500 RIVISTA POPOLARE gl' indigeni sono stati ammessi ndla magistratura e nelle amministrazioni munì cipali; il paese fu dotato di ferrovie, telegrafi, canali, strade, Università, opere d'irrigazione, e ospedali. Nella questione agraria gli Inglesi furono sul principio tratti in errore ed introdussei-o nel Bengala un fac-simile del lati - fondo inglese che ha avuto il resultato di creare molti mali. Dal 1 845 al 50 fu incorporato il Pondjab , l'ultima delle grandi provincie dopo una guerra feroce che costò agli In - glesi molto sangue e molto d:rnaro. Tutto pareva dovesse procedere pacificamente dopo , quando nel 1857 scoppiò la terribile rivolta dovuta principa \mente alla violazione dei sentimenti di casta per l'impiego, che allora si faceva nelle cartucce che i soldati dovevano maneggiare del grasso di bue che gli lndiani non possono toccare senza offendere i loro pregiudizi di casta. Questa rivolta gettò un lampo di luce crudele sui rapporti fra le cazze. Dalle due parti furono commesse atrocità inaudite e gli Inglesi trattarono i ribelli non come ribelli , ma come schiavi ammutinati. Le popolazioni furono decimate da massacri spietati, ed un generale Inglese arrivò persino a chiedere l'autorizzazione di condannare alla impalatura. Questa ribellione segnò l'ultima decadenza della compagnia delle Indie ed il governo del paese fu trasferito direttamente alla Corona Inglese ed alla regina fu dato il titolo di Imperatrice delle Indie. Questo Impero con 294 milioni di abitanti è tenuto fedele ali' lnghilterra da un esercito di 70 milll soldati Inglesi e , 50 mila indiani comandati esclusivamente da ufficiali lnilesi. Nell'India m:ssuna fusione di razze si è verificata, nè malgrado i lodevoli sforzi di varii vicerè i pregiudizi sociali sono stati sostanzialmente modificati. Gli indiani , anche di alto rango, sono tutt'ora esclusi dalla società Anglo- Indiana. Nelle sue t< Lettere e Diari i ii Lord Elgin seri ve : « È terribile qut:- sto fra razze inferiori. Da che sono venuto in Oriente ho raramente sentito da uomo o donna un a frase conciliabile con la ipotesi che il Cristianesimo esista a questo mondo. Null'altro che odio , sfregio . ferocia , vendetta , sia che si tratti di Cinesi o di Indiani ». La rigidità di casta è stata un po' modificata dai contatti in ferrovia o altrove ma per il resto rimane ancora intatta. li Cristianesimo ha fatto poca strada, su 294 milioni di abitanti appena 3 milioni si sono convertiti, e questi sempre delle classi più umili. Inevitabilmente il soldato in questa terra straniera è esposto a gravi tentazioni e la sua condotta non è sempre tale da fare onore alle prediche d' un mis. sionario. Attualmente c'è un grande fermento politico nell'India, che desta un eco di simpatia in Inghilterra dove alcuni indiani si presentano candidati alla Camera dei Comuni. Nondimeno questo movimento sembra per ora limitato agli Indiani colti, i quali dopo essersi laureati non trovano carriere apc::rte alle loro ambizioni. Non pare che un vero movimento pd riscatto nazionale:: esista; l' Iughilt1:rra ha restaurato l'unità dell' unptro dei Mongul ed ha dato alle classi alte un linguaggio comune; ma i popoli sono ancora divisi da numerose lingue e dal la velata ostilità fra gli Indu e· i Maomettani. Se c'è pericolo probabilmente sono i mussulmani che lo provocano i quali si profess·ano fedeli al Commendatore dei Credenti a Costantinopoli, e qualsiasi possibile guerra fra l'Inghilterra e l'Islam farebbe, probabilmente, divampare un incendio nell'India. La Cristiana Inghilterra conta più sudditi ntaomettani di qualsiasi potenza al mondo. È difficile fare il bilancio fra i vantaggi e gli svantaggi provocati nt:lr India dal dominio Inglese. In primo luogo ogni dominiù stranic::ro è sempre un male:: in sè, pc::rò l'India e! stata salvata dalla Grande Bretagna da uno stato di disastrosa anarchia , quantunque la corruzione ufficiale I' Hbbia spogliata di molta ricchezza della quale male ha potuto sopportare la perdita. L'ostilità feroce fra le varie razze e religioni che pullulano nell'India è stata frenata e diminuita• , le amministrazioni civile e militare, quantunque assai onerose, si possono considerare esigue, proporzione fatta con la popolazione e negli ultimi anni l'amministrazione civile è divt:nuta incorruttibile. L'educazione, l'igiene, la scienza vi sono state introdotte, sia pure imperfettamente, ma portano tuttavia i loro frutti. È difficile provvedere come si sarebbe sviluppato in questi vari rami un corpo nazionale, quantunque, in se stesso, sia sempre preferibile. Non esiste una emigrazione considerevole dai territori sottoposti direttamente al governo della Corona, a quelli governati da principi indigeni; e cer _ tamenta questo fenomeno si manifesterebbe se il regime indigeno fosse molto preferito a quello Britannico. Impossibile negare che le masse Indiane sono spaventosa mente povere; ma non si è al caso di sapere se erano più felici sotto i Mongul , se le imposte erano m;nori , e se· le carestie e le pesti lenze meno frequenti. Le molte città a-bbandonate sembrano indicare che no. Le lagnanze dell' [ndia sembrano essere quelle inert:nti ed inseparabili da ogni dominio straniero; ma se::questo dominio cessasse non si vede che cosa ci sia di pronto, fra gli indigeni , che lo possa sostituire. Probabilmente la confusiont come quella che prevaleva prima dell'avvento Inglese; una lotta feroce per la supremazia fra Maomettani e Indù. Un economista di grande valore, Nassan Senior, rimpro verò quelli che dicevano che la grandezza dell'Inghilterra dipendeva dal possesso dell'India, e dichiarò che al contrario augurerebbe all' Inghilterra di potersene liberare se lo potesse fare onorevolmente. Certamente dal lato perdita si deve mettere in bilancio la enorme spesa per mante nere aperte le vie dalla sede dell' lmpt:ro alla Dipendenza. Perdita morale è stata la necessità di difendere l'Impero Ottomano, ed il monopolio dell'oppio con le guerre Cinesi. L • Impero Inglese nell'India non corre nessun pericolo di una invasione Russa; non pare seriamente minacciato da ribellioni interne; eppure dovrà finire. Nessun popolo, nessuna razza ~-uò dominare indefinitamente un paese dove non può allevare la propria figliolanza. Forse Lord Landodowne quando incoraggiò il Giappone a fare la guerra fece una cosa che non sospettava nemmeno; e può darsi che qutl risveglio in Oril:!nte segni la fine del dominio inglese nell'India. (Nort!t American Review - 7 settembre). + XX. : Abclul-Hamtd ed II Pani~lamlsmo. - Abdul Hamid li dovl!tte al suo avvento al trono nel 1 8 7 6 cedere una larga parte dei suoi possessi, e per compensarsene si è dato il compito di risvegliare quella autorità spirituale che gli compete come c::rede del Califfttato. Si è liberato, durante il suo lungo regno, della burocrazia ' che adesso non ha più alcu 1 potere , e tutta la Turchia è retta da Yeldiz Kiolsk dove Abdul Hamid circondato Ja una guardia pretoriana, e da un numeroso esercito di spie , tiene nelle mani le fiia della amministrazione militare e civile del suo impero. Col pretesto che nel mondo dell'Islam non ci possono essere quistioni di nazionalità egli sceglie:: i suoi emissari fra i Siriani ' i Circassi, i Kurdi, gli Arabi e gli Albanesi a preferenza dei Turchi. L' ombra di Dìo in terra, éom' è chiamato, t'.: riuscito a risollevare la scaduta bandiera dell' Islam, e negli u I timi 25 anni è divenuto il centro di una grande organizzazione che:: abbraccia tutto il mondo Mussulmano; su gran p1tl'tc::del quale c::~liha gi:'l steso le: sue ramifii.:azioni. PJ'imo
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