552 RI-VISTA POPOLA.RE Questi ed altri generi alimentari hanno un prezzo elevato anche per causa dei daz'i che s' impongono senza criteri di equità; sono anzi i generi di prima necessità che sono da noi maggiormente colpiti. È ovvia l' influenza dei salari e della disoccupazione sul - l' alimentazione popolare. Ed è così che il problema dell'alimentazione si riconnette ai più interessanti problemi economici e sociali contemporanei. Abita:rione. -È sorgente di salute ma bene spesso anche di malattie. Vi sono infatti malattie ed epidemie che dipendono dall'abitazione. In Italia sulle abitazioni dei poveri abbiamo pochi ma eloquenti datj offertici dalla Inchiesta sanitaria del 1885. N.0 dei Comuni Con abitazioni sotterranee 1) n sufficienti . 1i n insufficienti ii acqua scarsa . n )) mediocre o cattiva . 2 453 5520 2730 1495 18,85 Senza latrina 4922 Secondo poi il censimento del 1881 v'erano abitanti in : Sotterranei. Pianterreno Soffitte 101,457 7, 2 33;o64 183,230 Da quell'epoca si è avuto nelJe città qualche miglioraml:nto, specialmente per la provvista delle acque potabili. Ma ancora il censimento del 1901 dava che su 92 Comuni con più di 20,000 abitanti - senza i sobborghi-su 1,058,049 le abita zioni occupate da 1,204,908 famiglie erano : Sotto il piano stradale Al pianterreno )) m.ezzanino . )l 5° piano . In soffitta 12,638 342,870 32 ,699 Nella stessa Milano nel 1903 c'erano abitazioni : Di una sola stanza 37,927 con 106,122 inquilini Con 2 stanze 43,212 )) 163,273 11 )) 3 » 12,863 )) 63,343 )) Abitazioni contrarie al Reg. loc. d'Igiene 10,869. Anche Torino ha i suoi orrori delle abita.doni dei poveri. A Roma è incredibile il numero delle abitazioni posticce, nei cortili nei sobborghi oltre ai casamenti che bene potrebbero Jirsi • sepolcri _imbiancati n. Gli orrori delle abitazioni di campagna sono appena credibili. Migliaia e migliaia di contadini vivono ancora-così alle porte di Roma, come nel -Padovano, nel Mezzogiorno e nelle Isole - sotto capanne di paglia, peg~iori assai dei tucul abis · sinici, e perfino entro grotte, come trogloditi. Sicchè la grande maggioranza della popolazione alloggia in condizioni disagiate. In queste abitazioni di città e di campagna l'agglomera mento della popolazione , la mantanza di l1Jce , di aria , di ventilazione opportuna, l'umidità fanno sì che i germi infettivi trovino le condizioni più opportun~ per resistere e dif · - fondersi , oltrechè influiscono sulla resistenza dell' organismo alle malattie. Le conseguenze sanitarie di tali condizioni disastrose si possono dimostrare con le statistiche della mor talità. La seguente tabella dà la : Mo~talità secondo i quartieri di città Mortalità generale Quartieri °loo abitanti Ricchi Poveri Roma. IO 29 Trieste 25 134 Losanna 12,5 22 ,5 Parigi . 10,8 43 Berlino 7,5 165 • Le differenze fra ricchi e poveri sono quindi enormi, tenuto anche conto che tra un quartiere e l'altro della medesima città permangono le medesime condizioni di clima etc. Lo stesso vale anche per la mortalità infantile. Infatti ecco la: Quartieri Mortalità infantile ·0 / 00 Ricchi I Poveri Bruxelles 6,o t 54,o I Losanna 7,6 45,o Berlino 5,5 I 34,5 Eifurt . 4,9 3°,5 Buda Pest. 48,4 I 63,5 La mortalità si può anche. studiare secondo i piani delle abitazioni. Dalla tabella seguente risulta cl-ie la mortalità generale è minima nei piani di mezzo, che costando di più ven gono abitati da persone in condizioni economiche migliori, mentre è massima nel pianterreno e negli ultimi piani che vengono abitati da famiglie più misere e che vivono quindi molto più agglomerate. La tabella seguente dà la : Morta/ila secondo i piani delle abita:rioni Mortalità generale °loo ab. Mortalità per infezioni Sotterranei 2 5·3 ab. per camera Pianterreno 30.0 Piano primo 21.6 1-2 20 )) secondo 21.8 3-5 29 )) terzo 22.6 6-10 32 li quarto e più 28.2 < IO 79 Ed altresì la mortalità per malattie infetti ve sale a secondo del numt:ro delle persone che si accumulano nei \ ani delle case. Anche la probabilità di vivere varia secondo l'affollamento delle case. Infatti varia la : Durata media della vita Abitanti per vano Anni Mesi )) 1-3 35 5 )) 2-5 33 2 )) 5-10 3 I I I )) < IO 30 6 Secondo queste cifre del Korosi, a Buda-Pest la vita media è dunque tanto minore quanto più la casa è affollata. Da quanto si è detto si rileva che· il problema dell' abita - zione è una delle più vitali questioni d'Igiene sociale. l Regolamenti locali d'Igiene, l' opera degli Ufficiali Sanitari a che possono giovare dove per· causa di miseria la gente vive h mezzo a continue sorgenti di insalubrità, di malattia e di morte'? Ma eziandio altre condizioni economiche possono predisporre alle malattie. Così incontriamo il : Vestiàrio. - Pure questo varia nelle aiverse classi sociali. Se esso è insufficiente predispone alle malattie cosidette reu - matiche 1 se è infetto può essere il vdcolo di epidemie e viceversa quando può essere ricambiato, lavato e disinfettato. Si è discusso se veramente il cambiar di vestiario secondo le stagioni costituisca un bisogno naturale. Secondo Geigel il vestiario sarebbe un lusso non necessario ! Invece si è dimostrato che effettivamente è una necessità fisiologica per mantenere l'equilibrio termico specie per chi abita e mangia male. Infatti l' irradiazione del calore varia col variare del vestiario come dimostra la tabella che segue : lrradia:rione del calore a pelle nuda 100 )) coperta di maglia 73 li li )) e camicia 60 )) )) )) )) e giacca • 46 )) )) )) )) )) e soprabito. 33 (continua) PROF. ANGELO CELLI
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