r .. R.lVISTA POPOLARE 525 Lo ·" esperin1entodidattico,, e la 'riforma della Scuola media in Italia La Commissione Reale che st.a stndiando la riforma della Scuola Media, approvando, con sei voti contro quattro, la proposta di una scuola me·ìia inferiore unica triennale senza latino da sostituir,,i alle at.tnali secondo le opportnnità Joeali, ba implicil-?,me11te respinta P idea dello «esperimento» da farsi prirna di ogni riforma definiti va, secondo il voto emes~o nel Congresso di Milano dalla Federazione Nazionale deo-li e, Insegnanti di Scuole Medie. Difatti, il prof Salvemioi, che è uno dei membri d1 quella Commissione , ha pubblicato nel Co1Tiere della Sera queste notizie: e ••.• il Galletti ed io, µur .. dichiarando le nostre simpatie teoriche per una scuola « unica senza latino , ci affermammo assolutamente e avversi ad una riforma generale sia pure graduata e secondo le necessità locali, perchè riteniamo imprec parato il nostro paese a una innovazione di questo « genere e non ancora dimostrata 8Ìcuramente fra_ noi « la superiorità della nuova scuola. sulle scuole attuali: « perciò proponevamo -- conforme al voto qua.:;i una- « nime del!' ultimo Congresso della l?ederazio11e degli « insegnanti -· che si istituissero alcune scuole di « nuovo ti po in via di esperimeuto in un nuwero de-• e terminato di grandi città: e in atttJsa dei risultati « dei nuovi istituti, si migliorasse il funzioJJamento e delle scuole attuali in modo che da un lato e8se « dessero tutti i frutti, di c11i intrinsecamente sono « capaci , e dall' altro potessero a suo tempo essere « agevolmente trasformate nelle scuole del nuovo tipo, « qualora queste avessero dato buoni risultati. > Niente e esperimento, > dunque! Nella patria di Galileo non si i:,uò dire che la cosa' non sia sintomatica! La parola « esperimento > ricorda ciò che si fa nei gabinetti di fisica, dove generalmente si lavora sulla materia bruta. o, peggio ancora, ciò che si fa nei gabinetti di fisiologia, dove si tormentano cani, conigli, cavie ed altre innocentissime bestie ..... Perciò si propende a ritenere che lo « esperimento » da farsi per un nuovo tipo di scuola, sia come una specie di tormento da infliggersi agli innocenti scolari, cui i pietosi riformisti .... all'ingrosso vogliono risparmiare la sorte dei..... porcellini d'India ! Si preferisce, perciò, di studiare le riforme a tavolino, affannandosi a costruire scuole più o meno teoricamente ideali, destinate a far bella mostra di sè in un magnifico disegno di riforma non privo di una 1·obusta impalcatura di dati , di cifre e di confronti che valgano a conferirgli una cert'aria di solidità pratica e positiva. Fatto il disegno, resta da compiere il mi_racolo di farlo approvare dai due rami del Parlamento: chi conosce la storia dei tentativi di queste riforme in Italia, sa quanto questo miracolo sia difficile. E, quando il miracolo fosse compiuto, resterebbe da fare il più: tradurre in pratica il disegno .... Una bagattella , che assai probabilmente intensificherebbe fino allo in verosimile l'anarchia '?che già regna nell'amministrazione della istruzione pubblica in Italia. . E, i~fine, q11ando si veni::;se a trad ,rre il di::;egno in pratica, procedendo per gradi a secondo delle opportunità locali , che cosa si verrebb; a fare , se non un «esperimento> .... a risultato obbligatorio? Sarebbe lo • esperimento » praticato da prima in un c_ampo non ristretto e nelle condizioni invariabili stabilite dal disegno di riforma approvato ; poi mano mano in un campo sempre più vasto, ma sempre 11elle medesime sac1·e condizioni. Fin dal principio lo « esperimento» verrebbe necessariamente affidato tanto ai professori fiduciosi nella sua buona riuscita. , quanto agli scèttici. A tutti sa. rebbe imposto l' 0bbligo della buona 1·iuscita dello e esperimento » a qualunque costo I ♦ Quanta maggiore agevolezza e _praticità , invece, nelle proposte dei professori Sa! vernini e Galletti! Lo e esperimento » da farsi prima di ogni riforma generale e definitiva, in pochi centri presentanti condizioni adatte allo scopo. Certamente, esso dovrebbe essere condotto e diretto da persone scelte tra coloro che. a ve8sero fede nel 11:1. sua riuscita , e fossero perciò decise a con~iacrarvisi con tutta l'anima, consapevoli di essere abbastanza liberi dai legami completi delle leggi e dei regolamenti per poter variare accortamente· le condizioni della prova, per poter tentare, modificare, correggere l'ordinamanto, i programmi, i metodi d'in-• segnamento , al lume dell' esperienza amoro8amente compiuta. . Si avrebbe così anche il vantaggio di poter e sperimentare » più di un sol tipo di t:1cuola, e di poterne mano mano confrontare i risnltati tra di essi e con quelli delle scuole attuali opportunameute ritoccate nei programmi, che andrebbero semplificati, e nei metodi, che andrebbero a grado a grado riformati. Cosi il nuovo tipo di scuola andrebbe forruandosi a grado a grado sul terreno della realtà, dove potrebbe . mostrare col /'atto la sua superiorità. sugli altri ; oppure i nuovi tipi di scuole, vivendo impegnati in una sorta di nobilissima gara, dimostrerebbero, forse, sempre col fatto, la possibilità della loro coesistenza. In ogni modo, gli elementi di una riforma generale e definiti va andrebbero sicura men te producendosi sul terreno della realtà , clie si svolgerebbe senza le dispute passionate e le crisi delle discussioni teoretiche, o, per lo meno, con un minimo di questi eleuienti perturbatori, dei quali vedremo tutto l'effetto quando il lavoro qualsiasi della Commissione Heale dovrà avere qualche applicazione pratica. Già fin da orn vediamo qualclie indizio di. ciò che immancabilmente accadrà; e le dimissioni dell'illustre prof. Vitelli da membro della Commissione Reale, ed il rumore che ne è conseguito nel campo degli adoratori del predominio classico, non SJno F indizio più grave. Ben più grave sintomo, a parer mio, è che il nuovo tipo di scuola unica non può considerarsi , a rigore , neppure come q nello vagheggiato dalla maggioranza stessa della Commissione Reale. Difatti, oltre
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