Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 20 - 30 ottobre 1906

RIVISTA POPOLARE 557 Quanto il governo si accorse degli errori commessi era tardi Infatti i buoni provvedimenti ddle leggi del r 897 e delle successi ve pel rimboschimento, per la bonifica dei terreni acquitrinosi e-::c., non possono dare risultati immediati. In ogni modo i milioni assegnati allo scopo gioverebbero molto di più se fossero spesi subito. C'è l'altro problema grave con due aspetti apparentemente contraddittori : emigrazione per mancanza di lavoro e mancanza di braccia per coltivare; d'oode le proposte d' immigrazione dal continente. Ma se procedette1 o rapide le bonifiche, se i ca pita \i fossero sufficienti, se si sostenessero le case co - Ioniche e si avviasse bene la coltura intensi va , se meglio si distnbuisse la popolazione per le campagne, l'emigrazione si arresterebbe; la produzione aumenterebbe e senza artefici si potrebbero anche richiamare coloni e salariati dal continente Ali 'uopo k due leggi del 1897 e del r 906 potrebbero. bastare se lievemente migliorate. Nell'altra zona a coltura int~nsiva e che comprende anche le tancas o pascoli naturali circondati da mura a secco, o da siepi, che servono assai bene all' alleva:"!'lento del bestiame bovino , il problema non è s..:1:1broso. S.i dovrebbe J ensare al miglioramento delle rape e in parte, dove l'acqua c'è, si dovrebbero sostituire 1 prati irrigui ai naturali, si dovrebbe sviluppare di p;Ù l'industria del burro e del caciocavallo. I continentali si sono impadroniti del cas_ificio non arrecando vero vantaggio all'isola che non dà se non la scarsa mano d'operi:!. In altri tempi era norente nell'isola l'allevamento e l'esportazione dei cavallini sardi. Ora la rusca ca,allina si è modificata ; c11al'industna langue. Alla coltivazione del tabacco si darà impulso; potrebbe migliorare la produzione dell'olio. Le frutta di ogni parte e gli ortaggi potrebbero essere oggetto di vivace commercio se si pensasse a moltiplicarne la quantità a renderne più costanti i tipi, a presentarle al ml!rcato in artistici recipienti ed in buono stato di conservazione. 11 tutto dovrà essere completato accordando il servizio ferroviario coi trasporti marittimi, collo sviluppo delle strade ordinarie e delle tramvie. Il problema sardo non è un problema operaio, ma di produzione precipuamente agricola e di tutte le industrie connesse e del raccordo fra essa ed i possibili suoi mercati internazionali ed esteri. Lo Stato se ebbe dei torti, e molti, verso la Sardegna nei tempi passetì, li ha lealmente riconosciuti in quest' ultimo decennio e h,!l tentato di porvi riparo. Spetta ora ai Sardi far sì che le leggi diano quello che possono e devono dare ; lo Stato non può e non deve fare di più - specialmente per quanto riguarda l'immigrazione di altri elementi etnici. Compete ai soli sar.:!i creare la loro situazione futura nella trasformazione della eompagine economica loro. Sono in loro p0testà, oltre la terra, anche tutti gli organismi invocati da molti anni per la loro risurrezione. La parola imperatoria di Cristo surge et ambula non può etlicacemente dirla ad essi nessuno Stato di questo mondo. Essi soli devono dirsda per movimento impetuoso d' auto - sugge::.tione. Senza credere al materialismo storico non può negarsi che ogni popolo attraversa un momento quandocchessia , un momento decisivo per la sua esaltazione e pel suo annullamento. Penso che se questo momento è venuto per le popolazioni sarde, sono però in loro podestà tutte le armi per combattere e tutti i coefficienti per una vittoria fi.nale.- (Nuova A11tologia. r6 Ottobre). ♦ Se11a!ore Augusto Pierantoni: Il Diritto Elettorale Femmtnile. - Per ragioni di spazio e volendo riportarla il più diffusamente possibile, rimandiamo al prossimo numero questo interessante riassunto. ♦ H. von Gerlach: Il Congresso di Manohetm. - Il congresso socialista di Mannheim è stato ispirato allo stesso dottrinarismo di quelli di Dresda e di Jena : nel leggere i re soconti delle sedute sembra di seguìre le discussioni di una conferenza teologica del secolo decimosesto. È un peccato che il più forte partito politico tedesco, che ha nelle sue file tanti ingegni e tanta capacità di sacrifizio individuale , si contenti di piccinerie che distruggono tutte le sue più splendide opportunità per un sano e deciso liberalismo , per conquistare potere politico e assumere una posizione impregiudicata nel movimento ·operaio. Questa stessa piccineria del resto ispira anche le autorità governative , che rifiutano di concedere ai , rossi n un locale o d'installare nella sede del congresso un ufficio postale o telegrafico :temporaneo, mentre lo han fatto per i « neri n : bel modo di combattere i socialisti! In nessun altro paese civile si applicherebbe una misura così meschinamente parziale. Le forze dd partito socialista organiuato, secondo la relazione dd deputato Gerisc h sono le seguenti: In tutta la Ger - mania ci sono 384,327 socialisti iscritti al partito; questo numero rappresenta il r 2, 76 per cento del numero totale di voti dato nelle ultime elezioni al Reichstag. Amburgo ha il numero di iscritti più grande rispetto al numero dei votanti di tutt'i partiti per il Reichstag, il 2 r ,8 per cento : seguono poi in or · dine Brema, Reuss, il granducato di Oldenburg, il ducato di AlJenburg, Lu becca. La Prussia ha 194,9 r o organizzati, cioè l' 11,2 per cento del voto totale per il Reichstag nel 1903 : il Wùrtemberg ha invece il 13,4 per cento: la Baviera il 16,4; la Sassonia il 18, r ; il Baden il r 5,6, e il granducato di Assia il 20. r per cento. Il numero degli organizzati nel r906 è di 3 volte e mezza inferiore a quello del 1905 che saliva a 1,344,803 : la difle renza è costituita dalla scissione ora ricomposta dei sindacati. Ciò prova quanto interesse i leaders del partito socialista dovrebbero a vere a evitare conflitti colle leghe di resistenza ( Die Nation, 26 settembre). * * * H. von Gerlach: Mannhehn e t forcatuoll. -Poveri socialisti ! Che essi si mostrino bellicosi o pacifici , che essi segano il ((sistema Dresda n o il (< sistema Mannheim ll , c' è sempre un infinito numero d 'insoddisfatti e di critici. Se essi si drappeggia-no in veste rivoluzionarie sono il « Post » e la sua congrega che gridano spaventati e domandano leggi eccezionali prima che sia troppo tardi; se invece si dimostrano pm qu1et1 e sereni, sono i giornali liberali che gridano al fai-. limento del partito. È difficile dire se la impossibilità di conciliare i critici sia dovuta a ragioni intellettuali o a ragioni morali ; poichè spesso queste due categorie di ragioni si fondono. Ad ogni modo ci ,,uole appena un po' di buona volontà e di avvedutezza, per accertare che il congresso socialista di Mannheim segna una buona data. E vero che i sindacalisti e i revisionisti chiamano spesi.o a raccolta per la lotta implacabile contro il presente ordine sociale, ma in politica novanta nove volte su cento tutto si riduce a tattica e ad atti di politica attuale e si lasciano da parte programmi, finalità, agitazioni e frasi fatte. I borghesi che non possono distinguere tra queste varie cose debbono contentarsi con Kautsky di riprovare il dottrinarismo. Molte cose sono ancora difettose nel partito socialista. Così Singer ha profettizàto nel suo discorso di chiusura che tutta la borghesia in massa marcerà compatta contro i candidati socialisti nelle elezioni del 1908, perchè allora non ci saranno che candidati socialisti e candidati borghesi: ma la parte positiva della politica presente, e specialmente la questione di come i socialisti intendano di ridurre le elezioni prossime a pure elezioni di classe, è stata tratta troppo superficialmente in Man-

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