Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 8 - 30 aprile 1906

RIVISTA POPOLARE 205 una qualsiasi perturbazione nello smercio o nella produzione di un prodotto agrario - ad esempio, la chiusura di un mercato vinario o il sopraggiungere della mosca olearia - è ad<lirittùra catastrofica nel mezzodi , mentre nelle Marche non potrebbe produrre, che un danno parziale. Anche limitando la indagine alla sola agricoltura, la qualità del suolo, la distribuzione del le acque, i generi e i metodi di coltura costituiscono altrettante diflerenze tra i paesi al Nord e quelli al Sud del Tronto. Sopratutto poi l' agricoltura meridionale diversifica dalla marchigiana in due punti sosunziali: il contratto di lavoro agr.uio a base di salario, si dissimile dalla nostra mezzadria : l' ;1gglornernmento urbano <lei lavoratori della terra, i quali presso noi abitano invece nei fondi che coltivano. 3.0 Il provvedimento, che più sembra invocato dai fautori dell' agitazione pro Italia centrale , si è lo sgravio del 30 sull' imposta fondiaria erariale. Lasciamo andare che tale ~gravio è riservato soltanto ai minori contribuenti; che per le elevate sovrimposte delle Provincie e dei C()muni delle Marche quello sgravio non ridurrebbe la complessiva imposta pagata dal contribuente che di circa il 12 % in media. Ricordiamo piuttosto che lo sgravio in parola è basato sulla presuuzione che il nuovo catasto imporrà un minor onere al contribuente meridionale, il quale attualmente pagherebbe più del dovuto. Esso quindi costituisce in teoria, non già un tratta mento di favurl:!, del resto vietato dallo Statuto, ma una specie d'anticipazione di giustizia tributaria. E' evidente che esso non potrebbe applicarsi là dove un nuovo catasto è già compiuto e serve già alla determinazione dell' imposta: quindi nelle Marche la provincia di Ancona, che ha ii catasto nuovo, non potrebbe fruire dello sgravio. Ne fruirebbero le altre tre provincie ; ma la sincerità ci costringerebbe a confossare che le provincie marchigiane le quali non hanno accelerato la revisione catastale, se ne sono astenute perchè, a torto o a ragione (a torto crediamo noi), temevano e temono che dalla revisione preverrà un onere maggiore, ossia, in lingua povera, ritengono di pagare oggi meno di quanto dovrebbero. Ed allora, con quale equità si chiederebbe un provvedimento basato sulla presunzione contraria ? _ 4.0 Altrettanto potrebbe dirsi degli altri provvedimenti escogitati a sollievo del Mezzogiorno. Non v' è confronto possibile tra quello e le M. :che in fatto di viabilità, di alfabetismo e di applicazione delle tasse di famiglia e sul bestiame. AJ. esempio, le nuove disposizioni per la tassa di famiglia nelle provincie meridionali sono identiche a quelle contenute nel vigente Regolamento della provincia. di Macerata. 5.0 Il disagio del Mezzogiorno, oltre che economico, è morale : l' animo meridionale è roso dal dubbio che l' Italia sia più matrigna che madre per coloro che vivono al Sud. Da queste diflerenze il Bianchini trae la conclusione: che chiedere lo stesso trattamento pel mezzogiorno, e per le Marche ed Umbria equivalga ad applicare la medesima cura a malattie differenti di grado e di qualità; eh' è male scelto il momento di rivendicare quanto le Marche potrebbero ai1che legittimamente richiedere e che sad abile, ma non dignitoso nè generoso approfittare delle circostanze e subordinare il proprio concorso ad un atto se non di stretta giustizia, certo di amore, alle condizione di essere ammesso al beneficio; e che in• fine è supremo interesse nazionale per le altre regioni dare segni di aftettuosa solidarietà al mezzogiorno e cancellare ogni sospetto che questo possa nutrire sui sentimenti della nazione a suo riguardo. Queste osservazioni , supergiù , più volte avevo fatte agli amici Celli e Valeri pur non negando mai che quelle regioni si trovino in condizioni disagiate e tali da meritare speciale attenzione. Ma il Bianchini s'inganna forse per un cavalleresco e nobile ed esagerato amore all' unità nazionale? M' inganno forse io per soverchio am<>re al loco natio, per egoismo regio1ale? E' quello che si vedrà in base ai fatti. Intanto premetto -· e non per la vanita d'imitare il Bianchini - che le condizioni della mia S1cilia sono sensibilmente migliori di quelle della Sardegna e del mezzogiorno e che nel rapporto tra imposte pagate da una regione e spese fatte dallo Stato in favore della medesima, la Sici]i;1 si trova in condizioni migliori del lo stesso mezzogiorno. Ciò che ho confessato a Brescia nel 1904, a Genova nel 1905, a Bari nel 1906. Ritengo altresi che dal nuovo catasto la stessa Sicilia, complessivamente, non potrà ricavare i benefici, che verranno alle Calabrie, alla Bas~licata, alla Sardegna, agli Abruzzi e alla Campama. Ciò premesso comincio coll' esporre e commentare sobria men te una serie di dati statistici su tre gruppi di regioni : 1 ° Piemonte, Liguria e Lombardia; 2° Marche ed Umbria; 3° Abruzzi e Molise, Puglie, Basi\icata, Calabrie, Sicilia e Sardegna. In questo terzo gruppo avrei potuto comprendere la Campania; ma L-1 provincia di Napoli che ne fa parte ne perturba fortemente le co1dizioni medie nel male e nel bene. E per Napoli . ci fu già la legge speciale, che comin~ia a dare i suoi benefici frutti. Per questo motivo avrei potuto anche escludere la Basilicata, cui provvide la legge Zanardelli; ma ne riproduco i dati che sono i più tipici e rappresentativi <li qL1dli dd mezzogiorno e perchè gli Italiani sappiano che sono arrivati forse tardivi i rimedi. Nella Tavola I riproduco dai Nitri, dalle pubblicazioni ufficiali e da uno studio di J arach (1) tutto· ciò che si riferisce alla ricchezza media, al risparmio, allo sviluppo industriale delle regioni succennate. ( 1) Nit ti: La ricchena del!' Italia ( Torino-Roma. Roux e Vìarengo 1905); Statistica industriale del Regno d'Italia. Riassunto. Parte 2:1 (Roma, Tip. Bertero 1 1905); Jarach; Distribiq_ione topografica delle Societa per a 1 ioni. (Riforma Sociale. Dicembre 1905).

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