Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 18 - 30 settembre 1906

488 R I -VI S T A P O P O L A R E ·sempre dalla violenza giacobina e ripetendo che il clericalismo in un solo modo si può efficacemente e legittimamente combattere: diffondendo il benessere e l'istruzione, costringendo clericali e liberali al rispetto delle leggi. Ogni altro mezzo per combattere il clericalismo è fallace e non può produrre che amari disinganni. Ma come ho concesso ehe la passata maggioranza del Consiglio comunale fosse clericale ed anche borbonica; così farò un'altra maggiore concessione, a me più ripugnante. Si adottino pure i metodi giacobini per combattere il clericalismo. Ma il giacobinismo per essere logico e rispettabile - anche senza pretendere che i suoi rappresentanti contemporanei in terre italiane diano prove all'occasione delle virtù eroiche dei Robespierre, dei Danton, dei giganti del ça ira - esige due condizioni indispensabili: Ja sincerità in coloro che lo incarnano e la generalità nella sua applicazione si da tener lontano il sospetto della parzialità e dell'opportunismo abbietto. In quanto alla sincerità degli uomini che dovrebbero essere partiti in guerra contro il clericalismo napoletano se ne fa giustizia sommaria con una sghignazzata, che non ha bisogno nemmeno di essere quali ficata mefistofelica. Nessuno crede alle sincerità dell'anticlericalismo degli uomini che in questo quarto d'ora dovrebbero esserne i campioni. Anticlericale l'on. Giolitti che con tutta sincerità- con vera e lodevole sincerità -- non vuole saperne del divorzio? anticlericale il Ministero, di cui fanno parte Gianturco e Tittoni, l'uomo della puntarella? anticlericale il governo che non ha saputo impedire ad un suo prefetto d' intendersi col Cardinale Francica-Nava? e anticlericale questo stesso governo che manda lo stesso Prefetto clericale a Catania come Regio Commissario liberale a Napo)i? Qui siamo in piena commedia, che farebbe ridere molto il lubbione se non ci andassero di mezzo il rispetto delle leggi, la dignità di una grande città, il retto funzionamento del regime rappresentativo. E' più buffo, digrada alle proporzioni di una farsa indecente, l'anticlericalismo locale. Le perifrasi e le· circonlocuzioni sarebbero vane e ridicole se si volèsse negare che l'uomo attorno a cui s'impernia il movimento· attuale in Napoli è l'on. Girardi. L'on. Gianturco, e il Duca di Cajanello sono delle figure secondarie e il loro antic1ericalismo o non viene ammesso o è di data assai recente. L' on. Girardi, eccellente avvocato e rispettabile cittadino, non è semplicemente il relatore entusiasta delle leggi Pclloux in Roma; ma a Napoli è qualche cosa di più e di peggio: è l'ex sindaco col quale collaborò una Giunta clericalissima e di cui facevano parte due borbonici autentici, che avevano il coraggio civile di confessarsi tali!. .. Chi parla di anticlericalismo negli uomini che devono combattere la lotta anticlericale a Napoli, adunque, dal punto di vista della sincerìtà, mentisce e inganna. Non si è in più spirabile aere quando si ~samina la imparzialità e la generalità della esplicazione dell'anticlericalismo. Se il clericalismo è un pericolo - e come tale lo riconosco - perchè lo si deve combattere a Napoli e non a Genova, non a Torino, non a Bergamo, non a Venezia? Se l'anticlericalismo è un pericolo, che si <leve combattere con tutti i mezzi cht.!otfre iJgiacobinismo, esso deve essere combattuto sopratutto e-anzitutto a Roma, dove ha la sua direzione, donde parte il suo verbo, donde attinge tutte le sue forze. Ed a Roma il clericalismo signoreggia indisturbato dal Campidoglio ... Ci possono, adun4ue, essere Jegli illusi tra radicali, e c'è anche qualche raro socialista --il partito socialista come collettività si è dichiarato contr ...rio, e recisamente , per mezzo della Propaganda allo scioglimento del Consiglio - che può sinceramente sperare di lottare a Napoli contro il clericalismo; ma l'anticlericalismo di coloro che intendono raccogliere i frutti ddla vittoria a Roma come a Na-~ poli, non è che una laida menzogna; l'anticlericalismo, esplicato senza serietà e senza sincerità 8 Napoli e non altrove rappresenta un'offesa contro la maggiore città del mezzogiorno dove si crede che si possa osare impunemente ciò che non sarebbe tollerato a Roma, a Torino, a Genova, a Milano, a Venezia, Questa la verità innanzi ai cui raggi si scolo-rano e si dileguano le fosforescenze degli argomenti decorativi adoperati per legittimare lo scioglimento del Municipio di Napoli. ♦ Mi affretto alìa conclusione. Sono falsi e bugiardi tutti i motivi accampati per ispiegarG e giustificare l'invio del quattordicesimo Regio Commissario straordinario a Napoli; vero e reale non ce n'è che un solo: si è ceduto a Roma alle insistenze dell'on. Girardi, che come disse La Vita in un brillante articolo del Saraceno, non poten lo essere ministro, perchè tale onore o onere si ac'cordò al SllO avversario Gianturco, ha il legittimo desiderio di essere Sindaco della sua città natia. Ecco tutto. Per quali , motivi l' on. Giolitti ha accondisceso alle voglie dell' on Girardi, certamente arrecando un grave dispiacere al suò collega dei lavorj pubblici, io non saprei assolutamente indovinare; ma. non c'è altra causa plausibile che si possa invocare onde spiegare l'atto impolitico e illegale. . L'avvenimento è sproporzionato alla causa; e 111 questa grande sproporzione se da un lato si riesce alla sua severa e inesorabile condanna , dall' altro è cagione di umiliazione per Napoli, ed è vivo rammarico per quanti amano la disgraziata città, che viene palleggiata come un giuocattolo dagli uomini di governo Non mi spetta di fare previsioni sull'esito della futura lotta elettorale, qualora, com'è sicuro, la quarta sezione del Consiglio di Stato respi~ge~se il ricorso per l'annullamento del dec~eto d1_sc1~- glimento del Consiglio Comunale. Vogl10, pero, pnma di chiudere questo lungo articolo, fare poche altre considerazioni sul modo in cui dovrebbe essere, su quello in cui probabilmente sarà impo_stata la lotta e su ciò che nel le condizioni presenti sarebbe desiderabile che avvenisse. In quanto a ciò che dovrebbe essere mi trovo di accordo pienamente con Luigi Lodi, che mi piace ricordare spesso per l'antica amicizia e _perchè è il solo giornalista si nceram~nte_ anticler~cale che in Roma ha approvato lo sc10ghmento. S1 dovrebbe evitare scrupolosamente di mettersi al seguito d~ un uomo, chiunque esso fosse, per servirlo ed esserne servito, perchè questo metodo è la cangren~ di Napoli e del Mezzogiorno. Invece, come nei paesi sani e civili gli individui dovrebbero essere messi da parte per lasciare il passo << alle collet-: tività rese forti da un pensiero comune; adoperarsi per fare finire le pericolose cd obbrobriose organizzazioni camorristiche per dar posto alJe associazioni feconde di 1 iberi uomini professanti la medesima fede politica ». E in questo caso: clericali e moderati dovrebbero collegarsi con programma netto· democratici e progressisti dovrebbero contrappo;·si a loro con pari franchezza; raJical i, repubblicani e so ·ia I isti, -he se 11011 altro h(l 11110

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==