RIVISTA POPOLARE 315 di non farsi confondere dalla tattica soci,tlista nel blocco conservatore e reazionario, perchè il ra~licalismo come ha liberato la Franci:t dall'oppressione della Chiesa la libererà dell'oppressiane economica. Clemenceau , però , non si limitò a questo, ma pose la antinomia tra socialismo e individualismo. Il nome della tradizione repubblicétna disse ba un ideale da continuare e perseguire, tellenJo come punto di p:utenza tutto il passato glorioso della razza umana. - « Voi , egli continuò , vi rinchiudete , signor Jaurès, i11 un quadro dogmatico mentre il nostro ideale è la rifioritura dell' individuo e ciò facendo noi seguiamo le tradizioni del partito repubblicano. Voi_ avete invocato l'esempio dei grar1di rivoluzionari ; avete detto: fate come essi, prendete un partito. Da l~rngo tempo io ho preso partito contro di voi per lo sviluppo dell' individuo per la giustizia e per la libertà. · « Ecco il programma che noi opponiamo alla vostra concezione dogmatica. La Rivoluzione francese ha voluto il contrario di quanto voi volete; essa ha proclamato i diritti dell' uomo; sta a noi continuare l' opera se ne siamo degni e se possiamo farlo ». Ma qui non c' era che una piccola osservazione da fargli: tutto il programma radicale svolto e da svolgere e la negazione cieli' .individualismo teorico nor:1 è che una attuazione del programma minimo socialista. Questa la verità. Aveva più ragione quindi, quando gli disse: il vostro programma pratico è il nostro; voi ce lo avete preso dalla tasca! ♦ Era più facile combattere il socialismo integrale e intransigente come programma di realizzazione prossima e immediata. Cominciò dalla critica del1' unificazione , che si sa quale umoristica cosa sia in Italia. - « L' unificazione è, sog.giunse l' eloquente ministro, a parer mio , la cattolicizzazione del socialismo; è la prepotenza di una oligarchia governante sulla democrazia operaia che mira all'emancipazione. Voi seguite l' esempio di coloro che per propagare il Vangelo hanno fatto di una parola di libertà un sanguinoso ordigno di repressione. Pero non solamente il cattolicismo è stato vinto nelle ultime elezioni ; lo spirito demagogico medesimo è stato bandito dallo spirito umano. Noi non contribuiremo a ristabilirlo; nel dominio economico noi vogliamo in tutto e anzi tutto la libertà e nou permetteremo una organizzazione che secondo le parole ricordate da Gerault-Richard ci porrebbe nel caso di pensare per procura». « Non è più fortunata la formula soCÌalista del1' espropriazione con o senza indennità. Non si deve giudicare la società attuale sopra due cifre: una che rappresenta l' estrema ricchezza e l' altra l' estrema povertà e di limitare le controversie sociali a due ipot.esi di societa diverse. La discussione <l' altronde st.: questo punto cardinale bisogna rimandarlo a quando Jaurés, uscendo dal vago e dal1' indeterminato abbandonando il critiçismo sempre facile, presenterà un piano completo di nuovo ,1ssetto sociale ». Infatti questo invito insidioso di Clemenceau era · logico che venisse da parte sua perchè Jaurés sin dal discorso di Limoges, nell' ottobre 1905, erasi impegnato a presentare un vasto testo legislativo in cui sarebbero annunziati i criteri del collettivismo e il modo di metterli in pratica. Alla vigilia delle elezioni generali aveva riaflermato di voler presentare un progetto di legge, una specie di codice del lavoro emancipato e organizzato con disposizioni legislative precise e çoordinate , dalle quali sarebbe risultato che l' organizzazione collettivista non minaccerebbe nessun interesse essenziale, nèssun diritto, nessuna libertà, che darebbe un grande slaneio all' iniziativa degli individui e dei gruppi, che « rispetterebbe pienamente la proprietà dei contadini e, ben lungi dal nuocerle, le verrebbe invece in aiutù, liberandola da molti carichi de_ll'imposta, dall' ipoteca, daH'usura, dalla difficoltà della vendita dei prodotti, assicurandola contro i flagelli e proteggendola contro Je crisi ». Questo ottimismo comodo alla Pangloss era del ciarlatanismo elettorale. Jaurés, perciò non si lasci_ò prendere all' amo e continuò a fare della critica della società attuale; critica che non fu sempre esatta nella esposizione delle condizioni della Francia e delle trasformazioni avvenute fatta da Vaillant, e su cui noi ritorneremo. Jaurés fu magnifico quando tuonò sulle 1400 vittime di Courrieres ancora non vendicate e che egli contrappose abilmente alle poche vittime della violenza dei lavoratori. In quanto alla espropriazione borghese con retto senso storico osservò : - Se dunque, o signori, io ho dichiarato che mi era impossibile di dire con certe1.za come nella trasformazione sociale, nella rivoluzione sociale, si produrrà l'espropriazione generale della proprietà capitalista, se la si farà con indennità, o senza indennità, non è già che sopra questo punto il mio pensiero sia incerto e il mio proposito esitante ; ma perchè in questa materia, i programmi, anche i più netti, le volontà anche le più deliberate, sono subordinate alla forza degli eventi. Voi ne avete avuta la µrova nella grande rivoluzione francese, la q □aie ha cominciato col decretare l' espropriazione con indennità, il riscatto della maggior p:trte dei diritti feudali, e che in seguit0, trascinata ed esasperata dalla battaglia, ha proceduto all' espropriazione senza indenni d. E proseguendo, dopo aver accennato alla lotta grandiosa che si com batte in questo momento in Russia fra la Duma che propone di dare la terra ai contadini mediante indennità agli attuali proprietari, ed il Governo russo che si oppone ostinatamen te, ritorna al caso della Francia e dke: - Come strapperete voi i mezzi di produzione alla classe privilegiata ? Voi lo potete, o signori, voi lo potete, senza disordini, senza violenze, senza spogliazione, senza confusione. Voi lo potete coi mezzi giuridici e coi mezzi sociali di cui disponete presentemente. Fin da oggi voi potete, se voi lo volete) finirla col regime delle classi, collo sfruttamento del lavoro per mezzo del capitale, collo sfruttamento dell' uomo per mezzo dell' uomo;· fino da oggi voi potete applicare a tutta la proprietà c,tpitalista la legge che è nei vostri codici, la leg-: ge di espropriazione per causa di utilità pubblica, mediante una giusta indennità. - Noi rimandiamo all' Avanti ! per la conoscenza dell' intero discorso di Jaurès, degno di lui. Cre-
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