RIVI.STA POPOLARE 213 da lavorare ed allora le vien meno il necessario alla vita, dal che risulta il gravissimo inconveniente della poca sicurezza delle campagne». · « Da quanto si è esposto parlando della colonia parziaria risulta evidente che è una fortuna pel colono se esso alla fine dell'anno agrario non rimane debitore. Se l'anno cade sterile il racco] to va tutto a favore del proprietario , poichè dalla parte del colono- deve pagarsi la semente; in questo caso il povero contadino rimette fatiche, manutenzione di animali ecc. (7Jarniani p. 667 e 668). « Messina. La popolazione agricola è esuberante ed aflezionata alle campagne. Essa emigra quattro volte all'anno nelle altre provincie dell'Isola, in Calabria· e persino in Grecia. I contadini non abitano in città: abitano nei villaggi. Anche i proprietari stanno generalmente in campagna in comode villeggiature per più mesi dell' anno. Le abitazioni rurali sono alquanto sparse nei terreni dei coltivatori. (Darniani: pag. 15 e 19). Nella provincia di Messina (meno buona parte del circondario di Mistretta) c'è divisione della proprietà, varietà di cultura, mezzadria vera e genuina, non falsa come q nella che ho descritta negli avvenimenti della Sicilia. Queste notizie ed osservazioni del Damiani nel 1885 li illustravo -nei termini seguenti : « Il Damiani divide opportun;1mente le provincie della Sicilia, in rapporto alte loro condizioni economico-sociali, in tre gruppi: sono relativamente buone nel primo gruppo - Catania e Messina; mediocri nel secondo - Siracusa, Trapani, Caltanisetta, Palermo; cattivt nel terzo -- Girgenti. « Sono migliori le condizioni economico-sociali nel primo gruppo in quanto che ci è: 1 ° rnaggiore divisione della proprietà. A l\/Ie.,sina e io tlltta la marina orientale la proprietà è frazionatissima e molti sono i poderetti che hanno l'estensione di 1 a 4 e di 4 ad 8 ettari ('Damiani) 2° maggiore quantità di terreni coltivati intensivamente a giardini, vigneti, oliveti con compartecipazione diretta o indiretta dei contadini ai prodotti ; 3° minore analfabetismo; 4° nella provincia di Messina a migliorare lo stato economico dei lavoratori, contribuìsce molto la emigrazione temporanea o permanente verso le altre provincie della Si..:ilia e principalmente verso quelle di Caltanisetta. (La Delinquenza della Sicilia, pag. 53 e 54). Opposte e peggiori sono le condizioni della provincia di Girgenti. Ora la delinquenza dell'Isola corrisponde a tali condizioni: massima nella provincia di Girgenti; è minima in quella di Messina. In quest' ultima riscontrasi : 1 ° il minimum dei reati della Sicilia; 2° il rninirnurn della recidiva dell' ~sola e credo del!' Italia intera: 9,10 recidivi su 100 condannati; 3° il rninirnum di delinquenza tra gl'individui appartenenti alla classe agricola per l'isola e forse per tutto il regno: 9,08 agricoltori su 100 condannati; 4° più vigorosi che altrove i vincoli di famiglia e più elevato il senso ·morale (1) (pag. 57 e 58). Ora aggiungo: hl provincia di Messina ha subito ( 1) Rilevo che nei furti campestri Messina suprra alcune provincie dell'isola. Questa supriorità in tale reato poco grave io la credo più apparente che rèale e derivata da una maggiore sorveglianza dovuta alla migliore divisione della propriet~1. Per quel che vaie noto altresì una coincidenza: il Veneto, che è una delle regioni a delinquenza minima, primeggia nei furti campestri. Questa nota è del 1885. un peggioramento economico per la distruzione dei vigneti colla filossera, per la crisi agrumaria, per lo spostamento commerciale del suo porto. Ciò non ostante la sua criminalità si mantiene migliore di quella dell'isola. I ell'omicidio la media dell'isola è di 28,08 ; Messina 13,32. Nelle lesioni: media del1' isola 372; Messina 335. Nei furti I' isola 520,71; Messina 587,38. Nelle rapine, e.:. l'isola 32.8; Messina 10,98. Nelle truffe l'isola 98,35; Messina 102,24. Nei delitti contro il buoncostume isola 49,85 e Messina 45,85; Se Messina ha perduto il buon posto che occup·ava prima nel furto ciò si deve all'accennato peggioramento economico, che nella su,1 provincia più che altrove si è risentito. Si vuole una prova più convincente e più luminosa dell' azione diversa che esercit:rno le diverse condizioni demografiche e sociali sotto lo stesso cielo e colla stessa razza di quella che ofire la provincia di Messina rispetto alle altre provincie dell' isola ? Ma l'insegnamento non vale soltanto per la genesi della delinquenza, di cui poco si occupano, e a torto, gl' Italiani; vale sopratutto per quei fenomeni politici e sociali sui quali hanno insistito doverosamente la stampa tutta, il Parlamento_, i Ministri, i partiti politici. Eccolo l' insegnamento : la provincia di Messina non ebbe mai dal 1848 al 1860 le ]acqueries sul tipo di quelle di Nissoria e di Bronte; (1) la provincia di Messina non fu funestata dai tumulti e dalle repressioni sanguinose <l.el periodo dei· Fasci; la provincia di Messina non ha dato un solo dei casi tragici che dal 1898 ad oggi, hanno funestato la Sicilia e che si denominano da Troina, da Giarratana, da Castelluzzo, da Grammichele ..... (2). Riassumo e conchiudo : 1 ° E enorme la difierenza tra le condizioni economiche, sociali, morali, demografiche e biologiche tra il settentrion~ e il mezzogiorno d' Italia, b Sicilia e la Sardegna ; la differenza è tale, che anche tenendo conto delle condizioni peggiori nel settentrione dell' Emilia e del Veneto - condizioni che trovano altri compensi - e di quelle alquanto 1111• gliori della Campania, le due grandi divisioni del Reg~o si possono considerare come due paesi diversi. 2° t bter:redia la posizione delle Marche e del1' Umbria e si avvicina, nello insieme, molto di più a quella del Nord e della limitrofa Toscana, anz1chè a quella del Sud e delle isole. 3° Le cause della enorme delinquenza del mezzogiorno e delle isole, dell' esodo delle sue popolazioni rurali, del ripetersi frequentissimo degli eccidi e dei tu:1rnlti, che per lo passato funestarono la Basilicata e funestano la Sicilia e le Puglie sono riposte nelle condizioni economiche , demografiche, ( 1) Così mi venne assicurato da numerose persone che ho interrogato. (2) Il Nitti nella citata opera ha avvertito che i dati sulla distribuzione della ricchezza per provincie non sono molto attendibili. Approssimativamente, però, lasciano intendere quale essa è. Perciò a rifermare che non è la ricche 11 a assoluta che dà i buoni risultati nella provincia di Messina riporto le cifre della ricchezza media per abitante nelle sette provincie dell' isola disµoste in ordine decrescente: Palermo L. 1895; Siracusa L. 1718; Catania L. 1659; Mess111a 1589; Girgenti L. 1329 ; Caltanissetta L 1 308 ; Trapani L. 1 307.
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