RIVISTA POPOLARE 447 sull' azione e reazione reciproca che esercitano tra loro arte e morale ; considerazioni che si prestano al ridicolo adoperato dai cultori dell'arte per l'arte contro chiunque accenna al lato morale ddl' arte. Le sue osservazioni riescono importanti perchè il Sighele non è un romantico, un idealista; ma è tutto impregnato di sano positivismo. E' tanto sano ché non sappiamo spiegarci l'ammirazione professata pel Lombroso. DR. FAUSTO SQUILLAC-E Di1ionario di sociologia - Remo Sandron. Milano, Palermo, Napoli. L. 2. I•austo Squillace è dei tanti che in Italia si è consacrato con passione alla sociologia ; sì è specializzato. Niuno meglio dì lui , perciò , poteva darci un Di1ionario di sociologia. Se ne sentiva il bisogno? Gli uomini dì scienza cerui mente non possono ricavare alcun giovamento da questo libro; mai, anzi, vi ricorreranno. Ma i numerosi dilettanti che non comprendono talora il significato esatto di una frase o di una parola potranno trovare con comodità ciò che cercano e ciò che non sanno nel Di1ionario dello Squil I ace. Luwr MIRANDA - L'inconoscibile nel cristianesimo, nella teoria spenceriana e nel positivismo - Napoli. L. Pierro 1906. Sono poche pagine di un giovane, che hanno il torto di un sottotitolo pretenzioso : Saggio filosofico. Con acume criti.::o passa in rassegna ciò che BudJa, il cristianesimo, Spencer hanno scritto sull'inconoscibile e se la piglia forte anche con Hegel. Il punto più interessante del breve scritto è quello in cui cerca dimostrare che il positivismo di Ardigò è comodo perc..hè nulla risponde sulla causa prima ignorando o fingendo ignorare che esista il problema, che costituisce la disperazione dell'uomo. PIETROKROPOTKINE-L' Ètat son role historique - Paris, Aux Bureaux des Temps Nouveaux. 1. Rue Broca, 1906. Questo opuscolo è assai interessante. Afferma la necessità di distinguere tra società , Stato e Governo per conchiuderne che chi odia lo Stato non odia la Società. Questo breve scritto del grande anarchico non è che l'apologia del Comune, del Villaggio e delle repubbliche comunali, che prosperarono sotto tutti i climi e con tutte le razze. Dovunque furono oppresse e costrette al regresso dalla formazione dello Stato. ARTUROCATALAN-I Delle forme di governo. (La monarchia costitu 1ionale). - Roma , Biblioteca Antonio Fratti, Via S. Ignazio I 8, 1896, Cent. 1 o. E' il quarto opuscolo che gli amici Catalanì e Brignardelli hanno pubblicato ed è chiaro ed efficaci!. Lo raccomandiamo caldamente a coloro che si occupano della propaganda spicciola. Noi lo mandiamo a tutti gli abbonati che ce lo richiederanno con cartolina doppia. DoTT. ALBERTODt MARZO - L'industria mi~era,-ia - Napoli L. Pierro. 1905. Lascia alquanto a desiderare la trattazione della prima parte in cui l' A. si occupa della rendita mineraria: la rendita meno giustificabile che esista. Invece è molto accurata ed utile la seconda in cui è esposta la legislazione mineraria in Italia, che non è stata ancora unificata e che difficilmente lo sarà. - Da ammirare l' egregio scrittore perchè propugna provvedimenti atti a migliorare la condizione dei lavoratori delle miniere ed- a garentirhe la vita e la salute. V_1coMANTEGAZZ-A Il Marocco e l' Et!ropa a proposito della Conferen1a di Algesiras _: Con 63 incisioni. Milano F .Ili Treves. 1906. L. 3,80. Il libro come si rileva dal titolo, fu di occasione ; ma passato l'avvenimento che lo suggerì esso rimane sempre iute. ressante. C'è infatti della storia, della geografia, della descrizione di costumi, della politica; c'è un pò di tutto- e bene esposto. L'autore parteggia per la politica coloniale; di fatti, però, e non di vane e romantiche aspirazioni , che servono a dimostrare l'impotenza dell'Italia, che si · sdi1inquisce per andare a Tripoli... e non osa. Il Mantegazza trova modo di dir bene di Crispi; il quale certamente in politica era un uomo e non una fantasma, come qualche suo successore. Con so verchia fretta l'A. preanunziò nella quistione del Marocco la vittoria della Germania; e si sa invece chè in realtà la conferenza di Algesiras si risolvette in un fiasco solenne del prepotente ed ingombrante Imperatore tedesco. EMMANUEUP:ISANI-- L'ini 1iativa del Re ed i provvedimenti agrari del governo - Roma 1906. Buone le considerazioni sulla importanza dcli' agricoltura e sui bisogni e diritti del mezzogiorno. Soverchia e ingiustificabile la speranze sulle terre incolte e colonizzabili: potrebbero assorbire l'emigrazione di un paio di anni; poichè non sono ro milioni gli ettari di terra che si possono conquistare alla coltura, ma poco più di un milione e coll'impiego di molti milioni. Notevoli le proposte sulla fondazione di un Istituto idraulico e sul monopolio delle assicurazioni da parte dello Stato, che dovrebbe invece sopprimere quello del Lotto. Il monopolìo delle assicurazioni l' egregio autore lo propose nel 1894 insieme al monopolio dei fiammiferi. Di questo monopolio dalle assicurazioni la J<ivista si occuperà. in articolo apposito. Notiamo infine, con piacere che il Pisani sul Catasto e sulla imposta fondiaria accetta le nostre idee. PROF. PASQUALEF10RE - Pare,.e giu,-idico 11ella quistio11e della frontiera tra il Perù e l'Equatore deferita ali' arbitrato di S. M. il Re di Spagna - apoli 1906. Questo parere è uno dei tanti, che cominciano ad essere richiesti ed ascoltati anche dalle piccole repubbliche dell 'America Latina, che sinora si sono dilaniate colle guerre per circa un secolo. Il Fiore esamina deligentemente la controversia al lume del Diritto internazionale quale si viene lentamente CO· dificando per consenso degli Stati; e assumendo come base fondamentale il detto di Blantschli: il diritto interna 1ionale rispetta il risultato della storia, pe,-c/iè il suo sviluppo intero riposa sui fatti che sop1·a11vivononel mondo dà ragione al Perù, cui reputa che spetta il possesso di due provincie di frontiera. Non è la prima volta che gli arbitri nelle controversie internazionali richiedono il parere del Fiore;. e ciò dimostra in quale conto l'illustre professore dell' Ateneo napoletano venga tenuto all'estero. AUGUSTOIoNA- L'esito degli scioperi in Italia - Reggio Emilia 1905. L'egregio professore dell'fstituto Tecnico di Arezzo ha fatto uno studio assai accurato del fenomeno ddlo sciopero in [ta I ia. Deploriamo che egli non lo abbia condotto sino agli ultimi anni pei quali si hanno le pubblicazioni utlìciali solite o sopratutto pel 1901, che fu l'anno classico degli scioperi: si arresta al 1900. Passiamo sopra alle disquisizioni teoriche sul salario, e sulle cause che contribuiscono a moJifìcarlo e sulla importanza èhe esso ha nella dete!'minaz:onè degli scioperi e notiamo invece con piacere l' attenzione posta nello stabilire i rapporti tra scioperi ed emigratione: rapporto che dalle osservazioni ri · suita minimo. Questa conclusione negativa a noi pare che lo avrebbe potuto fare assurgere a considerazioni notevoli sull'importanza del fattore economico sulla emigrazione. Forse ce le darà il Coletti. Il lona non ha nemmeno valutato al giusto, a nostro avviso, il fenomeno della cresciuta disoccupazione in alcuni comuni ddl'Emilia, messo in evidanza dall'inchiesta dell' Um8 nitaria, che egli ricorda. L'egregio autore, in fondo - e non ha torto - ritiene che in generale gli sciopéri abbiano giovato alle classi lavoratrici italiane e che si farebbe troppo a fidanza colla generosità degli industriali se si pensasse, che essi spontaneamente avrebbero rialzati i salari nei periodi di prosperità delle industrie. Tutto sommato è un lavoro riuscito. DoTT. VINCENZOFaANCHIN-I Maschere (dopo .Nlar:rini)- Napoli. Detken e Rocholl. 1906. L. 2,50. Il libro è asmatico, paradossale, ispirato a pessimismo coi1tro tutto e contro tutti. Non salva dalla critica inesorabile che due morti : Mazzini e Bovio. I Moli dei· capitoli possono dare una idea del contenuto : 1. Il nemico personale di Gesù : Il clericale. 2. L'onesto divoratore del pubblico erario : Il moderato. 3. Alla ricerca della paternità dell' anarchico : Il liberale. 4. Un lontano parente di Giuda di Kerioth: Il radic,1/e. 5. Un antropofago infermo di filantropia : Il socialista. o. Un uomo ancora in costruzione : Il repubbhcano. I tratti di questi tipi sono talora impressionanti, vivi; si direbbe di ricon ,scere il tale o tal altro , sotto quelle spoglie. L' intonazione è di un puritanismo pessimista assai esagerato. Generalizza ed ha per guida l'assoluto e. l'ideale; nessun fatto determinato e nessun uomo chiamato per nome : il libro è comodamente e prudc:ntemente impersonale. D'onde i suoi difetti. Chi flagella il vizio tacendo dei viziosi è sicuro di non avere grattacapi e di ricevere lodi e congratulazioni anche da coloro che meritano la flagellazione. Qualche tipo politico è di sua invenzione e non trova riscontro nella storia nostra. Dott. Napoleone Colajanni, proprietario, direttore• responsabile. Napoli - R. Tip. Pansini, Chiostro S. Lorenzo.
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