344 RIVISTA POPOLARE ridotte a un picciolo campo chiuso, ove un picciolo numero di indisturbati si distribuisce in accordo perfetto e si trasmette cariche e potere, tra l'indifferenza dei più e l'stens ione di quasi tutti coloro che 110n hanno un'ambizione personale o un personale interesse da tutelare o da far trionfare. mali profondi e innegabili , che hanno spinto le folle anonime e acefale contro i municipi ( solo visibile esponente dell'oppressione di fatto nella quale esse gemono) e, ahimè, contro i fucili implacabili di soldati e di carabinieri. Ed ora le preziosità teoretiche del signor De Angelis vorrebb,ero creare nella penisola, o rassodare nell'isola, !',equivoco sulle determinanti e sulle caratteristiche del moto! , A lei, onorevole Professore, spassionato osservatore e profondo studioso di ogni fatto della vita politica italiana, io domando di permettermi çontro il pernicioso equivoco questa parola di protesta. UMBERTO CAO Ella, onorevole Professore, sa meglio di me che i deputati sardi, non sono divisi da lotte politiche o da troppo profondi contrasti di fede benchè qualcuno assuma alla Camera una qualche posa, la quale non impedisce che nell'isola ognuno si riduca al comune denominatore di esclusivo e limitato esponente di un'influenza personale o di clientela. E parlando in modo speciale della provincia di Cagliari, dove i moti assunsero speciale gravità ed estensione, io voglio far osservare che tanto il Consiglio comunale quanto quello provinciale della · Prendiamo fiato e mi consenta il lettore qualche osservacittà di Cagliari presentano la singolare anomalia zione a questa -farfalleggiante requisitoria del signor Cao, il di non possedere affatto un partito di opposizione quale legge come più gli talenta e cita come .più gli torna O una minoranza, e tutto si delibera ·in un una- comodo, restringendo una questione generale e complessa che nime consenso di reciproci turibolamenti. riguarda tutta l'isola alle meschine proporzioni... degli insucRicordo ed affermo, e non posso essere smentito, cessi elettorali di un partito di città di provinda l che le elezioni_ provinciali e le elezioni politiche La mossa è ingenua quanto la disinvoltura è grande; d però da molti anni si fanno senza quasi traccia di lotta la cosa rischia di essere un tantino comica. elettorale e nella più parte dei collegi amministra- Faccio subito grazia al signor Cao di tutte le sue insinua- . zioncelle che vanno dalla pretesa influenza da me subìta:, alle turi e politici non si è avuto, da molti anni che mie pretese tenerezze per lo knut cosacco !. .. candidature isolate ; e laddove fu un qualche bar- Osservo solo che se proprio io fossi stato illuminato da lume di lotta la preponderanza della candidatura quella tal parte della colonia sarda, da lui tirata in ballo con vittoriosa fu tale da far ritenere la candidatura così poco tatto e accorgime~to, non avrei parlato di .tram elet-, avversa una quantità trascurabile. trici anzichè di tram a vapore; inesattezza, confessiamolg preEd io sfido il signor De Angelis a indicare un sto, ch'egli rilevò subito... trionfalmente l Ne valeva la pena solo nome di questi ambiziosi condottieri per pro- perchè quella è- la parte migliore, l'unica verità, dell'articolo fessi on e e sommovi tori di folle che egli ha sognato polemico del signor Cao , il ·quale mi denunzia , nientemeno, come reo di preziosità teoretiche tendenti a creare nella pei n Sardegna. nisola o ·a rassodare nell' isola l' equivoco sulle determinanti E' invece proprio l' atonia completa e deplore- e sulle caratteristiche dei recenti moti sardi! vole della vita pubblica, la, profonda indifferenza • E' impossibile - dice il Macchiavelli - senz~ offendere generale per le dottrine e i partiti politico-sociali, molti descrivere le cose dei tempi, suoi ». In questo senso io la desolante unanimità dei detentori delle cariche credo di aver offeso il sign'or Cao. pubbliche delle influenze e della ricchezza in un Non per lui, dunque, che scrive a tema obbligato, nè per comodo accordo, in un immutabile rispetto delle i sardi che conoscono uomini e cose/ ma per facilitare il giureciproche posidoni _ la stabilità feudale del po- dizio ai lettori della Rivista io torno sull'argomento.' 'l E prima di tutto rimettiamo sùbito la questione nei suoi tere in gruppi e persone - persino la pacifica tra- termini precisi. In quattro parolP-,· che cosa diceva il mio 'arsmissione da una rnano in un'altra per patteggia- ticolo del 15 giugno? Che i disordini recenti avvenuti in Sarmenti personali e incontrastate investiture sul degna sono la risultante di due azioni svoltesi di pari passo, gregge elettorale, che hanno tolto al malcontento materiale l'una, morale l'altro: la prima, data dal crudele diffuso e grave ogni mezzo di azione-ogni sfogo- disagio economico delle classi lavoratrici, reso ancor più terperfino ogni modoi1i manifestazione esteriore della ribile dalla ignorann profonda che le opprime; la seconda, sua esistenza, che ha reso possibile, preparato e data da una furia di vanità, di ambizioni, di aspirazioni amd · ministrative e politiche, di animosità , di rancori municipali eterminato l'esplosione recente, inaspettata , in- inestinguibili sempre pronti a divampare in lotte virulenti. sospettabile. E' solo con ciò che si può compren- E' chiaro? dere il carattere caotico, acefalo, indeterminato del Che cosa risponde il signor Cao? Egli comincia con lo svimoto; la mancanza di ogni scopo cosciente, di ogni sare il m,o concetto-facendo credere io attribuisca i disordini fine predeterminato, e persino di ogni capo visibile avvenuti soltanto a quella furia di ambizioni onde sono animati e di condottieri o preparatori dell' insurrezione : i cacciatori di cariche. Ciò che non è vero rispetto al mio arche fu tumulto di piazza in città, jacquerie nel ticolo, e non è verosimile rispetto alla più elementare comcontado; con tutta l' incongruenza, l' anarchia e prensione dei sentimentimenti umani, poichè se quelle allegre l ' giostre si svolgessero in mezzo a una folla ben pasciuta e coni nconsiStenza sostanziale, proprie dei moti spon- tenta, anzichè sofferente miserabile, la folla, invece che appas tanei di folle abbandonate a sè stesse. sionarsi e trascendere a diritto o a torto , si divertirebbe più E questo spiega anche l'unanimità quasi intatta che al teatro. Il disagio economino, dunque, e l'azione edu - delle classi dirigenti nell' avver"sione per questi cativa sono due coefficienti che non vanno assolutamente scommoti, la passionata severità nel giudicarli, lo spi- pagnati. Il signor Cao li scompagna per comodo di polemica rito imperversante di reazione, la singolarità del e sostiene che nei moti non ebbero nulla a che fare gli anfatto che il moto non abbia trovato studiosi amo- tagonii;mi e le inimici;,ie politiche e amministrative; non solo, revoli e investigatori delle sue cause, se non fra ma afferma non essere affatto vero che in Sardegna le ambizioni, la brama di assurgere tra la folla, le competizioni per i deputati di parte popolare estranei all' isola; per il potere O le cariche elettive ecc ... ecc. » turbino menomacui gli uomini politici isolani o hanno taciuto del mente la vita pubblica!!. .. e soggiunge subito paradossalmente: moto o l'hanno conspué (1). E solo tardi e di ma- . "E' precisamente vero il contrario! ll. lavoglia; per opportunità politica, e spinti dalle ·-, Proprio così l son cose che sembran case, direbbe il Carducci. rare ma vigorose voci di biasimo, hanno spiegato,~~ _Ora per quanto for_mu_late attraverso le lenti del tei:na o~~ una qualunque azione nel Parlamento O presso il: ·_ b~1ga~ocerte ~ffermaz1001 andrebbero fatte con un po~h100 pm governo per chiedere provvedimenti e rimedi ai \ dt misura e d1 pru_denza. Io sono perf~ttamente ~onvmto dell_a I •-;. buona fede del signor Cao; ma se 1 essere egh sardo , se 11 r .' vivere ininterrottamente in Sardegna, da vari anni nel giorna- ( 1) Carboni Boy alla Camera il 15 maggio.-Carta Mameli/ . lismo, e da quasi dieci anni nella vita pubblica lo ha portato al Senato il 25 f,iugno. ..;:: a far simili peregrine scoperte ... è meglio che si ritiri a vita
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