Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 18 - 30 settembre 1906

498 RIVISTA POPOLARE ~IVl5TA [)ELLE "IVl5TE Augusto Osimo: .li feno1neuo <lella disoccupazione e la Società Umauttarta.-Nella società attuale perdono terreno lt! lotte politiche e acquistano preponderanza quelle economiche; sorgono numerose le istituzioni in favore delle classi lavoratrici , cresce il bisogno di notizie esatte e di coordinazione. Alla assistenza delle classi lavoratrici, coordinata e suscitatrice delle energie latenti provvede nella misura del possibile, La Società umanitaria di Milano fondata da Mosè Loria, che ali' uopo lasciò al Comune oltre 10 milioni nel 1892 e che arrivarono a 12 nel 1902 quando cominciò a funzionare. Loria all'Istituto assegnò questi scopi: a) fondare una Casa che offra lavoro a chi ne chiede onde eliminare o attenuare l'accattonaggio e il vagabondaggio; b) istituire un utficio d'i:1dicazione o di collocamento per aiutare i bisognosi nell' ottenere soccorsi e per procurare lavoro; c) promuovere od aiutare Scuole d 'arti e mestieri, industrie casalinghe e campestri, cooperative <li produzione e lavoro e altre congeneri; d) procurare il miglioramento ddle condizioni materiali e morali dei lavoratori dei campi anche per scemare l'immigrazione nelle città. L'opera è complessa ed armonica; ma difficile. Come venne pt!nsata ed iniziata l'opera di prevenzione e di lenimento della disoccupazione ? Come venne armonizzata l' aziont! di previdenza con quella di beneficenza ·t Alla diioccupazione non si può prov,:edere efficaceml!nte ~enza l' esame delle cause diverse che la producono e senza guardare alla varietà delle sue manifestazioni. Per giudicare dell'efficacia del ten rati vo si de ve riconoscere col Pierson che il rimedio contro il paupl:'rismo sta nel!' aumento dei salari e che il valore del lavoro sale per effetto di tutte ciò che fa arrivare alla sua giusta altezza il valore dell'uomo. All'inizio quest'opera è individuale; pt!l' co.;Ì dire aristocratica; ma l'utilità conseguita si diffonde e si irradia per un doppio processo di imitazione e di trasfusione automatica fino agli ultimi strati onde è composta la compagine sociale. Intanto vediamo all'opera la Società Umanitaria. La prima istituzione impiantata fu l'Ufficio del lavoro e d'informa;ione; il quale ha raccolto interessanti notizie sugli scioperi , sulle serrate , sullt! condizioni dei lavoratori ; ha fatto inchieste e rilevazioni automatiche , di molto valore. L' Ufficio è stato completato con una sezione Jegalt! , che serve di guida e di difesa ai lavoratori. L'opera immediata e di utile individuale a favore dei lavoratori spostati nella loro occupazione è esercitata dall' Ufficio di collocamento che segue la mano d' opera in campagna e in città ed ha costituito un Consor{ io per la tutela dell' emigra1 ior1e temporanea ali' estero. L'Ufficio di collocamento è in rapporto colle Sociètà operaie e padronali. L' Umanitaria ha organizzato La Cassa di sussidio alla disoccupa;ione non scguenJo gli esperimenti ji assicurazione della Svizzera e della Germania, ma quello dei fondi di disoccupa{ione del Belgio e della Francia. Seguendo questi esempi al fondo di sussidio devono contribuir<:: tanto gli operai direttamente interessati , guanto i pubblici istituti a cui peso in ultimo rimarrebbero i prodotti residuali della disoccupazione; cioè: gli accattoni e i vagabondi; e poichè la capacità economica degli operai è diversa secondo la professione, così sono diversi i contributi secondo i gruppi di mestieri. L'Umanitaria come fanno i Municipi di Gand e di Bruxelles contribuisce al fondo nella misura del 50 °lo e per un termine di disoccupazione non superiore a 60 giornate· lavorative all' anno. La ripartizione dei pesi e dei sussidi è fatta in base o al salario o al posto occupato nella gerarchia di mestiere o al periodo d' iscrizit,ne in Società eci.:. Nel 1902 da 32 associazioni profossionali operai aventi ro,904 soci furono sussidiate 22,324 giornate a L. 1,40 al giorno e i soci sussidiati rappresentano l' 8 °lo sugli associati. L' Umanitaria ha stabilito un contributo di L. 50,000; col quale fondo può sussidiare IOo,ooo giornate e perciò per una disoccupazione media di 25 giornate per operaio potrà sussidiare 4000 disoccupati all'anno. Gli scopi del Loria saranno meglio raggiunti colla Casa di lavoro, coi Laboratori sociali e colla Colonia agricola. La Casa di lavaro sorgerà presto e sarà coordinata con uffici di collocamento , colle casse di sussidi alla disoccupa - zione, ecc. li lavoro industriale pei disoccupati dev'essere limitato a poche produzioni e probabilmente s: compirà 1..on rendimento inferiore al costo ; in migliori condizioni si svolgerà il lavoro agricolo o di bonifica. L' Umanitaria mizierà l' esperimento modestamente proponendosi la costituzione di una colonia pei disoccupati nella pr,)Vincia di Milano nelle vicinanze di Gallarat_e. Il terreno dopo che sarà messo a coltivazione con lavoro di disoccupati, potrà venire dato in affitto o in enfiteusi a privati coloni o a cooperative agricole. L' Umanitaria ha voluto incoraggiare ed aiutare altri esperimenti pt!r il miglioramento di determinate categorie di lavoratori e per l'attenuazione della ,lisoccupazione: ha creato ed aiutato laboratori sociali per calzolai e per sarti. Tali istituti rispondono principalmente ad un bisogno delle gran.ii città. Nel laboratorio sociale sono raccolti gli artigia111 costretti al lavoro nei miserabili loro abituri; ciò che li educa al lavoro sociale moderno. Oltre che ai disoccu1,ati ordinari si deve provvedere ai disgraziati forzati ali' ozio dall' età , dalle condizioni fisiche e morali , coloro che devono trovare assistenza ed aiuto nella beneficenza ekmosiniera. D' onde gli Uffici di indica- ;_ione pei bisognosi. I quali nelle grandi città rendono un grande servizio ai poveri , che accompagnano nella ricerca ddl'ist1tuto che può solkvarli; d'altra parte limitano la spe· culazione dei bisugnosi per professione, che ottengono soc · corsi da più istituti ad un tempo. L' Umanitaria con questi Ujfici di indica;ione pei bisognosi - analoghi ne esistono in altre città - mira a coordinare la beneficenza e a diminuirne gli attuali inconvenienti rispetto ai bisognosi , agli istituti di beneficenza, all'amministrazione pubblica generale, allo spirito caritativo dei cittadini. L'Ufficio dev'essere intermediario tra i poveri e le opere di beneficenza; divenendo emanazione di una Federazione delle istituzioni di beneficenza dovrebbe proporsi: a) di accogliere i bisognosi in uffici posti nei vari quartieri della città, agenti come sportello comune per i ricorrenti ; b) di verificare le loro .;onjizioni di miserabilità per mezzo di un comune organo di ve1ifica; e) d1 trasml!ttere -le istanze avvalorate dai documenti richiesti , alle istituzioni stesse. Finora in Milano il progetto dell' Umanitaria rimase allo Stato di semplice proposta per l'opposizione mossagli dagli istituti di beneficenza irrigiditi nella malintesa difesa della loro autonomia. L' Umanitaria ha inteso di contribuire ali' elevamento dei lavoratori e alla diminuizione dei disoccupati favorendo e impartendo I' istru;ione professionale, ,he mira a qualificare gli operai secondo le esigenze della produzione moderna. Essa aiutò varie Scuole professionali della Provincia, della Camera di Commercio, del Comune oltre quelle proprie. Promosse infine il Consor;io delle Biblioteche popolari che ora, per mezzo di varie sedi rionali , consente al lavoratore d' integrare la scuola col libro , e di procurarsi un godimento intellettuale. L'Umanitaria senza soccorrere direttamente le Cooperative è venuta loro in aiuto con un apposito Istituto di credito;

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