Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 18 - 30 settembre 1906

KIVISTA ·POPOLARE 485 età raramente u' è allietato; e così doveva essere. Mancata la manitcstaiione della pubblica opinione, che non c'è, a giustitìc:-1/,ione dell'atto compiuto dal governo, rimangono le alte finalità che possono essere trascurate da una collettività affetta da abulia politica, ma che vengono avvertite dalle elites di cui in questo si sarebbe reso interpctrc l' on. Giolitti. Vediamo. Q_uali le csigetue politiche essenziali di apoli, di tutto il mezzogiorno, compresa la Sicilia - esigenze la cui soddisfazione è una conditio sine qua non per una corretta e sana vita pubblica? Si possono dctcrm i narc dalle deficienze caratteristiche che vengono quotidianamente deplorate. Stanno in prima linea: lo scarso senso della legalità, la mancanza di determinato contenuto politico, l'assenza di sincerità, la defìcientissima moralità nelle amministrazioni dei corpi locali, il servilismo e la dipendenza verso il governo. Ogni provvedimento che mira e riesce ad eliminare queste deficienze non può che trovare accoglienza entL1siastica tra quanti amano il proprio paese e vorrebbero vederlo messo alle pari colle regioni d' Italia più sane e più politicamente pro- •rreditc ::-, . Dove manca il senso della legalità non è possibile che viga e funzioni regolarmente il regime rappresentativo. Di tale mancanza a Napoli e nel mezzogiorno sono tutti convinti e se ne ha una prova quotidiana nei discorsi, nelle suppliche, nelle domande rivolte ai consiglieri comunali, provinciali, agli assessori, ai sindaci, ai deputati di passar sopra ai regolamenti ed alle leggi per concedere questo o quell' altro favore, che può anche avere le apparenze della giustizia, ma che viola talora i diritti altrui e sempre un I legge o un regolamento. Per co,. prendere questa mancanza di senso della legalità bisogna avere ascoltato il calore e la buona fede con cui chi invoca il favore o l' atto di giustizia volto ad un deputato, gli dice: Se lei, se vostra eccellenza vuole!! Al lei, alla vostra eccellenza si pL1Òsos~ituire il tu secondo i rapporti che corrono tra chi chiede e la persona da cui si chiede. La buona fede di chi chiede è grande come la misericordià di Dio, percbè a Napoli e nel mezzogiorno si crede illimitatamente nella onnipotenza del governo, e si va perciò alla ricerca affannosa della via per arrivare sino al governo, sia quello centrale, sia quello locale. D' onde il gran conto in cui è tenuta la persona ù1fluente; e il valore del Deputato per lo più non viene misurato dalla sua cultura, dal suo coraggio, dal suo patriottismo, dalla sua onestà; ma dalla sua influen;_a nel procurare croci , impieghi , promozioni, traslochi di funzionari, favori di ogni genere ... e scioglimenti di consigli comunali. Di San Giuliano a Catania, Palizzolo a Palermo, Casale a Napoli, altri minori altrove furono onnipotenti sin che seppero e poterono provare la loro influenza ... Non mi sorprenderci se domani l' on. Girardi, che ha provato la propria influenza, contro e al di sopra forse di quella di Arlotta e dello stesso ministro Gianturco, otte·- endo lo sciogli mento del Consiglio comunalE. di Napoli così acquistasse - salvo, ben inteso, la diversa moralità - la onnipotenza di Casale .... Può questa potente, sfacciata violazione della legge commessa collo scioglimento del Consiglio comunale di Napoli restaurare lo scarso senso della legalità? E' ridicolo il supporlo. Il sistema e la sopravalutazione dell'influenza trionferanno ancora una volta a danno del senso della legalità od in pro del regime del favoritismo corruttore. A Napoli ed al mezzogiorno giustamente s, rimprovera l' asscnia <li si nccrc e forti credenze politiche, anzi l'assenza di un vero contenuto politico nelle lotte dei partiti, nelle elezioni tutte dei consiglieri comunali e provinciali, dei deputati al Parlamento. o· onde la facilitù estrema colla quale si cambiano i programmi e gli atteggiamenti: ieri di destra, poi di sinistra, do111ani radicale, più tardi o contemporaneamente, secondo le occasioni , 1·epubblicano o socialista. La denominazione diversa si affibbia allo stesso individuo pel quale le evoluzioni di Girella sono passatempi leciti cd ammirati e si danno e si prendono per sapienza politica. Gli atti del governo centrale che mirano a sostituire la volontà e l'azione propria a quella dei cittadini possono riparare a quest'altra, disastrosissima deficienza? Nemmeno per sogno. Il servilismo verso il governo, più che la corruzione pecuniaria, costituisce il malanno politico più persistente e più doloroso a Napoli e nel mezzogiorno. Ma il male non può certamente essere guarito, quando l'onnipotenza del governo contro la legge e contro la giustizia si afferma quotidianamente e impunemente. Via! gli uomini sono fr:agili; hanno bisogni da soddisfare, hanno interessi da difendere, hanno la quiete da assicurare e non si può pretendere che essi, tutti e sempre, si dimostrino superiori ai bisogni, agli interessi, ai desideri umani. L'eroismo, l'abnegazione, ìl sacriGzio, specialmente pei· caratteri, se non del tutto fiacchi, medi - che sono quelli che costituiscono la grandissima maggioranza - non possono essere e non sono che l' eccezione e nei momenti e nelle occasioni di sovra eccitamento; ma non possono affermarsi giorno per giorno e in tutte le orlinarie contigenze della vita specialmente in un paese che ha subito la servitù per venti secoli e nei cui abitanti il servilismo è i 1 prodotto biologico della eredità rinforzato dall'esempio e dalla educazione. L'atto del governo , la sopraffazione clamorosa consumata a Napoli, quindi, non può che ribadire il concetto della onnipotenza del governo e del correlativo servilismo nelle masse. A questo punrn. e sopratutto per coloro che non mi conoscono, affinchè le mie parole abbiano il giusto loro valore è bene ricordare che non invento, non enuncio ora, in questa occasione, le idee sui mali e sui rimedi opportuni, che occorrono a Napoli e nel mezzogiorno; ma da tempo con insistenza che ad altri potrà sembrare noiosa li espongo e v'insisto nei Comizi, nei discorsi alla Carnera, negli articoli di giornali e di riviste, nei libri. In tre libri vi ho insistito maggiormente più da recente - oltre che nelle Istituzioni Municipali, che rimontano al 1882-: negli Avvenimenti di Sicilia e le loro cause ( r 894) in Settentrionali e meridionali (1898) e nel Regno della Mafia (1900). Ivi , conscio dell' azione e reazione reciproca tra governo e governati , ho stigmatizzato fieramente l'uno e gli altri. Nel ReBno della Mafia specialmente dopo avere esaurientemente dimostrato le enormi respons.abili tà del governo italiano nelle condizioni politiche e morali della Sicilia-responsabilità che sono perfettamente identiche nel mezzogiorno e a Napoli - conchiusi che il rimedio unico e vero stava in questi capisaldi: 1 ° Amministrazione equa, pratica, morale e severamente con- . trollata dal governo centrale; 2° Polizia e giustizia forti, pronte, accessibili a tutti, autonome e responsabili; tali da imporre il convincimen ·o che al di sopra di tutto e di tutti , unica forte, unica arbitra sia la legge. Insistetti energicamente sulla necessità dello impero della legge e feci mie queste

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