Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 10 - 31 maggio 1906

RIVISTA Po POLARE DI Politica, Lettere e Scienze Sociali Hirelloro: Prof. NAPOJ,l~ONE VOLAJANNI (Deputato al Parlamento) Esce in Roma il 15 e il 30 d'ogni mese Italia; :111110 lire H; semestre lire a,50 - Estero: anno lire 8; semcstn.: lire 4,50 Un numero separato Cent. 80 Amministrazione: Corso Vittorio EmanuelP, -n. 0 I /fj - NAPOLI /\111io X Il - Num. 10 ABBONAMENTO POSTALE Raccomandiamo caldamente ai moltissimi abbonati ai quali scade l'abbonamento a fine Dicembre di volerlo rinnovare in tempo. Preghiamo poi tutti gli abbonati ed amici lettori della Rivista di volerci procurare qualche nuovo abbonat 1 e di favorirci pochi ma buoni indirizzi di abbonabili. SOMMARIO: Noi: Gli avvt>11l111ent,I e ~-li uomini: ( Cavalleria del gruppo parlamentare repubblicano - La grazia per Linda Murri - L'ex ministro Pantano al Consiglio del lavoro - In Fran.:ia si voleva una nuova Sain~ Barthelemy -La statistica tragica ddle repressioni russe-N. C.: La morte di Adriano Lemmi). -La IUvlst,a: Ritornando (;iolitti - Noi: Attorno-~•; • )multi f'd all'a7:i~n,e socialist~ - ~rof. Angelo Calli: ~I! con_di_zi?~i ,i~lle. ~lurche, - ~- Giuff~idaRuggeri: A J)H ~i-o del ~,,~\::zo della vergin1ta della regina dt Spa15na - Lo Zotico: St1:.,,:..d10 liberista - Sperzmenta/1s1110 so.aia/e: L'imposta sulla rendita e l'imposta complt>mentare in Prussia - Latini ed Anglo sassoni -- Biagio Chiara: Del libro " Vida " di lsaac Mui1oz - Prof. F. Pietropaolo: L'arte dell'Errore - Bivista delle H.lvb,te: li Liberalismo tedesco ( Nord ,md Siid) - La Russia al Rubicone (T/1e nalio11al RevieivJ - L'ultimo sciopero generale (Av{l11ti della /)o,ne11ico.) - L'inchiesta sulla marina (N11011a A11tolocria) - I Medici nelle scuole della Germania (vVordl's '1''orlcs) - Un bilancio impossibile (Financial Revieiv of Revie;s) - La situazione n~ll' Alsazia- Lorena (lfistorische-Polilische Blatter fur das Kattolische Deutschland) - li parlamento russo giu<licat0 <la uno dei suoi membri (Revieiv of Re1,ieivs). - ltefeus1oni. GLI ftVVENI11ENTI e GLI UOMINI Cavalleria del gruppo parlamentare re• pubblicano. - Appena annunziate le dimi8sioui del grnppo sociali;:;ta i deputati repubblicani pre~ero una decisic1ne, che fa onore al loro spfr1to cavalleresco: Essi si misero, per la propaganda e µer tutto, a. disµ0Hizio110dei loro ex colleghi nei rispettivi collegi. Non !:li sa ::,inora che gli 'ex dep.1:itati socialisti abbiano ringraziato e accettate lr~offerte dei repubblicanì. Forse non li ringrazieranno , nè accetteranno, perchè essi non vorranno ritenersi vincolati da alcun debito di gratitudi1H·, riserbandc. i di combatterli nello avveuire come li hanno coml.Ja°'ttuto pel passato: con tutti i mezzi, co111pre:;ìquelli più sleali. I repubblicani, intclnto, si preoccuparono dell' assenza temporanea dalla Camera dei socialisti e per 11011farla avvertire deliberarono di farne le veci e li iu11ta.rono nell' assegnazione delle parti e nella divi1:1ione del lavoro. Appena si erano messi all'opera, però, avvenne il vot,o del 17 ma:,!gio , la crisi e I a chiusura della Camera, I deputati repubblicani non vollero contribuire alla caduta del Ministero Sonnino, cui non seppero perdonare di avere preso Pantano, e si attennero al più proficuo f'Spediente parlatnentare che sia stato consigliato e praticato da Origene in poi : all' astensione .. Ma. dalla crisi e dalla chiusura della Camera trassero un grande benefizio: furono liberati dall' irupegno as- ::mnto di funzionare ... , da socialisti ; poichè sotto il nuovo Ministero Giolitti, i socialisti saranno tornati al l_on posto colle elezioni del 3 giugno e i repubbli• cau~ avranno allegnunente sciolto i ranghi, ritornando a chscutere con tutta serietà sul modo più sicuro e infallibile di fare arrivare la repubblica proclamando per la en~esima volta l' efficacia della pregiudiziale, cl_1e farà 1 miracoli dei cannoni a tiro rapido e studiando la formula di un nuovo ordine del giorno di Ancona , che collettivamente prometteranno di rispett~re e che ciascuno di essi singolarmente si proporrà d1 non rammentare nei momenti in cni gli riuscirà incomodo. La grazia per Linda Murrl. - L' on. :-:;ace lii ha chiuso la ~rna breve vita ministeriale con un atto che gli peserà sulla coscienza: egli ha commuk1.to i dieci anni di reclusione di Linda Murri nella pena del confino, che non pnò superare i tre anni. Noi che conosciamo da vicino e t:1timiamo molto l'ex gnardasigilli escludiamo sdegnosamente che egli _l'a?bia compiuto per fini politici; ml\ q11esta stessa convinzione c' impone di dire liberamente la nostra parola sull'errore commesso. Dicendola ora che la condannata ha preso tranquilla dimora nella sua villa di Fermo per edttca1·vi i figli , cui venne assassinato il padre dal fratello e ver sna istigazione , si può espri1:1ere la propria opinione sulla faccenda_ senza che s1 venga accusati di mancan.za di gèneros1tà. La parola : commutazione di pena , quando si tramutano i dieci anni di 1·eclusione in tre anni di soggiorno in una propria comoda villa dove si potranno godere tranquillamente i milioni dell'assassinato Conto Bonmartini è una. indecente ironia. Sarebbe stato meglio fare la grazia pieo!it ed intera anzi bisognava completada 1uettendo in libertà il Dottor Secchi, che avrebbe confortata l'ottima signora Linda e colla propria intellettualità l'avrebbe compensata degli anni passati insieme con nn bestione come l'assassinato marito. Entro parentesi: perchè Linda Murri ricca, intelligentissima e che amava profondamente un altro , sposò il Conte Boumartini rozzo e grossolano che non aveva altro merito se non di possedere dei milioni ed nn titolo e non ebhe altro torto se non quello di amare una donna tanto buona e gen• tile quanto la Murri? Chi ve la costrinse? Torniamo ali' ipotesi della liberazione di Secchi. Nell' idi!liaca vita che i due calunniati ex condannati avrebbero vissuto a Parigi, a Nizza o a Mento11e, Linda avrebbe potuto tornare a dare prove del suo squisito altruismo riconciliando l' amato con q 11alche antica sua amante; e l'ottimo dottore avrebbe potuto continuare i suoi studi di tos8icologia, che avrebbero potuto trovare la loro applicaiione anche ti;a. i 111emhridella libera famiglia ...., . .

254 RIVISTA POPOLARE Si teutR. giustificare la grazia, cioè la commutazione della pena, invornnrlo: la pieh'I per 111ut rlonna ammalata; il fatto che furono appt>na sette i gi11rati che dettero verdetto affermativo; il desidnio di re:iti tnire la madre ai propri figli ... Ebbene : noi conosc:iamo centinaia di condannati che Ri estingu<•no len1amente pPr tnbercolosi nelle prigioni de11o Stato ; Pd a loro non si fa grazia, benchè siano st-ati condannati ·per reati molto meno gravi - per piccoli furti commessi per fame, rer nna coltellata data in nn impeto d'ira .e di passione, per la precedente pessima educazione che senza colpa propria compirono nella strada, nei fondaci. nei lupanari. Noi conosciamo molti condannati, la cui colrabilità venne pronunziata con 7 voti contro rinque, per false testimonianze, per ,·ere cospirazioni de11a polizia ; ed a loro non si fa la grazia, perchè sono uoveri, oscuri, analfabeti (1). I figli di Lindi\ M11n·i miti nella ricchezza non couosC'eranno gli affetti paterni e f'larebh--ro cresciuti sani e bene educati e circondati da tutte le cure possibili e immiigina bili anche i-e la madre fosse rimasta in prigione; ma noi conosciamo· a migliniR. fanciulli grami e derelitti, che provano la fame, che mancano di vèstiti e di ricovero perchè i loro genitori 11011 possono Fostenerli, condannati corno Rono alla reclusione per un re.ato lieve; ed a loro non Ri fa grazia, benchè ci sia Ja ragione sociale di farla, perché qnei fanciulli abbandonati al1a ]oro triste sorte cresceranno necessariamente e senza propria colpa delin<]uenti e costitniranno un pericolo sociale... · La signora Gina. Lomhro~o durnnte il processo ~urri se non erriamo, scris'"e una sentenza., rh' è degna di fig1irare tra le più strane aberrazioni dell'antropologia criminale. Essa, modec,tamentc, disse, alludendo alla Murri: Noi fi_qlie di g1·andi uomini siamo esposte alle persecuzioni· ed a ll' odio solo pc1·chè discendiamo da grandi uomini ... Nulla di più ribut.lantemente falso. Se Linda e Tullio Murri fo3sero Rtati figli <li 1m <]nalsiasi contadino il loro processo si sarebhe sbrigato in un paio di setiute, non si sarebbe trascinato per mesi e mesi colla spesa di centinaia di migliaia di lire da parte dello Stato; se i Murri non ave3sero avuto un genitore illustre sarebbero stati sepolti nella tomba dei vivi senza che i giornali avessero loro consacrata una nota di cronaca; Re essi non fossero Rtati ricchi non avrebbero avuto la difesa di Altobelli, di· Ferri, dei più celebri e valorosi avvocati d'Italia e la Cassazione non avrebbe letto i pareri dei più noti giureconsulti d'Italia; se i Murri non fossero stati còlti , ricchi e figli di un grande scienziato le università non si sarebbero mosse, il ministro non si sarebbe impietosito, Linda sarebbe ancora al reclusorio e Cesare Lombroso, proprio il padre della signora Gina , a q 11est' ora avrebbe dimostrato come quattro e quattro fanno ... nove che Linda e Tullio Murri sono epilettici; che in essi c'è la tara ereditaria; che la statura, il peRo, l'indice cefalico, le arcate sopracigliari, il diametro bizogomatico , il colorito del volto, ]a fronte alta e perpendicolare o bassa e sfuggente, la scarsa o Ja soverchia sensibilità, i capelli lisci o ricci, scuri o biondi, il mento aguzz.o o rotondetto, i caratteri grafologici. i precedenti letterari, la passione politica di Linda e Tullio Murri ec. ec. facevano rico-- noscere in essi le stigmate inesorabili della degenerazione e i caratteri dei delinquenti nati pericolosi che nell' interesse della società era necessario decapitare (1) Chi scl'ive dovette lottal'e per tre anni continui pe1· ottenere la grazia di nu iuuo_r.eute, che risultava tale _d~ ~utto il pr(!cesso .e che ~aie _v~n1va proclamat~ _allR ur:a~1m1ta d~ 28 mila suoi conc1ttadrn1 e che aveva g1a passati 23 anni nella galera di Civitavecchia d?v' era ancht> morto, innoc~1?-te come lui, un altro compagno d1 caus~ cond~nnato per _gl_ !ntri~hi e per il denaro speso da un ricco signore ct,. S1cil1a, cui el'a stato assassinato il figlio, o almeno - giacchè t1·oppo presto fu abolita la pena di morte - chiudere a sette ehiavi in 11n impenetrabile manicomio criminale ... Il sno collega Bertillon nou ~rovò forse i caratteri antropolo,çrici della delinquenza rn Dreyfus? Ebbene nulla di tutto ciò in questo caso: i M,1rri sono figli di 11n ricco e ili rn;;tre 11om·ie Ce·Htre I.ombroso invece di nna dotta memoria per farli cond;:innare in nome della scienza italiana, cioè della scienza sua, ha sussultato di gioia per la liberazione e con delicatissimo pensiero ha fatto trovare la C:lAa.proµria ornata di fiori a profu·~ione, per renrJerla pi1'1g,·adit!\ alla martire che Ri dE>gnò di visitarla appena liberata .... E con lui hanno tripudi1to i tanti R0cialiHti italiani , che . in nome della ginslizh e della ugnr,,- glianza sociale hanno µiù degli altri lavorato per l'assoluzione prima e dopo µer la grazia di Linda M11rri.... . E a certi l:locialisti non b.-18ta pm la lihel'it1.io11e di Linda. Murri; dubitano della reità dei :;uoi cotuplici .. :. o compagni di martfrio ed uno di essi ha. cliiusu l'inno per la grazia <'oncessa. da un cameriere lice11ziato - co:;ì chi. _.,ia i! f· -.. ,t,j ·- con qneste caratteristiche parole: 'Pulliu Murri, Seccfìl.. l!io _ Naldi , la Bonetti , altri quattro nmner·i •restmw in grtler,1. Vui avete di che consola'l'vi , o apologeti _della gfostizi<t macellaia .... Su! una buona vropaganda buo11a µer h~ liberazione dei quattro 1wmeri: a q uanòo i c,m1izi nelle Università? E perchè non. farne dei candidati µrotesta nelle elezioni del 3 gi11gno? In q11a11to alla giustizia macfllaia, però, non s:➔ rt'bbe m>1.lericordare che in tutto questo affare ci fu un bolo macellalo dalla gfostizùt murriaua: il Conte Bonrnartiui ! ♦ L' ex mlnlstrn Pantano al Consiglio del lavoro. - Quan io si riuni il 22 spi, ante il Con:;igliu , del lavoro per la session,.., ordinaria dt·lle till~ i:;ednte, Pantano era ancc,ra ufficialmente ministro ed aveva q11indi diritto e dovetP d'intervenirvi e d'ina ug11rarlo. Egli non ebbe riserEi 'gesuitici e disse franca111ente quale sarebbe stata l' ·opera s11a e <]nale fu nel bre\·e tempo in cui resse 11 dicastero dell'11gri,:olt11rn: espose nn vero ed organico programma di legislazione sociale, che ha destato l'entusiasmo di Di)'l~olati nel Tempo. Qualche giornale dei più sprogevoli , che era foribondo per la biada mancata d rrante il ministero Sonnino, gliene mosso. rimprovero; ma che la H.J!a condotta sia stata corretta lo provò luminosamente l' accoglienza talorosa che gli venne fatta <la tutto il Consiglio in cui erano uomini di ogni parte politica, dal Senatore Pisa, monarchico, al secoleggiaute Maffi, ai socialisti Cabrini , Reina , 1.7 ezzani , al liberale Comm. De Tullio. In risposta a quel discorso il senatore Pisa, presidente del Comitato perman~nte del lavoro, e.::1pres8ea . nome del Consio-lio superiore il vivo rammarico p':lr l' allontanament~ del ministro Pantano dal Governo. E questo rammarico disse ta'nto maggiore i~ ~uanto il largo e poderoso programma esposto dal mm1stro e eh' egli aveva già incominciato ad attuare corrispo~- deva alla più alta idealità manifestata nel Cons1gho dai rappresentanti delle classi industriali .e ?el proletariato. Deplorò, con parola severa, la re1ez10ne della legge sull'Ispettorato del lavoro. Affermò che l'opera dell'on. Pantano non rimarrà senza frutti, perchè nel progresso della ricchezza nazionale non si pu.ò scindere l'evolversi della produzione senza una cornspondente soluzione doi complessi problemi del lavoro, che l' on. Pantano aveva, con larghezza di vedutè. e con corag · o-io, iniziata. Portò in nome di tutto 1I Consiglio il :aiuto affettuoso e grato al ministro , augurandosi di

.,, RIVISTA POPOLARE 255 continuare ad a.verlo, eome per il passato, compagno assiduo nei lavori del Consiglio stes~ù. Il eomm. De 'f illio, presidente <lella Camera di commercio di Bari, associossi all'on. Pisa ne' suoi sentimenti verso l'on. Pantano e nel deplorare vivamente la reiezione della legge sull' !Hpettorato del lavoro, aggiunse che l'allontanamento dell' on. Pantano dal Governo oltre clw per le classi lavoratrici sarà special men te doloroso per il Mezzogiorno che attendeva Hdente l'opera sna, e che segnatamente dal progetto della colonizzazione interna sperava una benefica trasforma7:ione rn•.i raµ11orti e nello svilnppo della sua eco11om1aagrana. Più caloroso e più significativo fo Cabrini. Egli portò all' on. Pantano il saluto delle rappresentanze operaie. Fece osservare che il disegno di legge sulla eolonir.zazione interna era stato il primo che dal Governo sin. giunto sino agli strati più 11mili della popolazione lavoratrice trovandovi nnanime consenso. Soggiunse che l' on. Pantano, cbe disceso dal potere uon.si troverà più intoruo pareechi di coloro che lo e~altavano perchè ministro, pur nelle asprezze delle polemiche e nei triboli delle -vicende ,.Juarlamentari può essere sicnro che pt>rmolti anni negli strati più umili delle popolazioni italiane - povera gente oscura che il progetto di legge non avrà letto perchè analfabeta, ma che ne avrà preso lo linee e gli inteuti da un'opera assidua di volgariziazione--sarà ricordato il suo nome e :,;aranno rivolte a. lui parole di ringraziamento così come oggi glie le rivolgiamo noi nell'ora del commiato. Il rigetto nel segreto delle urne del disogno di legge irnll' Ispettorato del lavoro, dai muletti senza biada era stato ritenuto come uno sc~,ccosubito da Pantano; ma la disc11s3ione in seno del Consiglio del lavoro dimostrò, che quell'atto di viltà costituiva soltanto una vergogna della Camera. E indarno i deputati Rubini e Pompili cun8igliaror10 la moderazione nel gind icare un atto dei loro colleghi, che in nessun modo j II casi analop:hi si tentò 11J~i di giustificare , poichè il Corn:;iglio, dopo aspre parole del Senatore Pisa, di Ca brini, di Reina, di l\J affi e di Vezzani, votò il seguente ordine del giorno che l'Avanti I opportunamente ha mes8o in evidenza nel numero del 24 maggio : ll Consiglio superiore del l lvoro esprime il più vivo rammarico per la reiezione <.lei pl'ogetto sul!' Ispèttorato del lavoro che viene ad impedire og111 set•ia ed efficace applicazione delle leggi sociali già approvat.: dal Parlamento. e che può comr:o· mettere i! trattato di lavoro colla Francia; che tollera ingiustizie ed abusi e daonos➔ sperequazioni fra gli indu. 0 ti'iali e tende ad esautorare il Consiglio di fronte al paese; dà mandato ,d presidente del Comitato permanente di promuovere dal Gover110 esplicite dichiarazioni circa i suoi propositi per ripararn alla reiezione del pt·ogetto, ed a tradurre in legge i provvedimeuti sociali già elaborati dal Consiglio del lavoro, fa voti pet·ehè la risposta del Governo sia inscritta a capo dell'ordin~ del gio"rno della prossima sessione; dichiara di perseverare nei propri lavori, e si augura che dal paese per opera degli interessati, industriali e lavoratori venga nuova voce insistente per invitare il Govern0 ad attuare efficacemente le leggi sociali. Sembra a noi, se non ci fa velo alla mente l'affetto che portiamo ad Edoardo Pantano e che amiamo manifestare più ardente ora eh' è caduto dal suo seggio ministeriale, che egli non poteva desiderare risposta e difesa più bella di quella venutagli dalla rappresentanza del lavoro. ♦ In Francia si voleva una nuova Saint Barthelemy! - I risultati dei ballottaggi del 20 maggio, che hanno assestato il colpo di grazia alla reazione in Francia hanno sorpreso il mondo intero; hanno sorpreso specialmente, quanti ignorano i propositi della reazione francese e non hanno preso sul serio le dimostrazioni violenti contro gl'inventari delle chiese e la lista dei generali a disposizione di tutti o di un qualsiasi pretendente al trono. Costoro non riescono a comprendere la solidarietà dei repubblicani contrari al collettivi:m10 coi radicali e eoi 8ocialisti. Egli è clie in questo momento in Francia il fanatismo cattolico favorito dall'attitudine di Pio X, ch'è dominato dai dne cardinali spagnuoli Tutoy Vivo e Merry del Val che vorrebbero restaurata la Santa Inquisizione, ha creato un pericol0 grnvé non solo per la rep11bblica . ma anche per le più elementari libertà indispensabili ai popoli civili contemporanei. Esagerill.mo forse? Così potrebbe sembrare; ma chi, come noi, ha seguit,) da vicino il movimento reazionario e che ha letto la priuia e la seconda edizione dell'interessantissimo libro di Paolo Sabatier, di cui ci siamo occupati altra. volta non può avere a.lcun dubbio r-mlle intenzi0ni e sulla forza dei reazionari francesi. Es-ii so110 arrivati a fare I' apologia della strage della notte di San Bartolomeo e per bocca di un Vatrin in pubblico comizio hanno augnrato scelleratamente che in nna sola n0tte venissero esterminati tutti i st>ttari e tutti i fra.mmaRRon1. Ciò si legge a pag. LIX e LXX della se-.:ond,l edizione di detto libro, che prende la notizia dai giornali cattolici (1). La coa]izzazione di tutti i veri liberali in Francia era, adunq11e un hisogno assolt1to; e i suoi risultati non sono soltanto il trionfo schiacciante della repubblica, ma anche della civiltà moderna. E noi dobbiamo rallegrarcene come repubblicani, come Italiani e come nomini civili. ♦ La statistica tragica delle repressioni russe. -La riproduciamo da una corrispondenza della Stampa di alcuni giorni or sono o non crediamo di do- ~ervi aggiungere nna sola. parola nostra. Che valgono le parole dove cosj spaventevolmente.parlano i fatti? « Questo, che è l'anno certamente più importante e critico nella storia. dell' evoluzione politica e sociale della Russia, come qnello in cui il movimento si fece generale e l'azi(-ne venne compresR nella sua necessità e Hostenuta con 0gni sforzo dalle masse, è anche il più ricco di vittime e il più sanguinoso. Si può dire anzi che dal 9 gennaio dell'anno passato fino ad oggi sia stato un sacrifizio continuo! » ~ I russi stessi cominciano a. guardarsi indietro con orrore e a fare i conti di quanto sia costata q uest'ultima lotta che tutti sperano definitiva. Ecco una statistica eloquente delle vite umane troncate o rese storpie ed invalide dai massacri di quest'anno, a partire dal 9 gennaio 1905 : Morti Feriti Totale Circondario di Pietroburgo 982 1461 2443 Circondario di Mosca (comprese le 3310 5793 vittime del movimento agrario). 24.83 Regione siberiana delle Steppe (centro Tomsk) 2054 2633 4687 Circondario di Karkof. 875 1117 1992 Circondario di Odessa, di Ekaterinoslav e Crimea . 1148 1563 2716 Regione dei cosacchi del Don 294 436 730 Pae8i di sud-ovest 15 56 71 Circondario di Kiev. 388 534 922 Circondario di V ;:irsavia . 369 506 875 Paesi baltici 1977 906 2883 Arkangel 2 4 6 Siberia e regione dell' Amur (compreso il movi1uento ferroviario e la rivoluzione di.Vladivof:ltok). J208 1607 2815 Transcaspio 4 3 7 Caucaso . 2855 3911 6766 Totale 14,654 18,052 32,706 , Già da questa statistica, fondata su dati ufficiali, risultano dunque più di 30 mila vittime; ma se si (l) A p1·opos de la sepanition des Eglises et de l' Eta,t. Secoud E,litiou. Avril 1906. L. 3.

256 RIVISTA POPOLARE pensa che , oltre a tutte quelle che il Governo riesci a nascondere volontariamente, vi furono in ognuna delle giornate più sanguinose parecchi morti e innumerevoli feriti trasportati nelle case private e sottratti alla sorveglianza e al possesso della Polizia, e se pure si vogliono comprendere i non pochi disgraziati ch_e languirC'no e morirono segretamente nelle dure prigioni, la cifra è ancora ben lontana dal rappresentHe il vero! Essa pnò bastare però a darne una pallida idea e lasciar ancor più inorridito chi si ferma a riflettere quale fu, e purtroppo non cessa ancora di essere, l'assoluta realtà! ,. NOI ♦ La morte di Adriano Lemmi. -Era nato a Livorno e si è spe11to ad ottantaquattro anni. Il suo nome è implicato a tut.te le cospirazioui mazziniano ed a tutte le imprese garibaldine; egli fu serupre il banchiere dalla rivo! uzioue; nessuno si rivolse mai invano a lui per averne sot·corso; più noto e più amato egli sarebbe stato se tutte le sue generosità avesse messo in piazza, come praticano tanti che hanno fatto assai meno di lui e assai meno di lui furo1.o filantropi. Era repubblicano e tra gli ultimi sacrifizi pel suo ideale va ricordato lo sforzo fatto , in una ad Ales sandro Castellani, di dare al partito un grande giornale quotidiano: i due illustri patrioti, tanto diversi per temperarnen to, am~vano come un fratello Alberto Mario, cui affidarono la direzione della Lega della democrazia che cnstò, a loro soltanto, .~irca 300,000 franchi. Era sobrio, di una vivRcità di carattere e di una attività sorprendente, rarissima.; alle cinque antimeridiane levavasi per lavorare sino alla sera. Comprò la casa e il poderetto di Alberto Mario in Lendinara per poterglielo lasciare si no alla morte; amministrò .... i beni di parecchi patriotti per poterli soocorrere senza che essi nemmeno lo sospettassero. Ei-a un vero uomo di affari e mercè il lavoro assiduo, 'la intelligenza, le conoscenze acquistate in Italia e fuori accumulò non piccola ricchezza. Gliela rimproverarono gl' invidiosi e i fannulloni ; e gli rimprove- .rarono che avesse guadagnato anche nei contratti collo Stato. In q nesto Adriano Lemmi aveva idee americane ed inglesi ; ma egli su tanti altri, ipocriti t,ruffatori, aveva questa grande superiorità: confessava di essere un uomo di affuri; aver diritto a guadagnare ciò che se non guadagnava lui altri avrebbe guadagnato; volersi mantenere uomo di affari e perciò non volle essere mai deputato ed eletto, se mal non ricordo, si dimise. Comunque le ricchezze acquistate adoperò e spei;e bene per la causa italiana. Il suo carattere , questi precedenti economici, l' ardore che metteva neJle lotte , l' e:,sere stato per tanti anni Gran Maestro delle Massonerie accumularono sul suo capo molte ire e molti odi. Richiesto da me di uno scritto pel numero unico consacrat,o a Mazzini in giugno 1905 rispose che non si fidava di stralciare un q 11alsiasi episodio delle me• morie e dall'epistolario che sta va riordinando e che sarebbe stato pubblicato alla sua morte. I figli rispetteranno, si p11ò esserne sicuri , Ja sua volontà e Ja pubblicazione, se integrale, riuscirà di uno straordinario interesse storico. N. C. Ai nostri abbonati che non fanno la coller.ionedella Rivista e che vogliono mandarci il N. 0 7 dell'anno IX, il N.0 15 dell'anno X ed il N.0 2 del 'anno corrente, daremo in cambio un libro del valore di cent. 50 da scegliersi nell' elenco dei libri di premio di editione della Rivista. RitornandoGiolitti ------ - Il ministero Sonnino dopo tre mesi <li travagliata esistenza è caduto quando comincia va a svolgere i 1 proprio programma. Il magg!ore uomo dell' opposizione, l'on. Giolitti, aveva dichiarato che attendeva un esperimento leale del ministero che avev,1 raccolto la eredid di Fortis ; ma non si dette nemmeno un giorno di tregua perchè lo esperimento fosse inizi:1to..... Perciò noi crediamo che l'attuale Presidente del Consiglio per no11 essere accusato di s~ealt;\ e <li contr:Hldizione si trovò lontano tbll:1 Carnera il giorno, in cui, i suoi luo·- gotenenti dettero battaglia :il Sonnino e lo atterrarono con una maggioranza contraria di 27 voti. Se l'on. Giolitti oggi ha di nuovo in mano il potere potrà dire che ciò è avvenuto contro la propria volontà, per disciplina di partito, per ubbidire ai luogotenenti suoi e che impegnarono la battaglia, lui nolenU'c Ma a b:1ttaglia termin:tta e vinta poteva egli respingere le spoglie opime che gli venivano presentate col pericolo di vedere impegnata una lotta fratricida tra i vincitori suoi più fidi? Se egli avesse rifiutato, infatti, avremmo vista impegnata una contesa tra Gallo, Majorana ed altri minori d'ingegno e di autorità, ma non di smodata ambizione-una vera lotta tra i successori di Alessandro, mentre Alessandro-Giolitti era vivo ancora e pieno di vita. E dato, che uno di questi luogotenenti fosse riuscito a comporre un qu:dsiasi gabinetto, composto di umili pretoriani, chi avrebbe dato affidata mento sulla sua vit:tlità ? D' onde la massima probabilità di un immediato ritorno di Sonnino. Data tale situazione s*imponeva un ministero Giolitti; e si deve riconoscere che non solo per l'autorità <lell' uomo, ma anche per l'analisi del voto del 17 maggio, egli era il solo che legittimamente poteva succedere a Sonnino. Ma quali furono le quse remote o sotterranee ed immediate della caduta del ministero Sonnino? Questo aveva le maggiori simpatie nel paese che com.ava sulla rettitudine e sul la competenza dei suoi membri; godeva della fiducia di quasi tutta l'Estrema Sinistra, compresi non pochi repubblicani, che avevano un gran desiderio di vederlo vivere, pur tenendogli il broncio perchè aveva pres~ dal loro gruppo Edoardo Pantano : e l'Estrema sinistra da molti anni in qua rispecchia la corrente più viva e più sincera della nazione. Ma la simpatia e la fiducia che ispirava il precedente gabinetto non derivavano soltanto dalle qualità delle persone, che lo componevano ; ma dai fatti che in breve tempo aveva compiuto e del programma che si era messo a svolgere. Sul terreno politico aveva cercato assicurare una maggiore autonomia ai corpi locali, aveva abolito il sequestro preventivo dei giornali, avevae questo è il punto più importante - lasciato la maggiore liberta agli elettori di votare per chi meglio credevano, senza tentare di sostituire con tutte le male arti dei governi passati la vol0ntà del potere esecutivo a quella del corpo elettorale. Aveva commesso l'errore di respingere la proposta del controllo dei fondi segreti; ma dai vituperi quotidiani che contro il medesjmo scagliavano certa stampa e certi muletti del giornalismo si comprendeva benis-

RlVistA f>Oì>OtARE sìmo che a Sonnino, se aveva voluto conservata la Jibe"ra disponibilità dei fondi seireti per ragioni di Stato che a nostro avviso sono insussistenti, non ne aveva fotto cattivo uso. La presentazione Jei provvedimenti pel nu,z.zogiorno aveva dato a tutti la sicurezza che Sonnino intendeva af-lrontare nella sua intaezz:1 qudlo che costituisce il maggiore prnblema nazionale del momento ; poichè è bene avvertire che il valore (Ìi quei provvedimenti non si può desumere dallo esame di ciascuno: uno per uno considerati si possono giudicare insufficienti ; ma presi insieme danno la prova che chi li presentò aveva la coscienza della grandiosita e complessitù del pro• blema posto coraggiosamente e messo sulla via della sua gradualè soluzione. Ma il ministero Sonnino parl:tmentarmente parlando era nato tisico. La maggioranza che aveva abbattuto il ministero Fortis non era omogenea. Gli ascari avevano v~t:ito contro perchè la voce degli elettori si era imposta; i democristi o de,nocratici costituzionali si erano uniti a Sonnino nella speranza di r:tccogliere essi i maggiori benefizi della vittoria: essi speravano avere tutti o quasi i· portafogli lasciando generosamente a (lisposizione di Sonnino la Presidenza e qualche sottosegretariato. Ma essi non poterono essere conten rati: furono loro oMeni due portafogli e la Presidenza della Camera ; ma essi ne volevano tre e il sottosegretariato dell'interno. Non poterono essere contentati perchè i tre capi del democristismo, Gal'lo, ~occoOrtu e Maggiorino Ferraris fecero comprendere che tra loro e' era un patto giur:tto : nessuno avrebbe accettato se uno <li essi fosse stato escluso dalla croce del potere ; ed uno doveva essere esci uso perchè nel ministero era entrato Pélntano. D' onde le ire spaventevoli contro quest'ultimo; d' onde le esplosioni di loyalism ; d' onde le lezioni di moralira politica, di carattere ec. ec. lr:t, lealtà costituzionale, omaggio al carattere ed alla sincerit:ì politica venivano da uomini che mai si erano scandalizzati in casi analoghi .... e peggiori. E Montecitorio nei primi giorni del ministero Sonnino dava tale spettacolo ributtante di furori, d'ipocrisia, d' insinuazioni, che mai l' uguale si era veduto..... Molti credettero che Cocco Ortn d:t Montecitorio passasse alla Longara per non avere pouno acchiappare un port:tfoglio purchessi:1 ..... Nello spettacolo tristissimo la nota gaia o vera• mente simpatica venne soltanto da Roberto Talamo; il quale sereno , cortese, sorridente , franco e garbato ripeteva a tutti : Sonnino è venutomeno agli illlpegni c01t me presi nella lotta contra Fort1s; mi jJrenderòla rivincita ; me la pagberrì. I democratici-costituzionali o democristi erano e sono pochissimi come numero; m:1 sono abilissimi, conoscono tutti i deputati , sono accampati perpetu:tmen Le a Montecitorio, sanno lavorare gli ascari: questo sopra tutto. Agli ascari essi trasfusero la fiducia che il ministero Sonnino non aveva base, non poteva durare, non avrebbe fatto le elezioni .... che se alle elezioni generali si fosse· venuto sotto di lui , egli era tanto minchione da lasciare fare agli elettori. Già: la rettitudine mostrata nelle elezioni costitui una graude debolezza per Sonnino; gli asrari non sentivano più il salutare timore delle elezioni ! All'azione demolitrice dei malcontenti di sinistra si unì quella dei malcontenti di destra. Prinetti, ad esempio, credev:t che si era arrecata grave oflesa agli interessi dell:t patria non accettando il sacrifizio eh' egli era pronto a fare degli ultimi avanzi della propria salute; e il marchese C,tppelli alla sua volta in quanto ad abnegazione non scherzava: egli, eh' era stato segretario d' amb:1sciata con Di Robilant e ministro degli Esteri per quarantotto ore con Di Rudini aveva la coscienza che avrebbe servito il paese assai meglio che l' on. Guicciardini. Tutto sommato al ministero Sonnino noceva sopratutto : l'onestà sua che non serviva ad incutere timore agli ascari e la disgraziata circostanza che esso poteva appena disporre di undici ministeri -compresa la presidenza - e non di trentatre quanti ne occorrevano per soddisfare le nobili ambizioni di coloro che si \·olevano sacrificare pel bene del paese. La sua morte era decisa; e il ministero crediamo che avesse coscienza della prossima morte sua. Ma come e quando ammazzarlo? Non sui bilanci : gli scrupoli costituzionali non lo consentivano. C'erano due importanti disegni di legge : l' uno relativo ai provvedimenti ferroviari; l'altro relativo ai provvedimenti pel mezzogiorno. Ma come _dare battaglia su di essi se le Commissioni Parlamentari che li avevano esaminati ne avevano consigliato l'approvazione e quelle Commissioni in maggioranza erano composte. da deputati dell'opposizione? Sarebbe stato uno scandalo parlamentare enorme e la nazione che vedeva bene quei progetti, specialmente quelli sul mezzogiorno, si sarebbe ribellata alla prima occasione contro i propri mandatari. D' onde la necessità di <lare battaglia su di un incidente; di creare un pretesto.... L' incidente, il pretesto fu trovato nell' ordine dei lavori parlamentari. Gli avversari sentivano eh' era necessario affrettarsi alla battaglia prima che tornassero alla Camera i socialisti: infatti essi vinsero per ventisette voti, quanti forse ne avrebbe riacquistato il Ministero colle elezioni del 3 giugno. Ma ìl pretesto era indecente, era miserevole la occasione. E allora il luogotenente di Giolitti, Angelo Maioran:1, prese il coraggio a quattro mani e per renderlo decente spiegò tutta la su:t abilità. Fu facile spiegarla perchè quando si ricorre alla menzogna nulla è difficile. Non era riuscito facile a De Marinis provare che Massimo D' Azeglio er:1 di accordo con lui , falsandolo con un semplice processo di mulitazione? · Cosi Angelo Majorana: accusò Sonnino, nientemeno, che di essere pentito di avere presentato i provvedimenti in favore del mezzogiorno! Fu una brutta giornata; tale la proclamò la Tribulla, che pur er;t ed è esultante per la caduta del ministero Sonnino. La giornata fu brutta; ma il rossore dell:t vergogna provata nel primo momento è stato sostituito dal rossore per la gioia del potere ritornato nelle mani del partito. Così oggi, dopo un anno d'interregno, abbiamo di nuovo un ministero Giolitti. Molti ne temono conseguenze sinistre politiche e morali; noi non nutriamo siffatti timori. L'uomo è molto migliore della sua fama e non cornprendiamo come il Giolitti, cui andarono tante lodi di

258 RI V 1ST A POPOLARE Ferri e di 'fur:1ti possa in un istante es~erne divenuto im111er.itevole. Nulla abbiamo d:1 cambiare a ciò che sul suo conto più volle abbiamo scritto-- ad esempio 11ei Numeri ~lei 31 111:1r:w 1902, 15 aprile, 30 ottobre e 15 11uve111brc 1903 e 15 marzo 1905-; vedendolo ritornare al potere dobbiamo soltanto deplorare vivamente i mezzi adL>perati dai I uogotenenti suoi , con o senza il suo consenso, per arrivarvi. Noi non crediamo che egli si getterà nelle braccia della reazione, perchè sa trarre giovamento dalle lezioni delle cose. Il trionfo sempre transitorio, delle reazione non sarà reso possibile che dalla follie dei socialisti rivoluzionari e dagli eccessi del proletariato impulsivo e incosciente. I provvedimenti pel mezzogiorno ·non saranno ritirati che per essere migliorati; certamente saranno estesi alle Marche ed all' Umbri,1. Sarà tanto di guadagnato se dei possibili miglioramenti usufruiranno due regioni, che, economicamente, sono tre le più <lisagi:1te. E noi non crediamo neppure impossibile che le Meridionali, timorose di una guerra ben guerreggiata, che potrebbe e_ssère mossa loro dalla Stato acconsentano a<l un riscatto a condizioni anche migliori <li quelle stabilite con l'o!l. Carmine. Qualche giornale già preannunzia l'evento. Ne sarà più possibile governare senza riprendere i propositi di legislazione sociale ill favore <lei lavoratori enunziati da Pantano. Sonnino aveva dato il buon esempio di mantenere Ja ministro gran parte delle promesse fatte <la deputato; l'opposizione <la questo precedente recentissimo sarà costretta ad imitarlo: essa che lamentò la insufficienza di tutti i provvedimenti <lel pre-:edente ministero pervenuta aì governo <lovra se vuol vivere, migliorarli e completarli. Se ciò 11011 farà potrà mantenere la maggioranza a Montecitorio, ma perderà ogni base nel paese creando una situazione, che potrà essere sfru ttata a benefizio <lell' Estremasinistra. Cosi il Ministero Sonnino, coll'eredità lasciata al Ministero Giolitti, anche scomparendo prima di compiere b propria giornata, avrù fatto opera buona e di cui l'Italia tutta potrà sempre compiacersi. Il terzo ministero Giolitti e quale può essere io u11,t Camera nella quale e' e .asse1Jza di partiti organici, scarsezza di uomini di valore, prevalenza spaventevole di ambizioni di omuncoli; ed essa, pur troppo, rispeccchia il paese. La nota caratteristica di questo gabinetto e la esclusione dei radicali; e questa esclusione e resa più sintomatic:a dalla sgarberia usata a Fradeletto, che aveva rinunziato a fare una terza lezione sul carattere ed aveva accettato il posto di ministro dell' istruzione e che fu illico et immediate messo alla porta perchè pretese avere un compagno che potesse fare da pendant ai troppi ministri di destra, eh' erano entrati nel Gabinetto. In quanto agli altri lllinistri nulla abbiamo da osservare, specialmente considerati dal lato personale. Nello insieme rappresentano un accozzaglia di elementi diversi e di diverse tendenze e che sino a ieri si combatterono come cani e gatti. La terza incarnazione di Giolitti prese11ta tutti i difetti, che furvno rimproverati dai suoi an11c1 al Gabinetto Sonnino. Speriamo che esso possa cbre al paese tutto ciò che dall'ultimo pretendeva. La Rivista Attorno aitumulti ~~ ali'azi~n~soclalista Ancora tumulti e repressioni L'inutilità della protesta socialista. - Ancora del i.;angne si ò versato; e in 8ardegna, uell' i,oJi, svcntumta e nelle Calabria dove i segni della vita biologica e 80ciale sono tanto grami. . Quali le ca118e remote e le occa:/oni o i pretesti immediati? Soi10 le solite e per la Sardegna con grande equanimità sono state e:-iposto del Hociali.sta Prof. A. Graziadei: si avverte un profondo malesserf', si sente il bisogno prepotente di un i 1omediato miglioramento, e si crede al diritto colla possibilità di conseguirlo immediatA.mente e si vuole raggiungerlo comunque anche coi mezzi illeciti, violenti, che possono rinscire soltanto a peggiora.re una situazione già abbastanza disastrosa e che creano nuove vittime e aggravano i rancori e gli odi esistenti o ne creano di nnovi. Data la complessità delle genesi di questi avvenimenti, che con una frequenza spaventevole funestano l'Italia, se da un lato si rendo difficile sceverare da q11al parte sta il torto e la ragione, dell'altro q11ando si tiene conto dell'esito sempre funesto per gli autori immediati dei tumulti si ha il dovere di constatare: 1° il fallimento più clamoroso, più straordinario, della protesta socialista co11tro il ripetersi delle repressioni sanguinose; 2° la inutilità degli insegnamenti , che dovrebbero scaturire dagli avvenimenti del periodo dei Fasci e dei tumulti del 1898 e della serie an~tloga di fatti, che si sono ripetuti pos·ter;ormente e che hanno reso cronico l'alternarsi dei tumulti e delle sanguinose repress:oni. Si ebbero tulllulti e repre:3sioni all'indomani dello sciopero generale del 1904, che fu promosso colla balorda intenzione di servire come monito solenne }d governo affinché per lo avvenire non si ripetessero i conflitti tra forza p11bblica e lavoratori tamult11anti. Invece si sono ripetuti ancora più in-,istentemente anche dopo il secondo sciopero generale e dopo che a questo è seguita la manifestazione più teatrale, ma certamente non più efficace della dimissione del grnppo }Jarlamentare socialista. Se la causa dei conflitti fosse quella, che hanno additato alcuni malevoli e molti esaltati se nou pa¼zi addirittura; cioè, se e3si fos:3ero la co,u;eguenza diretta del malvolere del gove,·no, che , meHsosi agli ordini della grassa borghesia e del capitalismo, vuole spegnere nel sangue ogni tentativo di elevamento economico e morale del proletariato , noi dovremmo conci uderne che l'Italia da circa tre lustri in q uà si è trovata e si trova uelle mani di una baudà di scellerati e di assassini, che si ·compiacciono di questi conflitti e che stupidamente ci·edono di potere arrestare e spegnere nel sangue il moto ascendente dei lavoratori. Ora noi esclndiamo questa ipotesi mostrnosa e siamo più che mai convinti che non c'è stato e non c'è uo,uo di governo in Italia che non sia rimasto e non rimanga profondamente addolorato del sangue che si versa; che non c'è stato e non c' è uomo di governo, che non avrebbe voluto e non voglia evitare che gli siano riversate addosso tante terribili responsabilità. I governanti che s'illudessero di potere consolidare la propria posizione e quella delle isti tuzioui politiche ed economiche coi ripetuti salassi alla Bouillhaud sul corpo emaciato del popolo sare1bero non solo dei delinquenti, ma anche degli imbecilli. Ciò che sarebbe peggio dal punto di vista politico. Egli è che i conflitti che rattristano la vita italiana hanno cause profonde, che li rendono fa.tali, anche contro la ferma volontà di coloro che banno nelle mani le armi del potere. La loro ripetizione se Jnmcggia sino ali' inve1·osimilo la inutilità e la iwpo-

RIV1STA POPOtAllt 259 teuza. dei mezzi escogitati dal partito socialista italiano per impedirli. dimostra altresì che la impulsività d~lle masse nostre raggi unge le proporzioni della hestialità. Si sa che i popoli i1uparano poco dalla storia e che scorso 11n dato nnmero di anni, quanti sono sufficienti a fare Beomparire gli attori di ·rn dato dramma e i a ca1:cellare il ricordo da.Ila me111oria dei disce11Jenti, quelli ripet,mo gli stessi errori e le stesse colpe che furono scontate amaramente e pnniti severamente. In Ital:a invece l'esperienza quotidiana a ·nulla serve; colpe o errori si ripetono da 11ngiorno all'altro senza che la conoscenza dei loro esiti valga a rattenere 1111 solo attore dal · rappresentare la s,rn parte tragica. Si direbbe che gli avvenimenti si svolgano in un luog9 senza che notizia dei 111edesi1ui arrivi a pochi chilometri di distanza. che si svolgano con nna terribile autonomia e colla più assoluta indipendenza tra loro ; si direbbe che non ci 8ia no giornali che li dP-t1crivano, comizi ed oratori ardenti che li cotnmP-n• ti110, Camere e deputati che li dii:;cutano; si direbbe che ne,isuno legge, nessuno ascolta, ·uess11no comprende A apprende; si direbbe almeno che la memoria di ciò che avvienè non esista , neppure allo ~tato rudimentale e che il bagno nel fiume Lete si ripeta per le grandi collettività in ogni giorno del!' anno ed in ogui ora del giorno. Se si leggesse, si asc0ltas:::1e, si comprendesse, si apprendesse, si ricordasse, allora le masse dei malcontenti saprebbero che i loro sconnessi e inconsiderati movimenti terminano sempre in un modo e colla peggio per loro, che lasciano sul terreno morti e fe. riti e danno largo contingente di arrestati, di processati e di condannati; e sapendo tutto ciò si asterrebbero dal provocare gli episodi tragici e criminosi, di cui ci occupiamo. D'onde la conclusione che sul nostro paese da alcuni anni in quà passa rovinoso e irresistibile 1111 vento di follia, che impaurisce quanti ne sentono il rumore e ne calcolano le devastazioni. La conclusione potrebbe riuscire desolante; potrebbe far dit11Jerare dell'avvenire del nostro paese e da.re ragione ai pessimisti nostrani e stranieri che ne cantano con morbosa compiacenza la degenerazione e la inferiorità. Ma se la storia è inutile per le masse dalla bestiale impnlsi\'ità aggravata dalla grande miseria non può e nou deve esserlo per quanti la conoscono e sanùo trarne ammaestramenti. La storia infatti insegna che in Inghilterra, nel paese della legalità e dove più innegabile e più colos:::1aleè il progresso politico ed economico, abbiamo avuto due periodi contrassegnati da tumulti e da repressioni perfettamente analoghi ai nostri. Durarono circa quindici anni i moti del Luddismo; ù urarono ci rea dieci anni i Il.loti del ca,rtisrno; durarono per circa ottant'anni q11elli più complessi dell'Irlanda! .... ~ come durante le aberrazioni pel Luddismo s' indisse la guerra contro le macchine e contro gli opifici; cosi oggi in Sardegna s' inveisce contro i casei(-ici contro i tram elettrici .... Ma quet1to confronto non suggerisce, però, altre melanconiche rifle1:1sioni? Uertamente. L'Italia per le sue condizioni inlellettuali, morali ed economiche si trova oggi, agli inizi del secolo XX, dove si troviwa l' Inghilterra sino a sessant'anni or sono. Ma è questa forse una novità.? Non siamo tutti couvinti di tale verità e da un pezzo? I maggiori pericoli e i maggiori dolori per l' Italia vengono intanto da questo contrasto: i bisogni, i desideri, le aspirazioni delle masse lavoratrici, in seguito all' azione della stampa, dei contatti coi viaggiatori e all' attiva e µrecipitosi,. e imprudente propaganda socialista, sono quali potrebbero essere tra i !JOpoli più civili; la potenzialità economica per soddisfarli è molto di sott0 di qn_ella dei popoli che si prendono a modello e che s1 vorrebbero imitare: l' Ino-hilterra ha nna ricchezza privat:t di 300 1nilùl1'di ~d un reddito _ann110 di circa trentaci11que miliardi e l' Itdia, tra si e no, ha una ricc)ieua privata di 65 miliardi ed un reddito ann110 che non arri va a dieci miliardi secondo i calcoli 1,iù genero-;i ; e iufine i modi e i mezzi che si aduperano per domandare e conseO'uire g_li. '.3-gognati. miglioramenti sono q1ielli dei popoh inc~v,h, la ?m mentalità è arretrata, la cui organizzaz10ne e sohdarieta oono appena iniziali, il cui analfa-- beti~mo in media è del 50 °/0 e arri \·a al 75 e ali' 80 °/0 precisamente nelle regioni dove più frequenti sono i tumulti e le repressioni sangi1inose ... Ecco i contrasti fatali che riescono ai ris11ltati tragici, che tutta la rettorica 8tupida o malevola di alc11ni medici improvvisati non possono impeJirc. L' uso delle armi e l' intervento della forza pubblica nei conflitti tra capitale e lavoro: l'esempio dei popoli civili. - Nel Divenire socùtle a.bb,amo letto coti di:ipiacere in un ar• ticolo di EuriL:o Leone sull' ultimo adopero ge11erale questo brano, t:he uon ci :iare.nmo atte.:.1,>da une\ persona colta fld acuta come l11i: e La µroposta che quale cuno di noi aveva avanzato sulle c,Jlo1111e dell'Avanti! e di dare la dCure ~dle radice proibendo l' intervento e della foru nelle contei:;e econo1u che, non parve nepe pm· degna di con,;iderazione per la sua audacia - « /'orse iynJra,ndo che ùi G~rm1 .inie ed Inghilter,·a e quella proibizione è yià c'>slume acquisito della, cie viltà capitalista ! • Noi che abbiamo stima di Enrico Leone, delle cui collaboraz1011e uun di nido ci ouuriamo, deploriamo che egli, contro la verità, po:;sa ribt1d1re pregiudizi ed er rori pericolo:;i, perchè oerniuauo cdii e preparano altri eccid1i, senza. atfrettare di 1m ora I' avvento del collettivismo e del i:;indacali:Hno. Se la ciVtltà C'ipitalistica non ric·wre più alle armi nei conflitti tra capita.le e lavoro egli è cbe la civiltà lavoratrice uon rende µiù 11ecc1s,ari gl'interventi della. forza annata. Il Belgio è tra i paesi civili; uia. nel ~886, q11an·Jo a cagione delltt. deficiente 01·~aniz1.G1.zioue 1 lavoratori ri~ordero alla violenza, le truppe intervennero, ci furono morti e feriti co:.ne in 1ta.lia. In } 1 rancia O1emcrncea.1 contando s dia. civiltù lavora,tdce aveva promesso per:;Jnalmente s.tl luogo dello SL:iopeto, che le trnppe non si sarebbero fatte vedere; ma ad arrestare le violenze f.1 costretto a mntare avviso. In Inguilterrd., dopo lungue disc.1s:::1ionisi riconobbe tacitamente uegl1 scioperi la legittimità del picketing; ma questo ha tanto da fare colle minacce, colle bastonate, colle sas:iate, colle devastazioni e cogli incendi degli scioperanti italiani quando il diavolo lrn. da fi:1.rn coli' ac1ua santa. Per la Germania abbiamo ripetuto-e come evita.re la ripetizione quando gli avvenimenti e i giuJizi erronei si rinnovano nella identica condizione della prima volta? - ciò che Mora11dottt, .!!'erri, ~isrier diTeLtore del Vorwarts - 1' organo utficialt:l del socialisu10 tedesco! - hanno detto e 8Critto Bùll' a.ttitudine tra.nq uilla, pacifica, civile dei hwora.tori, elle nc1n renJt:l affatto necessario l' intervento della truµpa. Sul costume acquisito della civiltà capitalistica, in Germania abbiau.10 citato il risultato delle tre interviste avute dal signor .K:lgardo .H.osa: col comaudante la guarnigione di Mulhaim, col Dr. Baare direttore generale del sindacato capitalistico di gS:,en e di .Bochum e col presidente del sindacato operaio della We - sttalia, Ora crediamo opportuno riferire testualmente la conclusione che il Rosa tira dalle concordi dichia• razioni dei tre individui, che rappretJentano i tre elementi diversi, che duvrebbero agire nei conflitti tra capitale e lavoro: e Tirando i conti, scrive il Rosa al

260 RIVISTA POPOLARE « Gi01·nale cli Sicilia, t1oi troviamo clie in c+ermani;-1, « il provvedimP-nto propotit,o dall'on. De l!.,elice ha dato ·« buoni risultati con soddi:;f ,zione 111111 :-;ul·>dei lavo "ratori, ma an he dei capitalii.t,i o dèi rappreSt'ntanti ~ la forza. Il provvedimento e\'ita, a lo:-oeonvinzione, e i conflitti sanguinosi, JJercl1è la µre::wnza della forza « può costituire nna provoct\zione. Ma tale disposizione, « per unanime as:Serzione di t11t,ti, tii fond,L p1·incipal- « mente sulla educazione degli operai, sull0 stato giu- "' ridico d<dle loro organizzazioni., sulla loro coscienza « òi poter contendere nelle vie legali, snl loro rispetto « alla legge e su di un altro cumulo cli circostanze « morali, psicologiche e sr.ciali che tra.tte11gonol'operaio « tedesco a fa1·si giustizia da sè, scendendo ad atti di " violenza ». La civiltà capitalistica in Germania. non fa appello ali' intervento della forza pubblica, non ricorre all'uso delle armi perchè laciviltà p1·oletarùiè tale che non rende necessario nè l'11uo, nè l'al t··o. E,·co la verità. Chiunque atfer_ma diversamente s· ing.urna e J inganna. I candidati socialisti al bivio. - Abbiamo detto nel Numero prt!Cedeute e plr quale motivo - pt'itno solo dei tanti accam1•ati -- riteneva1no log·ca ed anche doverosa la dimi::;sione dPi deputati socialisti. Easi che credevano e pretendevano - in generale con ragione--di rapµresentare le mas.:;e lavoratrici non pJtevano utilmente rimane-re al loro posto quando da m9lte parti, quantunque interessatamente, si r_ipetev~ che delle medesime 11011godevano più la fiducia; essi che avevano bia:simato, bencbè in ter,ni ni re missi vi e non tempestivamente lo tiCiùpero gen'èrale non pote ' vano più ra pprese1i tare coloro che lo a ve vano proclamato e buffamente tentato di eseg11ire. Noi pensiamo, e non è male ripett·rl,), che i deputati socialisti siano in buona µarte n'sponsabili dello spirito nuovo che ha inva8,> unn. gro.sl:la frazi,me del proJetariato che sembra pil'.l gro:isa ancora pel vocìo che fanno gli avvocati e gl' intellettuali, cl1e in nome dei lavoratori autentici, fanno intorno a loro; ne sono responsabili per la loro quotidiana coudiscende.ò.za ai voleri degli armeggioni e dt"gli anarcliici , per la incertezza della 101o condotta, µer la ruaneanza di energia neJI' affrontarli e nel separare la propria tlalla loro cautia. A q11esti fatt1ri intrinseci, per cosi dire, altri estrinseci se ne nnirollo a deterrni nare la seceHsione virtuale tra le di verse tendenze del :;•eia I ismo i tali ano, che 1,otrà meglio svilup11arsi e µiù utilmente vivere quando le parti si saraune meglio e più nettamente delineate o separa.te effettivamente. Ettore Ciccotti, Ì:,pirandosi a realtà ed a sincerità, dovrebbe rifai e il :rno libro s1illa psicologia del moviniento socialista 'ila/iano, onde 8µieg<lre come e perchè in Italia dove mancano le condi1,ioni essenziali per la. genesi generica del sociali::1rno non solo questo si è sviluppato rapidamente e largamente, ma nel suo seno e' è già una corrente ::iindacali!-:ita diversa da quella tede::1ca e con una forza che in Germania non ha e che segue metodi propri e che non trovano riscontro altrove: dalla pazzesca leggerezza colla quale si ricorre allo sciopero g1rnerale, dalla. provocazione siste• matica davvero rivoluzionaria èsercitata nel Consiglio provinciale di Mantova, ai criteri elettorali prevalHi nel Collegio di Budrio - dove pare che il vero ed eccellente titolo per essere caudida ti socia listi è quello di procurarsi una condanna per diffamazione-- alla insurrezi<,ne contro il gruppo parlamentare, .alìa sollevazione contro il rivoluzionarismo, del resto poco autentico, di Ferri. Di questo spirito nuovo e brutto si avevano avuti segni a .Milano contro Turati e nelle Puglie contro Barbato; ora si è chiarito più invadente e più ardito ed ba fatto anche tentare un ravvic:namc1tto molto ::!tentato tra la f~ttco rlivorc:1.Lricerlei :;uciali::1ti italiau i e quella dei giacobini f,·a11ce::;iche di::itrnS*lro µ;li uomini della Giron fa; il ravvicinamento è assai stentato, perchè fortuna.tamente in Italia non è in funzione la ghigliottiì1a e coloro che dovrebbero fa.ria, fonzionnre hanno tanta eonigliesca prudenza da non farsi mai acchiappare nei tumnlti che e-isi µrovocano e che costano la vita e Ja libertà di tanti dil:lgraziati 1 che prestano loro fede; la comparazione è anche alq 11anto ri dicola per le µroporzioni degli avvenimenti e dei protagonisti. In verità non si potrebbe che ridere sgangheratamente se si volessero paragonare i Dugoni, i Lazzari, i Sabbatini ai colo;si che rispondevano al nome di Dànton. di Robespierre, di Saint Just .... Dove condurranno i rivoluzionari nou:veau style non si sa. Sinora essi contauo al loro attivo parecchi eccidi e molti anni di galeni distribuiti alle vittime iuconscie della loro predicazione , la perdita dei collegi di Corato , di Reggio Emilia, di Budrio, di Genova, di Tori no, della maggioranza provinciale di Man. tova, ecc. Le urne il giorno 3 ci diranuo se al tre perdite si avranno a deplorare. E diciamo: deplorm·e, perchè come ruolto ci dolse dell' allontanamento dalla Camei:a di uomini come Prampolini, Chiesa, Barbato, saremmo dolentissimi se non dove:;sero ritornare quasi tutti i socialisti dimissionari che nella. Camera e mo! to più nel paese portavano un largo contributo o di sincerità. o di competenza specialmente nelle quistioni attineuti ai problemi del lavoro Sicurissimi del ritorno di Turati, di Costa, di l!,erri, di Gatti, facciamo voti caldissimi, che tornino pure al loro posto Cabrini, Morgari, .Zerboglio ecc. Ma uoi vorremmo per la sincerità, che soprat.utto adoriamo, per la efficacia dell'opera che i deputati sociali::1ti possono spiegare nello interesse del proprio vartito e del paese in genere che essi ritornino a l\fon tecitorio in una situazione chiara e netta e dopo avere esplicitamente detto il loro peusiero sulle questioni ardenti, che hanno prevocato le dirui::1sioni: i 1 ivolnzionari si presentino come tali e non si nas-:ondano i riformisti; dica chi vuole di essere sotitenitore di uno sciopero generale a getto continuo e non taccia chi lo desidera riserbato a momenti eccezionalissimi e che pos~ono riuscire ad uua aziune real men le ri voluzionana. Noi non abbiamo potuto procurarci i pr0grammi di tutti i candidati socialisti cue si presenteranno al giudizio degli elettori il giorno 3 Giugno ; ma ci sembra che non abbondi la chiarezza in molti. 11 più rsplicato nel condannare i balordi teu ta ti vi di scioµero generale è titato il Cabrini, le cni parole acquistano maggior valore dalla dichiarazione sua di profondo dis:ienso colla Federazione Sociafo,ta. di Milauo e d\jlla ferma decisione di non volersi viù ripresentare ed al fatto che a '.Milano già si è proclamata la candidatura di :b;ttore Ciccotti, che non si sa, però, con precisione se sia rivoluzionario, riformista, scioperaiuolo, sindacalista pur sapendosi eh' è nomo di grande valore intellettuale e di molta prudenza. (1.). Ha frasi recise di biasimo il Zerboglio contro i socialisti per antodenominazione che chiacchierano a van vera, che diseredi tano l' azione parlamentare e bevono frasi. Egli considera lo sciopero generale come 110a deviazione del socialismo integrale e crede che il partito socialista italiano si trovi in uno stato anormale. Oddino Morgari espose il proprio pens;ero dinanzi alla Federazione socialil:lta di Torino e volle mo.:itrarsi equo - e tale egli è profondamente - condannando le repressioni sanguinose , rua ricono- (I) Mentre correggiamo le bozze di stan,pa leggiam,1 sull'Avanti! la 1·iut1nzia es1 licita di Ciccotti. I riformisti in luogo ùi Cabrini, che con nostro p1·ofondo dispiacere, ha insi:itito uel non volerne più 8apt:1·e tli rappresentare il Vl Collcg10 di Milano, ponauo Claudio 1'rnves, (l;l'Cttorc dt•l 1'e1,1po. .

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