Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 16 - 31 agosto 1906

442 RIVISTA POPOLARE per tradizione, si ft.ffermava nelle produzioni letterarie degli scrittori di Roma ; e cosi che, quantunque i Romani vincessero gli Illiri-Epiroti-Macedoni, non tolsero a questi le patrie libertà e le proprie leggi, anzi lasciarono che si governassero coi propri principi, vin colandoli semplicemente a Roma colle leghe e' le al leanze. Quei sentimenti di fratellanza rimasero tali e si per petua.rono, ed è perciò che gli albanesi si allearono colla Repubblica Veneziana, e coi Re di Napoli, eri infine gli italo-albanesi si scelsero per loro sedi, dopo . la sventura, il Regno Napoletano. Per tale affinità gli albanesi della Penisola. Balcanica sono nei migliori rapporti coi Rumeni ed i Valacchi, nel mentre sono nemici acerrimi degli Slavi e dei Greci. E furono gli albanesi che aiutarono i Valacchi del Pindo e della Macedonia, difendeudo i loro diritti nazionali contro i Greci, ed aiutflndoli in ogni maniera nella fondazione di scuole Rumene. Alla. sua volta in Rumenia, a Bukarest, Costanza, Braila che sorsero e si mantengono le più fiorenti società albanesi coi nomi di e Dit,uria , e Shprésa • ecc. e che iniziarono quel movimento letterario al banf'se che dovrà essere la tialvezza dell' Albania, mentre che in Albania è proibito dal governo Turco qualunque sc11ola,q11alunque libro, qualunque giornale in lingua nazionale., Ho intesu tiCrivere queste poche osservazioni per far conoscere quanta importanza ha la lingua albanese per la spiega di tante incognite del Mondo antico, quanta affinità esiste tra gli albanesi ed i latini, e per ricordare agli Italiani che è grave interesse nazionale ed interesse di razza , come questiofle di umanità porgere una mano amica allo svent:irato popolo a:banese, perchè possa risorgere a vita civile ed acquistare qnei diritti di azione libera, che Greci e Slavi gli vogliono con tanta perfidia contender/:'. Con la. dovuta stima la riyerisco e mi dico Spezzano Alban~se 7 agosto 1906. Dottor Ribecco Agostino =========================-- - ============== Sommariodell' << EMPORIUM n N. 140 - L'arte decoratii,a al. l' esposi 1 ione di Milano: la se 1 ione ungherese , Vittorio Pica (con 22 illustrazioni). - Arti e mestieri della vecchia Vene,ria, Pompeo Molrnenti (con 19 illustrazioni). -Il palio di Siena, C. A. Nicolosi (con 36 illustr.). - Tessere artistiche del settecento: Il. Tessere teatrali e tt benefit tickets n, Ettore:! Mcdigliani (con 17 illustrazioni).-/ lavora. tori della mo,-te, Dott. Alessandro Canestrini (con 5 ill.).- La vili.i Mills sul Palatino, ruscus (con 3 illustraz.). Rimandiamo al prossimo numero , perchè giunto tardi un articolo del Prof. Tartarini in risposta agli articoli del Prof. Tentori pubblicati nei numeri scorsi. Dott. N. COLAJ ANNI: Manuale di Statistica teoretica (pag. 3 10 ). L. 3, 50 Manuale di Demografia ( pag. 3 50 ) ( con tavole di statistica economica e di statistica morale) . » 4, 50 Elegantemente legati in tela e oro "IVI.STA [)ELLE. "IVISTE Per dare sfogo alle recensioni, sopprimeremo per qualche numero, le riviste delle riviste italiane e francesi. ♦ A proposito del voto politico alle donne. - La questione se o no accordare il voto politico alle donne in base alle leggi vigenti, assume uno stadio acuto, che merita di essere rilevato. Abbiamo già manifestato la nostra opinione contraria ad. accordare il voto alle donne, perchè, soprattutto, non crediamo che esse miglicrerebbero il corpo elettorale , e quindi si fa· rebbe entrare, senza akun utile per la vita pubblica, il gentile sesso nell'ambiente politico-elettorale, del quale nessuno, riteniamo, può ritenersi soJJisfatto, nè per il modo con cui fun · ZiOnH, ne! per i metodi, di lotta che segue , nè per i risulta ti che esso da. Intanto mentre il magistrato ad Ancona con una serie di sofismi e di errori , tenta di giustificare la ammissione delle donne al voto amministrativo e politico senza moJiticare la legge vigente , la Corte d' Appello di Firenze emana una sen · tenza risulutamente contrari..i. Non è il caso di occuparsi qui della questione strettamente giuridica , ma non possiamo non giudicare severamente le considerazioni con cui il prof. Mortara, presidente della Corte d' Appello di Ancona , motiva la sentenza di quella magistratura. Lo Statuto dà eguali diritti a tutti i regnicoli, egli dice , quindi ammette la eguaglianza dei due sessi anche nd voto, poichè questa eguaglianza è stata ammessa nei doveri tributari; e fonda tutta la sua motivazione nella parola regnicoli , che al plurale è tanto maschile che femminile. Il ragionamento ci s, mbra u~ giuoco di parole, e ci fa l'effetto di uno sport giuridico , anzichè di un ponderato esame della questione. Lo Statuto data dal 1848, ha quindi la bellezza di 58 anni e nessuno ha mai pensato, creJiamo, prima del prof. Mortora, che si potesse dc1re a quella parola una simile estensione. Quasi quasi sarebbe il caso di seguire l'11lustre presidente della Core J' Appello d1 Ancona nella stessa via sportiva, e invocare la prescrizione contro una interpretazione simile. Già l' on. V. E. Orlando in uno stringente articolo sulla Tribuna ha demolito 11 sofisma del prof. Mortara, dimostrando che se anche si potesse dare colla parola regnicoli, che ado · pera lo Statuto, la foterpretazione esposta dalla sentenza della Corte di Appello di . \ncona , 4uesta interpretazione cadrebbe di fronte alle chiare· disposizioni della legge elettorale, la quale ha effattivamente escluse le donne dal voto politico , come si rileva chiaramente dall'art. 22 della legge stessa. Non crediamo dubbio quindi che se mai si vorrà concedere alle donne il voto amministrativo e politico, si procederà per la via maestra di una es11licita disposizione di legge, e non si permetterà che un fatto J1 tanta importanza possa venire risoluto per via di una così audace interpreta;,inne quale è quella tentata dal prof. Mortara. Lo stesso relatore Jcll.; Corte d · .-\ppello di Ancona deve del resto essersi accorto Jella falsa via nel la quale era entrato , interpretando lo Statuto contro la evidente intenzione del legislatore , confortata dalla costante applicazione di cinquantotto anni, poi..:hè in una intervista, che è pubblicata dal Giornale d'Italia , riconosce che quca:sta ir tt!nzione del legislatore è il punto più grave dellii que1>1·011e; e per derimere la evidt:nte contraddizione tra la sentenza della ì.orte di Ancona e gli intendimenti del legislatore stesso, che ha compilato lo Statuto, espone la strana teoria che sostituisce il magistrato al legislatore nella formazione delle leggi, imponendo limite alla funzione dello Stàto.

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