. RIVISTA POPOLARE 335 RECENSIONI ROMOLO 'MuRR[ - La Vita religiosa nel Cristianesimo - Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, tgofi, p. 3 16. Mentre la reazione dericale in Francia e in !tal ia brucia le ultime cartuccie, e i democristi sono scacciati definitivamente dal Tempio; mentre non inonorata m.uore la <1 Cultura Sociale >), vessillifera di nuovi orizzonti-accanto alla recente pastorale di Monsignor Lacroix. vescovo di Tarantasia, di cui l'On. Direttore di questa << Rivista Popolare n si occupa nel << Giornale di Sicilia >l ( n. 0 147) - ci piace ora segnalare agli studiosi di scienze sociali questo bel libro di Don Romolo Murri. Che dirne? La più vera e coscienziosa critica che si possa fare di questo libro, che è esso stesso tutto una recensione critica delle condizioni presenti del cattolicisrno, richiederebbe, sic et simplicite,·, la riproduzione qui di tutte le ultime e meditate pagine, niuna esclusa; il che val quanto dirt! che il critico, dinanzi a certi libri, ha un solo dovere, quello di stimolare a leggerli, o, meglio, a studiarli! Non è una misera quistione di cler:calismo, ma di elevati principi etico-sociali , che l' A. affronta e tratta con spmto vint,1, ma non domo - e con quella profonda convinzione che rapisce e conquide dalle prime aff~rmazioni ogni anima onesta e sincera, quali possano essere le sue intime convinzioni. - Ma ci lasciamo trascinare alla critica? No, un libro dotto, e , quel che più importa, tranco · e sinct!Ì-o , come questo di Don Rom0l0, dev' t:ssert! letto; esso riuscirebbe utile a tutti, e forse .... <livulgato come meriterebbe, potrebbe assestare un colpo maestro alla ipocrisia di coloro che , più empi degli stessi famosi mercanti, dovrebbero essere scacciati dal Tempio a frustrate e pedate! G. CARANo-DoNvITO · G1uuo Pr::;A - Il problema religioso del nostro tempo - Mi lano, Fratelli Trev_es, L. 3,50. ARNALDOCERvESATO - Prima11era d'idee nella vita moderna - Bari, G. Laterza e Figli, L. 2,50. Mettiamo accanto due libri, che hanno comune lo spirito che li informa: uno è opera posti.Ima di un ricco cittadino che studiava e perdette la vita in un disgraziato accidente; l'altro si deve al direttore della Nuova parola, che per fortuna è sano e pieno di vita. Abbiamo grande simpatia con gran parte del contenuto di questi due libri, benchè nello insieme non siamo del tutto di accordo. li Pisa comincia col constatare che tutte le grandi età della storia sono state età di fede; che la fede ha fatto gli eroi, i profeti, i santi. i martiri, i grandi poeti, i grandi pensatori, i grandi artisti, i grandi reggitori di uomini; che l' umanità è in uno stato pP.rpetuo di crisi , perchè in uno stato perpetuo di evoluzione; che l' importanza del problema religioso è stato sempre sentita dalle intelligenze piu elette. Dalla premessa si sospetterebbe che egli sia favorevole ad una qualsiasi religione, al principio religioso; e invece fa una critica, talora indovinata , del pensiero religioso quale è stato inteso da spiriti sommi, che non appartennero ad alcuna delle religioni note o ne dissentono nella pratica e nel modo d' intenderla come Carlyle, Emerson, Mazzini, Tolstoi". Ma poi vuol trovare un accordo tra la fede religiosa e la scienza ; esalta la fede ed una religione spoglia di dogmi e di rivelazioni ; ed auspica una religione dell'avvenire, nella quale alla fede nella efficacia della preghiera dovrà sostituirsi la fede nel risultato delle opere buone , la fede indefettibile _di giustizia , che governa le cose umane. << La più bella preghiera è lo studio, il lavoro, la carità operosa, l'azione buona, eroica, disinteressata, l' amore dei propri simili ecc. n (pag. 303). Ma dovendo ammettere una religione di tal genere, ch'è la nt!gazione ddle religioni ordinarie, non avrebbe potuto accontentarsi della religione di Mazzini, cui rivolge tante critiche? Benchè il titolo non lo lasci sospettare il sentimento reli gioso od anche una vaga tendenza a qualche religione si riscontra più vivo nelle pagine di Cervesato. Si leggono con soddisfazione intensa tutte quelle consacrate a stigmatizzare il basso materialismo, che tanto prevale oggi e che al cuore e al cervello vorrebbe sostituire lo stomaco ; non si può che dargli ragione quando fa la critica di quella scienza alla Buchner, che crede dì aver risoluto tutto divulgando l' aforisma del materialismo che riduce il pensiero ad una semplice secrt:zione del cervello come la bile la è del fegato. Ma ci sembra che corra troppo in senso opposto accettando come vangelo le conclusioni dal Flammarion nell' Inconnu: « 1. 0 L' anima esiste come essere reale , indipendente del corpo; 2. 0 essa è dotata di facoltà ancora sconosciute alla storia ; 3. 0 essa può agire e percepire a distanza senza l' intermediario dei sensi; 4. 0 l' avvenire è preparato precedentemente , determinalo da cause fisse. L' anima lo percepisce qualche volta n. Il Cervesato è un idealista; ma sente che la parola idealismo è screditata. Perciò si fa propugnatore di un metodo ideativo, di una scuola ideativa, di un ideativismo, che contrappone al metodo positivo, alla scuola positiva, al positivismo. Noi però dobbiamo confessare che non siamo riusciti a formarci un concetto chiaro del suo ideativismo ; nè possiamo associarci alle critiche volte al al metodo positivo: al metoJo positivo, non al positivismo. Nel libro di Cervesato ci sono delle risposte interessanti di Chiappelli, di Dilke, di Hartmann, di Balfour ec. sul problema da lui esaminato· ed il libro lo giudichiamo assai lodevole , se non altro per la fiera protesta contro la forma abbietta di positivismo che si riduce alla depravazione morale. l. L. DE LANESSAN- La tutte pour l' existence et l'évolution des sociétés. Idem : La concurrence sociale et !es de1,oir sociaux - Paris. F. Alcan Due volumi legati in cartone ali' inglese. L. 6 per uno. La Francia ha la fortuna di possedere degli uomini di scienza, che non disdegnano la politica, cui consacrano buona parte delle loro attività; uno dei più eminenti è il De Lanessan, profosson.: apprezzato della Facoltà di medicina e eh' è stato rriinistro della marina. Egli nello studio della società e della politica ha portato lo spirito di un naturalista. La sua prima opera: La tutte pour l'existence et l'association pour la tutte data dal 1883 ed è la sola che precede quella di Colajanni sul Socialismo, in cui furono combattute le erronee ed esagerate applicazioni del darwinismo alla società. ln queste due cli cui ci occupiamo oggi l'illustre scrittore francese svolge più ampiamente i principi generali posti in quella succennata e scende a dettagli di applicazione. il criterio generale della preferenza da accordare al metodo evolutivo nell'azione politica e sociale è quello che lo guida t! alla repubblica francese assegna il programma da svolgere per riuscire meglio a far progredire gl' individui e la collet tività. li primo libro è d'indole generale ed esamina la lotta per la esisten 1 a e i suoi effetti sulla società umana. Nel St!condo, benchè il titolo sia d'indole generale: evolu1ione morale della società e dei governi, pure in gran parte è consacrato alla evoluzione ed alle condizioni della Francia ; così il terzo: sulle condi 1 ioni di vita alle quali i salariati sono sottoposti come conseguen 1 a della concorrenra sociale. Vi esamina l'alimentazione, l'abitazione, i vestimenti, le professioni ecc. dei salariati. Sotto veste scientifica non è ehe il programma politico-sociale del partito radicale. La concurrence sociale et !es devoirs sociaux fa seguito all' opera precedente, nella quale volle dimostrare, contro· il darvinismo-sociale, che la lotta non produce necessariamente l'evoluzione progressiva, ma più spesso la dt!generaziont! da miseria. [n tale opera vuole stabilire e he è doveroso l'intervento dello Stato, dei poteri pubblici , nella lotta ed enumera quali sono i doveri soc iati ciel primo in favore delle classi lavora - trici. Notevole l'esame della società cristiana e la distinzione tra la evoluzione della morale individuale e quella sociale, go·· vernativa e politica. L'illustre autore che aveva promesso di studiare la società umana da naturalista e come se si fosse agito di una specie di esseri ai quali egli sarebbe estraneo, più volte, com 'è facile a prevedere, si mostra uomo nei suoi giudizi; ed anche chauvin quando del movimento del rinascimento, essenzialmente italiano, ne fa una cosa essenzialmente francese superiore al niovimento della riforma che fu soltanto religioso ; mentre il primo fu più complesso e profondo. Avv. GIUSEPPE FARACCINA- L' emigra 1 ione (Studio eco,wmico legislativo) - Genova-Torino, Renzo Streglio , 1906. Lire 2,50. Il titolo è pretenzioso. La parte economica lascia molto a desiderare , perchè troppo frettolosa. Sacrifica al pregiudizio della razza aflermando -- oggi ! - che l'emigrazione è una caratteristica del popolo inglese ; e soggiunge che gl' Irlandesi emigrando vivono .... e non producono ! Ma riesce utile la parte legislativa, nella quale si trovano notizie comparative sulle leggi relative al fenomeno migratorio tanto de: paesi di emigrazione quanto di quelli d' immigrazione.
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