Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 10 - 31 maggio 1906

254 RIVISTA POPOLARE Si teutR. giustificare la grazia, cioè la commutazione della pena, invornnrlo: la pieh'I per 111ut rlonna ammalata; il fatto che furono appt>na sette i gi11rati che dettero verdetto affermativo; il desidnio di re:iti tnire la madre ai propri figli ... Ebbene : noi conosc:iamo centinaia di condannati che Ri estingu<•no len1amente pPr tnbercolosi nelle prigioni de11o Stato ; Pd a loro non si fa grazia, benchè siano st-ati condannati ·per reati molto meno gravi - per piccoli furti commessi per fame, rer nna coltellata data in nn impeto d'ira .e di passione, per la precedente pessima educazione che senza colpa propria compirono nella strada, nei fondaci. nei lupanari. Noi conosciamo molti condannati, la cui colrabilità venne pronunziata con 7 voti contro rinque, per false testimonianze, per ,·ere cospirazioni de11a polizia ; ed a loro non si fa la grazia, perchè sono uoveri, oscuri, analfabeti (1). I figli di Lindi\ M11n·i miti nella ricchezza non couosC'eranno gli affetti paterni e f'larebh--ro cresciuti sani e bene educati e circondati da tutte le cure possibili e immiigina bili anche i-e la madre fosse rimasta in prigione; ma noi conosciamo· a migliniR. fanciulli grami e derelitti, che provano la fame, che mancano di vèstiti e di ricovero perchè i loro genitori 11011 possono Fostenerli, condannati corno Rono alla reclusione per un re.ato lieve; ed a loro non Ri fa grazia, benchè ci sia Ja ragione sociale di farla, perché qnei fanciulli abbandonati al1a ]oro triste sorte cresceranno necessariamente e senza propria colpa delin<]uenti e costitniranno un pericolo sociale... · La signora Gina. Lomhro~o durnnte il processo ~urri se non erriamo, scris'"e una sentenza., rh' è degna di fig1irare tra le più strane aberrazioni dell'antropologia criminale. Essa, modec,tamentc, disse, alludendo alla Murri: Noi fi_qlie di g1·andi uomini siamo esposte alle persecuzioni· ed a ll' odio solo pc1·chè discendiamo da grandi uomini ... Nulla di più ribut.lantemente falso. Se Linda e Tullio Murri fo3sero Rtati figli <li 1m <]nalsiasi contadino il loro processo si sarebhe sbrigato in un paio di setiute, non si sarebbe trascinato per mesi e mesi colla spesa di centinaia di migliaia di lire da parte dello Stato; se i Murri non ave3sero avuto un genitore illustre sarebbero stati sepolti nella tomba dei vivi senza che i giornali avessero loro consacrata una nota di cronaca; Re essi non fossero Rtati ricchi non avrebbero avuto la difesa di Altobelli, di· Ferri, dei più celebri e valorosi avvocati d'Italia e la Cassazione non avrebbe letto i pareri dei più noti giureconsulti d'Italia; se i Murri non fossero stati còlti , ricchi e figli di un grande scienziato le università non si sarebbero mosse, il ministro non si sarebbe impietosito, Linda sarebbe ancora al reclusorio e Cesare Lombroso, proprio il padre della signora Gina , a q 11est' ora avrebbe dimostrato come quattro e quattro fanno ... nove che Linda e Tullio Murri sono epilettici; che in essi c'è la tara ereditaria; che la statura, il peRo, l'indice cefalico, le arcate sopracigliari, il diametro bizogomatico , il colorito del volto, ]a fronte alta e perpendicolare o bassa e sfuggente, la scarsa o Ja soverchia sensibilità, i capelli lisci o ricci, scuri o biondi, il mento aguzz.o o rotondetto, i caratteri grafologici. i precedenti letterari, la passione politica di Linda e Tullio Murri ec. ec. facevano rico-- noscere in essi le stigmate inesorabili della degenerazione e i caratteri dei delinquenti nati pericolosi che nell' interesse della società era necessario decapitare (1) Chi scl'ive dovette lottal'e per tre anni continui pe1· ottenere la grazia di nu iuuo_r.eute, che risultava tale _d~ ~utto il pr(!cesso .e che ~aie _v~n1va proclamat~ _allR ur:a~1m1ta d~ 28 mila suoi conc1ttadrn1 e che aveva g1a passati 23 anni nella galera di Civitavecchia d?v' era ancht> morto, innoc~1?-te come lui, un altro compagno d1 caus~ cond~nnato per _gl_ !ntri~hi e per il denaro speso da un ricco signore ct,. S1cil1a, cui el'a stato assassinato il figlio, o almeno - giacchè t1·oppo presto fu abolita la pena di morte - chiudere a sette ehiavi in 11n impenetrabile manicomio criminale ... Il sno collega Bertillon nou ~rovò forse i caratteri antropolo,çrici della delinquenza rn Dreyfus? Ebbene nulla di tutto ciò in questo caso: i M,1rri sono figli di 11n ricco e ili rn;;tre 11om·ie Ce·Htre I.ombroso invece di nna dotta memoria per farli cond;:innare in nome della scienza italiana, cioè della scienza sua, ha sussultato di gioia per la liberazione e con delicatissimo pensiero ha fatto trovare la C:lAa.proµria ornata di fiori a profu·~ione, per renrJerla pi1'1g,·adit!\ alla martire che Ri dE>gnò di visitarla appena liberata .... E con lui hanno tripudi1to i tanti R0cialiHti italiani , che . in nome della ginslizh e della ugnr,,- glianza sociale hanno µiù degli altri lavorato per l'assoluzione prima e dopo µer la grazia di Linda M11rri.... . E a certi l:locialisti non b.-18ta pm la lihel'it1.io11e di Linda. Murri; dubitano della reità dei :;uoi cotuplici .. :. o compagni di martfrio ed uno di essi ha. cliiusu l'inno per la grazia <'oncessa. da un cameriere lice11ziato - co:;ì chi. _.,ia i! f· -.. ,t,j ·- con qneste caratteristiche parole: 'Pulliu Murri, Seccfìl.. l!io _ Naldi , la Bonetti , altri quattro nmner·i •restmw in grtler,1. Vui avete di che consola'l'vi , o apologeti _della gfostizi<t macellaia .... Su! una buona vropaganda buo11a µer h~ liberazione dei quattro 1wmeri: a q uanòo i c,m1izi nelle Università? E perchè non. farne dei candidati µrotesta nelle elezioni del 3 gi11gno? In q11a11to alla giustizia macfllaia, però, non s:➔ rt'bbe m>1.lericordare che in tutto questo affare ci fu un bolo macellalo dalla gfostizùt murriaua: il Conte Bonrnartiui ! ♦ L' ex mlnlstrn Pantano al Consiglio del lavoro. - Quan io si riuni il 22 spi, ante il Con:;igliu , del lavoro per la session,.., ordinaria dt·lle till~ i:;ednte, Pantano era ancc,ra ufficialmente ministro ed aveva q11indi diritto e dovetP d'intervenirvi e d'ina ug11rarlo. Egli non ebbe riserEi 'gesuitici e disse franca111ente quale sarebbe stata l' ·opera s11a e <]nale fu nel bre\·e tempo in cui resse 11 dicastero dell'11gri,:olt11rn: espose nn vero ed organico programma di legislazione sociale, che ha destato l'entusiasmo di Di)'l~olati nel Tempo. Qualche giornale dei più sprogevoli , che era foribondo per la biada mancata d rrante il ministero Sonnino, gliene mosso. rimprovero; ma che la H.J!a condotta sia stata corretta lo provò luminosamente l' accoglienza talorosa che gli venne fatta <la tutto il Consiglio in cui erano uomini di ogni parte politica, dal Senatore Pisa, monarchico, al secoleggiaute Maffi, ai socialisti Cabrini , Reina , 1.7 ezzani , al liberale Comm. De Tullio. In risposta a quel discorso il senatore Pisa, presidente del Comitato perman~nte del lavoro, e.::1pres8ea . nome del Consio-lio superiore il vivo rammarico p':lr l' allontanament~ del ministro Pantano dal Governo. E questo rammarico disse ta'nto maggiore i~ ~uanto il largo e poderoso programma esposto dal mm1stro e eh' egli aveva già incominciato ad attuare corrispo~- deva alla più alta idealità manifestata nel Cons1gho dai rappresentanti delle classi industriali .e ?el proletariato. Deplorò, con parola severa, la re1ez10ne della legge sull'Ispettorato del lavoro. Affermò che l'opera dell'on. Pantano non rimarrà senza frutti, perchè nel progresso della ricchezza nazionale non si pu.ò scindere l'evolversi della produzione senza una cornspondente soluzione doi complessi problemi del lavoro, che l' on. Pantano aveva, con larghezza di vedutè. e con corag · o-io, iniziata. Portò in nome di tutto 1I Consiglio il :aiuto affettuoso e grato al ministro , augurandosi di

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