Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 19 - 15 ottobre 1906

RIVISTA POPOLARE 507 che quelli che dirigono le masse operaie si ricordino che uno sciopero - anche se vittorioso-porta sempre seco, e rappresenta per gli scioperanti una somma di sofferenze non facilmente rimediabili, e che quindi non si può nè si deve proclamarlo a torto e a traverso: ma questo è il guaio delle Camere del Lavoro, che esse sono organismi politici più che economici; e q 11indi pronti a battagliare per idealità astratte, più che per interessi concreti; mentre, in verità, la massa operaia italiana non è ancora matura, nè economicamente, nè intellettualmente, a quella grande e terribile arma di guerra che è lo sciopero politico. ♦ La lotta contro l'analfabetism.o. - Il comm. Rava che alla Minerva dirige con amore l'istruzione primaria ha presentato al Ministro della Pubblica. Istrnzione ,in interessante rapporto sulle scuole se1·ali e festive nell'anno scolastico 1004-905. Il documento è rigorosamente obbiettivo; e in questo sta il suo valore. Il Rava fa parlare i fatti ed è sobrio di commenti; e i fatti dimostrano quale e quanta era la uecessità di una legge speciale per combattere l'analfabetismo nel mezzogiorno e nelle due maggiori isole. Dagli allegati E, P, che riproduciamo integralmente, risulta ch'era minimo il numero delle scuole serali e festive nelle cennate regioni colle vecchie disposizioni (N. ·1) e che invece l'equilibrio fra nord e sud si è ristabilito colle nuove (N. 2). N. 1. Notizie complessive sulle scuole serali e festive del 1904-905 di complemento, autunnali e per adulti. Raggrùppamentl Compie• ADULTI Totaie mentari e di provincie autunnali serali festive Totale gener. ---- Nelle 25 provi 11cie meridiòn. e insul. 269 201 82 283 552 Nelle altre44 prov 1762 903 282 1185 2947 Nelle 29 provino. 2031 1104 364 1468 3499 N. 2. Numero delle scuole serali e festive autorizzate in base alla legge 8 luglio 1904 nelle 69 Provincie del Regao nel 1904 905. ----- SEH,ALI FESTIVE '1'0TALE 2066 1384 3450 Le stesse notizie per le 25 Provincie meridionali e insulari. SERALI FES'l'IVE TOTALE 1622 1123 2745 Le stesse notizie per le 44 Provincie rimanenti. SEll.ALI FESTIVE TO'rALE :t:44 261 705 La relazione· non ci dice quale fu il numero degli alunni nelle se uole del vecchio ti po, che prevalevano nel settentrione; ma fa conoscere q nale fu q nello delle scuole del nuovo tipo che prevalgono nel mezzogiorno. Nelle provincie meridionali e insulari gl'iscritti furono: maschi 83270, femmine 25281. Nelle altre provincie: maschi 22606 e femmine 5001. E' doloro .,;oconstatare, però, che sopra un totale di 136158 meno delJa metà, 61529 arrivarono agli esami e poco più di un terzo, 48737 furono approvati. Il comm. Ravà riassume dai rapporti dei R. Provveditori delle 69 provincie i motivi, che non fanno funzionare bene le scuole serali e fe~ti ve in a.lcune di esse; e questi motivi si devono far conoscere nella loro dolorosa semplicità e come li espone l'egregio funzionario Egli scrive: e Vengono poi le Provincie di Belluno, Benevento, Cagliari, Campobasso, Caserta, Lucca, Mantova, Messina, Parma, Piacenza e Vicenza, nelle quali, secondo i Provveditori, i resultati sono stati sfavorevoli. e Nell'uno o nell'altro o in più d'uno dei seguenti motivi si riassumono le cause: « 1 ° L'emigrazione temporanea; e 2° Lo scarso zelo in alcuni 1uoglii delle Autorità comunali; e 3° Le aule scolastiche anguste, umide, male i!Juminate, tal01·a luride, che non permettono, sa.lvo eccezioni, di accogliervi tutti coloro che, oltre gli obbìigati, chiedono l'ammissione; l'ost,acolo è reso maggiore nei Comuni, che hanno una sola scuola. diurna maschile ed una sola scuola femminile e che disµongono perciò di dne sole aule, e nella maggior parte dei casi, di un solo insegnante, giacchè frequentemente le maestre rifuggono dal fare la scuola serale; e 4° L'ignoranza e la p·Jvertà , anzi la miseria di buona parte delle popolazioni rurali che non sono in grado di apprezzare il beneficio dell'educazione e del1' istruzione, che si ricava dalla scnola e non hanno modo spesso d'approfittarne; e 5° La stanchezza nei contadini dei luoghi dove debbono fare lungo cammino per recarsi e tornare da.I lavoro giornaliero; " 6° I pregiudizi pei quali si aborre da ogni novità e che fanno, se non avversare, non desiderare la scuola, tanto più che come gl'ignoranti credono, non toglie la ., miseria che gli opprime. Ciò si verifica specialmente nei ~omuni piccolissimi, che hanno 'meno di 500 abitanti e che in una Provincia (quella dì Cagliari, per la quale è il Provveditore che fa queste considerazioni) sono più di 50, in una regione montuo8a, isola ti e distanti assai gli uni dagli altri, senza mezzi di comunicazione fra loro, nè col capoluogo di Circonda• rio, essendo le Htrade comunali nei monti spesso molto eattive, non potendovisi camminare che a cavallo o a piedi; e 7° L'egoismo dei pochi che stanno bene economicamente, i quali poco curano l'istruzione e spesso l'avversano per poter continuare ad avere il predominio nel piccolo Comune; e 8° L'arredamento disadatto, mancante o logoro e specialmente i banchi maladatti per fanciulli e tanto più per adulti; « 9° La duplicazione che si dovè fare in alcuni Comuni delle sezioni, poichè s' iscrissero alle scuole non solo gli analfabeti , ma anche i semi illetterati. E di qui il lavoro serio del maestro per procedere alla cosidetta livellazione intellettuale degli alunni di ciascuna sezione , condizione essenziale per un razionale insegnamento simultaneo. e 10° In una Provincia le poche scuole autorizzate non hanno potuto neppure aprirsi , avendosi la certezza che non sarobbero state frequentate per tutto il tempo prescritto e perchè mancava un centro popolato e si verificò anche il caso di maestre che non vollero accettare l'incarico. Fu tale lo sconforto che un Ispettore è arrivato a formulare il dubbio se anche nella

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