RIVISTA POPOLARE 385 semioscurità, ritrovò la sua strada. Lo spirito rivoluzionario era a poco a poco penetrato in ogni anima, sopprimendo ogni altro pensiero che non fosse per la Patria, annichilendo ogni altra volontà che non fosse di libe, arlH. Per ]a seconda volta. la RuARia si riscoteva e ~tupiva l'Europa cÒn la suhlimità del suo eroismo, con la meravigliosa copia e posimnza dei :rnoi ingegni. Occorre che qui en11nciamo Cehow, Gorki, Audriew, Kovolenko, Cirikow, Argebascer, J uskévich, Veres8ajew? E non 8ono che i maggiori. E le loro opere non sono che parzialmente note nell'Occidente! Gettando uno &gnardo fnggevole sulla letterat11rn. russa così del primo cowe del secondo periodo di sviluppo, noi notiamo subito la sproporzione fra i vari gen'eri letterari. · La maggior parte degli ~,utori coltivano la novella, che talvolta, aumentando di molf>,diventa romanzo. Oltre che nella predilezione degli ant.ori Ate8ei ( in ogni letteratura <\i sono dei generi di poesia r.he vengono coltivati di preferenza) bisogna ricercare le ragioni di questo fatto nelle condizioni politiche del paese. Fino ad oggi, si può dire, all'intelligenza russa era estrema men te difficile prender parte alla vita sociale. Il governo esercitava sui ~iornali e s11l teatro nua censura severissima, onde i poeti erti no costretti a cercare un altro mezzo per esercitare una immediata influenza sull'anima collettiva. La lirica for:,e sarebbe stata meno facilmente compresa dalla gran massa del pubblico, nè essa era una forma adatta a trattare certe questioni di psicologia e di sociologia. Di qui il gran favore della novella. Nella quale tutto ciò che attnalmente appa::isiona. L-t Rutisia, tutte le teoriche più ard te tutte le idee più stravaganti e nuove ed acute , tutti i senti menti più confusi , più sottili, più mobili, viù tor1nentosi 1 sono discussi, analizzati, sezionati. La novella sostituiva dunque il teatro e specialmente il giornale. Onde avvie11e che non si trovi in Russia scrittore, che non s'occupi di questioni sociali. Il poeta in<iividuali:;ta non esiste. Se taluno, in ora sì grave, in cui è necessaria la solidarietà e la collaborazione di tutti gli spiriti, si isolasse nella contemplazione e nello studio del proprio Io, certo è, che in q uell' isolamento nessu oo lo 1:1.ndrebbea trovare e che la sua opera v<:>rrebbe soffocata dalla indifferenza comune. L'esempio di Demetrio Merejkowski è tipico per questo riguardo. Io credo che a 11es~u110verrà in mente di negare il valore della sua Trilogia , eppul'e in patria egli rimase quasi del tutto ignorato, fincuè la considerazione eh' egli A' era guadagnato ali' estero non lo imposa per così dire ali' arnrnirazione dei connazionali. lJato que::ito !J:trnllelismn fra la vita e la letteratura ru8sa, nulla di µiù 1ntturnle cbe la recflnte guélrra e i suoi fattori e malfattori sieno stati oggètto di studio da parte d' nno seri ttore. È costui il giovani::1:::1imo011prin , l' n I ti mo arrivato fra i sacri eroi della parol1:1.. A. Cuprin cominciò a pubblicare le sue prime novele La paluclf:' e Moloch, or sono ciuq 110o sei anni. La critica ricouobbe subiLo in lui un ingegno di primo ordine che si andava maturando, e il quale oggi à prodotto il suo primo capolavoro col romam~o « Il duello. > Malgrado la sua giovane età, il Cuprin, non s'è messo al seguito di nessuno dei tre grandi maestri della giovine letteratura russa, vale a dire di Cehow, di Gorki e di Andrejew , che già si spai-tivano il cam µo della speculazione psicologica , nel quale sembrava cbe non ci fosse posto per al tre tendenze che le loro. Cehow rappresentava le debolezze ed i dubbi degli intellettuali rmisi, e la tristezza e il tedio dell'esistenza con toni cupi disperati. Non è che negli ultimi s11oi lavori che un barlume di speranze rompe la caliginosa atmosfera. Ma in lui tan t.a bassezza di vita ridesta la pietà e la simpatia. Ciò i11vece in Gorki non avviene mai. Fgli disprezza gli odierni iutellettuali, senza fibra e dai quali invano la Pa~ria aspetta la virtù che la rinn<tvi. Egli , vero figlio della strada, à ricercato nella strada fra il popolo ancora semiselvaggio il Ruo tipo ide;,1le, privo di ogni debolezza, di ogni dubbio, vergi1rn1 inconscio ricostruttore dl quel mondo che il poeta contribuisce a demolire. Ma il vagabondo di Gorki non è un tipo reale. Voi lo cerchereste invano per tutta la Russia : il vagabondo è Gorki stesso. Egli à prestato ai reietti della società , agli ultimi l' anima sua e 81 è illuso di trovarlo in loro ed à. gridato: In voi soli c'è la forza, Voi sarete i primi ! Se Cehow è il realista pessimista , se Gorki è il romantico, Nicola Andrejew è il simbolista. B;gti s'è da poco innalzato al disopra degli scrittori russi contemporanei, rappresentando gli uomini completamente travolti dai loro istinti primordiali. od il duello spaventevole fra la mente, che non v'è altezza che non raggiunga il sogno che non sogni, èj il corpo di crisalide, convulso per lo spasimo della impotenza del moto. Pure il Cuprin trovò che questi tre maestri non esanrivauo di gran lunga tutta l'arte. Nel campo già tanto sfruttato del realismo e' era un posto anche per lui. Ma il suo realiRmo è ben lontano da quello degli scrittori occidentali. Il suo realismo è sano, fresco, oggettivo e il suo stil e è I ucido, vivace, caldo. Prima di essere romanziere Cuprin era stato ufficiale. t la storia della 8Ua anima che egli racconta nel duello? Io non lo :;o; ma certo che leggendo il libro , vien fatto di pensare ad uua terribile tragedia interna, traver::10a c11i l'autore dev'essere passato alJorquando si risolse di lasciare i I servizio delle armi, tragedia però r.he fu, come l'att11ale che Hconvolge la sua patria, purificatrice, ed a cui il poeta si rivolge, contemplando, con un resto ancora di sgomento, ma con gratitudine. Non era egli stato come l'eroe di uu romanzo, l'ingenuo ed incorrotto giovaue, gettato a un subito nel turbine d'orgia e di depravazioue de1Ja vita militare 1 N ou s' era anch' egli piegato solo a stento alla disciplina, Non 1-rn.nata a poco a poco anche nel suo cervello, µer un processo di germanizzazione spontanea, qui>lla cri tira Rotti le, penetrnn te, demolitrice della sna
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==