RIVISTA POPOLARE 481 opportuno per dare all' Irlanda l' Home Rule, la su~ autonomia. Naturalmente l'Irlanda continuerà· a far parte del grande corpo Inglese, anzi per tutti i sud· diti dell'Impero, per gli abitanti delle Colonie , per tutti essà sarà ancora una parte dell'Inghilterra; nè o-li Irlandesi desiderano separnrsene. Forse lo avrebbero desiderato quando l'oppressione Inglese era bru• tale; quando il dominio dell'Inghilterra significava ed era persecuzione religiosa oppressione politica ed esosa e bestiale sfruttamento economico. Non oggi però; oggi che i culti- il cattolico specialmente perchè la o-rande massa della popolazione Irlandese è fanatica ~ente cattolica - oggi che i r.nlti sono liberi , oggi che l'Irlanda ha una sua stampa, oggi che il governo Inglese cerca di mettere i contadini Irlande~i in condizione di riprendersi le loro terre, oggi che le parole e -le manifestazioni della deputazione irlandese, non sono più - come un tempo - accolti a fischi e a risate nella Camera dei Comuni. Il sogno del vecchio Gladstone sta per realizarsi, e se vivesse ancora-la, vecchia quercia di Hawm·dencertamente si rallegrerebbe d' aver dovuto un giorno scendere dal potere, per avere , vanamente, proposto I' Home-Rule per l'Irlanda. E politicamente l'Inghilterra fa nn passo avanti. L'atto di git1stizia le frutterà largamente. Avversi ali' Inghilterra, sfrnttati come un popolo conquistato gli Irlandesi hanno emigrat-o in matisa ed emigrano lasciando incolte le terre: il paese oggi , nulla dice, praticamente, all' Inghilterra. Che 11 Irlanda abbia la sua autonomia e l'Irlanda renderà all' Inghi I terra, in commercio, in attività, in produzione; il cento per cento di ciò che oggi con atti di giustizia l'Inghilterra concede. E gli Inglesi - che Hono gente pratica d'affari, anche politici -- hanno capito questo; ed è specialmente questa la nota che il Redmond toccherà special mente proponendo ai Comuni l' Home-Rule per l'Irlanda: e i Comuni, non e' è dubbio, approveranno. ♦ L'ultimo libro di G. Sorel.-All'ultima ora ci perviene l'opera origiuale di G. Sorel, tradotta da V. Racca : Insegnamenti Sociali della economia contemporanea e che porta µure questo secondo titolo assai significa ti vo : Degenerazione capitalista e degenerazione socialista. Il libro, di cui noi abbiamo pubblicato un brano nel numero i-,recedente vede la prima volta la luce nella elegante edizione italiana di Remo Sandron. Ci manca assolutamente il tempo non solo di studiarlo, ma di leggerlo fugacemente ; perciò in vista dell'imminente Congresso Socialista che in questo anno avrà una singolare importanza noi segnaliamo qui l'interessante libro del Sorel, di cui ci riserbiamo intrattenerci più a lungo altra volta. Rileviamo soltanto questo curiosissimo caso. La Prefazione di Racca , nella quale si rileva I' accordo del sindacalismo coll' individualismo degli economisti ortodossi e si biasima asprameute la mania dei sindacalisti italiani per lo sciopero geuerale , ha suscitato l'ira e l'indignazione di Enrico Leone che ha trattato il Racca da vero traditore e da uomo slealissimo. Noi che conosciamo dai ~moi scritti il Racca ci meravigliamo di questa tardiva scoperta del Leone. NOI Ai nostri abbonati che non fanno la collezione della Rivista e che vogliono mandarci il N. 0 7 dell'anno IX il N° 15 dell'anno X ed i N. 2 e3 dell'anno corrente daremo in cambio un lib1°0 del valore di cent. 50 da scegliersi nell' elenco dei libri che diamo in premio a chi procura abbonati. Comsiefa l' educazpioonlietica del Mezzogiorno (A propositodello scioglimentodel ConsigiioComunale di Napoli). Con recente decreto reale è stato sciolto per la quattordicesima voìta dopo il 1860-61 !l Consigl~o Comunale di Napoli ed è stato nominato Re~10 Commissario straordinario il comm. Adriano Tnnchieri, prefetto a disposizione ieri, prefetto à poigne contro la democrazia di Catania ed alleato del Cardinale Francica Nava ieri l'altro. Il lettore non scorga nell 'avvenime?t? un trascurabile elemento della cronaca quotidiana: esso è l'indice più evidente dei criteri adope_r~ti dal governo italiano per fare l'educazione poht_1ca del me~zogiorno ... cioè per mantenere sempre m soggez10ne. Dal numero degli scioglimenti si argomenta subito che a Napoli i Regi Commissari hanno retto il Municipio quanto i sindaci. Il potere dei primi, negli ultimi tempi, una -yolta durò per poco più di un anno: Regio C?mm1ssariato Guala dal1'11 Novembre 1900 al 1° Gmgno 901 e Regio Commissariato Chiaro dal 1° Giugno al 30 novembre 1901. Sicchè non si può decidere se a Napoli lo stato normale venga rapprese.ntato dal Sindaco o dal Regio Commissario. Nemico dichiarato come sono divenuto delle disquisizioni teoriche, nello esame ~i _questo quattordicesimo scioglimento del Consiglio _Comu~1ale di Napoli metterò da parte · ogni co1;1s1der:iz10ne sulla autonomia dei Corpi locali, dimenticando volontariamente quanto ho scritto 25 a~ni. or son~ nelle btituzioni municipali, n~lle qu,ah ~1 Napo~1 per lo appunto anche con part1colanta m1_occupai; ma seguendo il metolo sanamente spenmental~, prima di gettare lo sguardo sul~e cose_ pi~esent1~ rapidamente voglio esporre quali s?no 1 nsult~t1 di fatto dal punto di vista economico-finanziano, morale e poli tic o. . . . . . a) Risultati economico-J!,nan_zian!· Nor:i 1mput~ro al reo-ime normale-straordinario dei Regi Comm1ssarii (pensi il lettore che non è ~ia 1~ colpa se devo qualificare con due parole ant1non~1che _11reo-ime in discorso) la decadenza economica d1 Napoli, illustrata con intelletto di amore da Francesco Nitti e che provocò l'ultima legge del 1904: essa si connette a cause più profonde. _Ma è ~oyeroso 1 invece, chiedere conto al detto regime dei risultati strettamente finanziari. E questi non potrebbero essere più dolorosi. Da un lato il popolo di Napoli è stato oppresso dal fiscalismo più esoso; dall'altro_ tutt_i _isuoi servizi pubblici sono in uno stato d1 deficienza vergognosa - da quello dello spazzamento a quello dell'acqua al servizio dei tramwai e sopratutto a quello dell'assistenza e beneficenza pubblica , che consente la esposizione permanente e colossale dell'accattonaggio più lurido, più umiliante, più pericoloso. Se le imposte sono gravose non è stato meno allarmante il crescere del debito comunale; è cresciuto talment~ che spesso si è stato nella necessità di creare nuovi debiti per pagare gl'interessi dei precedenti. Il debito è cresciuto ad oltre duecento milioni; l'ultimo di nove milioni e mezzo fo fatto nel 1904 per saldare i residui passivi lasciati dall'amministrazione Summonte. Questo debito è enorme perchè sproporzionato alla potenzialità economica del paese e al bilancio del Comune-
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