Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 10 - 31 maggio 1906

RIVISTA POPOLARE 261 scendo esplicitamente che gli eccidi sono JJrovocati dalla ::;assaiuola, che non è una f01·ma di azione 1·ivoliiziou~wia e la cui fre-.:pienza r~nde neces,:;aria, indispensa• lJ1le la perseverante educaz10ne delle masse per prepararle a lotte ci vi li. A Milano è stata più nettamente impostata la lotta tra riformisti e rivoluzionari dalla l!.,ederazione socialista che votò 1111 ordine del giorno Lazzari di biasimo e~plicito ai vecchi de1,ntati socialisti e colla proclamaz10ne dalla candidatura di Labriola e poi Lazzari contro '11 urati. Ciò che pensi l' ex Deputato del V Collegio non c'è d' uopo dire: egli condanna senza il benchè menomo :;ottinteso il rivolnzionari::imo sindacalista e lo sciopero gen~r~le e nella ~Il~ lettera agli elettori del V Collegio e:!phc1tamente b1a:nma tanto la condotta incerta del g1:uppo parlamentare socialista, che noi non rispar• ~ta~mo, quanto le proposte votate negli ultimi giorni d1 vita sua sulla discussione immediata del suo disegno di legge per evitare i conflitti, sull'ostruzionismo e sulle dimissioni. Tornato alla Camera, oom' è sicuro che tor nerà, nessuno avrà il diritto di rimproverargli se parlerà e voterà secondo coscienza gli detta perchè i suoi elettori sapevano già quali erano le Site idee. E in tale netta situazione vorremmo cha si trovassero tutti gli altri candidati socialisti. Enrico Ferri e lo sciopero generale. - Nelio stelloncino precedente non abbiamo accennato alla professione di fede di Enrico Ferri nelle prossime elezioni del 3 giugno. Non ce n' era bisogno, perchè sul punto più controverso, lo sciopero generale, il brillantisssissimo e destituito capo del socialismo rivoluzionario ha scritto tanto che tutti dovrebbero cono- ::icere ciò che egli stesso .... forse non sa. Queste parole nostre forse potranno riuscire sgradite a lui ed a quanti lo amano. Ma anche noi lo amiamo sinceramente e ne stimiamo quanto gli altri l'ingegno, la coltura, l' eloquenza, le virtù domestiche grandi e la grandissima. bontà dell' animo; ma tutto ciò non deve impedirci di dire anche a lui la verità come la diciamo a. tanti altri amici carissimi. Dobbiamo dirla sopratutto a lui, che pel fascino che eser· cita sulle masse crediamo che sia tra i più pericolosi e che tali riescano senza volerlo ; ed a lui dobbiamo dire chiaramente che gli manca il vero temperamento politico, alla cui base deve stare necessariamente la forza di sapere affrontare l' impopolarità e di saper perdere l' applauso delle masse. La deficienza di questa forza iudispensabile si può docnmentare copiosamente coi :;uoi strani mutamenti di attitudini e di o-iudizi sullo . o ::ic10perogenerale, · Già 8:11i'ndomani dello sciopero generale del 1904 1~ sue riserve e !e sue dichiarazioni, più volte da noi nprodotte e commentate, avevano fatto comprendere che egli non ne fosse partigiano. Ma nè alla Camera, nè_sull' Avanti egli lo condannò apertamente. Questa prima contraddizione o indecisione è ben poca, ben meschina cosa, di fronte a ciò che venne dopo : dopo Calimera e dopo i tumulti di Terino. ~mmediatamente dopo i fatti di Ualimera egli profetizzò - perchè mai Ciccotti non ha esercitato la propria ironia elegante sullo spirito di Ferri? - che evi- ~ato l_o sciopero generale allora non_ avrebbe potuto 1mped1rsi « se per disgrazia un simile episodio san- " guinoso si fosse ripetuto in una provincia setten- « trionale >. E fu profeta in quantochè pei tumulti di Torino, nei quali, un vero episodio sanguinoso non ci fu, venne lo sciopero generale. Ciò che prova come ci sia il Nord e il Sud anche nel proletariato, che dà un valore minimo al sangue dei lavoratori meridionali ed uno massimo alla semplice panra inflitta ai lavoratori del se~tentrione dei colpi di rivoltella delle guardie di pubblica sicurezza.... Ma di ciò non ha alcuna colpa l' on. Ferri : egli constatava uno stato di animo del proletariato italiano. Però Enrico Ferri nell'Avanti del 18 aprile scrisse « ch_equalch~ voce isolata aveva domandato il ripe• tersi dello sciopero generale dopo l'eccidio di Scorrano che doveva durare un tempo pro fisso ed essere solenne ~ever~ ~anif~stazio-?-e di volontà popolare; che dop~ 1 fatti d1 Calunera il Segretm·iato della resistenza doveva vedere se esso possa farsi iniziatore di una tale protesta e se qùesta protesta abbia probabilità di essere ora, seriamente realizzata dal proletariato italiano !>. _In queste fr_asi la stampa italiana vide la suggest10ne dello sc10pero. Ma Ferri rispose al 0o1'riere della Se1'a ed al Colajanni che gli rivolse una lett~ra snll'argomento che egli riprovava lo sciopero generale e che la domanda rivolta al Segretariato della 1·esistenza era nn' astuta manovra per metterlo nell' imbarazzo e mostrarne l' impotenza ..... IQ. verità a noi e a tutti il giuoco sembrò molto equivoco e molto pericoloso; comunque nell' Avanti del 28 aprile nell'articolo : lo sciopero generale .... non proclamato leggemmo con piacere che egli riprovava c lo sciopero generale perchè è sempre un fatto di e vita anormale che può - per il più piccolo e disgra- « ziato incidente - deviare e deformarsi>. Compiacendosi che lo sciopero non fosse stato proclamato del compiacimento dava le ragioni, attinte alle motivazioni ed alle deliberazioni del Congresso socialista di Amsterdam : « le condizioni necessarie per la riuscita di « uno sciopero generale sono una forte organizzazione « ed una disciplina volontm·ia del prole.tariato » ; inoltre lo stesso Congresso in quanto alle finalità da raggiungere collo sciopero generale soggiungeva, e Ferri accettava, che: e l' emancipazione della classe lavora• e trice non potrebbe essere il risultata di uno sforzo « improvviso >. Ferri nello stesso articolo constatava per lo appunto che « i nove decimi del p1·oletariato « italiano sono dis01·ganizzati ed incoscienti e che c'era « poco da declamare sull' azione di'retta da sostituire « all' azione parlamentare , come fanno i teorici del « sindacalismo italiano .... senza sindacati >. Il corsivo e i puntini sono suoi. Dunque Ferri aveva esplicitamente condannato lo sciopero generale: 10 perchè non può produrre l'emancipazione delJa classe lavoratrice; 2° perchè è un fatto anormale che può facilmente deviare e deformarsi; 3° perchè al proletariato italiano mancano le condizioni indispensabili per la riuscita: la f01·te 01'ganizzazione, la coscienza, la disciplina volontm·i, i ... Dopo questo pò pò di roba, che rassomiglia come una goccia limpidissima di acqua ad un' altra dello stesso bicchiere, a ciò che questa Rivista proclamata reazionaria dagli analfabeti e dagli imbroglioni, si capisce che la riserva fatta dallo stesso Ferri nello stesso articolo sulla convenienza " pel p1·oleta1-iatocosciente « di ricorrere allo sciopero generale giacchè nessuno « pensa di vietare l' uso dell'acqua o del fuoco, per- « ohè ne possono derivare inondazioni od incendi ,, è affatto toorica e non può riguardare il proletm-iato italiano incosciente e disorganizzato ... Dopo i fatti di Torino sopraggiunge una farsa che si chiamò sciopero generale e che terminò colle dimis• sioni del grupp'.) parlamentare :3ociali::1ta; ebbene allora avviene nna cosa veramente sbalorditoia: Enrico Ferri tenta , per quanto timidamente, la difesa dello sciopero generale ! Mentre lo sciope1·0 finisce (titolo dell'articolo nell' Avanti del 12 maggio) egli osserva: « Noi abbiamo sempre sostenuto invece che tra il e non far niente e il fare (a chiacchiere) la rivoluc zione, - nel senso materiale delle rivolte barrica- « diere - c' è di mezzo quello che ha stabilito, a proe posito di sciopero generale, il congresso socialista

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==