Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 11 - 15 giugno 1906

RIVISTA POPOLARE 297 da me. Sebbene poi l' antitesi non sia generale: molti che rappresentano il nostro governo .nell' Africa pensano come me. <e Che cosa volete che risponda agli attacchi dei giornali riguardo alle pretese della Germania sulla Tripolitania? Io penso che la regione non abbia nessuna causalità geografica p.er le nostre tendenze politiche. E' una stupidità il far credere ad un tale progretto >>. Per quanto infatti io abbia sfogliato i giornali tedeschi meglio informati del movimento coloniale della Germania , non ho trovato nessuno accenno ad un' attività colonizzatrice della Germania ne l' Africa settentrionale, nè si fa menzione alcuna di spedizioni in Tripoli. Imprese commerciali i tedeschi ne hanno in ogni paese del mondo; niente di male che anche nella Tripolitania vengano agenti di commercio per esercitarvi il loro ufficio. Che meraviglia I Ciò può dimostrare al massimo l' inettitudine nostra, che, pure essendo i più vicini, lasciamo che ci arrivino prima gli altri. >> Non ho udito parlar mai di pescatori di spugne tedeschi - aggiungeva nel la stessa lettera il Professore Schweinfurt. - Un dotto ecclesiastico, il D.r Kauffmann, che si è occupato molto della storia della chiesa, volendo intraprendere un viaggio nella Ci renai ca non ne ha avuto il permesso nè dal Governo germanico, nè dal Sultano stesso. « Questo Kauffmann è entrato nel deserto Libico dall'Egitto, l'anno scorso, ed ha scoperto (nel territorio turco, credo) un'antica città cristiana. Ma la sua opera è assolut2.141.1entesconosciuta, e non ho potuto avere alcuna notizia dove si trovi attualmente. « Ho scritto lettere ai miei amici in Egitto, ma non ho ricevuto indizio veruno. Credo adunque che questa misteriosa spedizione sia una favola. 11 progetto poi di una spedizione attraverso il deserto per arrivare al lago Tsad, nel territorio germanico è antico assai; quella è la via dei Barth, Rohlfs, Nactigal e di tanti altri: neanche questa intrapresa credo quindi possa dare ad immaginare uno scopo politico. « Ce sont des enfantillages que les journaux italiens répandent sur les projets de l' Allem.agne dans le Nord de l'Afrique. <e La Germania non ha affatto interessi mediterranei propriamente detti. Il canale di Suez le è assicurato dall'altra costa, e in quanto al Marocco si tratta de l'Atlantico (d'ou le nom l'Atlas !). « Cattivi geografi quegli uo;11ini di stato francese che non hanno compreso questo e domandano sempre: <e mais l' Allemagne prétend de pas avoir des intérets dans la Mediterranée I >> « La Germania naturalmente non può i·estar tranquilla a vedersi sbarrare l'accesso della grande via da due potenze alla volta e da due parti. Questo è molto chiaro l Ma il resto del Mediterraneo le è del tutto indifferente. Sarebbe questo <e mettersi al servizio di opinioni e di interessi? >> (Giornale <e L'Ora >>). <e i\1ais de quel intéret parle-t-il r Il n'y a pas d'autre que celui de l' Italie qui m' avait dicté les phrases pessimistes à titre· d'avertissement >>. « Io sarei molto contento di vedere gli italiani istallarsi in Cirenaica. Io non ho da difendere gli interessi di alcuno, ma ho da dire che nessuno tra i miei amici italiani, dopo la battaglia di Adua, nessuno dico, voleva più sentir parlare della possibilità di una guerra coi Turchi (malgré la possession de la mer I), giacchè questi sarebbero nemici tanto scrì quanto il Negus-Neguest. ♦ Così conchiudeva l'illustre Prof. Georgs Schweìnfurth nell'ultima lettera che mi scriveva da l' interno della Tunisia, dove, fra gli studì e le osservazioni scientilìche di quella plaga africana, gli era pervenuta l'eco degli attacchi che la stampa italiana gli ha mosso a proposito del giudizio sii1cero - e perciò poco ottimista - da lui espresso sulla Tripolitania. Palermo, maggio 1906. F. Amrnuo FAVARA Spettiment6llisrno soeiale L' educabilità dei negri Nella North Ame1·icrin Review del mese dì aprile 1906 c' è uno studio interessantissimo del famoso Booker T. Washington, il negro, che dal Preside.o te Roosevelt è stato innalzato a cariche importanti con grave scandalo dei bianclti. Il Booker in occasione del 25. 0 R.nniversario della fondazione dell'Istituto i.ndnstriale e normale di Tuskegee , destinato ali' istrnzione ed alla educazione dei negri e che ricorreva il 4 apri.le ue te,;se la storia e ne presenta i risultati. Niuno poteva farlo meglio di. lui, che del!' Istit,uto è stato il fondatore e n'è il direttore (Principrtl). Noi crediamo doveroso, come contrib11to alla dottrina delle razze, di riass11merlo largamente e spesso colle st.esse parole del Booker. La scuola di Tuskegee rappresenta lo sforzo della ra zz t 11egra per elevarsi da He stessa; e q nesto è i I significato reale del!' open\ Rna. Dalla scuola di Tu:::kegee sono usciti 888 licenziati (g,raduntes) ai q11ali si devono aggi11ngere circa 6000 studenti, che nou poterono completal'e il loro corso. Dei licenziati della scuola, meno del 10 °/ 0 , sono falliti nel ramo di attività cui si d~ttero e da una speciale nostra investigazione risulta che tutti hanno aumeutata la propria efficienza economica in media di circa il 300 °/ 0 • Ciò mostra l'aumentato valore cbe i bianchi del Sud riconosc-0110 nei nPgri educati all' industria; indicR. ciò cbe può e sa fare il negro nelle ragionevoli condizioni. opportune. Si può anche agginngere in risposta a coloro che affermano che l'educazioue non ba migliorato i negri, che I er quanto noi. abbiamo potuto sapere 11essL111d0ei licenziati di 'Ì'11:-;kegee è stato condannato per delitti. Nell'istituire la scuola di '.r11skegee pensai che sino a quel giorno nulla era stato tentato per la educazione dei 11egri del 8nd , nel Mondo nero - Black Belt - in modo conveniente. Ritenni che una istituzione che doveva servire ai milioni d1 uolilini inferiori del Sud non doveva limitarsi ai. metodi, che souo seguiti nelle comnnità che si trovano in condizioni tanto diverse. Alla scuola di Tuskegee gli. studenti dovevano impa• rare molte cose che gli 8tudenti del Nord e dell'Ovest imparano nelle proprie case e c:Le non era suffic:ente l' istruzione sola per mezzo dei libri. Gli ::;tudenti negri del Sud dovevano imparare come i:;i Hta a tavola e come si mangia pulitamente, 1' uso della tavoglia da tavola, deJla salvietta, del coltello, della forchetta e dello spazzolino pei denti. Nella grande maggiGranza dovevano imparare le bnone regole della vita non solo, ma anche come adoperare

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