Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 10 - 31 maggio 1906

RlVistA f>Oì>OtARE sìmo che a Sonnino, se aveva voluto conservata la Jibe"ra disponibilità dei fondi seireti per ragioni di Stato che a nostro avviso sono insussistenti, non ne aveva fotto cattivo uso. La presentazione Jei provvedimenti pel nu,z.zogiorno aveva dato a tutti la sicurezza che Sonnino intendeva af-lrontare nella sua intaezz:1 qudlo che costituisce il maggiore prnblema nazionale del momento ; poichè è bene avvertire che il valore (Ìi quei provvedimenti non si può desumere dallo esame di ciascuno: uno per uno considerati si possono giudicare insufficienti ; ma presi insieme danno la prova che chi li presentò aveva la coscienza della grandiosita e complessitù del pro• blema posto coraggiosamente e messo sulla via della sua gradualè soluzione. Ma il ministero Sonnino parl:tmentarmente parlando era nato tisico. La maggioranza che aveva abbattuto il ministero Fortis non era omogenea. Gli ascari avevano v~t:ito contro perchè la voce degli elettori si era imposta; i democristi o de,nocratici costituzionali si erano uniti a Sonnino nella speranza di r:tccogliere essi i maggiori benefizi della vittoria: essi speravano avere tutti o quasi i· portafogli lasciando generosamente a (lisposizione di Sonnino la Presidenza e qualche sottosegretariato. Ma essi non poterono essere conten rati: furono loro oMeni due portafogli e la Presidenza della Camera ; ma essi ne volevano tre e il sottosegretariato dell'interno. Non poterono essere contentati perchè i tre capi del democristismo, Gal'lo, ~occoOrtu e Maggiorino Ferraris fecero comprendere che tra loro e' era un patto giur:tto : nessuno avrebbe accettato se uno <li essi fosse stato escluso dalla croce del potere ; ed uno doveva essere esci uso perchè nel ministero era entrato Pélntano. D' onde le ire spaventevoli contro quest'ultimo; d' onde le esplosioni di loyalism ; d' onde le lezioni di moralira politica, di carattere ec. ec. lr:t, lealtà costituzionale, omaggio al carattere ed alla sincerit:ì politica venivano da uomini che mai si erano scandalizzati in casi analoghi .... e peggiori. E Montecitorio nei primi giorni del ministero Sonnino dava tale spettacolo ributtante di furori, d'ipocrisia, d' insinuazioni, che mai l' uguale si era veduto..... Molti credettero che Cocco Ortn d:t Montecitorio passasse alla Longara per non avere pouno acchiappare un port:tfoglio purchessi:1 ..... Nello spettacolo tristissimo la nota gaia o vera• mente simpatica venne soltanto da Roberto Talamo; il quale sereno , cortese, sorridente , franco e garbato ripeteva a tutti : Sonnino è venutomeno agli illlpegni c01t me presi nella lotta contra Fort1s; mi jJrenderòla rivincita ; me la pagberrì. I democratici-costituzionali o democristi erano e sono pochissimi come numero; m:1 sono abilissimi, conoscono tutti i deputati , sono accampati perpetu:tmen Le a Montecitorio, sanno lavorare gli ascari: questo sopra tutto. Agli ascari essi trasfusero la fiducia che il ministero Sonnino non aveva base, non poteva durare, non avrebbe fatto le elezioni .... che se alle elezioni generali si fosse· venuto sotto di lui , egli era tanto minchione da lasciare fare agli elettori. Già: la rettitudine mostrata nelle elezioni costitui una graude debolezza per Sonnino; gli asrari non sentivano più il salutare timore delle elezioni ! All'azione demolitrice dei malcontenti di sinistra si unì quella dei malcontenti di destra. Prinetti, ad esempio, credev:t che si era arrecata grave oflesa agli interessi dell:t patria non accettando il sacrifizio eh' egli era pronto a fare degli ultimi avanzi della propria salute; e il marchese C,tppelli alla sua volta in quanto ad abnegazione non scherzava: egli, eh' era stato segretario d' amb:1sciata con Di Robilant e ministro degli Esteri per quarantotto ore con Di Rudini aveva la coscienza che avrebbe servito il paese assai meglio che l' on. Guicciardini. Tutto sommato al ministero Sonnino noceva sopratutto : l'onestà sua che non serviva ad incutere timore agli ascari e la disgraziata circostanza che esso poteva appena disporre di undici ministeri -compresa la presidenza - e non di trentatre quanti ne occorrevano per soddisfare le nobili ambizioni di coloro che si \·olevano sacrificare pel bene del paese. La sua morte era decisa; e il ministero crediamo che avesse coscienza della prossima morte sua. Ma come e quando ammazzarlo? Non sui bilanci : gli scrupoli costituzionali non lo consentivano. C'erano due importanti disegni di legge : l' uno relativo ai provvedimenti ferroviari; l'altro relativo ai provvedimenti pel mezzogiorno. Ma come _dare battaglia su di essi se le Commissioni Parlamentari che li avevano esaminati ne avevano consigliato l'approvazione e quelle Commissioni in maggioranza erano composte. da deputati dell'opposizione? Sarebbe stato uno scandalo parlamentare enorme e la nazione che vedeva bene quei progetti, specialmente quelli sul mezzogiorno, si sarebbe ribellata alla prima occasione contro i propri mandatari. D' onde la necessità di <lare battaglia su di un incidente; di creare un pretesto.... L' incidente, il pretesto fu trovato nell' ordine dei lavori parlamentari. Gli avversari sentivano eh' era necessario affrettarsi alla battaglia prima che tornassero alla Camera i socialisti: infatti essi vinsero per ventisette voti, quanti forse ne avrebbe riacquistato il Ministero colle elezioni del 3 giugno. Ma ìl pretesto era indecente, era miserevole la occasione. E allora il luogotenente di Giolitti, Angelo Maioran:1, prese il coraggio a quattro mani e per renderlo decente spiegò tutta la su:t abilità. Fu facile spiegarla perchè quando si ricorre alla menzogna nulla è difficile. Non era riuscito facile a De Marinis provare che Massimo D' Azeglio er:1 di accordo con lui , falsandolo con un semplice processo di mulitazione? · Cosi Angelo Majorana: accusò Sonnino, nientemeno, che di essere pentito di avere presentato i provvedimenti in favore del mezzogiorno! Fu una brutta giornata; tale la proclamò la Tribulla, che pur er;t ed è esultante per la caduta del ministero Sonnino. La giornata fu brutta; ma il rossore dell:t vergogna provata nel primo momento è stato sostituito dal rossore per la gioia del potere ritornato nelle mani del partito. Così oggi, dopo un anno d'interregno, abbiamo di nuovo un ministero Giolitti. Molti ne temono conseguenze sinistre politiche e morali; noi non nutriamo siffatti timori. L'uomo è molto migliore della sua fama e non cornprendiamo come il Giolitti, cui andarono tante lodi di

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