Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 14 - 31 luglio 1906

382 RIVISTA POPOLARE ammuffiti e crollanti della Roma latina , che non fra i ridenti e soleggiati edifici dl~lla Roma borghese. Da qnesta nou potrà scaturire mai che un sapf>re frammentario, tecnico, pratico, burocratico, terra terra; da quelli soltanto potrà erompere- l'eq1rnzione secolare della storia, la formula eterna della convivenza e della evoluzion!~ umana. ACHILLE LORIA La litigiosieta il disagieoeonomieo Per quanti strati di civiltà si siano sovrapposti ali' Italia dt>l medio evo e del recente passato, certi motivi di reversione storica tornano incessantemente, rievocati dalla necessità delle cose e ravvivati dall' ignoranza. Accade ogui giorno di udire da commercianti e da ~ente per bene, che nel mezzogiorno della penisola occorra andar cauti nel trattare gli affari, perchè il traffico non vi pnò essere anc<•ra fondato sulla buona fede, fino a che una cavillosa litigiosità pervade tutto il meridionale. Ma dove il creditore insodisfatto non vede che un dtbitore insolvente e taccagno , dove il creditore - che resta tale - deplora un comodo venir meno agli imµegni assunti, rosservazione cbbiE::ttiva rivela, invece, un fatto sociale collettivo: la depressione della ricchezza privata. Così che dalla serena indagine dei fatti quanto pareva in certe regioni inclinazione o•·corrività all'immorale disconoscimento dei propri obblighi, rjsulta, all'opposto, un segno sintomatico di miseria , che dà occasione a querimonie velenose, tradizioni delle sparte terre d'Italia, che si vituperavano scambievolmente. ♦ Gli oHtacoli per una comparazione internazionale del graào di litigiosità sono molti e gravi. La Direzione Genernle di Statistica, nel lt-88, offd dati da cui il con tronto 1•oteva dedursi per via molto indiretta; ma vi fu un 'assai encomiabile precisione nell'accompagnare. le cifn~ con appunti di legislazione straniera. Risultò da quelle cif1 e, che in Italia la spesa comple~siva per map;ititra tura e cancelleria era di L. 0,86 per ogni abitante, _rnt>ntre era di 0,71 in Francia e 0,65 nel Belgio. Pe1 ò in ltal ia si aveva una sede giudiziaria per ogni 14,026 :-i b., e in Francia si aveva una sede giudiziaria }1er 0g-ui J 1.745 ab. Nel complesso la Prussia, il Bel- ,.:.io, r Austria, la Sassonia e i Paesi Bassi avevano tutti, re:ati\·a111ente, meno sedi giudiziarie. Tutti conosc0no co-irn in It.alia si sia provveduto - o si sia creòuto provvedere - per il numero delle preture. l\Jeglio :;i potrà desumere _il grado comparativo di ]itigio:;ità dalle seguenti notizie. Nel triennio 1895-97 n1t ntre i 1n-oc,d'imenti iniziati per ogni mille abitanti e1 a110 nel B...-lgio 10,89 e in Francia 18,10 . in Italia erano ben 83,17. La litigiosità maggiore che nelle due altre nazioni, HÌ riscontrava presso di noi anche nel quinquennio 1898-1902. avendo per ogni mille abitanti; rispettivamente l' Italia, il Belgio e la Francia 70,25 22,59 e 17,25 procedimenti iniziati. Queste risultanze convalidano i calcoli indiretti, a cui si è accennato. In Inghilterra nel 1893 si ebbero 41 liti per ogni 1000 ab.; nel 1904 se ne ebbero 45 per lo stesso numero di abitanti. Ora, se si consideri che la ricchezza privata media per abitanti è più che doppia nel Belgio e nella Fran• eia, anzi che in Italia, tenendo conto anche delle notizie precedenti, apparirà chiaro che noi siamo, in generale, più litigiosi dei popoli più rfrchi di noi. ♦ Ma, tuttavia, fortt1natamente, le cifre invitano a con-. statare, che se il grado di lit,igiosità dei nostri giorni è abbastanza intenso, v' è però un continuo , leggero miglioramento nei rapporti patrimoniali tra i cittadini. Si guardi ai procedimenti contenziosi iniziati avanti alle varie magistrature complessivamente, tenendo conto delle medie q 11inqnennali : Anni · Procedimentiper 1000 ab. Ricchezzaprivata, 1876 1880 45,3 1881-1885 40,8 1886-1890 43,5 1891-1895 40,9 1896 1900 43,9 miliardi 45, (Bodio) 51,1 • 54,4 » 54 (Einaudi) 65 (Nitti) Queste medie bastano a dimostrare come per le liti si abbiano delle parabole decennali, con tendenze decrescenti : si tratta nè più e nè meno che di veri e propri cicli, simili affatto a quelli degli affari commerciali (cicli che si desumono dai fallimenti). La grande probabilità che ha per sè l'attore di vincere la causa - benchè essa scemi a mano a mano chela lite va innanzi a magistrati• superiori - s~ da una, parte sta a dimostrare che non si intentauo processi cervellotici, d'altrr. parte è prova che la violazione al diritto privato è avvenuta, in più del 70 °/ 0 dei casi. Lri diminuzione constatata è maggi01·e che non sembri, se si tien conto dell' aumento del pafrimonio provato, che è la 1nate,ria del contendere. Tuttavia non si_ vuole ta~ere, che in Inghilterra. invece, le cause civili mentre erano 1,194,794 nel 1893 divennero 1,300,363 nel 1899, e aumentarono a. 1,518.327 nel 1904. J ohm Mac Bonele rileva che oscillando l'incremento annuo tra le 40 e le 60,000 cause , esso non è corrispondente all' aumento della popolazione: io fatti nel 1893 si ebbero 4,176 liti rerogni 100,000 ab., mentre se ne ebbero 4,598 per ogni 100,000 ab. nel 1904. Ma anche volendo tacere quanto si conosce sulla probabile decadenza relativa della. Gran Brettagna - recentemente meglio illustrata dal Colajanni - non si può tralasciare l' efficacia della incertezza del diritto snll' anmento della litigiosità. Quindi l'esempio, se anche non riconfermi il rapporto inverso tra lo sviluppo della ricchezza e il numero, delle liti, non contraddice, perchè l'Inghilterra, av-- viandosi verso la codificazione, è in un periodo transitorio, rispetto alla tutela giuridica della proprietà. privata. ♦ Ma non tU:tte le regioni contribuiscono m egual misara a costituire il nostro elevato grado di litigiosità. Nell'ipotesi che la ricchezza privata complessiva in Italia ascenda a 65 miliardi di lire , confrontando 1~ ricchezza media di ciascun abitante e il numero pro• porzionale delle liti, si avrà il seguente specchietto~ per il 1901 :

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==