338 RIVISTA POPOLARE Questa lott.a di Catania arriva in buon punto per dimostrare la inanità dei veri democratici cristiani che si credono sinceramente democrat.ici e vogliono re8tare soggetti al cattolicismo e fedeli al Papa , che li cura a scapaccioni (1) ed a pedate. + Dreyfus. - La Fran0ia, quest' anno può ben solennizzare la sua festa nazionale con legitti·mo orgoglio. Se nel 1789 prese la Bastiglia simbolo di ogni arbitrio e di ogni tirannia , nell' anniversario di quPst' anno ha dato l' ultimo colpo di piccone ad nna Bastiglia quanto l' altra formidabile, che aveano elevata il militarismo, il pretume ed il nazionalismo contro il progresso,, contro la libertà, contro la repubblica. Quante battaglie in dieci anni, e quanto vigore di vita ha dimostrato la_vicina repubblica se ha potuto_ uscire, non solo trionfante , ma rafforzata da tante insidio e da tante macchinazioni! C' è stato un tempo in cui pareva che la repubblica fosse vicina alla sua fine ; ma uomini di governo di non comune energia l'hanno salvata:. Fouquet aveva già dato un colpo formidabile al militarismo, stritolandone il ridicolo rappresentante .Boulanger; più tardi Combes attaccò il pretume che ne1l' ombra insidiava; dopo, tutta la nazione, condotta da Clemenceau ha schiacciato il nazionalismo _nelle ultime elezioni. La sentenza ultima data dalla Cassazione a sezioni riunite sbaraglia gli ultimi esigui .manipoli di nemici dell'ordinamento repnbblicano. Non è nostra intenzione di rifare la storia dell'affaire Dreyfus: dobbiamo in questa ru·brica contentarci di poche note (2) per ricordare l'avveni.~ento che segna una data storica. per la Francia. L' ardente fantasia di Eugenio Sue che magistralmente dipinse le diaboliche macchinazioni dei gesuiti arretrerebbe avvilita, di fronte a quelle dello Stato Maggiore accanito contro un innocente. FaJsi verbali e scritti, calunnie, persecuzioni, infamie di ogni genere, tutto fu tentato dallo Stato Maggiore capitanato da quei Rodin monturato che risponde al nome di Marcier , perchè i suoi loschi fini trionfassero. Dove sono gli artefici di tante canagliesche imprese? Gonse, De Paty du Clam , Pelliuex, Boisdeffre, Cavaignac, il sucida Henry, Esterhazy, oggi morti o vivi, sono segnat.i al pubblico disprezzo ; la gogna della storia li avrà per sempre esposti al ludibrio dei posteri. Mercier, il livido capitano della banda, tenta ancora qualche vano conato di difesa: ma il Senato coi suoi urli lo costringe al silenzio e col suo dispr~zzo lo costringo alla fuga. Contro di lui anche la Libre parole, organo dell'antisemitismo e del nazionalismo, e che fu l' organo ufficiale dello Stato Maggiore, insorge e lo condanna. Che monta se per l'amnistia che lo copre non ha pututo essere punito come meritava? Quale peggior castigo dell'ignominià alla quale lo condannano persino quelli che ieri lo difendevano ed esaltavano? Ma se la nemesi storica ha fatto o farà giustizia dei perfidi, farà anche l' apoteosi dei generosi che al trionfo di oggi contribuirono. La vittima, Dreyfus, resta quasi dimenticata di fronte a coloro che vollero la· sua riabilitazione. Picq uart, vero cavaliere senza macchi&. e senza paura , l' uomo che nè per lusinghe nè per persecuzioni si piegò ai loschi fini dei suoi capi e rovinò il suo avvenire pur di non macchiare la sua coscienza ; Zola, che lanciò il suo formidabile J' accuse, che sfidò l'impopolarità e le condanne; e poi Trarieux, Scheurer Kestner, Clemenceau, J aurès, Lucia Hadamard, l'eroica compagna della vittima, e tanti e tanti altri, oscuri..... è tutta un' eletta di gente che lo storico (1) In punto ci arriva una Relazione del Consiglio Direttivo della Lega DemocrMica nado-nale pel prossimo Congresso. E' certamente opera onesta di Don Romolo Murri, onesta, ma inutile ! (2) Attendavamo, in proposito, un articolo del nostro Agresti Che tino all' ora di andare in maccilina non c'è giunto. futuro ricorderà compiaciuto e che fa dire ai contemporanei che una nazione che li ha avuti o li ha per figli diletti è chiamata a grandi destini e che non morrà nè per insidie di pret.i, nè per congiure di sciabolatori, nè per agitazioni di chauvina. + Le elezioni amministrative di Milano. - Dopo le elezioni politiche s0no venute quelle amministrative nella Capitale morale ad indicare che il paese non vuol saperne di agitazioni, di tumulti inconsulti e di scioperi generali ad uso e consumo di anarchici o di delinquenti. Il Secolo rileva onestamente e apertamente gli ammonimenti della esperienzn. Nella sconfitta dei popolari, però, oltre il ricordo delle follie dello sciopero generale , è doveroso avvertire che c'è_ un altro fattore; la cattiva prova fatta al Comune dai òemocrat.ici. Della quale noi non ci sorprendiamo. Essi non hanno molta col t11ra e mancano assolutamente di pratica amministrativa. Tale deficienza ~i è notata altrove ; e dapertutto ha dato gli stessi risultati : la sconfitta dei democratici. + In difesa della memoria di Benedetto Brln I - L' on. Gian Carlo Daneo ci diresse una lettera cortese, e affettuosa pel nostro direttore, in difesa della memoria di Benedetto Brin , che fu qui attaccata in un altro nnmero . Noi, fedeli al modo in cui intenrliamo il compito della stampa, l'avremmo pubblicata se non fosse stata troppo lunga e troppo apologetica. Il Daneo vi esagera va l'importanza dell'opera dell'ex ministro della Marina e degli esteri e lo metteva alla pari con Cavour; egli, inoltre, esaltava forse oltre mi,rnra, le sue qn~- lità di costruttore navale, che noi non avevamo mai .messe in dubbio. Altra era stata l'indole dei nostri attacchi; e la difesa del Daneo non è riuscita molto convincente. Noi potremmo rispondergli e continnaré la polemica; ma essa ci riuscirebbe incresciosa. Preferiamo , in vece , dar lode al Daneo che conosciamo disinteressatissimo nella difesa della memoria del Brin, alla quale si è deciso soltanto per un generoso sentimento e per la grande amrnir~zione che per lui senti Vii. La lettera del Daneo, senza alcun risentimento pel nostro rifiuto, venne pubblicata tale e quale era stata a noi indirizzata nel Popolo Romano del 2 luglio. + Per la diffusione delle opere di Carlo Cattaneo. - Tre giovani di cnore, di principi e di educazione veramente repubblicana -G. Conti, L. Fron- . tini e C. Prato - hanno rilevato dalla Ditta Barbera i tre volumi degli Scritti politici di Carlo Cattaneo per cederli al prezzo ridotto di lire 8. .Con ciò ei,si hanno inteso contint1are il lavoro tenace per la coltura e per la propaganda repubblicana, che hanno iniziato con di verse pubblicazioni popolari , colla convinzione che il partito repubblicano dalla. più intensificata cui- .tura e dalla più sicura conoscenza del pensiero dei Maestri trarrà quella forza morale eh' è necessaria pel trionfo del grande ideale. Noi non sappiamo lodare abbastanza l'impresa dei nostri amici, cui auguriamo completo successo. La Rivista popolùre s' incarica di far pervenire ai suoi abbonati che ne la richiedano i tre volllmi del grande lombardo. + Cose della magistratura italiana. - I nostri lettori ricorderanno lo stelloncino: I fasti nefasti della magfsfratm·a italiana pubblicato nel N. 0 del 15 maggio 1906. Siamo lieti oggi di annunziare che lo scandaloso processo per diffamazione intentato dalla moglie di un magistrato contro il giornale repubblicano di Trani, ll Sordello, di cui ci occupammo in
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