536 RIVISTA POPOLARE avuto l'intelligenza d' accorge1·si che oggi le scomuniche non fanno più smagrire nessuno, e che scomunicati, più o meno bene, siamo un po' t11tti. Anche quelli che vanno alla messa. Si direbbe che la politica del Vaticano tende ad uno scopo solo, esaurire la pazienza dei governi laici, per ottenere da loro .... quello che in Francia il governo laico ha dato. I giornali clericali battono forte sul chiodo che in Spa· gna il governo non è forte come in Francia, e che alle Cortes e al Senato il signor Romanoues non tro• verà la concordia contro il Vaticano che Combes, trovò a Palazzo Borbone e al Lussemburgo: e che perciò? Potrebbe anche darsi che Roma.nones cadesse e che le leggi attuali dovessero essere ritirate; che i vescoyi e il Vaticano, in nna parola, trionfassero. Eppoi? Questo non sarehbe che un piccolo incidente della lotta, la quale è più nei popoli che nei governi. La questione sarebbe messa a tacere per un po' dì t~mpo epp_oi t?rnerebbe sul tappeto più urgente e più v10lenta d1 prnna. Perchè la politica di Pio X è caratterizata dal fatto che non risolve, ritarda; e ritarda. s?ltanto ciò che non può impedire; come tutte le politiche intransigenti, del resto. Crea sul momento u~ po' di disordine , eppoi è definitivamente vinta. Pio X, donato a Dio ne liquida la Chiesa. In fondo, per un papa, noi non possiamo troppo dolercene. ♦ Il Papa non cospira contro la repubblica In Francia ... - Questa notizia ha annunziato al mondo con ostentata solennità l' Osse1·vatoreRomano in un articolo pubblicato il 17 ottobre 'e che insolita- ~ente tu comunicato in anticipazione agli scomunicati g10rnah della capitale del Regno d'Italia. . La impressione che se ne riceve da chiunque ha un pò. ~1sale nella zucca è questa: l'infallibile Pio X sente che m. Francia la sua politica contro la separazione è destrnata ad un fiasco piramidale - quale la storia del papato non ne registra dopo la breccia di Porta Pia che lo privò del potere temporale. ' Dopo questa prima impressione si corre alla domanda : Forgano ufficioso della Santa Sede afferma il vero: giurando su tutti gli Dei passati e presenti, che 11 sommo Pontefice non ha cospirato contro la Francia e non ha insidiate le istituzioni repubblicane? Solo gl'imbecilli potranno credere nelle parole dell' Osse1·v_atore_Rom,ano. Gli uomini, che couoscono .gli avvemmenti contemporanei giudicheranno che il comunicato_ del giornale ufficioso del Vaticano rappresenta la qumtessenza del più sfacciato gesuitismo. Se dell'azione di un Istituto come il Papato si do• v_esse giudicare dalle parole e dai documenti pubblici s1. dovrebbe dargli ragione e concludere che la Corte d1 Roma non ha pronunziato sillaba contro la Repubblica. I fatti, però, dicono diversamente. I fatti dicono che. della caduta di Thiers, dal 16 maggio 1876, dall~ Pr~s1denza Mac Mabon, dal boulangismo, dal nazionalismo antisemita, 1sino all'ultimo momento i clericali francesi, cioè i cattolici che si occupano atti vamente di politica, non hanno cessato un solo istante di cospirare e di agire contro la repubblica per la restaurazione delle istituzioni monarchiche. . L'azione perseverante, aperta, intensa, del clericalismo francese contro la repubblica venne illustrata in modo inconfutabile dall'opuscolo di Paul Sabatier, di cui più volte ci siamo occupati e di cui non si è nemmeno tentata la confo tazione. Che cosa ha fatto il Vaticano per arrestare la scellerata campagna clericale e nazionalista contro Dreyfus? Che cosa ha tentato per impedire gli u1uoristici saggi d'insurrezione organizzati contro le sue Chiese in occasione dei famosi inventari? Nulla, nulla, nulla! Ha taciuto rigorosamente sino all' ultimo momento, quando il silenzio veniva denunziato dal mondo civile come un calcolo abbietto e come una viltà; quando il silenzio dai clericali francesi veniva interpretato come approvazione completa della loro azione. Ma siamo generoRi: concediamo che il Papa segretamente ed anche calorosamente ai cattolici più fa• natici di Francia abbia data i consigli più conformi alla dottrina cristiana - i consigli di rassegnazione e di rispetto alle leggi dello Stato, che pur erano nel l'animo o sulla bocca di alcuni vescovi fracesi. Se tali consigli di pace, di amore, di rispetto alle istituzioni fossero partiti dal Vaticano - e negli ultimi tempi consta che furono consigli di lotta e di ribellione-quale la conseguenza che se ne dovrebbero tirare? Questa sola: i cattolici francesi s' en fichént - come sconveniente1uente si dice nella lingua di Voltaire--delle parole del loro sommo Gerarca. E in ciò starebbe la prova provata dalla impotenza del Pontefice, che non sa farsi ubbidire nemmeno dai più devoti credenti nella sua infallibilità. ·Dunque i fatti chiariscono il Papato: o nemico o impotente. QuH.leserietà e quale convenienza troverebbe perciò la repubblica francese nel circondare di cure e di garanzie e nel profondere milioni per una istituzione che o non sa, o non vuole, o non può impedire il male; e la cui efficienza si spiegherebbe soltanto nel dare forza e credito ai propri nemici? L'impotenza della Chiesa· nel ricondurre i cattolici all'osservanza delle leggi della repubblica costituirebbe la giustificazione della separazione. ♦ Le (< trade·s unions » e la politica inglese. Il Parlamento Inglese si è riaperto e vi spira fortissimo il vento di fronda. I conservatori che le ultime elezioni avevano abbattuti e come sbalorditi, ritornano baldanzosi ai Comuni, e il Balfonr - l'uomo che meno di tutti avrebbe diritto di parlare-già accenna, e lo annunziò agli elettori, ad una vigorosa ripresa della sua atti vi tà. Bisogna dire, bensì, cne i con serva tori, oggi, liberati dall' incubo Chamberlain hanno abbandonate, e messo in tacere molte delle belle idee che contribuirono alla loro sconfitta; così per esempio non parlano più del protezionismo, si sono rintascati tranquillamente il bel programmone imperialista che sciorinavano al mondo e si contentano di far la critica spicciola alle proposte ed alla azione del governo liberale, al tempo stesso che pigliano modeste arie di paladini della Camera dei Pari. Questa della Camera dei Pari non è una questione nata oggi ; è un antico nodo che viene al pettine, e ci viene portato anche dalla impazienza che hanno le T'rade' s unions di liberarsi dal potere che oggi pare non abbia altra funzione che quella di essere reazionario. E le 'l't·ade'sunions si sono invece avviate arditamente verso il progresso. Il governo di H. Campbell-Bannermann ha parecchie gravi questioni della politica interna da risolvere e prima di tutto gli si presentano quelle di carattere sociale ; cioè la « Legge per il co·mpeoso ai lavoratori su gli inf9rtuni » la legge per la « abolizione del voto plurimo > quella sul « riordinamento della marina mercantile ~ la « Legge sull'Irlanda,, e finalmente il famoso « Bill of _education > sul quale i conservatori aspettano anche il gabinetto Campbell-Bannermann al bivio terribile della riduzione delle spese per la marina. In tutto questo svolgimento di programma le 1rade's Unions hanno la loro politica alla quale il G'ruppo del Lav01·0 ai Comuni si attiene fedelmente. Gli eletti dell' Jndipendent Labour Pa,rty, eletti di socialisti, ed eletti di unioni indipendenti, voteranno come un sol uomo per il Governo, se il Governo manterrà loro le promesse fatte, a tempo delle elezioni, a proposito delle leggi sociali e della educazione: in questo caso
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