Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 12 - 30 giugno 1906

RIVISTA POPOLARE 325 impotente ad esprimere la pietà e lo sdegno che irresistibilmente rampollano dal riflettere a questo sacri fizio quotidiano scientificamente perpetrato ai cui ·confronto le ecatombi omeriche sono trast11lli infantili. Il modo con cni il sacrifizio di qnest~ misere creature sacre ali' appetito umano e compiuto non è meno ributtante, per quanto mirabilmente organizzato. Esso si compie in edifici di quattro piani , incominciando dall'alto, dall'ultimo piano, a cui a centinaia buoi, porci, vitelli sono innalzati a forza di ascensori e di grue, e ove li aspettano schiere di carnefici con roltellacci luccicanti, e che per l'intera gfornata compiono il loro lavoro con rapidità fulminea. A mano a mano che l'animale discende perde gradatamente la pelle, le unghie, le corna, il grasso, i visceri, il sangue e da ultimo ogni rassomiglianza con sè stesso, fino ad esser fatto in vari pezzi , ciascuno dei qual i va meccanicamente a raggiungere una data classe di ambienti refrigeranti , ove , sospeso ad un uncino, resta per 72 ore, fino a completa perdita d'ogni calore animale. Di tutte le caratteristiche di quest'industria , la più notevole sorprendente è l'organizzazione delle produzioni collaterali. Da un giovenco che pesi circa 750 chilogrammi si possono ricavare circa 400 kg. di carne. Il resto fornisce materiale per industrie secondarie: qual parte va al dipartimento della pasta e della gomma , quale alla fabbrica di botioni, di pettini, di spazzole per abiti, per scarpe, per denti, per unghie, di pipe; quale va nello sterilizzatore e nel dipartimento dei prodotti chimici a dar gelatina , olio , grasso , stearina , ecc. In questo terribile carnevale della morte e. del sangue davvero tutto si muta e nulla può morir I Una ferrovia elett.rica sospesa provvede a trasportare i materiali da un dipartimento all' altro e da piano a piano, mossa da forza generata in un officina centrale all'intero ammazzatoio. Non v' è dettaglio di Packing town che -- nella intenzione almeno non sia eminentemente scientifico, ingegnoso e moderno. Ma non v'è cosa ben pensata che la am·i sac1·a fames non sia capace di trasformare in ordigni esecrandi. E cosi è avvenuto anche delle Packing-house di Chicago. L'inchiesta compiuta dal giury suaccennate ed il recente romanzo di U pton Sincla.ir « The Jungle > hanno messo fuori di dubbio che da tempo lo spirito commerciale aveva completamente fatto divorzio da quella coscienza etica del compito a cui il commercio serve e senza cui quest' ultimo diviene la più odiosa forma di cannibalismo. La necessità di reclutare un per~onale capace di non sentir ripugnanza pel suo lavoro, e la facilità di reclutarlo nelle file degli immigranti meno colti, più selvaggi e più liberi da scrupoli, non poteva a meno di introdurre un certo spirito di criminalità in tutto l'andamento dell'impresa e di farne a sua volta un centro di corruzione, di criminalità e di diffusione di germi infetti vi per tutto il mondo. L'ignoranza, la cupidigia e la criminalità. non poterono a meno di unirsi in terribile alleanza contro l'igiene, l'onestà e la salute pubblica. Ed ora i packers ne pagano caro il fio. In poche settimane il loro commercio all'interuo e all'e.:1tero si è ridotto della metà, e in vece essi vedono fiorire il commercio del pesce e dei cibi vegetali ali' interno, e ali' estero vedono il pubblico ri volger:;i a q nei mercati, che come il Canadà, l' Australia e la Nuova Zelanda , mercè più severe leggi sanitarie, offrono maggior garanzia al consumatore. Non solo, ma vedono all'interno e all'estero sorgere la domanda per più severe ispezioni sanitarie snlla importazione di materie alimentari. È questo un punto che deve dar molto filo da torcere ai liberisti assoluti ed intransigenti, a meno che col pretesto di non scoraggiare l'iniziativa individualo, anche nelle sue forme criminose, siano disposti a lasciar avvelenare mezzo mondo, o pretendano che ogni cons11matore sia un clinico ed abbia il suo laboratorio o ' ad ogni momento pos.:1apagarsi la spesa d'una analisi chimica di tutto ciò che usa pei propri servizi personali. Se ciò non si vuol ammettere , è ovvio che è assai più conveniente che vi sia un corpo di funzionari cne una volta per tutte, a pubbliche spese, garantisca la sanità del cibo, delle abitazioni e in genere di tutto ciò che l' opinione pubblica illuminata dalla scienza, conviene essere di pubblica utilità. La funzione essenziale dello Stato è senza dubbio quella di essere custode ed organo · del diritto. Ma il contenuto di ciò che è diritto, dall' abbracciare, come un tempo , la semplice difesa delle persone e della proprietà, si estende ad abbracciare tutto quanto costituisce la pienezza della esplicazione fisica intellettuale, morale, dei cittadini, e quindi la custodia del diritto si risolve sempre più nella rimozione degli ostacoli al conseguimento di questa pienezza in tutti e nella istituzione di guarentigie a che essa, ove è possibile, ove v'è lo sforzo per raggiungerla, divenga una realtà. A mano a mano quindi che si eleva in una data società il concetto del bene gene1·ale, a mano a mano che il valore dell'uomo vi appare più alto, si estendono le funzioni dello Stato d~stinate a impedirne il deterioramento e a favorirne il miglioramento. Questo fenomeno dell'intervenzionismo moderno, che ai liberisti assoluti , che non fanno distinzioni, pare una corsa cieca alla morte, dovrebbe pure essere altrimenti giudicato da coloro tra di essi .che fanno del progresso l'opera di minoranze organizzate. Se si accetta, e chi scrive crede non Hene possa fare a meno, questo modo di vedere, l'intervento .legislativo è una propedeutica indispensabile alla libertà, come l'educazione nella famiglia e nella scuola per l'individuo. La legge non è mai l'espressione della volontà della maggioranza ; ma è imposta a questa da minoranze organizzate, che, tra loro in concorrenza, cercano ciascuna di trarla a sè lasciandole cader qualche bricciola dal proprio desco. Sono le minoranze già libere e capaci di agire spontaneamente in un dato modo, che impongono questo modo di agire alle maggioranze per mezzo della legge. In seguito queste vi si abituano e finiscono col rendere spesso la legge inutile. La legge serve insomma ad educar le masse a considerare come contrario all'interesse generale ciò che tale già sembra alla più potente él-ite organizzata

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