496 RIVISTA POPOLARE p~nti, bozzetti, disegni, progetti dcll' architetto e p1tturc D' Andrade per i suoi coscienziosi ed cvo- ~atìvi restauri e ricostruzioni di castelli e villaggi feudali: interessantissima. Sala nona, decima, undecima, nulla di ben nuovo che attiri particolarmente lo sguardo: qualche buon quadro c'è, ma è inferiore ad altre opere d' ugual hrma, od è imitazione o scimmiottatura di illustri forestieri. Avanti dunque alla dodicesima, che vanta di Edoardo Gelli il bel ritratto della SIGNORAPAGLIANo,figura intera, in nero, semplice ed elegante, avvivata da una testina che è tutto ·un carattere ; e un altro pure, di gusto tra il sei ed il settecento, molto grazioso e tìne, della SIGNORI'A M. P. E avanti ancora alla tredicesima,. tutta occupata da Ettore 'J'.ito, con una rivista molto incompleta ma tuttavia molto ricca di tutta l'opera sua, tra cui L' ALZAJA,LA NASCITADI VENERE, LA PESCHERIA,LA P1wcEss10NE, IL BACCANALEe, una quantità di bozzetti e ~ìsegni, in gran parte sconosciuti ancor I dal pubblico: squisito particolarmente fra questi L'ARRIVO l' arrivo di « lui ))' d'inverno, tutto abbottonato e frettoloso, enigmatico nel suo sorriso d' uomo felice e desiderato, con « lei )J aggrappata a braccetto, t~tta un poema, nella faccina arguta, d'inchieste e <l1 tenerezze, di slanci e di promesse; dietro, curvo ed indifferente, il facchino con la valigia. Un pittorone, questo diavolo di Tito: un artista di vocazi_one e di temperamento: pieno d' esuberanze e dr storture, di pose e di bizzarrie, di squilibrì e di trascuratezze, di lacune e d'oblii ; ma in cui si sente sempre l' ispirazione, lo slanci.o, 11 gusto, la felicità del lavoro: <e creare con gioia ! )) X La sala XIV può omettersi senza danno; la XV, invece, piemontese, vanta ben sedici deliziosi b1Jzzetti ad olio d'Enrico Reycend, ARMONm DEL MARE: dello stesso bel mare ligure, semplice e solo, quasi deserto, contemplato, studiato, amato e compreso in tanti momenti diversi, all'aurora e al tramonto, al sole e alla luna, in bonaccia ed in collera, prot_eiforme e sublime sempre, diafano e sc·1ro, protondo e miracoloso come la stessa anima umana che inv:ino lo scruta. E poi diversi, e già noti e cari ai buongustai, paesaggi di Marco Calderini, un altro dei <e reazionari )), dei <e Trepotf dell'arte )), che si ostina nella vieta pedanteria dell'osservar coscienzioso, del disegnare finito, del colorire sincero: eppure ... quanta poesia, guanto sentimento, quanta squisita mestizia, in quei suoi PARCHIingialliti dall'autunno, in quei GIARDINIquasi rabbrividenti sotto le acqueruggiole novembrine, in quei suoi placidi LAGHI sfumanti nelle graduate lontananze primaverili! E quanta stima, e quanta simpatia, per questo tenace soldato della « Vecchia Guardia)), così fedele ;:tlla sua immutata bandiera e così sinceramente deciso a non arrendersi all'ostrogotismo invadente I X Nella sala XVI accampa <e La Giovane Etruria )) con prevalenza di cose orribili , a cui non voglio far la réclame neppure col nominarle a titolo di biasimo: dirò solo, che tra le molte ridicole caricature delle più pazze aberrazioni pittoriche americane, cinesi, australiane e ottentotte, si salva almeno per una certa energia personale ed originale la grande lunetta decorativa di Galileo Chini, IL BIFOLCO,stilizzato e idealizzato nel gesto sacro del1' aratura, spingente gli enormi buoi a squarciare la dura terra col vomere , erto con essi sul cielo azzurro striato di nuvole d' oro , mentre davanti, presagio lieto e sicura promessa, dei putti ignudi appariscono carichi di bionde spiche e di frutta. E avveniriste son pure, e seguaci della altezzosa tacilerìa dei genì per cui lo studio è superlluo e quasi umiliante, la maggior parte delle signore che costituiscono, nella XVIJI (la XVll si può benissimo omettere) il <e Gruppo delle Artiste >> : qualcuna, però, ha dell'ingegno realmente, e dell'audacia non tutta futile e vana: Tyra KJeen, per esempio, le cui litografie, di fattura strana e scorretta, sono in compenso virilmente pensate e fortemente condotte : ricordo in modo pMticolare il terribile F1eruuo1. PRODIGOp,rostrato a bere in mezzo ai maiali la bro.ia nel truogolo, e i due magri ar.ianti ignudi, distesi sur un terrazzo marmoreo, simmetricamente, coi piedi in direzione opposta e con le labbra e le mani congiunte, continuano sotto il sole che sorge, INSAZIATI,a pascersi di quel miele snervante onde s' eran cibati già tutta la notte sotto le. stelle ... Meno impressionanti, ma più sane ed equilibrate sono le dieci piccole, semplici, vive, armoniche IMPRESSIONIo' OLANDAdi Sofia di Bricherasio, un pò sommarie, naturalmente, ma piene di immediatezza e di colore locale; e interessanti, infine, i due grandi cartoni per arazzi decor::i.tivi, a motivi vegetali profondamente stilizzati, esposti da Selma Giobel. ~ -- Dopo, per quattro intiere sale, dalla XIX alla XXII, non ho trovato nulla che uscisse un po' dal comune: poche cose decisa men te cattive, per dire il vero, e pochissime pessime; parecchie anche buone addirittura,ma non eccellenti tecnicamente nè molto significative concettualmente: ed allora, perchè parlarne ? Alla sala XXIII, invece, molti piccoli capolavori di Paolo Troubetzkoy, nei quali il bronzo si muove. parla, guarda, pensa, si trasfigur:t in materia orgaganica e organizzata, in cani, cavalli, orsi, bovi, renne, camelli, in samojedi, beduini, niujik, fanciulli, signori e signore d'ogni paese d'Europa; e tutti , uomini ed animali , raffigurati, con quella fattura rapida e semplicissima eh' è propria del genialissimo arteiìce, nel loro momento più tipico, ci appariscono in quei pochi tratti, così completi e perfetti , che più non potremmo conoscerli e penetrarli avendoli vivi dinanzi agli occhi. E par quasi sua, ancora, nella lunga ed arcuata galleria XXIV, la malinconica bimba, seduta con le mani in grembo SuL PRATO,eh' è l'ultima opera del suo prediletto discepolo Elia Ajolfi: ultima, ahimè! nel più tragico senso della parola, e quasi espressiva d' un presentimento funesto, che il crespo nero annodato alla base ci annunzia purtroppo avverato! Segue una MARIA d'Edoardo Rossi, eh' è uno dei più efficaci ed espressivi busti-ritratti che siano in questa mostra; di tre sculture, poi, di Romolo Del Bò, trovo eccellente nell'estrema semplicità dei mezzi espressivi, scevri d'ogni declamazione e d'ogni teatralità, LA VEDOVA,in marmo rosa, una povera e rozza creatura in zoccoli a barca, che siede curva, senza lacrime, muta, come istupidita dalla sciagura; e buoni pure , in questa luttuosa galleria, i CoNTRASTIdi Camillo Verno: contrasti di luci e di colori, intanto, felicemente simbolici del contrasto morale rappresentato nella scena: un pagliaccio, ancora nel suo bianco costume di circo, che. assiste desolato, sotto la n0111ade tenda, alla lenta agonia della compagna, visibile appena nell'ombra del suo giaciglio. Tra i pittori della galleria successiva, XXV, io preferisco a tutti Coriolano Vighi, per Doro LA r10GGrA, una magnifica marina, fortemente mossa, chiara, verdiccia, con qualche rara vela all'orizzonte, e con un cielo ancor gonGo di cumuli bianchi, veramente vaporosi ed aerei, come veramente son Guide ed acquee le onde : o.!·:~-~ cosa che troppo po-
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