Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 12 - 30 giugno 1906

RIVISTA POPOLARE 329 caduta. Non sapendo più che pensare , riandava, riandava con l' anima smarrit.a il passato •.. Tutt' a un tratto, senza s:'lper porohè, il ponsioro gli si appuntò in un ricordo loatano, nel più triste ricordo della sua vita Ardevano in (JUPlla 11otte fun0sta dun ceri, e Marco Verona, con· la faccia nffondata nella sponda del letto, su cui giaceva Silvia, mort~, piangova. Fu ali' improvviso come se, n•·lla sna arlJma scombujata, r1uoi duo ceri funebri }'.t1izzassero e accendessero un lampo livido a rischiarargli or• idnrnento tutta la vita, fin dal primo giorno chfl Silvia gli era venuta innanzi, accompagnata da Marco Verona. Sontì mancarsi le gambe, e gli parve che tutta la camera gli girasse attorno. Si nascose il volto con lo mani r tutto ristretto in sè : - Possibile ? Fossi bi lo '? Alzò gli ocehi al ritratto della moglie, dapprima quasi sg0mentu di ciò che gli avveniva d('n1ro, noli' anima; poi aggredì quel ritratto con lo sguardo , serrando lo pugna e contraendo tutra la f,1,1.~ciain nna espressione d' odio, di nbrozzo, d' orrore - Tu? tu? Più Ji tutti lei lu aveva ingannato. Forse perchè il pentimento ùi le\ dopo, era stato sincero. Il Verona, no ... il Verona, no ... Costui gli veniva in casa, là, come un padrone e... ma sì! forso sospettava eh' egli sapesse o fingesse di non accorgersi di nulla, per vile t.ornacoqto ... Come qnesto ponsìoro odioso gli balenò, Mart.ino Lori sonti n.rtigliàrsi le dita e le reni tènderglisi. Balzò in piedi; ma una 11110m vertigine lo colso. L' ira, il ùoloro gli si sciolsero in un pianto convulso, impetuoso. Si riebbe, alla fine, strernàto di forze e come tutto vuoto, dentro. Più di vent' anni e' oràn voluti, percbè comprendesse. E non avrebbe compreso, se quelli con la loro freddozzù, con la loro noncuranza sdegnosa uon glìel' avessero dimostrato e quasi detto chiaramente. Che fare più, dopo tant' anni? ora che tutto era finito ... così, da un pezzo, in silenzio ... pulitàmer,te, come usa fra gente per bene, fra gente che sa fare a modo lo co~e? Non glielo avevano la~ciato iotondere con garbo forse, che ormai non aveva più nessuna parte da rappresentare ? Avevà ràp presentato la parte del marito, poi quella del padre... o ora basta: ora non c' era più bisogno di lui, poichè essi, tutti e tre, si erano così bene intesi fra loro ... La men garbata dt tutti, la meno perfida, forse era stata colei cho s' era pentita ed era morta ... E Martino Lori, quella sera, come tutte le sore, seguendo l' antica abitudine, sì ritròvò µer la via che conduce àl cimitero. S' arrestò, fo;co e perplesso se andare avanti o tor· nare indietro. Pon,-ò alle piante attorno alla gentilizia, che da tant' anni, oramai, curava cou amore. Là tra poco, anch' egli avrebbe riposato ... Qualo ùltra occupazione gli restava, in quel vuoto, in quell'abbandono? Strizzò gli occhi, .scosse il capo e riprese la via. Aveva qualche cosa di nuovo da dire alla morta, quell&. sera. LUIGI PlRANDELLO ~IVIST A DELLE ~IVISTE Alessandro Ular: Nascita e morte della triplice.- La triplice ha battuto il record della durata di tutte le alleanze concluse fra stati indipendenti e liberi delle loro deci - sioni_. È durata 26 anni ; e se oggi apparisse vivace come I o o 1 5 anni fa, sarebbe veramente un prodigio. Così il marasma senile, che essa non riesce oggi a nascondere, potrebbe spiegarsi come effetto del tempo. Ma noi non vogliamo credere che un organismo politko sparisca semplicemente perchè ha fatto il suo tempo , e sentiamo il bisogno <li cercare spiegazioni più precise. - Certo, la storia della Triplice è tutta p·ena di avventure; e se in questo suo t1:mpo di agonia si volessero cercare cause di decadenza non si avrebbe che l' imbarazzo della scelta. Ma nessuna di tante avventure - dal convegno di Algesiras ali' intrigo illusorio clella Francia, dell'Inghilterra e ... della Russia per isolare la Germania - nè il loro complesso costituisce ciò che fa morire la TTiplice. La vera causa è tutt'altra ed è assai più generale - in modo che tutti I fatti che potrebbero apparire a volta a volta come altrettante cause di morte non sono. rispetto ad· c:ssa che come sintomi di un male. La triplice muore: semplicemente perchè, col tempo, l'idea francese del diritto dei popoli a reggere da sè stes.,i lè loro mutue relazioni ha fatto il suo cammino naturale per penetrare a poco a poco m tutte le nazioni europee. Vt!nti anni fa la po. litica internazionale era appannaggio esdusivo delle oligarchie: :1 timoroso pubblico europeo non osava punto toccarla. Si pensino ad esempio le diverse condizioni in cui si trovava la stampa al congresso di Berlino - culla della triplice - e quelle in cui si è trovata al convegno di Algesiras - tomba della medesima. Quivi la stampa divulgatrice, che a Berlino era considerata come una nemica, ha avuto un vero trionfo: i documenti entravano subito nel dominio pubblico, e i più importanti venivano stampati prima ancora d'essere ufficialmente discussi. La responsabilità dei diplomatici è stata considerevolmente alleggc:rita, dal momento che essi han dovuto contare sul giudizio delle folle, e han potuto compiere ciò che in altri tempi sarebbe parso irrealizzabile. La triplice e gli Absburgo. - La triplice è stata fatta per volontfl di tre autocrati desiderosi di garentirsi mutuamente i vantaggi politici acquistati. Ed essa si disfa pel volere di cinque o sei nazionalità che infine hanno avuto il coraggio di dire che i loro interessi ·morali e materiali erano stati sacrificati alla gloria di potenza delle loro dinastie. Quando fu fatta la triplice I' egemonia militare degli Hohenzollern poteva sentirsi minacciata Jalla Francia, dalla Russia, dall' Inghilterra e dal Papato che poteva influire sulla Germania cattolica e aiz zarla contro l'altra metà subito dopo che le nazioni imperiali si erano riunite sotto la ferula del cancelliere di ferro. Alcun;> di queste minacce mettevano in pericolo nello stesso tempo il potere della dinastia di Savoia in Italia e le altre potevan sembrare ·così dannose agli Absburgo come agli Hohenzollern. La triplice non s; deve che a questa comunità di pericoli di cui i popoli potevan con buona ragione completamente disinteressarsi. Per quanto riguarda gli Absburgo l'alleanza con la Germania aveva soltanto un carattere antislavo e balkanico : era in somma un accomodamento assai notevole tra due dinastie tedesche e non tale da inquietare il resto dell' Europa, tranne forse la Russia. É appunto l'entrata dell'Italia nel gruppo degli alleati che, tanto pei suoi motivi quanto per le sue conseguenze, doveva dare ali' alleanza il suo carattere antipatico e temibile. La Triplice e i Savoia - La dinastia italiana aveva due nemici dannosi, l'Austria e il Papato: su l'uno e su l'altro essa aveva riportato vittorie decisive ma che fomentavano

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