RlVlSTA POPOLARE 369 gistrererritno con sincero compiacimento atti di fierezza di dignità; di liberale, nobile e larga interpretazione delle lcg~i. Ma i tempi dei Taiani o dei Borgniui son lontani e mentre si abolisce il sequestro preventivo la rabbia stupidamente reazionaria dei regi procuratori si sfoga sui uomi di battesimo. Bella la giustificazione addotta dall' ordinanza : che i uomi ai 11eonati possono trarsi solamente dalla storia antica e dai calendari di qualche culto. Che cosa int,ende per storia antica, l'egregio procuratore? .la storia romana , greca, ebraica, ecc. o anche quella. del risorgimeuto nazionale? Se questa la riguarda come troppo recente, sarebbero da pr0ibire anche i nomi di Garibaldi, di Mazzini, di Cattaneo. · Non ostante le rag.ioni morali e di convenienza sociale addotta dal P. G. di Casale - di cui ci dispiace di uon conoscere il nome , ma che meriterebbe -benit1simo 11nnome tratto dalla storia naturale - si vede che il s,10 pudore è pei nomi sovversivi. Egli dovrà essere un osservante e buon cattolico, compiaciuto dello amplesijo che diventa sempre più stretto tra Chiesa e Monarchia ed ha voluto colla sua ordinanza solleticare i uuovi alleati tanto utili specialmente nel già fedelissimo ed oggi ribelle Piemonte. Ma siccome nella storia antica vi sono nomi più che sovversivi - Brnto, per esempio, o Spartaco - speriamo in una ulteriore correzione dell' ordinanza che imponga soltanto i nomi di coloro che furono debitamente canonizzati e registrati nei calendari di Santa Madre Chiesa. Solo cosi la monarchia e lo stipendio dell' illui;tre Procuratore saranno salvi. Nor (Il federalismo s'impone alla Russia) L'articolo vibrante di fede nella libertà e di amore pel popolo russo, che il nostro Agresti ha consacrato allo scioglimento della Dourna ci dispenserebbe dal!' intrattenercene; ma l'avvenimento è troppo grande perchè noi tacessimo su di esso; il nostro silenzio potrebbe sembrare adesione com• pleta :1 quanto scrive il nostro collaboratore. Non una sola parola dobbiamo e possiamo pronunziare, che suoni difesa o attenuazione delle terribili responsabilità dello Czar. E' necessario aggiungere , pero , che il maggiore responsabile più che l'uomo è la istituzione sinistra e maledetta che attorno a lui <la qualche secolo si è venuta formando e che egli assomma in sè, incarna e rappresenta; ciqè lo Czarismo - questo miscuglio anacronistico di potere civile politico e religioso; questo amalgama di orgoglio aristocratico, di avidità borghese, d'inettitudine burocratica ; questa fusione spaventevole di calcolo e di fanatismo, di violenza, di crudeltà e di corruzione. Di fronte allo Czar e allo Czarismo fo posta la Downa. Questa, come lu concepita aveva un vizio grave e di origine: nacque come org;inismo unitario della più colossale collettività europea, le cui parti si differenziavano le une delle altre nel modo più t r.t:1 > e più stridente per la nazionalità , per la lingua, per la religione, per lè condizioni ec<,nomiche, intellettuali e morali - per tutta la mentalità e per tutto il substratu111 materiale, su cui, marxisticamente può svilupparsi I.a prima. La Dourna quindi fu concepì ta in guisa e na~q ue in tali circostanze, che la sua funzione non avrebbe potuto esercitarsi utilmente onde sciogliere i colossali problemi, che tormentano l'Impero russo. Noi dobbiamo aggiungere una osservazione che sembrerà paradossale: la vita della 'Douma fu possibile in conseguenza di una precauzione reazionaria dell'autocrazia imperiale. La quale nella speranza di vedere eletti rappresentanti poco o punto rivoluzionari impose il sistema elettorale a doppio o a triplo grado. Ora mentre questo regime elettorale, che va scomparendo o che si puo dire quasi del tutto scomparsa dai paesi a civiltà occidentale , non impedì che riuscissero eletti numerosi rappresentanti delle idee socialiste ed 11na grandissima maggioranza di democratici costituZÌOiiali - i ctidetti - e non vide trionfare che appena una decina di veri conservatori capitanati dal Conte Heyde11 - un vero generale senza esercito; - mentre sotto questo aspetto, adunque, le elezioni indirette, a doppio grado, fallirono completamente allo scopo che si erano prefisso i reazionari, e quelli che volevano mantenere immutato quanto più era possibile l'autocrazia dei Romanofl, esso invece produsse una selezione livellatrice tra gli eletti, che inteJlettualrnen.te e politic1mente, cosi, tra loro difleriv:rno infinitamente meno di quello che differiscano tra loro gli elettori. I membri della Douma in tal guisa poterono presentare una relativa omogeneità in contrasto evidente colla eterogeneità ch'è nel paese reale. Perciò essa non si rivelo subito come una torre di Babele e potè funzionare per alcuni mesi se non come un organo legislativo normale, almeno come una grande e nobile accademia, intesa a proclamare principi. Certamente allo Czar ed alla sua burocrazia questa funzione accademica no 1 riusciva gradita·: alla Corte non si poteva ignorare che i principii, anche astratti e che meno sembra110 corrispondere alle condizioni reali, proclamati con solennità in certi ambienti agiscono come le scintille elettriche sulla polvere. L'autocrazia, quindi, appena si conobbero le tendenze predominanti nella Douma si decise a neutralizzùe l' opera ideologica e si preparò a disperderla ed a farla ritornare nel nulla alla prima favorevole occasione. La Dourna alla sua volta inconsciamente , fatalmente si prestò al giuoco. Non aveva i mezzi , i poteri, le attitudini per organizzarè un nuovo regime da sostituire a quello logoro e insanguinato, che invano si tenterà di mantenere in piedi e si limitò a proclamare i principi , che si riassumono nelle due magiche parole: terra e libertà. Essa forse non si credeva destinata che a fare tale proclama~ zione, equivalente alle proclamazioni più celebri della storia - dalla petizionedei diritti contro Carlo I in Inghilterra ai diritti dell'uomo della grande rivoluzione del 1789, al diritto al lavoro della rivoluzione del 1848 in Francia. Quelle due parole intanto ferivano a morte lo czarismo nel suo fondamento politico ed economico ; e lo czarismo e ancora troppo forte ed armato per lasciarsi adagiare nella tomba senza reagire. Lo scioglimento della Douma , dopo la sua vita inutile dal punto di vista legislativo ed organico e dopo il suo proclama incostituzionale, doveva sembrare inevitabile ; se lo Czar non l'avesse sciolta si avrebbe dovuto perware che esso preferiva il suicidio, alla lotta che potrà condurlo alla morte e
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