Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 10 - 31 maggio 1906

.,, RIVISTA POPOLARE 255 continuare ad a.verlo, eome per il passato, compagno assiduo nei lavori del Consiglio stes~ù. Il eomm. De 'f illio, presidente <lella Camera di commercio di Bari, associossi all'on. Pisa ne' suoi sentimenti verso l'on. Pantano e nel deplorare vivamente la reiezione della legge sull' !Hpettorato del lavoro, aggiunse che l'allontanamento dell' on. Pantano dal Governo oltre clw per le classi lavoratrici sarà special men te doloroso per il Mezzogiorno che attendeva Hdente l'opera sna, e che segnatamente dal progetto della colonizzazione interna sperava una benefica trasforma7:ione rn•.i raµ11orti e nello svilnppo della sua eco11om1aagrana. Più caloroso e più significativo fo Cabrini. Egli portò all' on. Pantano il saluto delle rappresentanze operaie. Fece osservare che il disegno di legge sulla eolonir.zazione interna era stato il primo che dal Governo sin. giunto sino agli strati più 11mili della popolazione lavoratrice trovandovi nnanime consenso. Soggiunse che l' on. Pantano, cbe disceso dal potere uon.si troverà più intoruo pareechi di coloro che lo e~altavano perchè ministro, pur nelle asprezze delle polemiche e nei triboli delle -vicende ,.Juarlamentari può essere sicnro che pt>rmolti anni negli strati più umili delle popolazioni italiane - povera gente oscura che il progetto di legge non avrà letto perchè analfabeta, ma che ne avrà preso lo linee e gli inteuti da un'opera assidua di volgariziazione--sarà ricordato il suo nome e :,;aranno rivolte a. lui parole di ringraziamento così come oggi glie le rivolgiamo noi nell'ora del commiato. Il rigetto nel segreto delle urne del disogno di legge irnll' Ispettorato del lavoro, dai muletti senza biada era stato ritenuto come uno sc~,ccosubito da Pantano; ma la disc11s3ione in seno del Consiglio del lavoro dimostrò, che quell'atto di viltà costituiva soltanto una vergogna della Camera. E indarno i deputati Rubini e Pompili cun8igliaror10 la moderazione nel gind icare un atto dei loro colleghi, che in nessun modo j II casi analop:hi si tentò 11J~i di giustificare , poichè il Corn:;iglio, dopo aspre parole del Senatore Pisa, di Ca brini, di Reina, di l\J affi e di Vezzani, votò il seguente ordine del giorno che l'Avanti I opportunamente ha mes8o in evidenza nel numero del 24 maggio : ll Consiglio superiore del l lvoro esprime il più vivo rammarico per la reiezione <.lei pl'ogetto sul!' Ispèttorato del lavoro che viene ad impedire og111 set•ia ed efficace applicazione delle leggi sociali già approvat.: dal Parlamento. e che può comr:o· mettere i! trattato di lavoro colla Francia; che tollera ingiustizie ed abusi e daonos➔ sperequazioni fra gli indu. 0 ti'iali e tende ad esautorare il Consiglio di fronte al paese; dà mandato ,d presidente del Comitato permanente di promuovere dal Gover110 esplicite dichiarazioni circa i suoi propositi per ripararn alla reiezione del pt·ogetto, ed a tradurre in legge i provvedimeuti sociali già elaborati dal Consiglio del lavoro, fa voti pet·ehè la risposta del Governo sia inscritta a capo dell'ordin~ del gio"rno della prossima sessione; dichiara di perseverare nei propri lavori, e si augura che dal paese per opera degli interessati, industriali e lavoratori venga nuova voce insistente per invitare il Govern0 ad attuare efficacemente le leggi sociali. Sembra a noi, se non ci fa velo alla mente l'affetto che portiamo ad Edoardo Pantano e che amiamo manifestare più ardente ora eh' è caduto dal suo seggio ministeriale, che egli non poteva desiderare risposta e difesa più bella di quella venutagli dalla rappresentanza del lavoro. ♦ In Francia si voleva una nuova Saint Barthelemy! - I risultati dei ballottaggi del 20 maggio, che hanno assestato il colpo di grazia alla reazione in Francia hanno sorpreso il mondo intero; hanno sorpreso specialmente, quanti ignorano i propositi della reazione francese e non hanno preso sul serio le dimostrazioni violenti contro gl'inventari delle chiese e la lista dei generali a disposizione di tutti o di un qualsiasi pretendente al trono. Costoro non riescono a comprendere la solidarietà dei repubblicani contrari al collettivi:m10 coi radicali e eoi 8ocialisti. Egli è clie in questo momento in Francia il fanatismo cattolico favorito dall'attitudine di Pio X, ch'è dominato dai dne cardinali spagnuoli Tutoy Vivo e Merry del Val che vorrebbero restaurata la Santa Inquisizione, ha creato un pericol0 grnvé non solo per la rep11bblica . ma anche per le più elementari libertà indispensabili ai popoli civili contemporanei. Esagerill.mo forse? Così potrebbe sembrare; ma chi, come noi, ha seguit,) da vicino il movimento reazionario e che ha letto la priuia e la seconda edizione dell'interessantissimo libro di Paolo Sabatier, di cui ci siamo occupati altra. volta non può avere a.lcun dubbio r-mlle intenzi0ni e sulla forza dei reazionari francesi. Es-ii so110 arrivati a fare I' apologia della strage della notte di San Bartolomeo e per bocca di un Vatrin in pubblico comizio hanno augnrato scelleratamente che in nna sola n0tte venissero esterminati tutti i st>ttari e tutti i fra.mmaRRon1. Ciò si legge a pag. LIX e LXX della se-.:ond,l edizione di detto libro, che prende la notizia dai giornali cattolici (1). La coa]izzazione di tutti i veri liberali in Francia era, adunq11e un hisogno assolt1to; e i suoi risultati non sono soltanto il trionfo schiacciante della repubblica, ma anche della civiltà moderna. E noi dobbiamo rallegrarcene come repubblicani, come Italiani e come nomini civili. ♦ La statistica tragica delle repressioni russe. -La riproduciamo da una corrispondenza della Stampa di alcuni giorni or sono o non crediamo di do- ~ervi aggiungere nna sola. parola nostra. Che valgono le parole dove cosj spaventevolmente.parlano i fatti? « Questo, che è l'anno certamente più importante e critico nella storia. dell' evoluzione politica e sociale della Russia, come qnello in cui il movimento si fece generale e l'azi(-ne venne compresR nella sua necessità e Hostenuta con 0gni sforzo dalle masse, è anche il più ricco di vittime e il più sanguinoso. Si può dire anzi che dal 9 gennaio dell'anno passato fino ad oggi sia stato un sacrifizio continuo! » ~ I russi stessi cominciano a. guardarsi indietro con orrore e a fare i conti di quanto sia costata q uest'ultima lotta che tutti sperano definitiva. Ecco una statistica eloquente delle vite umane troncate o rese storpie ed invalide dai massacri di quest'anno, a partire dal 9 gennaio 1905 : Morti Feriti Totale Circondario di Pietroburgo 982 1461 2443 Circondario di Mosca (comprese le 3310 5793 vittime del movimento agrario). 24.83 Regione siberiana delle Steppe (centro Tomsk) 2054 2633 4687 Circondario di Karkof. 875 1117 1992 Circondario di Odessa, di Ekaterinoslav e Crimea . 1148 1563 2716 Regione dei cosacchi del Don 294 436 730 Pae8i di sud-ovest 15 56 71 Circondario di Kiev. 388 534 922 Circondario di V ;:irsavia . 369 506 875 Paesi baltici 1977 906 2883 Arkangel 2 4 6 Siberia e regione dell' Amur (compreso il movi1uento ferroviario e la rivoluzione di.Vladivof:ltok). J208 1607 2815 Transcaspio 4 3 7 Caucaso . 2855 3911 6766 Totale 14,654 18,052 32,706 , Già da questa statistica, fondata su dati ufficiali, risultano dunque più di 30 mila vittime; ma se si (l) A p1·opos de la sepanition des Eglises et de l' Eta,t. Secoud E,litiou. Avril 1906. L. 3.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==