Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 19 - 15 ottobre 1906

520 KlVISTA POPOLAKt:. L'esempio della Germania t< Ed oggi stesso , perchè la legge , sempre con largo pensiero di liberalismo , ha reclamato la formazione di associazioni di culto puramente cattoliche , per ricevere i beni cultuali , il Vaticano rifiuta di piegarsi alle condizioni delle leggi francesi, che furono redatte precisamente in suo favore. Esso non si fida di associazioni in cui i fedeli potranno dire la loro parola sull' .amministrazione dei loro beni, esso respinge anticipatamente la sentenza di un francese , perchè la Chiesa non vi parteciperà, e non ammette nel suo gregge nessun atto d' indipendenza. · « E questo stesso Papato , così intransigente verso la Repubblica francese, si sotipmette docile alla legge implacabilmente rigorosa dell' Impero germanico, che dà più poteri ai fedeli nelle associazioni di culto che non la legge francese, e che sottomente brutalmente i vescovi , e, con essi tutta la gerarchia cattolica alle decisioni sovrane dell' autorità civile. Pere hè mai tanta sommessi one verso un potere protestante, che -tende curiosamente a divenire il protettore dell'Islamismo e del Papato'? E perchè tanta rivolta contro una legge di libertà ? « Ma qui la religione veramente non è in causa ; qui appare chiaramente il pensiero recondito della reazione politica, mal dissimulata sotto il pretesto della religione. Noi abbiamo sempre visto la Chiesa complice o istigatrice dei governi di reazione : ella fu sempre coi potenti della terra contro i deboli, malgrado il verbalismo dei suoi insegnamenti. tl. Nel 2 dicembre , come nd r6 maggio r877 (il tentativo di Mac-Mahon di governare contro la maggioranza repubblicana), noi troviamo la sua mano in tutte le imprese di violenza contro la libertà francese; dietro il Vaticano, oggi come sempre, noi troviamo l'. eterno livore di tutti i partiti di rea - zione. Furono suscitate le assurde ribellioni degl'inventari nella speranza di creare disordini :letali alla Repubblica ; ed ora si spera , rifiutando di organizzare le associazi}:mi di culto , di scatenare le violenze di una guerra civile, come al bel tempo della guerra di Vandea. (( Si osa parlare dai nostri avversari di rispetto per i diritti del Papato. Ricordatevi in che modo essi hanno accolto i consigli di Leone XIII, che raccomandava loro di accettare il re• gime repubblicano ! Il Vaticano e la Francia 11 -on è più un mi,;tero che la grandt: maggioranza del clero francese era disposta ad accettare la legge; ma il Vaticano non ha voluto. Una Commissione composta di tedeschi, spagnuoli e italiani ha deciso, in nome della Francia, di rifiutare la legge, e i vescovi francesi, prime vittime della tirannìa romana, si sono sottomessi, senza nemmeno tentare la più ti• mida protesta. Il Vaticano non ammette che i rappresentanti del popolo francese possano da soli pronunciarsi sopra una questione di governo francese. . u Così, come è chiaro, il conflitto non è religioso, ma po litico ; ma non lasceremo contestare alla Francia il diritto di fare le sue leggi , all' infuori di ogni ingerenza straniera. Per evitare effusione di sangue potevamo cedere sulla questione della opportunità degli inventari, poichè non si trattava d'un interesse pubblico, ma di quello particolare degli stessi ribelli; ma non possiamo cedere in tema di libertà pubblica , vale a dire del diritto dei francesi di governarsi liberamente. Noi non indietreggeremo e manterremo il diritto fondamentale per i francesi di vivere in piena indipendenza. <t Per prepararsi delle scuse, il Vaticano fa le viste di non consigliare la violenza : ma ciascuno sa che la violenza si prepara ipocritamente , con nuove provocazioni. Noi faremo di tutto per evitare di ricorrtre a mezzi estremi : faremo tutto, fuorchè ripudiare i principi di libertà : tutto , fuorchè rin un - ciare ai diritti inalienabili della coscienza umana; tutto, fuorchè imporre una volontà straniera ai francesi. E la Vandea d'oggi, . come il resto dei francesi, comprende che difendiamo il diritto fondamentale dell' indipendenza francese, e la Vandéa lungi dal ribellarsi , come fece in altri tempi, ci porterà spontanea il suo concorso. <t Io vedo che si cerca, da una parte e dall'altra, di prevedere l'azione del governo della Repubblica. Ma che vi è di più semplice'? II Vaticano rifiuta . la legge di privilegio fatta' a suo vantaggio. Esso dice: « Tutto o niente. ll Ma il tempo è passato in cui esso aveva tutto, e dovrà contentarsi oggi del diritto comune, del regime di libertà. Noi vi offriamo dei privilegi; voi superbamente li respingete. Non parliamone più. Ci si domanda di parlare, di venire in trattative. Di trattare con chi? Con· una potenza straniera? Ci si domanda di trattare: di che cosa? Dei diritti della legge francese? Ma non c'è potenza estera sulla legge dei francesi. Noi staremo saldi col diritto francese non per tiranneggiare, ma per liberare. Sapremo resistere a tutte le imprese faziose , sicuri che il tempo, e I~ evoluzione degli ospiti lavoreranno con noi. La nostra forza sta nel nostro diritto e nella volontà risoluta di tutti i francesi a mantent:rla >l. L'appello all'unione Il mm1stro parlò quindi della libertà di coscienza e della· democrazia: non di quella educazione che si propone d' imporre le idee , ma di quella che apre le intelligenze e lascia alla piena e rivelatrice discussione la cura di fare la luce. Clemenceau terminò il suo discorso raccomandando ai cittadini di organiuarsi nell' interesse ddla patria e dt:lla Repubblica. · 11 Mostratevi uomini d'azione in ogni momento, poichè non, v'è patria, non v'è libertà, non v'è giustizia per uomim rassegnati, per uomini eternamente sottomessi. Siate tolleranti,_ ma risoluti nella difesa della libertà pubblica; cercate la verità e la giustizia per tutti i cittadiui per avere il diritto di avere ragione, siate forti per la difesa del vostro diritto, forti per la difesa del diritto di tutti, in una patria d; umanità generosa, secondo le tradizioni della nostra razza, di cui ci piace. di essere orgogliosi ». La gotta di e la Chamberlain fine di un periodoAll'indomani delle ultime elezioni generali inglesi, chi scrive fu tra i pochi, che commentando la capovolta distribuzione quantitativa e la gran~e alterazione qualitativa nella rappresentanza poli: tica britannica, affermò il carattere irrevocabile d1 quel verdetto, che trascendeva d'assai_ la semplice portata della vittoria del libero scamb10 e del 2rotczionismo che non n'era che un aspetto speciale. ' # • ' Dissi allora sul Tempo: « Cham berlam e morto per sempre come la regina Elisabetta e co_m~C:rom-- well. >> E da qel momento cento piccoli fatti settimanali nei aiornali, nelle riviste , nelle conver-- ' b - sazioni private, nei clubs, negli at hom.es son venuti a confermare quella mia convinzione. Sembra che l'imperialismo sia cosa d'or sono vent'anni; Balfour non si fa più sentire; il settantesimo cor:ipleannodi Chamberlain parve un decoroso co1:11miat_o. Il partito conservatore dopo d'essersi qua~1 con:i:- pletamente posto alla coda di costui, non s1 fa p1u vivo ; non sa che cosa essere , che cosa fare. Nel medesimo tempo il conferimento del selj-government al Transwaal ,- la politica estera di Edward Grey, la politica militare dell'Haldane hanno d 1 ato al paes~ l'affidamento che la sicurezza sua e dell Impero puo essere garantita da altri partiti tanto quanto e meglio che dai. Times, e con una tendenza ~er~o applicazioni del sistema svizzero e non verso 11_s1s!~ma dì eserciti stanziali continentali. E per d1 p1u la ripresa vigorosa del commercio e del.1' indust~ia e la diminuzione in questi ultimi mesi. del~a d1.soc: cupazione, mostrando, come una se:1~ d1 articoli recenti del Tories rivela che la cns1 precedente era dovuta agli spostamenti d'equilibrio determ_i-: nati dalla guerra, ha da sè disposto. delle fac1h generalizzazioni catastrofiche messe 111 vaga dal Chamberlain. E a queste influenze dirette ne van~o aggiunte altre, effetti indiretti della contro-yersia fiscale. I liberisti hanno impressa nel pu~b~1~0 1~ coscienza del bisogno di maggior progress~VI!~ 11~1 metodi industriali, di minor stravaganza, d1 p1u d!- ligente preparazione scientifica, additando l'esempio tedesco ed americano. I protezionisti hanno pur reso un servizio 11:ile, richiamando l' attenzione alla miseria ed ai problemi militari e nav.ali, P<?- litici ed amministrativi, che il libero scamb10 lascia insoluti. E così, per opera delle due parti opposte, contemporaneamente quello stato d'animo di p~ura e di reazione violenta contro la nuova situazione

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