Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 17 - 15 settembre 1906

RIVISTA POPOLARE 469 La rievocazione delle polemich,e di Alberto Mario sulla guerra del 1866 riuscirebbe certo più utile alla verità storica <lelle d1scussioni sulla tentata Triplice del 1869; e noi forse la faremo. Intanto sull'argomento ci perviene la presente lettera di un nostro amico abbonato, che volentieri pubblichiamo : ..... Pressana 28 agosto 1906. Onorevole Colajanni, Giacchè di questi giorni la stampa italiana , dalla Tribuna al Giomale d' Italia , al Corriere della sera, al Secolo di Milano ed agli altri minori , si è appassionatamente occupata in polemiche sulle rivelazioni di Ollivier , per la progettata alleanza tra la Francia, l'Italia e I' Austria nel 1869, a cui ha fatto seguito la lettera del senatore Alessandro Guiccioli sui negoziati politici che precedettero la guerra del 1870, perchè la stessa stampa italiana, dopo ormai ben quarant'anni dall'avvenimento, non vorrà meglio occuparsi a far luce meridiana alla verità storica sulla guerra del 1866 ? Dopo l' ultimo articolo ancora di A. Luzio sul Corriere stesso del 26 agos10 (( Custor 1a e Lissa in recenti pubbli-- cazioni austriache n io ardisco per mio conto osservare che se mai finora è stata carità patria il dissimulare la verità storica di quella guerra, egli è tempo ormai , per le esigenze nuove della stessa carità patria, di mettere in piena luce come quella guerra fu simulata ad opera di apoleone III; il fedifrago del 1852 , a cui giustamente Milano sdegnata rifiutò ['erezione del monumento già apprestato. Chiunque in Italia ricorda al riguardo gli articoli di Alberto Mario nella Lega della Democrazia non può dimenticare l'im - pressione dello storico telegramma di Napoleone III al generale italiano Alfonso La Marmora, fin dal principio di quella guerra che suonava: Non fate la guerra troppo sul serio. Quel telegramma è .tutta una rivelazione : evidentemente ali' mfuori di un preventivo accordo, per un esito prestabilito della guerra, concordato ad opera di Napoleone tra l'Italia e l' Austria per la sola cessione del Veneto, che l' Italia non poteva accettare senza - combattere, violando ultramente la contratta alleanza con la Prussia ; quel telegramma noto , ed attestato da Alberto Mario, non poteva avere alcun altro senso. Non avendo potuto dunque l'Italia accettare il Veneto senza combattere - il Trentino e Trieste, l' attesta il La Marmora, erano stati esclusi già nello stesso patto d' alleanza con la Prussia - era ben logico che l' Austria si riservasse l'onore delle armi e a Custozza ed a Lissa. -Ed in vero quale altro senso poteva avere la cessione del Veneto a Napoleone ? Con la sconfitta delle armi italiane per fatto di guerra, quella ces sione-chi noi riconosce ?-dovea esser fatta logicamente solo ali' altro belligerante_ Del resto che quella guerra sia stata semplicemente simulata è dimostrato dal seguito degli avvenimenti, e cito, oltre il telegramma al La Marmara e la cessione illogica a Napoleone, i fatti seguenti : I. In luogo del generale Benedt:ck richiamato in Boemia, fu mandato in Italia a cogliere gli onori della vittoria concertata, l'arciduca Alberto, fratello dell'imperatore, che accordò preventivamente l'onore del quadrato di Custozza; mentre a Villafranca, con 60 mila uomini, se ne stava inoperoso il generale Della Rocca, inerte spettatore della disfatta degli Italiani. II. Garibaldi co' suoi animosi volontari, sfuggito al piombo austriaco, e vittorioso nel Trentino, fu richiamato nel Regno giusta la secreta convenzione ; onde l' obbedisco, siccome r~o del successo co' suoi baldi volontari d'ogni parte d'Italia. III. Cialdini da Reggiolo in data 6 luglio 1866 telegrafa va a La Marmora (vedi Schiarimenti e Rettifiche di A. La Marmora pag 3j): Se Venezia fu ceduta, possiamo noi invadere suo territorio? ... Se realmente Austriaci partono, ·mi pare che passaggio Po avrebbe l'aria di una buffonata. IV. In pari data 6 luglio da Torre Malimberti il La· Marmora (vedi di lui Schiarimenti pag. 36) telegrafava all'ammiraglio Persano in Ancona : 11 Sua Maestà vuol sapere cosa ha fatto , cosa fa e cosa 1< intende fare la flotta n. Quel telegramma evidentemente significa : l'Austria è stata pagata con la nostra sconfitta di terra ; ora conviene pagarla anche per mare. Non appare altro senso , nella concordata cessione del solo Veneto. Così Persano, essendo Agostino Depretis ministro della marina, rimase padrone delle acque di Ancona, sull'Affondatore dopo avere abbandonata la corazzata ammiraglia, il Re d' Italia sacra alle onde di Lissa, il successivo 20 luglio. Ecco il traditore assolto naturalmente. V. Il rapporto dello Stato Maggiore Prussiano sulla guerra del 1866, per quanto più tardi avvedutamente e per collusione modificato, attesta e comprova la guerra simulata. VI. Le reciproche iterate velleità bellicose tra l' Austria e l'Italia nelle parate di confine periodiche fino ai nostri giorni, non possono avere alcun altro intento che oltrepassi la ragione d' essere del militarismo , indipendentemente da ogni lustra di patria e di nazione. La Triplice che continua fino a~ 1g12 .' sarà ~innovata al solito per tempo , per ribadire la s1mula.rzo11e antica che già data dal 1848. Prof. L. Fabiani "IVIST A [)ELLE "IVISTE r~tltuzloni filautroplche per gli operai della Nat;ioual Cash Register Co. - Istituzioni pt=r il bene degli operai e degli impiegati non sono troppo comuni nell' America del Nord, dove gli intert!ssi del padrone e del lavorante si urtano così fortemente ; ma la commissione d' inchiesta mandata dalla Camc:ra dei deputati prussiana per studiare le condizioni industriali dell' America del Nord al tempo dell' Esposizione di St. Louis ha trovato un esempio ammirabile d1 tali istituzioni nella fabbrica della << National Cash Register Co- n in Dayton , Ohio, (Drucksache N. 257, Reisebericote Uber Nordamerika). L'impresa della « National Cash Register Co. n, ben conosciuta e patrocinata in Germania rpantiene anche nella sua filiale di Berlino regolamenti analoghi a quelli in favore degli operai e degli impkgati che si trovano in Dayton. L'ultimo provvedimento è l'introduzione del così detto tempo di lavoro inglese dalle 8 alle 4, il sabato dalle 8 alle 2: con 20 minuti alle I I per far colazione. Queste ore sembrano mostrare, una perdita d' una mezza ora, ma veramente grazie alla non interruzione del lavoro si risparmia tempo. La chiusura di buon ora è molto bc:n veduta e aumenta l'interesse dei lavoranti nella loro occupazione. In Dayton, Obio, il presidente della compagnia, John Patterson, è l'organizzatore principale di queste istituzioni filantropiche: gli esecutori sono un direttore e tre assistenti. Il suo scopo principale è il bene , mentale , morale , corporale, degli uomini e delle donne impiegati nella fabbrica , e non soltanto durante le ore di lavoro, ma fuori. Attenzione speciale è data alle condizioni della fabbrica : nei locali d'affilatura l' aria è continuamente rinnovata; gli apparecchi sono provvisti di efficaci aspiratori per diminuire polvere, gli edifici hanno grandi finestre, la pulizia, il riscaldamento , e la ventilazione sono specialmente curati; piante rampicanti abl,ehiscono gli edifici e per quanto è possibile le vicinanze sono tenute a giardino. Una colazione calda è servita a buon mercato agli operai nei refettori. l figli degli operai hanno un gran pezzo di. terreno specialmente riservato per la loro uso, dove essi, incoraggiati da premi, coltivano fiori ed· erbaggi. Gli operai , press' a poco 3000, formano una lega filantropica col loro presidente; questa lega provvede non soltanto al bene degli operai al lavoro ma tiene anche conto degli affari delle loro famiglie e del villaggio, come di quelli delle scuole, e cura l' aspetto piacevole delle case degli operai vicine alla fabbrica. La lega ddle operaie si cura degli interessi delle donne impiegate nella fabbrica, mantiene classi cti cucina, di cucito, di ba.Ilo per le ragazze. Ogni membro di una classe deve pagare un piccolo onorario; la compagnia metti:: !oso a disposizione camere, luce e riscaldamento. Le giovanttte hanno anche il loro club , che si riunisce due volte al mese, dove si fanno conferenze , si discutono affari di interesse comune. Questo club ha aperto recentemente una sede sociale per lavoranti della fabbrica. La lega

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