422 RIVISTA POPOLARE stragi e morte? Non lo potremmo. Come condannarli se altro mezzo contro la tirannide non sanno e non possono adoperare ? Dove le masse sono cieche e servili all'autòcrazia non possono parlare che i martiri e gli eroi col linguaggio del pugnale, del revolver, della bomba ... Ma questi attentati giustificano la dittatura mili tare e I a più scellerata e violenta reazione; questa alla sua volta giustifica gli attentati. Ecco uno spaventevole circolo vizioso dal quale non si vede l'uscita, data la best.iale .ecità dello Czar e dei Granduchi, che non sanno rassegnarsi a dare la libertà. Ed è veramente, terribilmente tragica questa si tua· zione della Russia. in cui la reazione anche feroce non riesce a rimettere l'ordine e la rivoluzione non riesce a scoppiare ed a trionfare. Vi sono due grandi impotenze: quella del popolo e quella dell'autocrazia, che con• dannano la Russia ad una anarchia, che apparisce ora• mai anche più grandiosa delle nostre previsioni , che furono sempre pessimiste. Di fronte allo sp~ttacolo della Russia rifulge la ginstezza della dottrina mazziniana, che condanna il principio egoistico del non intervento. Ma in Russia disgraziatamente non potrebbero e forse vorrebbero intervenire che due soli potenti: l'Imperatore d'Austria e l' Imperatore di Germania, i rappresentanti più puri, i soli rappresentanti del diritto divino e del dispotismo militaresco. Essi vorrebbero intervenire perchè temono che la grande, indomabile anima polacca procuri a loro nella Posnania e nella Gallizia sgraditissime sorprese. Ma i soli che potrebbero e vorrebbero intervenire non farebbero che ribadire il regime che ha generato l' anarchia attuale... Il circolo vizioso'· verrebbe rinforzato. Noi non siamo in condizioni di farci una idea della impressione che avrà suscitato in Russia l'attentato contro Stolypine; conosciamo quella europea. La stampa inglese in generale l' ha biasimato; quella francese è divisa tra l'ammiraziono sconfinata dei socialisti e dei radicali e l'orrore dell'altra che rispecchia le ansie del capitalismo. In Italia, e ce ne compiaciamo, c'è quasi unanimità. di simpatia pei combattenti contro il dispotismo; ma ciò che dà una misura del buon diritto di questi ultimi è il linguaggio severo contro lo Czar e contro Stolypine della Neue Freie Presse di Vienna. Certamente non si pt1ò evitare un senso di raccapriccio e di terrore quando si pensa alle vittime innocenti delle bombe rivoluzionarie e lo strazio di Stolypine di fronte ai figli mutilati strappa le lagrime. Ma come si possono condannare i rivoluzionari se edsi altri mezzi non hanno per attenuare le immani sofferenze di cento milioni di nomini , per vendicare le centinaia di migliaia di martiri, per punire gli sgherri scellerati del. dispotismo? Qui è il caso di r'ievocare la dottrina di MacchiavAlli giustificata da Bovio: il fine giustifica i mezzi; anzi il solo mezzo possibile. In favore dei rivoluzionari sta un grande fatto: essi accordarono la tregua sin tanto che fu a1-,erta la Dumri; ritornarono al fnrto, all'assassinio, alle stragi quando perdettero la Hperauza di liberare il popolo dall'autocrazia coi mezzi legali e vorremmo dire umani. Volevamo riprodurre dalla Tribuna e da altri giornali l'elenco degli attentati e dei grandi reati - che non si sa più se sono comuni o politici - che si sono commessi e dell'azione dei contadini; ma vi rinunziamo perchè ci sembra cosa inutile. Riassumiamo il nostro pensiero osservando : che ciò che avviene in Russia non ha precedenti nella storia; che l'eroismo di alcuni suoi figli è talmente gigantesco che comincia anche in noi ad attecchire la speranza del trionfo della giustizia per mezzo dei pochi che costringeranno lo Ci.arismo a capitolare. ♦ L' ultima inoarnazlone della lotta di classe. - L'Italia è minacciata da un nuovo sciopero, che, se Dio vuole, l' avvicinerà alla Russia: Le Guardie di città, le Guardie carcerarie, i Reali Carabinieri, i bottoufficiali di marina, quelli dell'esercito si agitano, protestano, votano ordini del giorno, mandano lettere ed articoli ai giornali invccand.o a grandi voci dei miglioramenti nelle loro condizione economiche Se no... se no. metteranno in libertà i signori ladri e potranno anche prestar loro mano forte. Hanno torto o ragione? Pa.re che abbiano ragione nella sostanza e nella forma. . Per la sostanza essi dimostrano, che i loro stipendi sono inferiori e di molto a quelli degli impiegati di uguale categoria in altri rami di servizio. Per la forma, visto che il solo modo di farsi asco! tare in Italia è quello di protestare e di minacciare, essi imitano i ferrovieri, i professori secondari ec. ec. e domandano i miglioramenti che credono indispensabili. Lo stomaco e il cervello dei carabinieri ec. hanno · le stesse esigenze di quelli dei ferrovieri, dei tessitori, dei contadini ec. ec., è gim~tissimo quindi che quelli si vogliono mettere a livello degli altri per soddisfarle. La loro fonzione è altrettanto ·1tile? Gli anarchici lo negheranno; ma tra gli ste..:;si sindc:1.calisti rivoluzionari, a quattrocchi, ora come ora, cioè prima che arrivi il millennio, riconoscono cbe un certo bisogno di guardie, di carabinieri c' è... E' logico dunque, che anche questa manifestazione, principio di secolo, della lotta di classe venga difesa ed appoggiata. E la difende a denti strette l' Avanti I mentre i reazionari, pur scanda)izzandosi del fenomeuo , vorrebbero ve::lere contenti e fedeli quelli che sinora considerarono come difensori sicuri delle loro situazioni priv1legiate e perciò a loro favore assai volentieri vorrebbero allentati i· cordoni della borsa dello Stato. Ironia a parte si deve riconoscere cbe queste manifestazioni costituiscono un sintomo grave, di cui il governo è il maggiore responsabile. Il governo è responsabile perchè da gran tempo si riconosce che la condizione di qnei funzionari ha bisogno assoluto di miglioramento : lo ha. riconosciuto pei carabinieri un uomo d' ordine, imparziale e intelligente,. qual' è l'on. genera] e Del Verme. Ma se tali bisogni si conoscono da tempo nelle sfere governative, perchè si indugia a provveierej> Dell'indugio si può tentare una giustificazione: per migliorare la condizione economica di tutto l'immenso esercito burocratico occorrevano i milioni che nel bilancio non c' erano e che nessuno os::1.vadomandare ai contribuenti, la cui grande massa vive in condizioni assai più infelici dei funzionari di minimo ordine. Ciò è tanto vero che in Italia tutti- vorrebbero entrare nello esercito burocratico .... salvo l'indomani di esservi entrati a dichiarare intollerabile la propria situazione. Ora che il bilancio è in avanzo da parecchi anni si capisce che i bisogni si facciano innanzi con più msistenza e con maggiore coraggio. Ma pare altresi che sia massima sacrosanta dei governanti italiani di non prevenire mai le agitazioni soddisfacendo tutte le legìttime esigenze di coloro che potrebbero promuoverle e prendervi parte, ma di farsi strappare le concessioni colle minacce e colla violenza atlinchè nessuno resti loro grato. D' onde il fenomeno con:ita.tato parecchi anni or sono da Bonghi e da Villari: essere l' Itali'\ il solo paese del mondo, in c 1i i maggiori nemici dello Stato sono i s11oi funzionari Di questo stato di cose si ebbe da recente un sin• tomo assai caratteristico. Una commissione di professori universitari si presentò all'on. Fusi nato invocando miglioramenti alla posizione economica della loro classe: la sola. che non ne ha ricevuti dalla legge Casati in poi , cioè dal 1859. Il Ministro della Pubblica Istruzione riconobbe giusta la loro domanda, ma apri loro le mani e disse esplicitamente: Agitatevi I Oosì potrete ottenere soddisfazione.
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