492 RIVISTA POPOLARE certe date facoltà. Quest'esame d'integramento riuscira tanto più facile e con minori inconvenienti quando si abbia a subire non più in là del primo periodo degli studii secondari e specie poi quando 1~ scuola tecnica , ora tanto inferiore al ginnasio, grnsto le parole del prof. Tentori, sia riformata ed abbia pochi insegnanti, vale a dire, sia avvicinata alla bontà del ginnasio stesso. Tale e tanto è oggi l' ampliarsi e il ramifica"rsi della coltura che non è ragionevole che per pochi equivoci di vocazioni mal comprese si debba far perdere tempo prezioso ai più, che ànno imbroccato la via giusta, con tante piccole infarinature omeopatiche di materie che nel prosieguo del c<?rso co1~pleto si avrà occasione di studiare più d~ proposito e con la dovuta ampiezza. Per esemp10, un cenno sommario di storia n:nionale e specialmente del risorgime~to politico è indispensabile per chi, passando poi a scuole professionali non avra più occasione di aprire libri di storia (osservazioni simili si posson fare per le scienze fisic~e ed altre discipline), mentre il tempo assorbito da questi insegnamenti fuori di posto in un cor:~o c~e porti agli. studi _superiori, potrà essere p1u utilmente destinato alla lingua latina e all'italiana. Allo scopo nobilissimo, quanto ogaidì s~mpre più ard~o, di favorire lo sviluppo ar~o111codelle prec1pue facoltà spirituali del discente, è d_i supremo e decisivo rilievo badare alla più sapiente ed economica distribuzione del tempo disponibile, all'arte (mi si passi il termine) di stivare la nave_ de~l'_intelletto, evi_tando ogni,_inutile sperpero. S1 m1n ad affinare 11 sentimento e il crusto coglì studi letterarii fondati sull' imperitura 0 loro base delle due antiche letterature, si scruti no nel contempo le leggi della natura con criteri e intendii:ne1:ti ?losofici, . in altri termini, s'insegnino i pnn~1pali elementi d~lla .filosofia naturale, in conness10ne colla filosofia generale, suprema sintesi coordinatrice dello sci bile , la quale perciò, per essere completa, dovrebbe contenere anche delle nozioni di filosofia _sociale ( economia e diritto), se non altro per evitare la soverchia pinauedine di quel povero professore di fìlosofia chg costituisce una. delle più gravi preoccupazioni della nuova pedagogia cottimista. L'alto scopo su accennato non è impossibile raggiungerlo, ma purchè tutto il piano dea-li s tudii sia accuratamente ponderato e cospir~nte al fine sin dal primo momento, e possibilmente anche prima, dall'ultima classe elementare senz~ perdi tempo di scuole-anticamere o dei pa;si perduti, e quarantene scolastiche. Chè lo studio del latino non dev'essere un corso accelerato e affrettato, ma deve compiersi" per diuturna e lenta penetrazione in guisa che la mente dell'adolescente ne rimanga durevolmente plasmata. Del resto questa tenerezz.a sviscerata per le vocazioni che ora tanto imperversa, è un'iperbolica ossessione, è una di quelle infatuazioni più o meno irrazionali che sogliono investire il pubblico superficiale, capace di subire la suggestione di una parola come se si trattasse di una cosa seria. Si potrebbe 3:nche fare un po' di psicologia genetica di questa infatuazione delle vocazioni coll'annessa scuola unica. Da parecchi anni o, meglio, decenni ( e su quest? fatto non. trovo_ niente a ridire), hanno compiuto e comp10no Il curricolo degli studi classici molti giovani provenienti da famià glie modeste, commercianti, piccoli impiegati e anchegartigiani, ossia provenienti da un « ambiente » che per l'onesta umiltà dei suoi arozzonti mentali era portata a non apprezzare delle scuole se non ciò che apparisce come via immediata al raggiungimento della cultura professionale. Ad quid perditio haec ? A che serve tutto buesto latino e greco? brontola naturalmente quella brava gente, e, sempre dal suo modesto punto di v~sta, 1101~ à m~ca_ tutti i torti. A quest' « ambiente >> d1 fam1gha poco proclive a valutare debitamente certi studi dei cari tigli ci si ao-criuno-e P?i ~111. cr~scente dra_ppell_odi valo~osi ini~gn~ 1~ti di disc1pl111e profess10nah, molti de' quali provenienti dagli istituti tecnici e che, naturamente non sono disposti ad accettare un'opinione eh~ sarebbe un implicito riconoscimento d'una inferiorit_à della P:opria cultura. Completa la comp~gma_ parecchia. zavorra spenceriana. parecchi g10va111 cavadenti del momen··o sociale che ao-ognano alla nomea di originali novatori propao-~ndando, giusta la frase del Tarozzi che la s'cuola u~ica servirà _anche a_ri~uoyere _((totalmente quel disgustoso, d1fferenziars1 ?1 ceti che nelle scuole e sopra tutto nelle scuole d1 Stato è 1:'n'immoralità >> (Sic!) Ma guarda furore monocolo di democrazia o per dir meglio, demomania, dova ti vai a ficcare ! O allora volendo applicare a fil di logica questo criterio pseudodemocratico, bisognerebbe abolire nonchè Ginnasi e Licei, anche i corsi universitari dove i fì~li del .popolo assai di rado possono accedere. Sia abohto dunqu_e qualui:qL~e studio impopolare che possa urtare 1n qualsiasi modo le suscettibilità del proletariato, si decreti un'immensa e unica scuola elementare dove atfoghi senza distinzione tutta l'umanità pensante e si stenda tutta una bella pianura egualitaria dell'umana coltura. E che la. s~a finita: Atene ceda per sempre la lampada spintuale del mondo alla Beozia, mecrlio tao-liata a dominare le grige nebbie del seiolo XX. In fondo, a che tanto scervellarsi dietro le finezze ciassiche qu~udo fortunat~mente vediamo oggi tanti bravl operai o ex - operai ed ex • alunni di scuola tecnica orientarsi con invidiabile agilità e disinvo_ltu~a, senza punto latino o greco, fra i più intncat1 problem1 sociali ed emettere celebrate e commentate sentenze in materia di socialismo riformismo, sindacalismo, spese improduttive ~ di cento altre belle e grosse cose? O questi libri dicono la gloria di Allah o non la dicono · nel . ' pnmo caso son superflui, nel secondo condannabili. Comunque sia, vanno bruciati. Così con Ia logica serrata sillogizzava quel calitfo musulmano a proposito della biblioteca d'Alessandria, e sull~ stess'? _tenore_press:a poco ragionano degli studi classici molti be2..t1Beoti evoluti: o essi dicono la gloria ctel proletariato o non la dicono: nel primo caso sono un di più, perchè noi suoi rappr;sentanti legitt!r:ii? facci~mo assai m'eglio; nel ~ sono detestabili: in ogm caso spesa improduttiva che fomenta le sperequazioni intellettuali quindi per plebiscito sia soppressa. E non sard il finimon<io come argutameute si esprime l'eo-regio prof. Tentori, se trionferà la scuola u~ica senza latino; sarà tutto al più il principio della fine della forte e squisita coltura sarà il trionfo d . ' ' se non ella sana democrazia , certo della universale platitude intellettuale e morale. Strano però che a quest'opera vandalica dovessero accanirsi più di tutti gli altri popoli europei proprio gl'Italiani, gli eredi diretti ecc. Sarebbe veramente il caso di esclamare : Quod non jecerunt barbari fecerunt... Latini. ' Tra le altre amenità poi che si è avuto il coraggio di ~osten~r~ in prò di questa malaugurata scuola unica, si e anche sentenzi-eto con cattedratica e assiomatica sicumera che imparare de-
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