258 RI V 1ST A POPOLARE Ferri e di 'fur:1ti possa in un istante es~erne divenuto im111er.itevole. Nulla abbiamo d:1 cambiare a ciò che sul suo conto più volle abbiamo scritto-- ad esempio 11ei Numeri ~lei 31 111:1r:w 1902, 15 aprile, 30 ottobre e 15 11uve111brc 1903 e 15 marzo 1905-; vedendolo ritornare al potere dobbiamo soltanto deplorare vivamente i mezzi adL>perati dai I uogotenenti suoi , con o senza il suo consenso, per arrivarvi. Noi non crediamo che egli si getterà nelle braccia della reazione, perchè sa trarre giovamento dalle lezioni delle cose. Il trionfo sempre transitorio, delle reazione non sarà reso possibile che dalla follie dei socialisti rivoluzionari e dagli eccessi del proletariato impulsivo e incosciente. I provvedimenti pel mezzogiorno ·non saranno ritirati che per essere migliorati; certamente saranno estesi alle Marche ed all' Umbri,1. Sarà tanto di guadagnato se dei possibili miglioramenti usufruiranno due regioni, che, economicamente, sono tre le più <lisagi:1te. E noi non crediamo neppure impossibile che le Meridionali, timorose di una guerra ben guerreggiata, che potrebbe e_ssère mossa loro dalla Stato acconsentano a<l un riscatto a condizioni anche migliori <li quelle stabilite con l'o!l. Carmine. Qualche giornale già preannunzia l'evento. Ne sarà più possibile governare senza riprendere i propositi di legislazione sociale ill favore <lei lavoratori enunziati da Pantano. Sonnino aveva dato il buon esempio di mantenere Ja ministro gran parte delle promesse fatte <la deputato; l'opposizione <la questo precedente recentissimo sarà costretta ad imitarlo: essa che lamentò la insufficienza di tutti i provvedimenti <lel pre-:edente ministero pervenuta aì governo <lovra se vuol vivere, migliorarli e completarli. Se ciò 11011 farà potrà mantenere la maggioranza a Montecitorio, ma perderà ogni base nel paese creando una situazione, che potrà essere sfru ttata a benefizio <lell' Estremasinistra. Cosi il Ministero Sonnino, coll'eredità lasciata al Ministero Giolitti, anche scomparendo prima di compiere b propria giornata, avrù fatto opera buona e di cui l'Italia tutta potrà sempre compiacersi. Il terzo ministero Giolitti e quale può essere io u11,t Camera nella quale e' e .asse1Jza di partiti organici, scarsezza di uomini di valore, prevalenza spaventevole di ambizioni di omuncoli; ed essa, pur troppo, rispeccchia il paese. La nota caratteristica di questo gabinetto e la esclusione dei radicali; e questa esclusione e resa più sintomatic:a dalla sgarberia usata a Fradeletto, che aveva rinunziato a fare una terza lezione sul carattere ed aveva accettato il posto di ministro dell' istruzione e che fu illico et immediate messo alla porta perchè pretese avere un compagno che potesse fare da pendant ai troppi ministri di destra, eh' erano entrati nel Gabinetto. In quanto agli altri lllinistri nulla abbiamo da osservare, specialmente considerati dal lato personale. Nello insieme rappresentano un accozzaglia di elementi diversi e di diverse tendenze e che sino a ieri si combatterono come cani e gatti. La terza incarnazione di Giolitti prese11ta tutti i difetti, che furvno rimproverati dai suoi an11c1 al Gabinetto Sonnino. Speriamo che esso possa cbre al paese tutto ciò che dall'ultimo pretendeva. La Rivista Attorno aitumulti ~~ ali'azi~n~soclalista Ancora tumulti e repressioni L'inutilità della protesta socialista. - Ancora del i.;angne si ò versato; e in 8ardegna, uell' i,oJi, svcntumta e nelle Calabria dove i segni della vita biologica e 80ciale sono tanto grami. . Quali le ca118e remote e le occa:/oni o i pretesti immediati? Soi10 le solite e per la Sardegna con grande equanimità sono state e:-iposto del Hociali.sta Prof. A. Graziadei: si avverte un profondo malesserf', si sente il bisogno prepotente di un i 1omediato miglioramento, e si crede al diritto colla possibilità di conseguirlo immediatA.mente e si vuole raggiungerlo comunque anche coi mezzi illeciti, violenti, che possono rinscire soltanto a peggiora.re una situazione già abbastanza disastrosa e che creano nuove vittime e aggravano i rancori e gli odi esistenti o ne creano di nnovi. Data la complessità delle genesi di questi avvenimenti, che con una frequenza spaventevole funestano l'Italia, se da un lato si rendo difficile sceverare da q11al parte sta il torto e la ragione, dell'altro q11ando si tiene conto dell'esito sempre funesto per gli autori immediati dei tumulti si ha il dovere di constatare: 1° il fallimento più clamoroso, più straordinario, della protesta socialista co11tro il ripetersi delle repressioni sanguinose; 2° la inutilità degli insegnamenti , che dovrebbero scaturire dagli avvenimenti del periodo dei Fasci e dei tumulti del 1898 e della serie an~tloga di fatti, che si sono ripetuti pos·ter;ormente e che hanno reso cronico l'alternarsi dei tumulti e delle sanguinose repress:oni. Si ebbero tulllulti e repre:3sioni all'indomani dello sciopero generale del 1904, che fu promosso colla balorda intenzione di servire come monito solenne }d governo affinché per lo avvenire non si ripetessero i conflitti tra forza p11bblica e lavoratori tamult11anti. Invece si sono ripetuti ancora più in-,istentemente anche dopo il secondo sciopero generale e dopo che a questo è seguita la manifestazione più teatrale, ma certamente non più efficace della dimissione del grnppo }Jarlamentare socialista. Se la causa dei conflitti fosse quella, che hanno additato alcuni malevoli e molti esaltati se nou pa¼zi addirittura; cioè, se e3si fos:3ero la co,u;eguenza diretta del malvolere del gove,·no, che , meHsosi agli ordini della grassa borghesia e del capitalismo, vuole spegnere nel sangue ogni tentativo di elevamento economico e morale del proletariato , noi dovremmo conci uderne che l'Italia da circa tre lustri in q uà si è trovata e si trova uelle mani di una baudà di scellerati e di assassini, che si ·compiacciono di questi conflitti e che stupidamente ci·edono di potere arrestare e spegnere nel sangue il moto ascendente dei lavoratori. Ora noi esclndiamo questa ipotesi mostrnosa e siamo più che mai convinti che non c'è stato e non c'è uo,uo di governo in Italia che non sia rimasto e non rimanga profondamente addolorato del sangue che si versa; che non c'è stato e non c' è uomo di governo, che non avrebbe voluto e non voglia evitare che gli siano riversate addosso tante terribili responsabilità. I governanti che s'illudessero di potere consolidare la propria posizione e quella delle isti tuzioui politiche ed economiche coi ripetuti salassi alla Bouillhaud sul corpo emaciato del popolo sare1bero non solo dei delinquenti, ma anche degli imbecilli. Ciò che sarebbe peggio dal punto di vista politico. Egli è che i conflitti che rattristano la vita italiana hanno cause profonde, che li rendono fa.tali, anche contro la ferma volontà di coloro che banno nelle mani le armi del potere. La loro ripetizione se Jnmcggia sino ali' inve1·osimilo la inutilità e la iwpo-
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