Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 18 - 30 settembre 1906

RIVISTA POPOLARE 499 aiutò pure la Federa 1 ione delle Cooperative di pròdu 1 ione e il Consor1io delle cooperative di consumo. A favore delle Cooperative rurali istituì l'Ufficio agrario. Ecco l'opera complessa dell'Umanitaria fondata col lascito Loria , che deve essere guardata con fiducia e con benevolenza dai lavoratori , e dagli industriali e da tutte le classi sociali. (Nuova Antologia, 16 settembre). + G. Savitch: Tipi letterari della crisi russa. - Gli ebrei e i Moujiks. - La nazione russa abbatte i suoi vecchi alberi disseccati e strappa le malsane vegetazioni per piantare un nuovo giardino sul suo suolo indurito. Duro lavoro! e quante migliaia di esistt:nze umane cadono in questo sforzo spaventevole e quanti torrenti di sangue puro, sangue di vergini e di fanciulli, bagnano quel suolo ingrato. In un dramma dovuto alla penna di Eugenio Tchirikow assistiamo appunto a una di queste tragedie contemporanee nelle quali le masse agitate dalla demenza scatenano al loro passaggio tempeste efimere, ma che lasciano tuttavia tracce durevoli nella vita d'un paese. Questo dramma s' intitola Gli Ebrei. L' A. ci porta nell'intimità cieli' anima ebrea che si dibatte nell'atmosfera rnffocan te di odio , di disprezzo e di violenza che la Russia ha creato intorno ad essa da un quarto di secolo ad oggi. La vecchia generazione è virtualmente morta : aveva sperato e disperato , ma aveva_ appreso a piegarsi sotto la sventura, rassegnata a tutto. Non così la generazione nuova: essa ha tutta la vita dinanzi a sè e vuol vivere, per quanto questo naturale desiderio sia di una realizzazione estremamente difficile per un ebreo russo. Nascere in un paese, amarlo, voler vivere per esso e sentirsi respinti da tutti come appestati : ecco la terribile situazione di questi uomini. A quale partito appigliarsi? La rivoluzione o il sionismo. Discussioni ardenti si svolgono a tal soggetto tra i personaggi di Tchirikow -- discussioni nelle quali a considerazioni di principii si mescoìano naturalmente divergenze patetiche d'ordine puramente sentimentale. Ciò che interessa di più di questo dram - ma scritto nel 1904, anteriormente quindi ai recenti moti rivoluziot ri, non è certo la tecnica artistica molto ineguale, ma il modo col ·quale I' A. affronta il dramma reale dal quale ha tratto la sua finzione; e la sua emozione non è tanto suscitata dal fatto stesso quanto dalla possibilità di fatti simili, corruzione mentale e morale di tutto un paese, di tutta una epoca, onde l' intiera vita si inquina di viltà e di follia. La tragedia è dunque assai più ampia: dalla casa del protagonista si espande per tutta la Russia sino ai suoi confini. Che la via d'uscita sia nella lotta e nella rivoluzione è cosa della quale finiscono per convincersi gli stessi sionisti consci della impossibilità di dare anche un cominciamento all'effettuazione del loro sogno. Lasciarsi sgozzare e intuonare cantici in onore d'una patria inesistente, è cosa semplicemente ridiwla. Così molti han volto le spalle al sionismo appigliandosi ad un partito che, se rasenta soltanto la tesi rivoluzionaria, non è più certo quello che raccomandava la fuga in Palestina. Una delle idee favorite di Pleh ve era di accusare gli ebrei come fomentatori di rivolte ed agenti della rivoluzione; e il generale Trepov diceva testualmente che la rivoluzione che scuote la Russia è una rivoluzione ebrea. Se così fosse, non vi sarebbe nulla di strano ad ammettere che :111 popolo, trattato, come gli ebrei sono in Russia , abbia finalmente uno scatto di ribellione. Ma nel pretendere che questo popolo, per vendicarsi d'un governo abominevole, abbia potuto sollevare tutto un paese , tutto un impero , i personaggi ufficiali mostrano ancòra una volta ove possa giungere la mala fede o l' imbecillità dei rappresentanti del potere in Russia. Molti ebrei sono fra i rivoluzionari , è vero: ma la rivoluzione non ha alcun carattere di rivendicazioni israelite. Gli ebrei si associano semplicemente -al generale moto di liberazione ; e se gli operai cristiani difendono gli ebrei, ciò fanno soltanto per attaccare il nemico comune agli ebrei e ad ogni altra razza O classe oppressa, lo stesso nemico che ostacola il libero sviluppo del proletariato operaio e soffoca la vita delle popolazioni contadinesche. Ora, si credeva generalmente in Russia che la caduta del regime attuale sarebbe determinato dalle forze della classe operaia. Ma è stato dimostrato che, non ostante i suoi possenti mezzi d'azione, il vero autore della rivoluzione russa è in vece il proletariato delle campagne. In un altro dramma intitolato appunto I moujiks, Tchirikow ci fa toccare l' ori~ gine prima e la base della crisi traversata dalla Russia. Ciò che egli rappresenta nella sua opera d' arte, che è un vero capolavo_ro, è precisamente l'aspetto che il conflitto agrario assume 111 Russia tra i contadini attenagliati da un torturante bisogno di terre e quelli che per una ragione qualsiasi non possono o non vogliono soddisfarlo. Una cosa nat.~ralissima sarebbe l'intervento dello Stato per venire ad una soluzione ragionevole. Ma lo Stato non ci pensa. Che farà allora il contadino, la cui straordinaria pazienza ha troppo atteso la mi racolosd apparizione d'una legge giusta? Poichè nessuno vuole aiutarlo a trovar terre, egli se le procurerà da sè approprian dosi di quelle dei proprietari. Senonchè, travagliato dalla fame e dall'ira e sospettoso delle possibili rappresaglie degli espro - priati , egli non si limiterà a una semplice manomissione su le terre dei pomiestchiks: egli saccheggerà anche le loro case e le loro fattorie, prederà tutto , romperà tutto, renderà la loro ruina irrimediabile e magari li ucciderà. Tale è appunto l' epi_logo del dramma di Tchirikow. E questo dramma- che afferma ancora e più ampiamente le mirabili qualità artistiche dell'autore - ci dà, per via rappresentativa, l'esplicazione di tutto il vasto movimento agrario che l'anno passato ha scosso l'intera Russia e che, senzà dubbio, riprenderà tra poco il suo cammino con rinnovata e più aspra violenza, se nessuna << giusta legge » non verrà a portare la calma e la tregua in quel disgraziato paese. Si potranno sciogliere Dume, fucilare uomini, calunniare e sgozzare ebrei, imprigionare tutti, ma fin che il moujik miserabile e ignorante, ingenuamente crudele e profondamente com 1atibile, non avrà di -:be vivere, la rivoluzione russa non potrà cessare. ( La Revue , 15 settembre). + Goldwin Smith - L' I1npero Britannico nell' India. Si crede geaeralmente che l'Impero Indiano sia un monumento eretto alle ambizioni territoriali della Germania ' ma questo è un errore; il Governo ed il Parlamento Britannico erano molto avversi ad irigrandimenti territoriali nel!' India; l'Impero Indiano fu creato con scopi puramente commerciali dalla Compagnia delle Indie , e fu soltanto a cose fatte che il governo Inglese dovette intervenire per impedire una escrescenza sul corpo politico quale un' impero indipendente nelle mani di una compagnia commerciale con diritto suo proprio di far la pace e la guerra. Col graduale passaggio· del potere dalla Compagnia al Governatore nomi - nato dalla Corona gli scopi cambiarono e il mero desiderio di ricavare dei dividendi fu mitigato - per quanto era possibile - dal tentativo di introdurre fra gli Indiani la civiltà occidentale. Sotto il marchese di Wellesly il grande impero fu pacificato; più di due terzi della sua estensione furono direttamente assoggettati , ed il resto rimase, sotto forma di feudi nella mani di Rajah e Vassalli astretti all'obbligo della fedeltà. Quindi l'India fu dotata d'un codice di leggi scien- .tifiche e di tribunali imparziali. Le costumanze barbare de!- 1' infanticidio e del rogo alle vedove furono aboliti, la scienza Europea fu introdotta per mezzo di collegi e scuole ; più tardi una certa misura di eguaglianza civica fu concessa e

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