguito. Ora chi non sa che le reversioni ataviche sono tanto più facili quanto più da recente è avvenuta la mo4ificazione di certi modi di pensare e di sentire? L' Her))eismo in Sicilia perciò si tradurrebbe immediatamente in renitenza. 2. 0 Questa reversione atavica speciale sarebbe favorita dal particolare stato di animo della massa: della morbosa facilità colla quale si ricorre alla latitan7,a anche in seguito ad un semplice mandato di comparizione. E la latitanza trasforma lentamente ma necessariamente qualunque innocuo contravvent_ore· alle leggi in un pericoloso malfattore. Gli effetti più generali e più remoti dell' Herveismo largamente diffuso non sono semplicemente ipotetici; ma hanno il suffragio dell'esperienza. L'esperienza è compresa nella invocazione lirica di Labriola su Giuliano l' Apostata. Questi proclamò che Cristo aveva vinto, perchè i suoi soldati animati dallo spirito della nuova religione non combatterono .. D' onde la parte notevole di responsabilità assegnata al Cristianesimo nel crollo dell' Impero romano. I più eminenli storici di parte cattolica hanno cercato sempre di scagionare il Cristianesimo dall'accusa. Il Boissier, tra i più celebri nella: Fin du paganisme. Etudes sur les dernièers luttes religieuses en occident au I V siécle non potendo negare intera:- mente tale responsabilità tenrò ridurla ai minimi termini. Ma è stato il padre spirituale dei sindacalisti italiani, G. Sorel, che in un libro piccolo di mole e ricchissimo di buon contenuto: La ruine du monde antique. Conception materialiste de l' histoire (pag. 29 a 39) rispondendo per lo appunto a Boissier ha dimostrato che il Cristianesimo ebbe sull'Impero romano una multiforme azione dissolvitrice e paralizzante. Il Cristianesimo, perciò, favorì la conquista dei Barbari; l' Herveismo favorirebbe la vittoria dei Tedeschi contro la Francia, degli Austro - croati contro l' Itali a. La Rivist.a Dott. N. COLAJANNI: Manuale di Statistica teoretica (pag. 310). L. 3,50 Manuale di Demografia ( pag. 350) ( con tavole di statistica economica e di statistica morale) . >> 4, 50 .Elegantemente legati in tela e oro

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