Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 14 - 31 luglio 1906

RIVISTA POPOLARE 367 mezzo che l'Europa civile abbia saputo escogitare per sottomettere i popo]i conquistati che si mostrano restii ali' incivilimento europeo: sono quei metodi che dal nostro Direttore furono chiamati B'rigantaggio collettivo e che non abbiamo bisogno di illustrare pe' nostri lettori i quali, può dirsi, in ogni numero de11a Rivista leggono la nostra protesta contro tanfa infamia. In un riistretto del Nord del Natal fu ucciso no policemen . in nna zuffa avvenutR. con indigeni che non volevano pagare un balzello. Questo reato meritava una punizione ~semplare; bisognava mantenere alto il prestigio del nome e della bandiera inglese e si fucilarono una ventina di disgraziati, presunti colpevoli dell'omicidio e si destituirono, per giunta, parecchi capi indigeni rit,ennti conniventi o compiacenti coi colpevoli. Uno dei capi destituiti , Bambalà , raccolto un seguito di poche migliaia di indigeni si ribe11ò ag!'I1_1glesi: si venne alle mani e le primitive zagaglie ~e1 ribelli uccisero dodici inglesi mentre la mitra.glia, 11cannone a tiro rapido ed il fucile perfezionato uccidev:ano 3500 di quegli infelici! Non si dava quartiere, ~cr1ss~ un · maggior Nikolay ad nn amico ; i soldati mgle~1 tiravano su tutti gl'indigeni che incontravano, campi e K·raals erano distrutti 8 incendiati e il bestiame scannato. Un tal Dott. Platt al quale lo studio della medicina, pan~ abbia sug-gerito sentimenti ultrau manitari recise la testa di Barnbalà facendola esporre per due giorni come tristo spauracchio ai ribelli. Ecco i fatti che Keir Hardie portò alla Camera dei Comuni , che lo costrinsero a fuggire da un meeting per non essere accoppato e gli valsero l' augurio della forca da parte della stampa jingos. Il Ministro delle Colonie e il premier Bannermann non osarono smentire i fatti : li deplorarono pnr cercando di giustificarli e di attenuarli, snscitando le ire delle autorità e della stampa ufficiosa. del Natal che avre1?bero voluto l' approvazione piena ed intera del Joro rnfame operato. Nè si tratta di casi isolati; si tratta di un sistema che_non. accenna a cambiare. Il timore di perdere col~m~ , ?~ ~eder diffuse le insurrezioni dei soggetti e d1mmu1t1 1 loro domini spinge gli uomini di governo dell'Inghilterra ad essere spietati reprimendo col ferro e col fuoco ogni minima ribeJlione. E tali ribellioni sono all'ordine del giorno dati i sistemi prepotenti e sopraffattori dei governi locali. Veramente non si tratta d~ i~surrezioni, ma di ristrette ribellioni di pochi indiv!du1 che reagiscono colla violenza alla violenza. La punizione feroce che segue questi atti violenti finiscono però- presto o tardi-per provocare, come nel Nata}, _vere sollevazioni represse colle stragi e cogl' incendi. E che tali atti iniqui non siano dovuti alla iniziativa dei governi locali ma siano emanazione del go• verno centrale lo dimostrano le parole di Sir E. Grey, ministro degli Esteri , nella discussione provocata da un altro atto di ferocia compiuto in Egitto dalle autorità inglesi. A Chibil-e1-Chom, nel mese scorso, quattro ufficiali inglesi vanno a caccia in proprietà private: uccidono per errore una vecchia ed incendiano della paglia e del fieno. Nasce un subbuglio perchè gl'indigeni danneggiati protestano come avrebbero protestato a~che_ i contadini della libera Inghilterra contro cacciatori tanto poco provetti. I quattro ufficiali -erano i padroni I -- rispondono arrogantemente: si mette mano alle armi e gli ufficiali hanno la peggio. ·.Un capitano fu gravemente ferito; un altro ufficiale ferito ad un braccio, gli altri due riportarono leggiere contusioni. Si arrestarono cinq uan taeinq ue presunti colpevoli e si processarono: gl'imputati furono condotti al Tribunale con un numero al collo, per evitare la noia ai giudici di chiamarli per nomi un pò duri a pronuncia.re; in un paio di ore si sbrigò il processo e nonostante che fosse dai medici accertato che l' unico morto, il capitano, era morto non per le ferite riporta.te ma. perchè era scappato correndo per sei chilometri sotto una temperatnra di 42 gradi, s1 condannarono 4 imputati alla forca. 17 al carcere perpetuo o temporaneo, 44 ai colpi di basto a~ I E, manco, a dirlo, la sentenza fu puntnalmente eseguita . Dunque appunto piglianio pretesto da q11esti fatti, . Sir Grey disse: « Devo informare la Camera che, durante l' anno, un movimento di fanatismo si è manifestato non solamente in Egitto, ma anche nell'intera Africa Settentrionale. Senza tale fanatismo l'assassinio degli ufficiali ingles; sarebbe stato impossibile, come de] pari impossibili sarebbero 8tati crli altri at,tacchi di europei; avven11ti posteriormente.'\~e la Camera det Comuni facesse alcuna cosa che potesse in~tbolire l'autorità nostra in Egitto, noi ci troveremmo p1·esto di fronte_ ad una situazione gravi.-;sima e ::;aremmo costretti ad adottarti misu1'e estrcm~ eì anche, forse, incostituzionali. Noi non possiamo permettere che la nostra opera snl Nilo venga distrntta da un' ondata di fanatismo•. _Parole gravissime che preannunciano fatti più gravi. R1torneranno i tempi di Araby p.cha o Sir Grey vuole esag~rare per ginstificare le infamie dei suoi dipendenti? Certo, sintomi poco rassicuranti vi sono: Si parla di emissari che percorrono tutti i paesi maomettani soggetti alla dominazione europea predicando la guerra santa; si susurra che non vi sia estraneo lo zampino della Germania, l'amiea del cuore del Sultano, che vuol creare imbarazzi all'Inghilterra e alla Francia per vendicare lo scacco di Al~esi ras. Nè è troppo rassicurante il contegno che ebbe la stampa Kediviale quando nello incidente noto della ocupazione per parte dei Turchi, di Tabah, gl' Inglesi obbligarono la Turchia a ritirarsi: i giornali egiziani, quantunque fossero in gioco interessi egiziani, simpatizzarono coi turchi e acusarono gl' Inglesi d' inframmettenza e peggio. E mentre indizi di un movimento panislamita si hanno nel Nord-Africa, nel Snd-Africa si diffonde una nuova dottrina politico-religiosa importata dai negri d'America: I' Etiopismo. L' Etiopismo vuole i" negri uguali ai bianchi, vuole che godano gli stessi privilegi e predica l' indi pendenza dagli usurpatori europei. Brutti giorni si preparano, forse, per gli europei in Africa: ove si facesse sventolare lo stendardo verde del profeta il sangne scorrerebbe a fiumi e gli Europei pagherebhero a ben caro prezzo le infamie commesse sui popoli conquistati col ferro o col fuoco. E ad allontanare questa spaventosa prospettiva non contribuiscono certo i metodi repressivi dell'Inghilterra che veste poi l' ahi to dell' umanitarismo quando i soprusi e le infamie avvengono in casa altrui ! ♦ Il trionfo del cardinale Franoloa-Nava. Nella quindicina :Sonoavvenute le elezioni amministra• tive in diverse importanti città italiane, che compensano in parte della sconfitta di Milano. A Genova, a Como , a Brescia e in altri siti i pm·titi popolari furono sinceramente uniti e trionfarono; vinsero i clericomoderati a Napoli e la loro vittoria non è attenuata da certe ciarlatanesche vanterie dei socialisti locali che illudono sè stessi o ingannano i compagni del resto d'Italia. Bella e vera vittoria contrastata palmo a palmJ fu quella del socialista Sichel nel Collegio di Guastalla. Ma il trionfatore eccelso, il c,1i st1ccesso ha una co· Iossale importanza politica fu il Cardinale FrancicaNava in Catania. Ivi il monarchico Carnazza con 1752 superò il repubblicano Auteri Berretta che ne ottenne 1473. Ciò che abbiamo scritto nel numero ·precedente sulla fine della commedia del non expedit ci dispensa dal1' insistere sul significato di quella lotta. I dettagli sulla medesima in parte esposti in una. lettera aperta dell'on. De Felice al Sottosegretario di Stato, in articoli del locale Oorrie1·e e in corrispondenza all'Avanti! inse-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==