Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 17 - 15 settembre 1906

464 RIVISTA POPOLARE giapponesi alle autorità delle missioni estere e nel risoluto boycott dei commercianti delle concessioni. Dietro tutto questo movimento di razza, v' è più che un sentimento : v'è la ferma convinzione che l'aiuto straniero prova la debolezza nazionaie e che l'Impero si disonora a gli occhi del_mondo commerciale finchè l'importo e l'esporto sono in mani estranee. Parecchie grandi ditte si sono interamente emancipate dal dominio dei mediatori esteri , il gran commercio con l'India e la Cina si fa su vapori di compagnie giapponesi , e la comunicazione con gli stati meridional d'America sarà presto stabilita dalla Nippon Yusen Kwaisha per l'importazione diretta del cotone; ma le concessioni rimangono come perenne sorgente di irrita zione, e la loro conquista commerciale per l' indomito sforzo nazionale , solamente soddisferà il paese , provando, anche meglio, della guerra con la Cina, il real posto che il Giappone ha tra le nazioni. 'raie conquista, certamente io credo, sarà raggiunta. VI. Qual sarà l'avvenire del Giappone? Nessuno può rischiare predizioni positive nell' assunto che le tendenze esistenti continueranno ancora nel futuro. Non fondando sulle truci probabilità di guerra o sulla possibilità di disordini interni da forzare'· un' indefinita sospensione di costituzione e condurre a una dittatura militare, - una resurrezione dello Shognnato in uniforme moderno, --grandi cambiamenti certo avverranno tanto in bene quanto in male. Supponendo questi cam- . biamenti normali , si può rischiare qualche moderata predizione, fondata su supposizioni ragionevoli, che la razza continuerà, attraverso rapidi ed alternativi periodi di azione e reazione, ad assimilare le nuove conoscenze con le migliori relative conseguenze. Il Giappone, io credo, fisicamente diverrà, prima della fine di questo ·secolo, molto superiore a quello che esso ora è , per tre buone ragioni. La prima è che il sistema militare e l'educazione ginnastica della gioventù dell'Impero dev)no produrre in poche generazioni risultati simili a qnelli avuti in Germania: aumento di statura, sviluppo del torace e dei muscoli. Un' altra è che il giapponese della città prende ora un più ricco nutrimento - la carne - che deve avere risultati fisiologici favorevoli allo ttviluppo. Innumere• voli piccoli restaurants sorgono ora da per tutto , in cui la cucina occidentale è servita al medesimo buon mercato del cibo indigeno. La terza è che il ritardo del matrimonio causato dall' educazione e dal servizio militare, deve realmente produrre migliore generazione. Come il matrimonio prematuro diviene eccezione più che regola , i bambini di debole costituzione diminuiscono corrispondentemente. Ora le straordinarie differenze di statura , notevoli in una folla giapponese, sembrano provare .che la razza sia capace di grando sviluppo fisico, sotto una più severa disciplina sociale. Miglioramento morale è difficile attenderne - anzi l'hverso. Gli antichi ideali morali del Giappone erano almeno tanto nobili quanto i nostri; e gli uomini potevano vivere con e.:;si nei tranqudli, benevoli temµI di regime patriarcale. La menzogna, la disonestà ed il crimine brutale erano più rari d' adesso , come mostrano le statistiche ufficiali ; ora la percentuale criminale, costante nell'aumento, prova, tra le altre cose, che la lotta per l' esistenza è divenuta più intensa. L'antica norma di castità, come rappresentata nell'opinione pubblica, era quella di una società meno evoluta della nostra; sebbene io non credo ancora che si possa con verità asserire che le condizioni morali fossero inferiori alle nostre. Da un lato, esse eran certamente migliori , perchè la virtù delle mogli giapponesi fu generalmente, in ogni età, di sopra d'ogni sospetto (1). Se alla morale degli uomini v'era molto da rimproverare, non è necessario citare Lecky per provare che un migliore stato di cose non prevale in Occidente. I matrimoni prematuri furono incoraggiati per salvare la gioventù dalla tentazione d'una vita irregolare; ed è ragionevole · supporre che nella maggior parte dei casi l' intento fo raggiunto. I~ concubinato, previlegio del ricco, ha il suo lato cattivo, ma allevia la moglie dallo sforzo fisico di generare parecchi figli in breve tempo. Le condizioni sociali erano cosi differenti da quelle che la religione occidentale presume per le migliori, che uo imparziale giudizio non può essere ecclesiastico. Però è indiscutibile che esse eran avverse al vizio professionale; ed in parecchie delle più grandi città fortificate, sedi di principi, nessuna ca::ia di prostituzione era tollerata. Quando tutti i fatti sono sinceramente considerati, si vede che il Giappone antico può arrogarsi, malgrado il suo sistema patriarcale, il diritto d'essere meno censurato, nella moralità se~suale, di parecchi altri paesi occidentali. Il popolo era migliore di quello che la legge gli chiedeva di essere. Ma ora che le relazioni sessuali son regolate da nuovi codici, imposti dai nuovi tempi, i cambiamenti che si desiderano raggiungere non possono avere immediati buoni risultati. Le riforme repentine non si compiono per mezzo di legislazioni , le leggi non creano il sentimento : il real progresso sociale può avvenire solamente a traverso cambiamenti di sentimenti etici, sviluppati da lunga disciplina ed educazione. Intanto, la crescente pressione della popolazione e l' aumento di (1) S'è osservato che non vi è in giapponese una parola che corrisponda a castità Y Ciò è vero solo nel senso che anche in inglese non v'è parola per indicare castità, perchè gli Inglesi stessi l'hanno adottata da altre lingue come le parole "onore,, "virtù,, "pur1ta. ,, lu un buon vocabolario giappeuese-inglese si trovano parecchie parolti per significare castità. Come sarebbe ridicolo negare che la p 1rola "chastity ,. sia inglese. perchè venuta attraverso il francese dal latino, cosi è ridicolo negare eh.e il termine morale cinese, adottato nella lingua giapponese mille anni fa, sia giapponese oggi. Questa osservazione , come tutte le altre dei missionari su questi soggetti, è per altro verso ingannatrice, perchè il lettore è libero d'inferire l'assenza d'un aggettivo. c'>me d'un nome. Gli aggettivi giapponesi significanti " casto,, sono numerosi; la parola, più comunemente usata, nell'antico giapponese, per i due generi, ha il senso di costante, severo, resistente, onorevole. La deficienza dei termini astratti in un linguaggio non implica affatto la mancanza di idee morali concrete, - fatto veramente indicato più d'una volta ai missiooarii.

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