RIVISTA POPOLARE 461 rificare -lo stesso fatto, per i famosi lavori più o meno utili , che si facevano per conto delle casse patrimoniali dello ,tato, amministrate dalle societd. Fatto cotesto che per sè stesso spiega la ragione del numeroso personale che la nostra Manutenzione ha sempre tenuto e tiene sulla linea ; intanto che giustifica pure il fatto che alcuni dei suoi soi·veglianti; con la paga massima di 1800 annue , si fanno delle palazzine; giustificando, in pari tempo, lo sperpero proporzionale del 44 per cento del suo personale. Lo sperpero della Trazione, del 29 per cento, mentre figura numericamente il minore, io penso invece che, in proporzione , sia il maggiore , dopo quello del personale di Direzione; perciò che questo sperpero del 29 per cento non si possa ricercare che nello stretto ambiente degli uffici e della dirigenza, risultando che i turni dei Macchinisti e dei Fuochisti sono anche troppo ristretti; e che ridotto il confronto nei suoi veri termini , diversificherebbe certo di ben poco da quello del personale di Direzione, e cioè ; dell' 81 per cento! E intanto, con questo po' di sperpero sulla coscienza, la nostra illustrissima e colendissima burocrazia ferroviaria di Stato , tanto per far sapere che è sempre ancora quella stessa spensierata proveniente dalle società sotto le quali gli era dato di sperperare il pubblico denaro senza confrollo, continua a fabbi·icar·e Ispettm·i sopra Ispettori ed a indire concorsi per Impiegati di concetto di 400 alla volta I Propugnatore deU' esercizio di Stato, credevo, che gli sperperi sfacciati come questo , dovendo passare sotto le forche della Commissione del Bilancio , avessero, col tempo, a cessare. Dovrò proprio, a suo tempo, constatarne invece · l'aumento? Casale, etter,, bre 1906. PAOLO MoRBELLl Per ben comprendere la funzione delle città, bisogna vedere in esse dei luoghi di piacere, e rendersi conto della parte enorme che ha la prostituzione nella loro storia. Gli autori non hanno quasi mai riconosciuto alla prostituzione l'importanza ch'essa ha veramente avuto ed ha nel mondo; si è amato meglio confonderla sovente con delle forme inferiori di matrimonio, piuttosto che di studiarne lo sviluppo proprio; da ciò sono risultate delle teorie completamente estranee all'ambiente, sulle quali i sociologi non giungono a mettersi di accordo (2). (,) Dal libro d'imminente pubblicazione presso Remo San - dron (Palermo Milano Napoli) di G. Sorel: Insegnamenti sociali del!' economia contemporanea. (2) Questa confusione è sopratutto notevole per gli antichi Arabi; le spiegazioni che ci dà Strabone provengono da navigatori greci che avevano frequentato delle città dove la prostituzione era la principale industria. Ancor oggi, presso gli Arabi Hassanyeh del Nilo Bianco, vi sono del.e case ne11e quali la donna ha libertà di prostituirsi un certo numero di volte per settimana (G1RAUDTEULON, Les origines de la Jamille, p. 80). Al tempo del paganesimo le rive del Mediterraneo erano seminate di tempii di Venere, che non erano altra cosa che città viventi della prostituzione; il Medio Evo non ha troppo cambiato questo stato di cose, e noi sappiamo che fino al XVII secolo sì sono conservati in lspagna dei grandi quartieri organizzati amministrativamente per la prostituzione ufficiale (1); i Gesuiti ebbero molta fatica per fare scompari re queste singolari istituzioni che, durante molto tempo, non avevano urtato nessuno. Le grandi città hanno ancora per base della loro prosperità specifica le spese che le bellezze professionali traggono al loro seguito; più di due terzi dell'industria e del commercio parigino farebbero certamente fallimento se gli stranieri cessassero di venir a cercare delle distrazioni nella grande metropoli dei piaceri. Che cosa diverrebbero i gioiellieri, i sarti, le modiste se la prostituzione non li mantenesse con delle ricche ordinazioni? A dispetto dei lamenti continuamente rinnovati dei moralisti contro il lusso delle donne, le cortigiane hanno da tanto tempo trascinato il mondo nelle spese di lusso, che ci è persino divenuto impossibile di rappresentarci una società nella quale ciò che si chiama il buon gusto della moda, potesse esistere senza queste donne, di cui la funzione è stata sì grande sulla storia dell'abbigliamento, del mobilio e delle abitazioni. Il teatro, il romanzo, la pittura, prendono, sempre più, il medesimo carattere delle industrie precedenti: si è vanamente tentato di dare al dramma moderno le forme patriottiche e storiche; non si possono più avere, sembra, altri oggetti che l'amore e sopratutto l'amore colpevole; - è quello che accade nei romanzi che assorbono, sempre più, tutta la letteratura non teatrale (2); quanto alla pittura, essa è piuttosto fatta ora per i gabinetti delle attrici che per i palazzi e le chiese: la grande pittura fa sorridere. Una parte della popolazione operaia che è restata un po' primitiva di consuetudine e di pensiero, ama ancont i vecchi melodrammi ove il vizio è punito e la virtù ricompensata, il vecchio romanzo ove si accumulano delle avventure inverosimili e la romanza sentimentale; ma il progresso dei nuovi costumi tende a far scomparire tutte queste forme. dell'antica letteratura più raffinata e più borghese. on si cessa dal creare piccoli fogli illustrati che mettono la pernografia (un tempo riservata ai grandi signori) alla portata di tutte le classi della società. Il grande successo del caffè concerto proviene da· ciò: che è sempre più licenzioso e sovente cinico. Le vere tendenze dell' arte moderna si manifestano pienamente nelle discussioni sopra la libertà dell'arte; tutti sembrano d'accordo per protestare contro i magistrati quando vogliono p_unire con rigore, e contro le « società di morale pubblica » che divengono veramente ingomb,·anti, - come dice la Peti te République del 3 aprile 1903 (3). Non si vuole ammettere che si interdisca alle cantanti e alle attrici di dare una interpretazione (,) Cfr. DÉsPLANQUEs, Les illjames dans l' ancien droit roussillonais, pp. 98- 108. (2) Guyau pensa che il romanzo realista si è troppo preoccupato del successo di libreria; egli ricorda che Zola si vantava d'avere pel primo, nel romanzo, dato il suo vero posto all'istinto genesiaco, e che, secondo questo autore 1t l'istinto gt!nesiaco diverrà la preoccupazione incessante del genere umano ». (GuvAu, L'art au point de vue sociolo«ique, p. 158). (3) A proposito d'un procèsso intentato a un pornografo emerito, Willy, l'autore delle Claudines: il giornale ammira molto la difesa presentata da un ex segretario di WaldekRousseau, che si è lanciato nella politica sociale, per sfruttare l'ingenuita degli operai.
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