RIVISTA POPOLARE 555 assicurand~ci c_he.siamo desti.', tastandoci il polso per esser s1cun d1 non aver piu la febbre ai borg~esi ~ _conven~ionali, sì, ma eleganti ~ squisiti d1seg111d1 Lodovico Marchetti, scene di vita sianorile parigina, dove tutte le signore son helle be si rassom igl~ano, dove tu_tti ,gii uomini sono galanti e. non_ma_i troppo magn _ne troppo grassi, nè troppo piccoli ne troppo lungh1.. ... E passiamo a Pompeo Mariani ed ai suoi MoN0TJPI, impressioni cromatiche felicissime di cui già scrissi nel recensire la mostra dell'anno scorso a Venezia; e da lui ad Aleardo Villa, che ha sedici STUDÌ DI DONNE,a matita e a pastello · in alcuni dei quali si sente assai l' influenza dell~ Chahine mentre i più manifestano una fin troppo perfett~ competenza e conoscenza personalissima dell'argomento: conoscenza , tuttavia , diciamolo subito assai più estetica e sensoriale, che non psicoloaic~ ed intima nell'alto senso della parola. b . . Tutta una parete, poi, è coperta di meraviu-liosi disegni di Luigi Serra, di Domenico Morelli e di ~ristide _Sartorio: ma i due primi son già p;ss~~1, e glon<;>saniente, all~ storia; e del terzo ho gia detto qm stesso, e, prima , a proposito di ciascuna delle esposizioni internazionali veneziane: è dunque superfluo che mi ripeta. Accennerò , piuttosto , alle magnifìche e meno ~1ot_eincisioni_ di Robert Goff, pastose ed energiche 1nsieme, precise e poetiche , impressioni e ricordi inglesi, italiani, egiziani; alle sei acqueforti a colori , rapide e quasi schematiche linee muliebri, del Terzi; ad una acquatinta d' Emilio Mazzoni• Zarini, bellissima, FocE n' ARNO; alle delicate e su~gestive a~grafie di _Q~intilio ìVIichetti, piccoli e fini paesaggi lombardi ; infine alle illustrazioni di Luig_i J obbi a~le . novelle di Edgardo Poe , delle quali . 1llustraz10m 1;01~ _saprei fare lode più alta che dirle degne dell ong111ale che intendono interpretare. Dopo di che, anche le _gallerie perimetrali sono per conto nostro esaurite, e non resta che metterci_ in viagg!o , anzi in pellegrinaggio , per qu~st! immensa città _eh'è l' E_sposizione, tra gli edifizi del Parco e quei della Piazza d'Armi alla caccia delle sculture, delle pitture delle inci~ioni del!e acqueforti, ~elle litografie, ~parpagliate qu~ e la tra le cose più eterogenee dei padialioni italiani e stranieri. 0 :r Di scultura, intanto, n'è sparsa anche fuori, pei viali, sulle soglie e sulle fronti e sugli attici <leali edifìz'ì, e non senza firme ben note ed illustri : i1a nulla mi sembra degno di nota particolare, seb- ~ene tutto co_ntribuisca per la sua parte a un effetto decorativo generale, se non eccellente, discreto. Veri giojelli, invece, e coprenti un'intera parete d'una lunghissima galleria d'arte decorativa britannica, sono in gran maggioranza i diseo-ni le stampe, le incisioni, le litografìe, le tricromie ; le policromie. d' _oltre Manica, per lo più anonime, e tra le quali si trovano cose, e 11011poche, incantevoli , e tali che il più della mostra nostrana di cui ho Gnora parlato sfigurerebbe al confronto. Squisita pure, qua e là, molta minuta plastica decorativa, in bronzo, in marmo, in ceramica: su d'ogni cosa, però,. certe st~tuine di terracotta leggermente cromat1zzata, d1 A. De Frumerie ( Lachenal), che scopersi in un angolo della Decorativa f1:ancese, e che m' han subito ricordate le più graz10se, le più animate , le più umane figurine di Tanagra, con questo in più, che qui l'autore ha pure saputo insufflar tutto il pathos moderno tutta l' intensa e nervosa psicologia di questo ~ostro principio di secolo, tutta l'eleo-anza e tutta la _<Jrazia ' ·1· b 5 un po sti izzata, un po' decadente un po' isterica se vogliamo, della nostr' arte nov~lla. ' . Qualche bel bronzo ho trovato pure nella dens1ss1rna mostra degl' Italiani all'estero e in modo p~rticolare ho ammirato quelli di Loren'zo Petrucci d1 S. Paulo del Brasile: i suoi Cùcc10u sono ad esempio, tra i più sentiti e riusciti studi d'ani~ali eh' io_ abb_ia m~i. visti. Qui, stesso, poi, si notano buom e s1mpat1ci R1coRDI D ORIENTE ad olio e ad acquerello , di Salvatore Valeri e di Leonardo De Man~o; e quasi n_ier~~'altro, n_on aven~o esposto la massima parte dei piu famosi e valenti nostri campioni d'oltre monte e 4' oltre mare. :r E terminiamo, davvero e totalmente con la fotografia, ch_e_come già a Torino, si. riv'ela qui una ver~ e squis~ta arte, che non ha più di meccanico· e d automatico se non_ quel tanto che ha qualsiasi a~tra_ arte; m~ che con _il_ gusto nel_scegliere i punti di vi~ta per 1 paesaggi, ~ momenti e gli aggruppamenti per le s~en_et,te d1. ge_nere, gli abbigliamenti, le P<?se, le luci , i fugaci nflessi psichici per i ritra tt1, nel mettere a fuoco così da ottenere minuti e preci_si _partic~l~ri , od. i_nvece _con~on~i pastosi, s~um~t1 , 1mprecis1 , p_oet1c1, e poi nei ntocchi sapienti, nelle coloraz1011i e granulazioni ottenibili a mezzo di. ba~ni, di. cart~ e d' e~ulsioni speciali, e che contnbu1scono 111m1lle modi al carattere ed al valore dell' opera; con tutto• questo, dico si ~le_va! la fotografia, al livello d' un' arte non pu~1to 111ienore ad alcun'altra, sia per l'effetto estetico e psicologico _c?' ~ssa raggiu~ge sul _riguardante, sia per. le q1;1alitad1,_gu_sto_e d1 vo~az1one, ?i sapienza e_d1_pazienza, d 1sp1raz1011ee d elaboraz1011e ch'essa nch1e1e da p~rte di chi la professa non già da semplice mestierante o professionista ma da devoto . . ' amatore e sincero 1nterpetre della bellezza. Qui, ·per esempio , ne danno prove meravigliose e saggi ~q~isiti l' Association Beige de Photographe, e la ~oCieta pure bel~a L'effort, con paesaggi d'una morbidezza e d'un incanto che più non darebbe il pastello, con ritratti d'una penetrazione sentim~ntale e ~e1~sosa che più non sarebbe possibile chiedere all oho o alJa tempera· qui ne11a Decora- . F ' ' t1va rancese , tra molti altri veri capolavori , ho trovato un VIALE n' INVERNO,velato di nebbia di qeorge Bisson, di cui qualunque più forte pae;ista s1 onorerebbe; e qui , nella sezione italiana delle Mostre Temporanee, ci sono, tra varie altre eccellenti fotografie di professionisti e di dilettanti non so più quanti altri paesaggetti del Crespi,· di' Milano, in cui tutti i sorrisi della primavera tutti gli e_st_ivisbarbagli, tutti gl'incanti autunnali: tutte le rigidezze serene ·e le velature di nebbia che f~n_no b~llo per.sino ~'inven~o, e tutta la poesia dei nv_1, de_1bo~ch1 , ~ei_ campi, dei monti, dei laghi, dei colli~ dei se~1t1en, _delle siepi, delle aje, è con- ~e1:1sata 111p~~h1 palmi di carta, e può far la deh~,ia de~la pi u . m<?desta casa, può trasformare il piu umile corndoJo nella più affascinante delle gallerie, può m~ttere in grado, per questo fatto di possed~re _tesori es~etici insuperabili, il più modesto 1mp1egato, d1 dire al miliardario Yankee: « Caro mio, siamo pari ! Tu tienti i tuoi var'ì ciI?,èl:i: scr_ostati ; io ho questi prodigì, freschi, vivi, fragr~nt1: se non fosse per vendere , non farei camb10 l >) Chieti. MARIO PcLo Chiedendo cambiamenti d'indirizzo unire sempre la fascietta colla quale viene spedita. la RIVISTA.
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