Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 14 - 31 luglio 1906

RIVISTA POPOLARE 391 recchio , che già in uso precedente e alquanto migliorato <la Regiomontano, Behaim perfezionò quanto 1: ra possibile: il cosidetto bastone di Giacobbe (baculum jacobi), 11 bastone consisteva di una verga divisa In lan te sezioni uguali, per renderle ticorìoscibiti colorate difl-èrenteniente, su cui scorreva ad angolo rdto Un'altra asta di lunghezza fissa: lehendo i' occhio all' estremità della prima verga in posizione orizzontale e facendo passare la visuale per I' estremità della seconda, viene fissato un oggetto, e poi si fa scorrere la seconda verga fino a che nello stesso modo ai vede un secondo oggetto : si ottengono cosi gli elemettti necessari per c1:1.lrnlat·el'arco di cerchi che separa i due oggetti. Se due oggetti sono l' orizzonte e il sole a mezzogiorno. si può dedurne l'alteua del sole e quindi la latitudine. Rimaneva la necessità di stabilire la longitudinè, e per questo Behaim pre. parò una nuova edizione molto accurat::t delle cosidette Elfomeridi d1 Regiomontano, che davano con una certa esattezza la declinazione del sole a mezzogiorno per tutti i giorni del1' anno. Nel 1848 Behaim si imbarcò colla spedizione di Diego Cao di due caravelle, per un viaggio di esplorazione lungo le coste dell'Africa. Nel '85 raggiunsero la costa della Guiana, scoprirono lt: isole Annobon, e sban:arono sulla costa alla foce di un fiume colossale ancora sconosciuto, che battezzarono il Rio de Patron e secondo il nome nativo Zaire. Questo nome è andato perduto col tempo e sostituito, dal nome di un po tente reame che si trovava all'interno sulle sponde del 11urne, con un nome ben noto attualmente : il Congo. Nel '86 Behaim ritornò in Europa, sposò la figlia del governatore delle Azzorre e si stabilì all' isola di Fayal. Nei successivi 2 anni e mezzo si occupò a costruire il primo globo terraqueo che sia stato fatto : il globo aveva 54 cm. di diametro , era di cartone, ricoperto di gesso e su questo dì pergamena : era girevole su un asse di ferro : il mare era colorito in az7mro, le terre in verde e bruno, le cime nevose in bianco ; non aveva paralleli e aveva un solo meridiano. La A1ela terrestre, come fu battezzato subito il globo, si trova ancora a Norimberga in possesso della famiglia Beh aim, in buone condizioni. Al posto del polo sud ci sono disegnate le armi di Norirnberga. Martin Behaim morì in Lisbona il 29 luglio , 506. (Das Weltall, 1 giugno). RECENSIONI DR, JosE [NGEGNIEROS - La simulacion en la lucha por la vida - Valencia. In questo volume - breve di mole, ma denso di pensiero e di dottrina - J'Ingegnieros studia l'interessante fenomeno della simulazione nella lotta per la vita. In lavori di tal genere il metodo da seguire, se non è tutto, certo è il coefficiente massimo della bontà dd risultati che si vogliono ottenere ed acquisire definiti vamente alla scienza; epperò crediamo fermamente che l'autore abbia scelto la via più sicura, applicando nelle sue indagini il metodo tìlogent:tico, già da molti anni proficuamente propugnato dall'eminente naturalista di Jena. La trattazione è distribuita in sei succosi capitoli, nei quali si discorre esaurientemente: 1. 0 della simulazione in generale e del suo valore come mezzo di lotta per la vita nel mondo organico e in quello superorganico o sociale; 2,0 della simulazione nel mondo biologico, delle sue principali manifestazioni (omo.::romia, mimetismo ecc.) e delle più notevoli teorie formulate al riguardo (Darwin, e vVallace, Wagner e De Lanessan, Wood); 3.0 delle simulazioni collettive e individuali nella società ; 4. 0 della psicologia dei simulatori ; 5. 0 de:ta si mt.:.lazione degli stati patologi; 6. 0 della evolu done della simulazione nelle società umane. Nel valutare la simulazione della pazzia da parte dei delinquenti, giustamente l 'Ingegnieros si discosta dalla massima parte degli alienisti e dal compianto professore Penta in ispecie , il quale, corrivo com'era a dare soverchia importanza ali' ata vismo, ne attribuiva la genesi alla presenza di caratteri psichici inferiori. Egli pertanto, reagendo contro questa errata e pur troppo diflusa inti::rpretazione , trova che la simulazione della pazzia dà patte dei delittquenti :dipehde itnprl scindibilrnente dallo stato deila legislatitme 1;enàle cbntetnporanea : li Jelin guènte, id altri tet"mi~i, lotta contro !'.ambiente giuridko-penale della società in cui vive, e, per sfuggite alla pena, assai spesso simula la paziia. . La ètidiogia ci illumiria _sulla proti lassi±_. il criter!o ~iuridi<.:o attuale vuole essere completariièntè rovesciato , po1chc , se la simulazione della pazzia aum<;nta la temibilità del deltnquente, è evidente che le misure difensive della società devono essere più energiche, più severe contro t~li simulato~·i. Non _bis?gna mai dimenticare questa grande vent:\: che es1st~ un 111d1sso lubile parallelismo tra I I evolutions dGll' ambiente giuridico e quella delle simulazione Jelld paiiia, Non è esatto però affermare, come fa l'autore a pag. :t:fi, che il concetto della fondamentalità del fenomeno economico, già intuito da storici e da sociologi, abbia per la prima volta trovato nel Marx un'adeguata e concreta formulazione; per esempio, nt;ll'opera dello Stein, intitolata _de,· Socialism11s und Cummunismus des heutigen Fra11kreichs <.: pubblicata fin dal 18-1,2, (JUel concetto non solo è nitidamente enunciato, ma ancora applicato all'indagine storica. Vuolsi d'altra parte aggiungere che tal~ inesattezza~ tant?. me.no rilevante !n qu~st~ caso, in quanto 111essa sono 111.::ors1 p1u tra coloro I quali s1 occup,:irono di proposito della dottrina del materialismo storko ; e ciò non ha fatto e, naturalmente, non aveva intenzione di fare l'Ingegnieros. Il quale ad ogni modo, pubblic~ndo separatamente e qua e là lievemente ritoccata la parte generale delìa sua eccellente opera sistematica sulla simulazione della pazzia, ha avuto l'ott;ma idea di popolarizzare, come si dice, non po chi dei risultati del moderno evoluzionismo scientifico ; e noi non sappiamo lodarlo abbastanza. E. PANEPUCCI OoRA MELEOAnr - la giovine Italia e la giovine Europa - Milano F'ratelli Treves. L. 5· E' qut:sto uno dei numerosi libri, che da alcuni anni si vengono pubblicando su Mazzini e che ne rendono la figura sempre più grande e radiosa. Esso comprende le lettere inedite di G. Mazzini a Luigi Ame deo Melegari, suo campagno di esilio e di cospiraL:ione, <; vanno dai primi anni della vita di lotta del grande genovese al 1837. Questi:: lettere il Melegari le aveva consegnate ali' Olivier e nel 1870 aveva disposto che fossero bruciate per non farle cadere in mani profanatrici; ma il depositario le conservò e le mandò alla figlia nel 1904. Hanno grande valore stor;co e servono, come dice la stessa Melegt:ri nella interessante 111trodu.,,ione 11 a mettere in rilievo la personalità dell'uomo che ~ ' . 11 Carducci ha chiamato il nuovo· Ezechiele, in quanto univa 11 in sè il dono del sogno a quello della profezia n, La signora Dora Melegari rion ha soltanto apposto una In trodu;ione ali' epistolario, ma ogni lettera ha ili ustra to con opportune considerazioni per metterla in relazione col periodo storico e colle persone cui si riferiscono. Nell'ultima lettera diretta al Melegari da Londra in data dell'8 aprile 1837 si parla dell'amore ch'egli aveva inspirato alla giovane Maddalena di Marsiglia, accenna al:a Sidoli e ad altre donne che l'amarono e ne furono ·riamate. In tutto c'è un profumo di sentimentalità delicata che non è superato se non· dall'amore grande, gigantesco, incommensurabile alla patria e ali' umanità. Sì, all'umanità; perchè Mazzini non circoscrisse mai il suo pensi ero alla redenzione del solo paese nativo: accanto alla Giovine Italia, come completa mento e garanzia , concepì la Giovine Europa - conc_etto~ come osserva la Melegari, che fu più geniale ancora e dt cui il principe di Metternich, da vero uomo di stato intese il grave pericolo per le vecchie monarchie. . Noi non conosciamo Dora Melegari; ma dai suoi commenti ci sembra che essa debba essere impregnata dello spirito di Mazzini· di cui chiude il volume ricordandone la -fede reli- ' . giosa colle parole che alla vigilia della propria morte scrisse sulla Sidoli, morta nella fede cattolica: 11 10 non appartengo 11 a quella fede, ma ogni fede anche imperfetta e guasta da 11 falso dogma conforta il guanciale di chi muore e lo con· 11 sacra più che non può l' orrida, scarna, tristissima men· 11 zogna di scienza, che chiamano oggi libero pensiero ~ ra 11 gione. >l Alla signora Melegari che un altro volume aveva già consacrato a Giuseppe Mazzini deve andare la gratitudine degli Italiani , che hanno un culto per il grande che riposa a Sta glieno e di quanti amano la verità storica. Oott. Napoleone Colajanni, proprietario, direttore-responsabile. Napoii - R. Tip. Pansini, Chiostro S. Lorenzo.

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