Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 12 - 30 giugno 1906

I .,. RIVISTA POPOLARE 331 le dinastie, le oligarchie e i ministri non son più considerati come i padroni ma come i servi del popolo. - Virtualmente, la decadenza della Triplice esisteva già d:.1 parecchio tempo : non mancava che l'occasione per mostrarla in pien:.1 luce. Le dinastie che conclusero l'alleanza si accorgono che esse si conformano, con un ritardo di molti anni, alla volontà dei loro sudditi; e da questo punto di vista veramente c'è qualcosa di mutato in Europa. L'imperatore di Germania ha mostrato di riconoscere questo mutamento gettando nell'oblìo l'ultimo vestigio d~lla politica di gabinetto, l'ultimo discepolo fedele di Bismarck. La disparizione del consigliere Hulstcin dalla scena politica è, a tal riguardo, più significativa ancora della caduta di Birmarck. Si può dire dunque che la Triplice è stata l'ul timo esperimento di diplomazia Jir.astica in Europa; ed è stato funesto per tutti. E poichè la stessa Germania sembra abbandonare il suo sistema dannoso, sarà permesso di compiacersi all' iclt:a che nel futuro non più gli interess·i immediati delle dinastie regnanti, ma gli interessi reali dei popoli regoleranno e determineranno il carattere delle relazioni internazionali (La Ne1llle, 15 giugno). ♦ F. G..illina : Uapitale e Ia,·oro iu un <·onsorzlo obblig·atorio per g·ll zolfi di Sicllla. - Il progetto presentato dal!' on. Malvezzi sul consorzio obbligatorio degli zolfi .cli Sicilia nell • pubblica opinione degli interessati ha subito strane e contradqitorie vicende. li prof. Prof. E. La Loggia, contro lt: obbiezioni del Prof. Pagano ne ha dimostrato la co stituzionalità e la legittimità. Ma da questo a dimostrare la utilità economico-sociale e la opportunità politica ci corre. Tra il sindacato, monopolio o Trust o kartell che si vorrebba costituire in Sicilia e il concetto di monopolio o Trust, come l'ha definito t'Ely, cioè: sos:a11,tiale unità di a,tione da parte di una o più persone impegnate in qualc-he genere d'industria, che più particolarmente, se non unicamente , li rende arbitri esclusivi del pre 1,to - corrono diverse differenze nel contenuto e nell'estensione. La differenza fondamentale che intercederebbe fra le coalizioni o consorzi del mondo intero e la coalizione o sindacato degli zoltì sarebbe questa : mentre dovunque i sindacati sono li frutto naturale e fatale della evoluzione economica nel campo della libera concorrenza ( 1 ), della tendenza accentratrice della industria moderna, viceversa in Sicilia il Trust o consorzio nascerebbe in difetto di queste forze economiche accentratrici e quando queste miseramente languono. E mentre tutti gli Stati del mondo meditano , studiano e guardano , in maggioranza, con occhio sospettoso ed ostile il movimento l'[talia sarebbe la prima a dichiarare e sancire che i Trusts siano cosa ·ottima e dt:gna di essere elevata ad istituti giuridici. È opinione comune che per quanto sui generis il consorzio obbligatorio degli zolfi avrebbe la figura e la portata di un trnst. Quali i pregi e i difetti generici di questa istituzione? l pregi sarebbero : r O il risparmio degli sperperi della con - correnza e del capitale concentrando la energia negli stabilimenti migliori e abbandonando prontamente gli stabilimenti disadatti e mal situati ; 2°. I' utilizzare il materiale di scarto ; 3° l'aprire mercati in territori nuovi e nuovi sbocchi: 4° lo eliminare parte dei noli; 5° il dividere 11 lavoro nel mig·ior modo possibile; 6° il procurarsi intelligenze per dirigere l'industria e distribuire nel miglior modo la loro capacità. Alcuni di questi sono stati raggiunti dal moriente Sindacat0 commerciale u l' Anglo-Sicilian Sulphur Company Limited n, e gran parte di essi si vorrebbero ragg iùngere col costituendo Consorzio -obbligatoiio. ( 1) Questa affermazione va chiarita : negli Stati Uniti la terra madre dei Trusts come la considera il Gallina si vive sotto il regime della protezione. L'allermazion~ va intesa nel senso di con.:orrenza mondiale. N. d. N. Non meno interessante è però il rovescio della medaglia dei trusts , che si riassume nei seguenti punti : 1 ° occ4ltamento dei fatti e inganni dei direttori e promotori .e false notizie della azienda: 2° danni degli azionisti e consociati, perchè i direttori gov<.:rnano secondo i propri interessi ; 3° danno dei consumatori pei ;:rezzi che possono essere mantenuti alti, se la coalizione acquista una potenza monopolistica ; 4° ridu;,ione dei s:.ilari degli operai e chiusura degli stabilimenti per evitare scioperi; 5° fuorvi amento ddl' azione dello Stato (Provincia e Comune) dallo scopo· di benessere della collettività, per l' inAuenza della corporazione sulla politica; 6° affievolimento della intraprendenza individuale degli associati; 7° egoismo del grande e unico intraprenditore più pernicioso di quello Jei singoli. Non c'è da fare osservazioni sui prezzi. In quanto ai difetti dei trusts non son im·entati ; ma sperimentati in Inghilterra, in Germania e negli Stati Uniti ; e dallo esame dei fatti scaturiscono evidente due cose rdativament,! a questo trust dello zolfo: 1° che un trust non è un istituto giuridico di qualsiasi natura, ma un affare (business) buono o cattivo secondo gli eventi; 2° che lo Stato , appena creato il Consorzio, do vrebbe pensare a infrenarlo e a regolarlo nell'interesse dei consorziati e degli operai, cioè della Sicilia zolfifera intiera. Poichè indubbiamente se il creare un Consorzio zolfifero rientra nel campo dell'attività sociale, facoltativa dello Stato, il correggerlo e disciplinarlo rientra nel demanio dall'attività giu - ridi ca, <>bbligatoria dello Stato medesimo. L'evidenza di questa verità ha ispirato a tutti i compilatori di disegni di legge la proposta della tutela del Ministero di agricoltura, industria e commercio. Tu tela è però una espressione troppo elastica , essa va da un platonico vafsallaggio a quella vigilanza e inger-:nza diretta che il Governo, per esempio, esercita sulle istituzioni Ji pubblica beneficenza e sugli enti locali in generale, mentre qui non deve esser tutela ma controllo continuo e minuto sul1' andamento delle cose del trust, ingerenza sulla contabilità, con pubblicità dei risultati finanziari dell'azienda. L'opera dello Stato, la sua lunga mano dovrebbe infatti accompagnare il Sindacato fin dalle sue prime manifestazioni, dal suo primo nascere. Sotto il punto di vista d'una tutela effettiva o controllo continuo del Ministero di agrico'tura , industria e commercio siamo venuti, ali' ingrosso, profilando un progetto di Consorzio obbligator:o , non dei produttori ma di Stato , al quale il trust dello zolfo si deve pure ridurre, se il Parlamento ita liano vorrà assumersi verso i pr<,duttori gli operai , e la nazi:rne la responsabilità di crearlo ex novo. I_,a figura di trust industriale vero e proprio verrebbe certamente snaturata e saremmo in un caso di semi-organizzazione, pur rimanendo per ora , e in attesa di tempi migliori , la proprietà in mano di privato, ciò che in America si chiama Sindacato misto , e il rovescio di quel che avveniva nelle nostr~ ferrovie, prima delJ' esercizio di Stato. Proponendo un Sindacato obbligatorio, autonomo, ma sotto il controllo continuo dello Stato e con qualche rappresentanza operaia, non riteniamo di fare un gran regalo ai lavoranti, ai quali, come san tutti , giovano molto più i Sindacati parziali e imperfetti come f Anglo- Sicula e l' aria libera dell' esistenza di fatto , senza riconoscimento legale nè responsabilità ; ma non temiamo neppure di averli traditi e abbiamo creduto mettere in guardi a i produttori, per i pericoli che circondano la strada dei trusts e per la· rovina che sovrasta ogni coalizione che tenti spingere i prezzi al di sopra dei limiti della libera concorrenza, senza curarsi di organizzare razionalmente la procuzione, la tecnica , e sistemare i rapporti cogli operai. Speriamo di aver disegnato cosa giovevole ai padroni e agli operai armonicamente cooperanti dentro le mura ciclopiche del trust, che ergerebbe lo Stato per ripararli dalle ry1aree del

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