Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 19 - 15 ottobre 1906

508 RIVISTA POPOLARE grande maggioranza delle al tre Provincie le scuole se- rali e festive per adulti analfabeti abbiano veramen te prodotto i ben..,fici effetti che il legislatore se ne ri- prometteva. Non fa meraviglia se con simili prevenzioni si sono avuti in quella Provincia resultati ne- o-ativi, senza dire che si sarebbe dovnlo meglio s ce- ;liere le località per le scuole prima di proporle al Ministero, affinchè potessero utilmente fonzionare • . ♦ Clemenceau e gl' impiegati del ministero degli Interni.- Giorgio Clemencexu, come ministro, ha delle strane pretese: egli vuc>leclte gl'i m- piegati del suo dicastero rispettino l' orario di la_v o~o cui sono obblicrati , che i funzionari tutti da lm dipendenti e sp;cialmente i Prefetti esercitino la fu n- zione per la quale sono pagati ..... Cose dell' altro mondo ! per combattere ( ora che era necessario combattere ) nella vita ? Ahimè, la dolce compagna, del suo nobile lavoro non aveva soccor.:1i al triste compito: ed e gli s' infranse , quando era per levare il suo più a lto volo. S' infranse adoratissimo , poi che uno de gli animi più nobili che abbia mai avn to la vi t,a p ose. in lui, qnando tutti lo avevano abbandonato, un affetto che basterebbe esso solo ad onorarlo, che ne segui l' ultima via con animo trepidante, che al bllO male senza rimedio porse ogni cura, tonera come que lla d'un cuore materno. A Valentino Gervasi, alla do lce creatura che portò il suo animo angelico e la paro la confortatrice presso una delle più elette, commosse ed infelici nature d'artista che abbia avuto la nostra arte vada ogni parola di ·nostro conforto, nell'ora in cui, con la vita di Mario Giobbe, una parte de lla loro vita si spezza. I giornali hanno narrato diversi episodi, in parte · umoristici, relativi alle sorprese poco liete dei fun zio- nari, che tutto facevano, meno il loro dovere; m3: no~ hanno accennato alla ribellione di qualcuno d1 t ah funzionari. Caratteristica q nella che con soverchia l eg- o-erezza della direzione ha trovato ospitalità nelle colonne del Courrie1· Éuropeen. Alcuni impiegati 3:lla dipendenza di Olemenceau <'Onsingolare sfacc1atagg~ ne vi hanno sostenuto il diritto di ...... far nulla, pur m- tascando uno stipendio più o meno lauto, solo perc h~ al Ministro dell'interno si possono rimproverare alcu m errori o peccati antichi.... . Nel numero successivo lo stesso Courrier pubblicò una risposta dell' illustre Gabriel Se~illes , che_ se rv~ di meritata lezione agli audaci truffatori di stipen di ed un po' anche alla pregevole rivista parigina, che in un momento di sbadataggine accolse la balorda esplosione di malanimo degli impie~ati. . . Le Courrie·r cercò giustificare molto ttm1d_amente l' errore commesso dichiarando che aveva pubbhcato le accuse degli impiegati del ministero degli interni ...... per ragioni d'imparzialità. . . Bella imparzialità! Per far comodo a de1 mascalzom che mancano al loro dovere si vitupera un galantnomo ... ♦ . . Per Mario Giobbe. - Nell'ora in cm appren diamo la nuova tristissima, nel cenno dolente con cui dobbiamo annunziarne la tragica fine, noi n?n possiamo parlare di Mario Giobbe, che ci fo c3:rissimo, con serena parola. La pura sua mente vr nse in un mondo di alti iwo-ni, cui non era adeguata la vita, cui non fo benig;o il mondo eh' egli ebbe intorno. Pr.ssò tra lotte inique senza vederle, tr~ f or: midabili interessi senza accorgersene, in una ':1ta di tumulto e di prepotere, soffrendone, tacendo, rn~ran d~ ad altro ad un suo mondo puro, un mondo m cu~ pareva ~hiuso come II no di quei. puri er_oi_che egh amava. Al giornalismo chiese la vita quot1?1ana, / na esso· non gli diede che la povertà e la fatica e 1 m- guaribile male. Ali' arte diede ogni suo sogno, ma di essa non raccolse che le inconsolabili amarez~ e. Troppo tardi, troppo tardi, era entrato ne~la sua v ita l'angelo che doveva guidarlo alla. mèta ?t~l la. natura lo aveva chiamato con le sue più nob1h dot,. . Quando dalla vita profonda di Valentino Gerva~i si staccl, la sua Rosa per portargli soccorso, era. già tardi pel suo trionfo. D' allora, da quella_ ca~a ':1n1o1;1~ di anime e di volontà nacquero le traduz1om mirabi li del Cy 1·nno e dell' Aiglon, dell'Edipo Re e del Sardanapalo , del Mefistofele e dell~ Fed?·a '· tu_tto un immane e nobile lavor~, proseg~1to nei g1o;Ill lab o- riosi nelle notti insonni, in ogni ora _tiella rncuran te esist~nza, chiedendo all' organismo esile, al _lar~os u~ s irito alla vita tutte le sue forze , ed a 1. b,sog m ~otidiani e alle miserie d' ogni ora un po' di tregu~ . ira donde trarre le forze, gli accorgimenti, l'energ ia NOI ♦ 11 Trentino ed 11 Generale Tttrr.-In una intervista del signor Ottone Brentari col generale Turr nel Corriere della sera del :l4 settembre pasRato, interpellato sul Trentino così il generale si 0f:lpri me: e Del Trentino parlai con Bismarck sino dal !867. « l' ultima volta che rn' incontrai con lui; e gh ace cennai alla p:>ssibilità che l'Austria si decidesse ~ e cedere quella provincia all'Italia. Ma Bismarck m1 e disse: No, no; l'Austria non avrà mai un ministro e tanto intelligente da comprendere il vantaggio c~ e e l' Austria avrebbe nel cedere il Trentino all'Italia. e E' una cosa che a suo tempo sarà fatta dalla Gerc mania. - E Trieste soggiunsi io (Turr)? - Ah! - « disse Bismarck - Trieste no; Trieste deve essere e il porto della Ge,·mania nell'Adriatico •. Ora qui domandasi al generale Tiirr, come può con - ciliarsi la rispm~ta di Bismarck, la cessione del Tre n- tino all' Italia come cosa che, a suo tempo, sarà fat ta dalla Germania, col fatto riferito dallo stesso genera le Alfonso La Marmora nel! a sua pubblicazione: « Un pò di luce sulla guerra del 1866 •. che nei patti ~i alleanza offensiva e difensiva tra l'Italia e la Pruss 1a nella guerra contro l'Austria, lo ste_ssoBiAmarck a.v ea · imposto il veto formale per la cess10ne del Trentmo, siccome facente parte della federazione germanica? La verità storica. che ormai dopo 40 anni dovrebbe imporsi sulla guerra del 1866, è che quella guerr~ fu simulata per la sola cessione del Veneto esci us1va.- mente, non avendo potuto onestamente l' Italia ri ce- vere da Napoleone III il Veneto senza combatter e, Di qui l'onore delle armi per l'_Astri~ a (!ust.o zz_a ed a Lissa· di qui l' obbedisco d1 Ganbala.1 vmc1- , ' f ·t tore ormai verso Trento, quasi reo d essere s ugg 1 o fin là al piombo austriaco. L. F. Latini ed 1tnglo-sassoni di N. COLAJANNI La mancanza di spazio non ci ha consentito di c ontinuare nei due ultimi numeri la pubblicazione dei giudiz i sopra Latino ed Anglo-sassoni; nè possiamo oggi riprenderla. Ci limitiamo a segnalare che altre riviste francesi , se. ne. sono occupate _ tra le quali il Cosmos, La Revue sc1e~tifique, L~s annales diplomatique. Se ne occupa pure l' ulttma Annee sociologique del Worms, che fa, senza vol~rlo, un par~~lelo, col libro sullo stesso argomento di Jean Fmot: Le pr?uge des races e che riesce alla constatazione di quello d1 Colajanni.

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