Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 17 - 15 settembre 1906

RIVISTA POPOLARE 455 Le eroine Russe . 9-uando, i_n su i primi del 1878, Vera Zassulìch tt_ro.contro Il generale Trepoff - capo della polizia d1 Pietroburgo, padre del recentemente defunto Trepoff, e come questi brutale e reazionario - fu in Europa come una rivelazione. La tirannia di Alessandro II era ormai diventata così odiosa e feroce i metodi di ripressione erano tanto brutali e be~ stiali che non v~ fu allora giornale - per quanto ben pensante - 111Europa, che non sciolTliesse un inno all'eroina. Per fino il ponderato Times e la riguardosa Revue des deux mondes si abbandon~rono al lirismo e magnificarono la modesta e forte fanciulla che si era fatta vendicatrice della dio-nità umana oltraggiJ.ta nella persona di Boloo-uboff che Trepoff aveva fatto fustigare. 0 L'atto _della Zasulich era stato per l'Europa come u_n ragg10 di luce gettato sul terribile baratro della nvoluz_ione Russa; e chi seguiva ed ha continuato a segmre attentamente il movimento liberale in Russia ha potuto accorgersi che da allora anzi anche prima di allora, ad oggi le donne ha~no avuto una partè grandissima, sovente principale negli atti e nello svilupoo di questo movimento. E' doveroso ricordare che anche gli altri movin:enti rivoluzionari in Italia, in Spagna, in Francia ebbero le loro eroine; ma a queste - meno rare eccezioni - non toccarono che parti secondarie. In Russia è diverso. Le donne agiscono come gli uommi: Sofia Perowskaja, Vera Figner, Hessa Helmann, e giù giù fino a Maria Spiridowna, fino alla finta contadina Larimoff e alla signorina Konolislakowa, che salendo il patibolo ha rifìutàto il prete, ed l~a pronunziato fiere parole di speranza per la Naz10ne, di disprezzo per i suoi giudici e carnefici, le donne stanno in prima fila, infaticabili organizzatrici di_ movimenti e di attentati, propagandiste e battagliere; entusiaste amanti della libertà. Si può dire che le eroine della rivoluzione Russa ne ~egnano le varie tappe; stanno al primo atto di ogm nuova evoluzione del movimento. Questione di condizioni sociali ed anche di temperamento. Q~and_o lo storico si accingerà a narrare alla Russia nnnovellata i fatti ond' ebbe origine il suo nuovo sviluppo politico interno ed esterno, ed il sociologo rintraccerà le leggi e le cause del nuovo assetto della Nazione Russa essi non potranno fare a. meno di tener conto di quanta e quale influenza di quanta e qual somma di energia furono portate, es_ercitate ed impiegate dalle donne in questa titamca opera. Tanto più meritevoli inguanto che per esse più gravi sono i pericoli; il cosacco ha contro di loro un mezzo di tortura che non può avere con_tro gli uomini: Maria Spiridowna ne è un episod10. Or questo grave pericolo cui vanno incontro, non le spaventa al punto di deciderle ad abbandonare ad altri la lotta. Lo paventano - poichè se ne sa1:no minacciate - ma non lo fuggono pronte a chiedere o a darsi la morte dopo averlo subito. Nè sono arrivate a questo senza avere traversato altre tappe, meno pericolose, o meno terribili di questa. La _loro educazione all'eroismo s' è fatta per generazioni attraverso bisogni di lotta sempre più violenta; bisogni sempre più imperiosi. Da quando, malgrado l'odio che Alessandro II nutriva per le donne colte, esse riuscirono nel r 872 a fondare a Pietroburgo una prima Università per do~ne ad oggi, esse hanno proceduto costantemente ostmatamente su la via delle conquiste intellettuali ed ::inche politiche. L'accademia di medicina aperta per opera di donne che il governo aveva richiamate in patria Jall' università di Zurigo, chiusa nel 1874; ria~erta un anno dopo fu una pietra miliare sul camm1110 della conquista dei diritti della donna in Russia. ~~• er~ancipazione politica ha proceduto per loro, d1 pan passo, con l'emancipazione intellettuale. E' un fatto notevole e che si è avverato soltanto_ pc_r le donne . Russe, appena orizzonti più larghi di sapere e d1 speranza si sono .:1perti per loro, immediatamente esse hanno voluto che ne proti tasse il popolo. Hanno voluto che la massa enor~e di contadini, e che le _grandi folle degli operai_ fossero esse pure consc1e dei loro diritti, partecipassero esse pure alle gioie che son date dal sap~~e ~ da_llo sperare !n u~a vita cittadin·t più alta e prn d1g111tosa. Esse 1ntuirono che la rivoluzione rus~a non potrebbe compiersi finchè a questa rivoluz10ne non partecipasse il popolo con tutte le sue forze, con t~tte le sue energie, animate, sospinte da~le medesime speranze dalle quali esse erano anunate. Sofia Kowalevsky - che fu poi famosa come professore di matematica all'università di Stoccolmafu una. delle iniziatrici del movimento verso il popolo, d1 quel movimento cui ha poi dato un impulso tanto vigoroso dalle Kursistkj-/e brevi chiomate sorelle cui Pascoli dedicò uno dei suoi inni più belli. Naturalmente in quest'opera, come in nessuno altro atto della rivoluzione Russa, esse, non furono sole; ebbero a fianco uomini di.fede, di volontà e di energia, ma non furono seconde ai loro compagn~; e i rozz_i Mujxihs, e gli operai grossolani e beom da ~oro impararono a leggere, da loro intesero le prime parole di umanità e di speranza che suonassero ai loro orecchi, da loro impararono ehe ben altre gioie può dare la vita e più pure e più belle, del bere la wodka e dell'aspettare preo-ando le icone, nella rassegnazione vile, la mo;te. 0 · Prima ancora che la Kowalevsky riunisse intorno ~ ~e q':1el p_icco_logruppo di eroine - quasi tutte hm te rn Siberia, o nelle carceri di Stato - da cui tanto bene venne al popolo Russo e che creò tanti nemici alla autocrazia Sofia Stasora, nel 1861, aveva già fatto qualche cosa in questo senso Aveva aperto in Pietroburgo delle scuole domenicali, e si era adoperata perchè nei villaggi altre donne andassero ad iniziare dei corsi serali per i contadini e gli operai. Ed è doveroso rendere omaggio al cuore di queste donne che tutto abbandonando per il popolo, nè chiedevano, nè aspettavano nulla per se. Modeste e semplici come, certamente, non potrebbero neppur sognare di esserlo le più modeste deJle donne occidentali. Ne ho conosciute alcune a Londra e a Parigi e mi piace ricordare la signora Kropotk.ine, la signora Lawroff, Maria Elisk.a, Davidotf, donne di alto valore, che avrebbero potuto aspirare ad essere - anche nella nostra società - delle figure notevoli del movimento politico, intellettuale e internazionale, e che si contentano di agire senza farlo parere, forti donne in tutta la più bella estensione del termine, pronte al sacrificio silenzioso, rifuggenti dalla pubblicità , dagli onori , da tutto ciò che può sembrare, ed anche essere, vanità. Do1:ne di lavoro e di sacrificio: donne di lotta, eroine. Ed è appunto perLhè non le sole che io ho citato erano e son tali; ma perchè tali sono tutte le donne che hanno partecipato e partecipano a questo movimento di cui rimarrà grande la memoria nella storia, chè questo movimento tende, nella liberazione della Russi~ dalla oppressione dei Romanoff, a creare una naz10ne nuova. Naturalmente la razza, co' suoi caratteri particolari, influisce moltissimo in yuesto fattp.

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